di Carmine Gazzanni
Frank e Robert Laurenzano, Domenico Noce, Samuel Crivaro, Emanuela Palmieri. Frank, il più grande, aveva 22 anni, ed Emanuela, la più piccola, soltanto 15. I cinque ragazzi calabresi sono morti a Natale, sulla statale 107 Paola-Crotone. Erano partiti da San Giovanni in Fiore (Cosenza) a bordo di una Wolkswagen Lupo; bianca come l’adolescenza, un libro tutto da scrivere. Cena in famiglia, passata la mezzanotte viaggiavano verso Crotone. Avrebbero festeggiato il Natale chissà dove. Magari per le vie di Caccuri (Crotone), che offrono paesaggi lunari a sud di San Giovanni in Fiore. Comuni difficili dove la fantasia conta molto; luoghi che danno più sensi alle cose e inducono poesia, sogno, evasione. Angoli e vite raccontati soltanto fra amici: musica, parole, storie di una regione che non fa storia, cancellata dalle ferrovie e ai margini della stampa nazionale, in cerca di orrori di cosche.
La notte di Natale i cinque ragazzi potevano andare anche al “Columbus”, un pub di Crotone con musica dal vivo: jazz, pop, novità. O semplicemente in qualche spiaggia dello Ionio; ancora primitivo, come nei diari di George Gissing. E invece sono finiti contro il guardrail, sul lato opposto della strada. Aria da lupi, temperata dai tradizionali falò natalizi, “’e focere”. La loro macchina ha sbandato a poco più di un chilometro dal cimitero di San Giovanni in Fiore. Pioveva, era buio, l’una e venti circa. Poi lo schianto con un suv, in corsa da Crotone. Nessuno scampo. Colpo terribile, «sopra una strada che sembra disegnata a caso», dice Andrea, trentenne veneto, guardandola su Google Maps. Curve assurde, pendenze sbagliate, asfalto forse scivoloso.
Sulla stessa strada, la morte incontrò Angela, ventenne di San Giovanni in Fiore. Occhi neri e un mondo davanti. Altro incidente agghiacciante, insieme ad amici. Tante, troppe le vittime della 107. Tra ricordi, fiori ai lati, muti, e il pericolo nascosto, fisso al suo posto.
ANSA, 28-12-2011 14:43 - San Giovanni in Fiore a lutto nel giorno dei funerali
Una pioggia fitta, come se anche il cielo si fosse messo a piangere, ha accompagnato l’uscita dall’Abbazia florense di San Giovanni in Fiore delle salme al termine dei funerali dei cinque giovani morti in un incidente stradale la notte di Natale. La bara bianca di Emanuela Palmeri, di appena 15 anni, la più piccola del gruppo, e le quattro dei suoi amici, i fratelli Robert e Frank Laurenzano, di 20 e 22 anni, Domenico Noce (20), Samuel Crivaro (21), coperte di fiori, sono state allineate davanti all’altare. Sopra i poster con i volti dei giovani. Accanto al feretro di Robert anche il casco da motociclista che usava per le gare di motocross, di cui era appassionato. Lo strazio dei familiari si è concretizzato con le mamme dei ragazzi accasciate a terra, abbracciate a quelle bare bagnate dalle loro lacrime. Tutta San Giovanni in Fiore ha partecipato alle esequie dei giovani.
L’Abbazia Florense non è riuscita a contenere tutti e in migliaia si sono sistemati negli spazi adiacenti per assistere alla funzione dai maxischermi allestiti dal Comune, mentre il paese era deserto, stretto interamente alle famiglie delle vittime.
Don Salvatore Bartucci, vicario dell’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, Salvatore Nunnari, ha definito quello appena trascorso "un Natale di sangue. Mi sono posto una serie di domande - ha detto - che ho rivolto al Signore: perché è successo? Il Signore nella notte delle lamiere contorte e del freddo gelido è venuto a raccogliere i frammenti delle vite di questi ragazzi per portarli nella casa del Signore".
Il presidente della Provincia di Cosenza, che si è fatta carico delle spese delle esequie, Mario Oliverio, originario di San Giovanni in Fiore, ha proposto di intitolare una piazza ai cinque giovani e di chiamarla la piazza "dei cinque fiori". All’uscita delle salme, accompagnate da un lungo applauso, centinaia di palloncini bianchi ed alcune colombe sono state liberate in cielo.(ANSA)