Pazze pazzie d’un pazzo pruriginoso

Emiliano Morrone, "el loco", fuori della Voce, senza più una voce, subordinato dal potere potente, in piena contraddizione colle premesse degli inizi. Il Morrone sposa la causa di Franco Laratta, anche su consiglio del fidatissimo La Sala, e si apre ai popolari rappresentati dall’onorevole silano

martedì 25 aprile 2006.
 

Come dentro un film. Passati i tempi della distinzione, della separazione, dell’identità, della genetica, dell’ideologia rovinosa, dei manuali d’ortoprassi. Siamo, oggi, fermissimi sostenitori dell’onorevole Franco Laratta, soprattutto per ragioni oggettive. E lo gridiamo a tutta la Rosa de’ venti, ché abbiamo contratto matrimonio con Mieli, sempre richiamato in questa, deliziosa, campagna elettorale ultima trascorsa. Continuamente e spontaneamente, per elettive affinità, ciambottiamo col pericoloso - e troppo intelligente - Federico La Sala, disturbatore di equilibri consolidati e scomodo provocatore, pungente come i cardi. Dunque, tra un bicchiere e l’altro, ci siamo sentiti consigliare di sostener fermamente la politica dell’onorevole Laratta, da che lo stesso è persona seria, aperta, equilibrata, responsabile e libera. Non deve render conto ad apparati e burocrati e può, allora, avere molto spazio. La Sala, d’altro canto, è nostro preziosissimo collaboratore e noi ci fidiamo ciecamente dei suoi apporti, contributi, delle sue illuminanti intuizioni. Fosse per me, il giornale lo chiamerei La Sala di Fiore e lo canonizzarei in vita, il campano e benevolo professore. Questo potere non m’appartiene: non ho questa facoltà. Sono, ancora e per non troppe lune, sottoposto alle regole democratiche, quelle che permettono a Trenitalia di stabilire tariffe spropositate per servizi che portano neurosi e alterazioni qualitative della realtà; quelle norme, rigide e ineludibili che consentono ai ricchi di spassarsela e agli idealisti pezzenti di pagare in eterno. Tornando alla politica, la questione è semplicissima: Laratta non è un cavallo su cui salire, è un politico che sa e vuole ragionare. Niente di strano e di sbagliato, allora, in tempi in cui la politica agonizza, che ci si schieri da una parte, che si prenda una posizione. Riassumendo: sono, adesso, un larattiano assai motivato. Vedo nell’onorevole un leader che saprà condurre un discorso serio e coerente e che saprà ascoltare le varie istanze del territorio che più rappresenta. Non credo di rimanere deluso. Tutto qui.

Emiliano Morrone


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