ABBIAMO CREDUTO ALL’AMORE ( 1 Gv 4,16): MA AL DIO ("CHARITAS") DI GESU’ ("LUMEN GENTIUM") O AL DIO ("CARITAS") DI COSTANTINO E DI RATZINGER ("DOMINUS IESUS") E DI BENEDETTO XVI ("DEUS CARITAS EST")?! DI CHI SIAMO FIGLI E FIGLIE?!

IL CREPUSCOLO DELLA CHIESA CATTOLICA. Francesco, un volto nuovo per una Chiesa più fragile. Editoriale di "Le Monde"

Giovanni Paolo II aveva risvegliato la gioventù cattolica, Benedetto XVI si è sforzato di educarla, Francesco tenta di aprire la via alle “attività pratiche”. Ma l’“effetto Francesco” non sarà immediato e ha i suoi limiti.
mercoledì 31 luglio 2013.
 

Francesco, un volto nuovo per una Chiesa più fragile

Editoriale (“Le Monde”, 30 luglio 2013 - traduzione: www.finesettimana.org)

L’energia dispiegata da papa Francesco nel suo primo viaggio fuori d’Italia basterà a dare alla Chiesa cattolica ventata di giovinezza di cui aveva decisamente bisogno dopo otto anni di un pontificato crepuscolare, cosparso di scandali di tutti i tipi? Il messaggio quasi ossessivo per una Chiesa “povera per i poveri” più volte ripetuto dal papa argentino dalla sua elezione in marzo sembra far dimenticare i numerosi scandali di pedofilia, le discutibili “mani tese” agli integralisti scismatici o i tradimenti nel cuore del Vaticano.

L’insistenza ad attenersi ai valori evangelici portati dall’umanesimo cristiano, unita ad un reale carisma nel rapporto con le folle, può solo riconciliare con la “loro” Chiesa i cattolici che sono stati maggiormente turbati dal pontificato precedente. Altri, stanchi dopo anni di linea moralistica dell’istituzione sull’etica sessuale dei fedeli, si rallegreranno sicuramente della discrezione del nuovo papa su questi temi. Più in generale, un leader spirituale che dedica l’essenziale dei suoi discorsi a chiedere un’attenzione ai più deboli, “bambini, vecchi, malati, immigrati, disoccupati”, è poco soggetto a critica.

Ma lo ricorda lui stesso: anche se vuole essere innanzitutto fedele al “vangelo”, papa Francesco è anche il depositario di tutto il “magistero” e dell’insieme della “dottrina” della Chiesa. È quindi in questo quadro immutato che il papa ultrasettantenne, con il suo dinamismo, le sue risate e la sua apparente coerenza tra il suo messaggio di semplicità e di umiltà e il suo modo di essere papa, si sforza da alcune settimane di cambiare l’immagine compassata e lontana data in questi ultimi anni dal Vaticano. Alcuni diranno che si tratta soltanto di immagine, ma il papa, appunto, simboleggia in tutto il mondo il volto della Chiesa cattolica.

Tuttavia, questo nuovo volto, così come l’entusiasmo della gioventù cattolica gioiosa e colorata che è affluita in massa a Rio de Janeiro in questi ultimi giorni, non deve nascondere le fragilità della Chiesa nel mondo. Confrontata con una diversità religiosa mai conosciuta prima, colpita da un rifiuto di credere manifestato da sempre più persone in tutto il mondo, la Chiesa ha anche al suo interno delle debolezze.

Il papa stesso le ha ricordate in Brasile, deplorando una Chiesa “troppo lontana dai bisogni, troppo autoreferenziale, troppo prigioniera di linguaggi rigidi”, indebolita dalle “incoerenze” di alcuni suoi ministri e servita male da strutture inadatte. Costretta ad una “nuova evangelizzazione” in società scristianizzate e, come ha detto il papa, “globalizzate”, alla Chiesa non basterà certo, a lungo termine, una semplice ventata di giovinezza.

Giovanni Paolo II aveva risvegliato la gioventù cattolica, Benedetto XVI si è sforzato di educarla, Francesco tenta di aprire la via alle “attività pratiche”. Ma l’“effetto Francesco” non sarà immediato e ha i suoi limiti. Le sue difficoltà a bloccare lo sviluppo delle Chiese evangelical nel continente latino-americano lo testimoniano. A 76 anni, il papa ci terrà certamente a respingere questi limiti il più lontano, il più a lungo possibile.


NOTA. MATERIALI DI APPROFONDIMENTO:

LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA NON HA NIENTE A CHE FARE CON LA FAMIGLIA DI GESU’, DI GIUSEPPE E MARIA ... E’ UNA COPPIA UN PO’ INCESTUOSA: LA MADRE ELENA E L’IMPERATORE COSTANTINO, IL "SIGNORE DEL MONDO" E LA MADRE DI "DIO":

EUROPA ED EVANGELO. LA CROCE DI CRISTO NON HA NIENTE A CHE FARE CON IL CROCIFISSO DELLA TRADIZIONE COSTANTINIANA E CATTOLICO-ROMANA.

RIPARARE IL MONDO. LA CRISI EPOCALE DELLA CHIESA ’CATTOLICA’ E LA LEZIONE DI SIGMUND FREUD.

Federico La Sala


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