Ebola fa paura, l’Oms: "In Africa superati i 1300 casi, 57 morti negli ultimi 4 giorni"
Il Ministero della Salute: "Nessun rischio per l’Italia".
di Redazione Ansa *
Il virus Ebola in Africa ha fatto in totale 1323 casi con 726 morti dall’inizio dell’epidemia lo scorso dicembre, di cui 57 solo negli ultimi 4 giorni. Lo afferma l’Oms in un comunicato che certifica anche il primo caso in Nigeria, che diventa così il quarto paese colpito dalla malattia dopo Sierra Leone, Nigeria e Guinea.
Ministero della Salute: "Nessun rischio da Ebola per l’Italia"
’’Nessun rischio per Ebola in Italia’’. Lo afferma il ministero della Salute in una nota che sottolinea come ’’il nostro Paese è attrezzato per valutare e individuare ogni eventuale rischio di importazione della malattia’’. L’OMS e il Centro Europeo Controllo Malattie dell’Unione Europea, ricorda il ministero, non raccomandano a tutt’oggi misure di restrizione di viaggi e movimenti internazionali.
’’Il Ministero della Salute italiano ha dato per tempo disposizioni per il rafforzamento delle misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali - si legge nel documento - e sono state date indicazioni affinché il rilascio della libera pratica sanitaria alle navi che nei 21 giorni precedenti abbiano toccato uno dei porti dei Paesi colpiti avvenga solo dopo verifica, da parte dell’USMAF, della situazione sanitaria a bordo. Per ciò che concerne gli aeromobili è stata richiamata la necessità della immediata segnalazione di casi sospetti a bordo’’. Pur in presenza di un rischio remoto di importazione dell’infezione, conclude il comunicato, va ricordato che l’Italia non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi affetti.
’’Riguardo le condizioni degli immigrati irregolari provenienti dalle coste africane via mare - spiega il documento - la durata di questi viaggi fa sì che persone che si fossero eventualmente imbarcate mentre la malattia era in incubazione manifesterebbero i sintomi durante la navigazione e sarebbero, a prescindere dalla provenienza, valutati per lo stato sanitario prima dello sbarco, come sta avvenendo attraverso l’operazione Mare Nostrum. Si ribadisce che il rischio di infezione per i turisti, i viaggiatori in genere ed i residenti nelle zone colpite, è considerato molto basso se si seguono alcune precauzioni elementari’’.
Francia, ministro salute: "Pronti per fronteggiare virus" La Francia ’’ha i mezzi per far fronte al virus Ebola’’: lo dice in un’intervista al quotidiano Le Parisien, la ministra francese della Salute, Marisol Touraine. Per la ministra, oggi bisogna essere ’’estremamente vigili’’ di fronte a questa malattia, che ha già causato la morte di 660 persone nell’Africa occidentale.
La Liberia ha deciso la chiusura di tutte le scuole "senza eccezioni" per cercare di fermare l’epidemia di Ebola che ha colpito il paese e le nazioni confinanti nell’Africa occidentale. Lo ha comunicato la presidente Ellen Sirleaf Johnson. "Anche i mercati nelle zone di frontiera" con la Sierra Leone, la Guinea e la Costa d’Avorio resteranno chiusi, ha annunciato Ellen Sirleaf Johnson. "Ebola è reale, Ebola è contagiosa, Ebola uccide", ha scandito la presidente.
Per rispondere alla più grande epidemia di ebola mai registrata, la Commissione Ue ha stanziato due milioni di euro in più che porteranno a 3,9 milioni l’aiuto totale per combattere la malattia nell’Africa occidentale. E, sebbene i rischi che arrivi in Europa siano "bassissimi", fonti fanno sapere che l’Ue è attrezzata per rispondere all’eventualità che il contagio si estenda. Secondo quanto spiegano fonti europee, "non si può scartare l’ipotesi che un caso giunga in Europa, ma l’Ue ha i mezzi per contenere rapidamente l’epidemia". Come ha dimostrato un caso sospetto a Valenzia, che è stato immediatamente messo in quarantena e le tempestive analisi hanno poi dato esito negativo. L’Ue, spiegano le fonti, ha un sistema di allerta e tutti gli Stati hanno infrastrutture ospedaliere in grado di trattare questi casi.
’Dogane Gb non pronte per emergenza’, è scontro - E’ scontro in Gran Bretagna dopo che il segretario generale del sindacato per i dipendenti del servizio immigrazione, Lucy Moreton, ha dichiarato alla Bbc che le dogane del Regno Unito non sono pronte per fronteggiare una emergenza sanitaria causata dal virus Ebola. Non la pensano così i rappresentanti della Border Force, che hanno ribadito la completa preparazione del proprio personale di recente aggiornato sulle procedure da seguire in questi casi.
La Liberia ha sospeso tutte le partite di calcio e ha deciso la chiusura di tutte le scuole "senza eccezioni" per limitare i rischi di contagio da virus Ebola, che nel Paese ha già colpito 249 persone uccidendone 129. Lo hanno annunciato la Federcalcio liberiana e la presidente liberiana Ellen Sirleaf Johnson. Inoltre l’associazione americana dei Peace Corps ha deciso il ritiro temporaneo da Liberia, Sierra Leone e Guinea di suoi 340 volontari.
La Liberia è il terzo Paese colpito dal virus dopo Guinea e Sierra Leone, e ha recentemente ’esportato’ un caso anche in Nigeria. I punti di ingresso nel Paese sono stati quasi tutti chiusi la sorveglianza è stata aumentata nei pochi punti rimasti aperti, come i principali aeroporti. Sono 1201 i casi di Ebola confermati fono a questo momento in Africa, con 672 morti, secondo il conteggio dell’ultimo bollettino dell’Oms, pubblicato il 27 luglio.
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Ebola uccide medico eroe in Sierra Leone. Paura Africa.
Il punto alle 24 del 30 luglio
(di Diego Minuti) *
Per le statistiche resterà solo una delle centinaia di vittime che Ebola sta mietendo in Africa. Ma non in Sierra Leone, dove Sheik Umar Khan, 39 anni, era un eroe nazionale, tanto che la notizia della sua morte ha gettato un intero Paese nello sconforto. Da mesi, mai risparmiandosi, nell’ospedale di Kenema si batteva per salvare quante più vittime del terribile virus che conosceva benissimo (era virologo), sapendo che sono pochissime le speranze che lascia a chi ne viene infettato. Appena una settimana fa il virus lo aveva aggredito, portandolo alla morte, nonostante il disperato tentativo di salvarlo compiuto dai suoi colleghi di Medici senza frontiere che lo avevano preso in cura nel centro di Kailahun.
Ebola fa paura. Trecentoquaranta volontari dei Peace Corps americani saranno ritirati temporaneamente da Liberia, Sierra Leone e Guinea, mentre in Liberia, dove i morti sono già 129 sui 672 decessi complessivi, la presidente Ellen Sirleaf Johnson questa sera in Tv ha annunciato una serie di misure, tra cui la chiusura di tutte le scuole "senza eccezioni", per cercare di contenere il contagio. "Ebola è reale, Ebola è contagiosa, Ebola uccide", ha scandito.
La morte di Khan è la prima che colpisce in Africa un personaggio pubblico, aumentando a dismisura i timori per un’epidemia che, dopo i primi casi registrati all’inizio dell’anno, è andata sempre più espandendosi: davanti al virus non ci sono difese se non la prevenzione, poiché non esiste un vaccino. Come bene sanno altri medici, pure essi contagiati da Ebola e che stanno lottando contro la morte per aver cercato di aiutare i pazienti che ormai affollano i centri di assistenza.
La situazione sta facendo innalzare il livello dei timori anche in Europa, come in Gran Bretagna, dove il virus viene ormai considerato come una minaccia serissima, tanto da far scattare serrati controlli alle frontiere per chi arriva dai teatri dell’epidemia. C’è stato già chi, per avere mostrato sintomi paragonabili a quelli di Ebola, è stato prelevato in aeroporto e sottoposto a controlli, che però hanno dato esito negativo.
Mentre fonti Ue fanno sapere che l’Unione europea è attrezzata per rispondere all’eventualità che il contagio si estenda, anche se i rischi sono giudicati bassissimi. Secondo le ultime stime - per difetto, vista la difficoltà a censire le vittime di un virus aggressivo - Ebola ha ucciso oltre 672 persone. Il virus, dalla Guinea, dove sono stati segnalati i primi casi, si è propagato nei Paesi vicini, dove le iniziative di contrasto sono state adottate con ritardo.
Il precipitare della situazione, soprattutto negli ultimi giorni, sta facendo accrescere ancora di più la paura, che ormai attraversa tutta la fascia occidentale del continente. Il recente caso di un liberiano, giunto a Lagos da Monrovia in aereo via Lomè, inquieta ancora di più le autorità sanitarie locali - a cominciare da quelle nigeriane - che, anche sotto la fortissima pressione dell’Organizzazione mondiale della sanità, stanno elevando intensità e qualità dei controlli alle frontiere e dentro i rispettivi territori semmai un portatore ignaro di Ebola abbia eluso il cordone sanitario dispiegato.
Ma, ammette MsF, l’espandersi del virus è ormai totalmente fuori controllo, con tutte le conseguenze che questa "verità" comporta. La decisione della compagnia aerea africana Asky di interrompere, da subito, i voli verso Liberia e Sierra Leone, se dimostra la drammaticità del momento, acuisce la paura che scuote molti dei Paesi sub-sahariani. Intanto, negli ospedali che ciascun Paese interessato dal virus ha eletto a polo di contrasto di Ebola, sono molte decine le persone ricoverate e poste in quarantena in attesa che trascorrano le tre settimane di isolamento. Ma la rabbia delle gente, davanti all’impotenza degli Stati a bloccare l’espandersi del virus, si manifesta con sempre maggiore frequenza colpendo chi - come accaduto ad una equipe della Croce Rossa in Guinea, aggredita da decine di persone armate di coltellacci - viene visto come il simbolo d’un fallimento.
* http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/07/28/ebola-il-contagio-in-africa-non-si-ferma.-appello-delloms_7a97d59f-c0c1-4c2a-8a32-a8ab87831af2.html
SCHEDA
Che cos’è l’Ebola? Tutto quello che c’è da sapere sulla malattia
Le risposte e i consigli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
A CURA DI UGO LEO *
Che cos’è l’Ebola?
L’Ebola è un virus spesso fatale con un tasso di mortalità fino al 90%. La malattia colpisce gli esseri umani e i primati come scimmie, gorilla, scimpanzé etc.
I primi casi di Ebola risalgono al 1976 : il primo in un villaggio nei pressi del fiume Ebola nella Repubblica Democratica del Congo, l’altro in una zona remota del Sudan.
L’origine del virus non è nota, ma i pipistrelli della frutta (Pteropodidae) sono considerati portatori del virus.
Come si trasmette?
L’Ebola viene trasmessa tramite lo stretto contatto con il sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei di animali infetti. In Africa, la diffusione si è verificata dopo il contatto con esemplari infetti di scimpanzé , gorilla, pipistrelli della frutta, scimmie, antilopi e istrici trovati malati o morti o nella foresta pluviale. E ’ importante ridurre il contatto con gli animali ad alto rischio (cioè pipistrelli della frutta e scimmie).
Il soggetto contagiato può diffonde il virus all’interno della comunità. L’infezione avviene per contatto diretto (attraverso ferite superficiali o mucose) con il sangue o altri fluidi corporei o secrezioni (feci, urine, saliva, sperma) di persone infette. L’infezione può verificarsi anche in caso di contatto tra le ferite o le mucose di una persona sana con oggetti contaminati dai fluidi infetti di un paziente come vestiti sporchi, lenzuola o aghi usati.
Gli operatori sanitari sono spesso esposti al virus nel corso della cura di pazienti infetti. Questo accade perché non indossano dispositivi di protezione individuale, come guanti monouso.
Anche il contatto diretto con il corpo di pazienti morti può essere un possibile vettore di trasmissione. Le persone morte per via di infezioni devono essere maneggiate con indumenti protettivi e guanti, ed essere sepolte immediatamente.
Chi è più a rischio?
Nel corso di un focolaio, quelli a più alto rischio di infezione sono:
operatori sanitari;
familiari o altre persone a stretto contatto con persone infette;
soggetti a contatto diretto con i corpi dei defunti
Le persone immunodeficienti corrono maggiori rischi di contrarre il virus.
Quali sono sintomi tipici dell’infezione?
La comparsa improvvisa di febbre, intensa debolezza, dolori muscolari, mal di testa e mal di gola sono i segni e i sintomi tipici seguiti da vomito, diarrea, esantema (eruzione cutanea di pustole, vescicole e bolle), insufficienza renale ed epatica, e in alcuni casi, sanguinamento sia interno che esterno.
Il periodo di incubazione, o l’intervallo di tempo dall’infezione alla comparsa dei sintomi, è da 2 a 21 giorni. I pazienti diventano contagiosi una volta che cominciano a mostrare i sintomi. Non sono contagiosi durante il periodo di incubazione. L’infezione da virus può essere confermata solo attraverso test di laboratorio.
Qual è la cura?
I pazienti gravemente malati sono spesso disidratati e hanno bisogno di liquidi per via endovenosa o orale. Attualmente non esiste un trattamento specifico per curare la malattia.
Alcuni pazienti possono guarire con le cure mediche appropriate.
È sicuro viaggiare durante un’epidemia? Qual è il consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità?
Nel corso di un’epidemia, l’OMS esamina la situazione sanitaria pubblica regolarmente e raccomanda restrizioni di viaggio o commerciali se è necessario.
Il rischio di infezione per i viaggiatori è molto basso.
I viaggiatori dovrebbero evitare ogni contatto con pazienti infetti.
* La Stampa, 30/07/2014
Oms: Ebola emergenza peggiore da 40 anni. Paura in Spagna Liberia dichiara lo stato d’emergenza. L’Ue: "E’ come un disastro al rallentatore"
Ebola, l’allarme è mondiale; in Europa il primo contagiato Torna in Spagna padre Miguel, missionario in Sierra Leone e contaggiato dal virus. *
Al termine di una ’due giorni’ di riunione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso: l’ebola, il micidiale virus che si sta diffondendo senza tregua in Africa Occidentale, e’ un problema di salute pubblica internazionale e fa paura anche in Spagna, dove c’è stato un caso e nel resto d’Europa. L’organizzazione dell’Onu ha dunque raccomandato misure eccezionali per fermare la trasmissione.
I Paesi in cui si registra il contagio dovranno effettuare esami all’uscita degli aeroporti, nei porti marittimi e nei valichi di frontiera a tutte le persone con sintomi febbri associabili all’ebola. Ebola, che ha gia’ ucciso quasi mille persone in quattro Paesi africani - Guinea Conakry, Liberia, Nigeria e Sierra Leone - e’ un’emergenza "particolarmente seria" a causa della virulenza del virus, osserva l’Oms. "Una risposta internazionale coordinata e’ considerata essenziale per fermare e invertire la diffusione internazionale di Ebola", insiste dunque l’organizzazione. I vertici dell’Oms si sono riuniti per due giorni, mercoledi’ e giovedi’, in conference call con i massimi esperti mondiali e i responsabili dei Paesi interessati. Oggi a Ginevra sono state rese pubbliche le conclusioni della riunione convocata d’emergenza per far fronte alla crisi sanitaria.
(Affaritaliani.it )
* http://notizie.virgilio.it/cronaca/oms-ebola-emergenza-peggiore-da-40-anni.html
Ebola, Medici senza frontiere: “Epidemia sottovalutata”
Johanne Liu: «Serve una nuova strategia, la gente non si fida dei centri sanitari». Con l’Oms anche il Programma alimentare mondiale: «Aiuti per oltre un milione di persone» *
«Non abbiamo mai visto una cosa del genere prima. Bisogna studiare una nuova strategia perché l’epidemia di Ebola ormai non riguarda più solo villaggi di campagna ma anche città come Monrovia, che ha più di un milione e 300mila abitanti», oltre alla megalopoli nigeriana Lagos.
L’allarme, pressante quanto drammatico, arriva dal direttore di Medici senza frontiere, dottoressa Joanne Liu, al termine di una visita di due giorni nell’Africa Occidentale: «Il virus si propaga molto più rapidamente del previsto - aggiunge la dottoressa - E dobbiamo ammettere di aver veramente sottovalutato questa nuova epidemia di febbre emorragica». Le cifre parlano chiaro (migliaia di contagiati e 1.145 morti), ma non rendono un’idea della situazione reale.
«La gente non si fida dei centri sanitari e cerca di non andarci - racconta -. Molti tra coloro che seguono i pazienti non hanno competenze e attrezzature sufficienti e comunque medici e infermieri sono troppo pochi. Si va diffondendo un clima di paura generalizzata come in tempo di guerra. E la paura non porta mai a nulla». Accanto all’Oms scende in campo anche il Pam (Programma alimentare mondiale) che ha deciso di distribuire aiuti alimentari a più di un milione di persone (finora ne portava solo per poche migliaia) e di installare computer collegati con l’Organizzazione in tutti i Paesi colpiti, in modo da seguire in tempo reale l’evoluzione dell’epidemia.
La diffusione del virus
Il virus Ebola è comparso per la prima volta nel 1976 ma la febbre emorragica che sta devastando l’Africa Occidentale da cinque mesi non ha precedenti per virulenza e rischio di propagazione. Proprio perché ad essere colpite sono città molto popolose, dove mancano servizi igienici e sanitari di base. Finora le vittime sono 380 in Guinea, 413 in Liberia, 348 in Sierra Leone e 4 in Nigeria. «Ma questi numeri - ha tenuto a sottolineare Joanne Liu - sono solo la punta di un iceberg» di cui non si conoscono le dimensioni. Il contagio avviene per contatto diretto con sangue, sperma, saliva, sudore, vomito e feci. E anche i tessuti di persone e animali malati, vivi o morti che siano, contribuiscono a diffondere il virus. Casi sporadici si sono registrati o si sono temuti in persone arrivate in altri continenti dopo essere stati in questi Paesi.
Atleti estromessi dalle Olimpiadi della Gioventù
L’allarme ora ha raggiunto anche le Olimpiadi della Gioventù in programma in Cina, a Nanchino. Ad alcuni atleti (nuotatori e lottatori) il Comitato olimpico internazionale ha deciso di vietare la partecipazione, gli altri verranno sottoposti a controlli medici molto frequenti per tutta la durata dei Giochi.
L’ultimo appello è della Croce Rossa: «Tutti i governi devono mobilitarsi a livello internazionale. È ormai giunto il momento di dare il massimo. Poi potrebbe essere troppo tardi». In serata il Kenya ha risposto decidendo la chiusura delle frontiere, a partire da martedì, a viaggiatori provenienti da Liberia, Sierra Leone e Guinea.
* L a Stampa, 16/08/2014
Ebola, primo italiano contagiato: è un medico di Emergency
E’ risultato positivo al virus in Sierra Leone. Arriverà stanotte in Italia *
Primo caso di Ebola per un cittadino italiano: è un medico di Emergency risultato positivo al virus in Sierra Leone. Giungerà stanotte in Italia e verrà ricoverato all’Istituto Spallanzani di Roma. Sono state immediatamente attivate l’Unità di crisi della Farnesina e l’Aeronautica Militare per le conseguenti attività operative ed il trasferimento del paziente presso l’Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani.
L’atterraggio all’aeroporto militare di Pratica di Mare del medico italiano è previsto nella notte tra oggi e domani, intorno alle 4. Il paziente verrà prelevato in Sierra Leone da un aereo KC 767 dell’Aeronautica, con a bordo personale specializzato, già decollato da Pratica di mare e farà rientro in nottata nella stessa base, dove ad attendere l’’uomo ci sarà un’ambulanza dell’ospedale Spallanzani, per il successivo ricovero.
L’aereo Kc 7667 dell’Aeronautica militare è dotato di una barella chiusa - denominata "Aircraft Transit Isolators" (Ati) - impiegata appositamente per il trasporto via aerea di pazienti colpiti da patologie infettive altamente contagiose e diffusibili, tra le quali ad esempio le febbri emorragiche, la Sars, il colera e, appunto, l’Ebola. A bordo del velivolo anche una ’Unita’ di isolamento aeromedico’, cioè un team della stessa Aeronautica composto da ufficiali medici e infermieri addestrati a questo tipo di emergenze e ad ogni tipo di trasporto in condizioni di bio-contenimento. Questo tipo di attività è considerata una nicchia di eccellenza dell’Aeronautica, che vi dedica numerose esercitazioni, l’ultima delle quali si è svolta solo un paio di settimane fa a Milano.
’’Abbiamo avuto nel pomeriggio di ieri notizia dall’ONG Emergency di un medico italiano positivo al virus Ebola in Sierra Leone’’, annuncia il ministero della Salute. ’’Sono state immediatamente attivate - spiega il dicastero - l’Unità di crisi della Farnesina e l’Aeronautica Militare per le conseguenti attività operative ed il trasferimento del paziente presso l’Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani’’. Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, d’intesa con il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa, il Ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e il Ministro dell’Interno, ’’ha dato disposizioni immediate per organizzare il trasferimento e il trattamento del medico italiano con trasporto ad alto biocontenimento’’. Il medico di Emergency, rende noto il ministero, ’’arriverà in Italia durante la nottata. Sono state predisposte tutte le misure per garantire il trasporto e il ricovero del paziente in massima sicurezza e iniziare tempestivamente il trattamento clinico’’.
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, d’intesa con il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa, il Ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e il Ministro dell’Interno, ha dato disposizioni immediate per organizzare il trasferimento e il trattamento del medico italiano con trasporto ad alto biocontenimento. "Mi sento di rassicurare la famiglia che il nostro medico sta bene - fa sapere il ministro - non ha avuto febbre o altri sintomi durante la notte, stamattina ha fatto colazione e continua a bere in maniera autonoma, esprimo la mia vicinanza a lui e alla famiglia e assicuro che il governo italiano tutto è al fianco del nostro connazionale”.
E’ in buone condizioni il medico italiano di Emergency che lavora presso il Centro per malati di Ebola di Lakka in Sierra Leone e che ha sviluppato sintomi di Ebola. lo rende noto l’organizzazione. Il medico partirà oggi dalla Sierra Leone: in accordo con i ministeri della Salute e degli Esteri è stata organizzata un’evacuazione sanitaria verso l’Italia. Emergency assicura che tutto lo staff del Centro segue una formazione specifica sui protocolli di protezione per evitare il contagio e la diffusione del virus. Emergency precisa tuttavia che "nessun intervento sanitario in un’epidemia così grave può essere considerato completamente privo di rischi". In Sierra Leone, spiega l’organizzazione medico-umanitaria, la situazione è drammatica: l’epidemia continua a espandersi con oltre 100 nuovi casi al giorno. Emergency ricorda i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui sono oltre 5.000 i malati di Ebola nel Paese, ma i dati reali potrebbero essere molto più alti. Infine, l’organizzazione di Gino Strada fa sapere che "per rispetto della privacy del collega e della sua famiglia" per ora non rilascerà altre dichiarazioni.