Moggio Moggi

Interrogato Moggi. In borsa, Il titolo della Juve sospeso per eccesso di ribasso a -21,03%

lunedì 15 maggio 2006.
 

Roma, 15 mag. (Adnkronos/Ign) - Solo un caffè ha interrotto per qualche minuto l’interrogatorio di Luciano Moggi ancora in corso nella caserma dei carabinieri a via In Selci, a Roma, dove ha sede il reparto operativo dell’Arma. Moggi, ascoltato dai pm della Procura di Napoli, a quanto apprende l’ADNKRONOS non avrebbe consegnato alcun memoriale ai magistrati che starebbero utilizzando un registratore. Seppur distrutto e con ’’l’anima uccisa’’ oggi l’ex dg del club juventino viene interrogato dai pm di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla Tangentopoli del calcio, in cui sono indagate 41 persone. Dopo l’addio di ieri al calcio, nel giorno della vittoria del 29esimo scudetto bianconero questa mattina Moggi è giunto a Roma in via In Selci, dove ha sede il reparto operativo dei carabinieri, accompagnato dai legali Paolo Trofino e Fulvio Gianaria. Qui lo aspettavano Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, i pm della Procura di Napoli che seguono l’inchiesta.

Sulla scia delle vicende giudiziare si registra un crollo in Borsa della Juventus. Pochi minuti dopo l’apertura, il titolo viene sospeso per ecceso di ribasso a -21,03%. Le ultime vicende extracalcistiche coinvolgono anche Ifil e Fiat che registrano un netto calo.

Nell’ambito dell’inchiesta sulla Gea, invece, erano previste per oggi le audizioni di Giorgio Chiellini e dell’agente calcistico Stefano Antonelli, il cui colloquio si è già svolto. Non è stato ascoltato, diversamente da quanto anticipato, Massimo Cellino, presidente del Cagliari. Il procuratore Antonelli, che cura l’interesse di vari giocatori, è stato interrogato al Palazzo di Giustizia dai pubblici ministeri Luca Palamara e Cristina Palaia. Non si conoscono per il momento i motivi della sua convocazione. Nessuna dichiarazione è stata fatta dal procuratore al termine del colloquio durato un’ora e mezza. Non si è esclude che nell’ambito delle indagini romane possa essere ascoltato anche Franco Carraro, presidente dimissionario della Federazione italiana gioco calcio.

Intanto, l’avvocato Tito Lucrezio Milella ha annunciato che la Federazione italiana gioco calcio si costituirà parte civile nei procedimenti in corso a Roma e Napoli. La decisione sarà formalizzata non appena la Figc avrà copia dei documenti relativi alle intercettazioni telefoniche che fanno da base alle inchieste penali.

’’Non ci sto e non posso assolutamente accettare che venga fatta una criminalizzazione, non solo mediatica su tutto il calcio’’, dice all’ADNKRONOS Fausto Taverniti, vice procuratore federale della Figc.’’La giustizia sportiva - assicura - ha sempre fatto il proprio dovere non tralasciando nulla’’. Il vice procuratore federale della Figc ricorda che ogni domenica si giocano 30 mila partite, ’’e c’è un entusiasmo da parte di tutti: dirigenti, abitri giocatori e tifosi’’. E’ certo che, secondo Taverniti, ’’se c’è qualche mela marcia, una volta scoperta va isolata e condannata. Ma per favore non facciamo di tutta l’erba un fascio’’.

da www.adnkronos.com


Rispondere all'articolo

Forum