Mafiopoli calcistica

Lippi in Procura per tre ore e mezza ascoltato sugli affari di Moggi

venerdì 19 maggio 2006.
 

Roma, 19 mag. - (Adnkronos) - E’ durato 3 ore e mezzo l’interrogatorio di Marcello Lippi in procura a Roma. Il commissario tecnico della Nazionale Marcello Lippi è stato ascoltato come persona informata sui fatti dai pubblici ministeri Luca Palamara e Maria Cristina Palaia nell’ambito dell’inchiesta sulla Gea. Dagli uffici della Procura è uscito accompagnato da diversi carabineri che hanno avuto lo scopo di impedire l’assalto dei giornalisti per ottenere qualche dichiarazione. ’’E’ andato tutto bene’’, sono state le uniche parole pronunciate dal ct.

Il verbale dell’interrogatorio è stato secretato. Comunque si è appreso che il commissario tecnico ha dato piena collaborazione ai magistrati che sono soddisfatti delle risposte avute. Sul piano dell’indagine i pm Palamara e Palaia non hanno ancora valutato ai fini della loro indagine le carte ricevute da Napoli durante l’incontro dei giorni scorsi mentre altri documenti ottenuti dalla Procura di Torino sono già stati utilizzati e sono stati oggetto di interrogatori.

La convocazione di Lippi si ricollega alla presenza del figlio Davide come procuratore di calciatori nella società interessata e potrebbe avere un diretto riferimento alla posizione di Luciano Moggi e del figlio Alessandro. Quest’ultimo compare nell’inchiesta romana con l’ipotesi di illecita concorrenza mediante violenza e minacce in relazione alle pressioni che la Gea avrebbe fatto per assicurarsi il monopolio di parecchi giocatori. Nei giorni scorsi gli stessi magistrati hanno ascoltato il calciatore Giorgio Chiellini, passato dalla Fiorentina alla Juve. E sarebbe stato proprio Davide Lippi a curare la pratica, ma in proposito non ci sono conferme ufficiali.

I magistrati romani, inoltre, avrebbero chiesto al ct azzurro anche spiegazioni sulle eventuali pressioni da parte di Luciano Moggi per le convocazioni in nazionale dei giocatori della Gea. L’ipotesi è quella di una subalternità di Lippi a Moggi.

Intanto il generale dalla Guardia di finanza Italo Pappa si è dimesso da capo dell’ufficio Indagini della Figc. La decisione è giunta dopo che il commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, ha di fatto ridimensionato l’ufficio indagini, tenendo personalmente i rapporti con i magistrati delle varie procure impegnate nell’inchiesta sul calcio. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, con un comunicato aveva spiegato che: ’’In considerazione dei vincoli di urgenza, i rapporti con le Autorità giudiziarie e i relativi problemi rimangono di competenza esclusiva ad interim del Commissario Straordinario’’. Il generale della Guardia di Finanza era infatti colui che teneva i rapporti con i magistrati, ma il nome del suo vice Francesco Attardi finito tra i 41 indagati della maxi inchiesta napoletana aveva creato un qualche imbarazzo. La competenza sulla giustizia che Rossi si è attribuita appare come una delegittimazione dello stesso ufficio presieduto da Pappa che ha deciso quindi per le dimissioni.

E oggi arriva anche la precisazione di Franco Carraro sul suo colloquio telefonico con Luciano Moggi dove l’ex dg della Juventus proponeva l’appoggio dell’ex ministro degli Interni Giuseppe Pisanu per conquistare voti di club di C per le elezioni federali. ’’In merito alla telefonata intercorsa tra il sig. Moggi ed il sottoscritto del 3 febbraio 2005 -afferma Carraro - desidero sottolineare come le mie affermazioni siano del tutto ironiche e paradossali’’.

Per quanto riguarda la perquisizione di ieri nella sede della Juventus, non ci sarebbe solo documentazione di carattere finanziario e contrattuale tra il materiale sequestrato, ma anche inerente al settore medico. A quanto pare sarebbero state anche acquisite fatture di acquisto di medicinali e dichiarazioni sui farmaci utilizzati dai calciatori. Tutto documentazione che i pm che indagano sul presunto falso in bilancio hanno consegnato ai colleghi titolari dell’inchiesta sul doping che ha già visto la condanna in primo grado dell’amministratore delegato dimissionario Antonio Giraudo e del medico sociale della Juventus Riccardo Agricola poi assolti in appello. I magistrati dovranno ora valutare se questa documentazione possa essere di qualche interesse.

Intanto la ’’Gea World spa rigetta con forza le accuse, riportate oggi da un quotidiano, che collegano la società a conti legati a Istituti di Credito con sede in Città del Vaticano’’. Lo afferma una nota diffusa dalla Gea World. ’’Tali ipotesi -prosegue il comunicato- sono del tutto prive di fondamento e costituiscono una diffamazione intollerabile in un momento molto delicato delle indagini preliminari. Confermando la fiducia nell’operato degli inquirenti, la Gea World e i suoi soci sottolineano che provvederanno a tutelare la propria onorabilita’ e continueranno a difendersi con serenita’ nelle sedi competenti’’.

Nel frattempo Zdenek Zeman è arrivato nella Procura di Napoli dove verrà ascoltato, come persona informata dei fatti, dai pm che indagano sul mondo del calcio.

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