Elezioni e scandali

Disabili come se non ci fossero, a San Giovanni in Fiore: senza cabine di voto idonee, pur con specifico contrassegno

La sinistra tradizionale, intanto, tace e bada a controllare i voti coi soliti sistemi intimidatori. Vattimo, invece, dichiara battaglia per difendere i diritti dei più deboli
lunedì 4 aprile 2005.
 
Tutto può succedere a San Giovanni in Fiore, tanto la legalità e la giustizia non esistono. Che l’abusivismo edilizio dilaghi e passi per norma, che i compari di politici si garantiscano lavori pagatissimi in modo sospettissimo, che si sfrutti all’inverosimile la disperazione della gente con promesse strabilianti, che Forza Italia faccia il partito degli operai e applichi un nuovo e dinamico marxismo aggiornato da Berlusconi. Tutto può essere, in questa periferia in cui la sinistra ha scordato che cosa è di sinistra. Che non ci siano cabine elettorali adeguate per i disabili - mentre alla porta d’un seggio l’assessore diessino Frijo controlla la buona pratica dei suoi elettori e tutti i compagni di merende annuiscono all’enunciazione di previsioni e proiezioni circa il risultato elettorale dell’Unione - non importa proprio a nessuno. Il 4 aprile, arrivano due signore diversamente abili, in carrozzella, e non possono votare perché le tre cabine della prima sezione elettorale di San Giovanni in Fiore non hanno il ripiano per poggiare la scheda all’altezza giusta. Manco una cabina per disabili, benché, appena fuori, faccia bella mostra un contrassegno specifico per diversamente abili. Tutti lì, i politicanti di mestiere, a domandare, raccomandare, verificare. Nessuno si muove, parla, denuncia. Vattimo chiama da Torino e invia un telegramma al prefetto di Cosenza, per informare il governo di questa deprecabilissima prassi ("RICHIAMO ATTENZIONE AUTORITA’ DI GOVERNO SU GRAVE MANCANZA CABINE PER DISABILI E ALTRI OSTACOLI A LORO OPPOSTI IN SEGGI SAN GIOVANNI IN FIORE"). "Faremo battaglia fino in fondo - dice Vattimo - per recuperare il senso della democrazia e per il rispetto dei più deboli". Franca Andali, candidata della lista Vattimo, signora non vedente e presidente dell’Unione ciechi di San Giovanni in Fiore, sostiene che "si tratta dell’ennesima umiliazione per i diversamente abili e che, comunque, la lista rappresenterà in ogni sede questo gravissimo affronto, questa beffa ingiusta e inaccettabile". Presso l’azienda sanitaria, poi, i medici rilasciano certificati per l’accompagnamento in cabina solo a non deambulanti, ciechi e persone sprovviste degli arti. Alle 9 del 4 aprile, i certificati rilasciati sono 14. Ma i medici dell’asl assicurano che la legge prevede il rilascio di certificati solo in questi casi. La candidatura di Vattimo a San Giovanni in Fiore, comune del Sud affondato nell’assistenza a pioggia e nell’assenza di diritti, sta significando un esempio straordinario di reazione politica efficace e azione sociale concreta per tutta la Calabria. Un autentico recupero della sinistra più sana, rispetto al quale la sinistra nazionale dei partiti né si esprime né risponde.

Rispondere all'articolo

Forum