SCANDALO CALCIO

CALCIOPOLI: DEFERITE QUATTRO SQUADRE. GALLIANI SI DIMETTE.

venerdì 23 giugno 2006.
 

CALCIOPOLI: DEFERITE QUATTRO SQUADRE. GALLIANI SI DIMETTE.

Galliani ed altre 30 persone inserite nel processo di deferimento che inizierà mercoledì prossimo dallo Stadio Olimpico di Roma.

L’aria giocosa e festosa di ieri pomeriggio è stata interrotta dalle notizie, già nell’aria tra l’altro, dei deferimenti da parte del Procuratore Federale Stefano Palazzi. Secondo le accuse riguardanti lo scandalo intercettazioni, le ipotesi di reato contestate sono illecito sportivo e violazione del principio di lealtà.

Trenta in tutto i soggetti deferiti, tra i quali spiccano nomi di primissimo piano sportivo, arbitri, dirigenti e presidenti. Quattro le squadre coinvolte: Juventus, Fiorentina, Lazio e Milan. Salvata la Sampdoria, per la quale non è stata mossa alcuna accusa. Le due ipotesi di reato ascritte dal Procuratore Palazzi sono illecito sportivo e violazione del principio di lealtà. Il primo, ovvero l’articolo 6, è quello più pesante e riguarda, oltre all’illecito sportivo, anche l’omessa denuncia dei fatti: "Il compimento con qualsiasi mezzo o atti diretti ad alterare lo svolgimento od il risultato di una gara, ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica, costituisce illecito sportivo". Proporzionalmente meno grave l’articolo 1, riguardo gli obblighi ed i doveri generali, per cui "coloro che sono tenuti all’osservanza delle norme federali devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva".

Secondo quanto emerge dal rapporto del Procuratore Federale, si era creata una rete di rapporti per condizionare tutto il sistema calcistico, in particolar modo il settore arbitrale. Dalle indagini, infatti, è emersa l’esistenza di una maglia intricata di rapporti stabili e protratti nel tempo tra soggetti di primissimo piano nell’ordinamento federale, il cui scopo principale (e putroppo non il solo) era quello di controllare l’intero settore arbitrale.

Nello specifico, la Juventus è stata deferita per responsabilità diretta e nell’ipotesi di reato formulata da Palazzi, oltre al già citato articolo 6, ci sono la violazione dell’articolo 2 (responsabilità delle persone fisiche e delle società) e dell’articolo 9, che prevede "ulteriori ipotesi di responsabilità delle società". Il rischio più grave, per la società bianconera, è la retrocessione in serie C o, se dovesse andare bene, una forte penalizzazione nella serie cadetta, che comunque sembra ormai la minima certezza.

Fiorentina e Lazio, invece, pur essendo anch’esse direttamente responsabili, non lo sono nella stessa misura della squadra piemontese ma rischiano comunque di retrocedere "di diritto" alla serie B.

Sentenza più clemente per il Milan di Silvio Berlusconi e del suo vice Adriano Galliani. Per quest’ultimo si ipotizza la violazione dell’articolo 1. Secondo l’accusa Meani, dirigente addetto degli arbitri, avrebbe cercato un accordo col designatore dei guardalinee Mazzei per assicurarsi che, nella partita Milan - Chievo Verona del 20 aprile 2005, venisse designato l’assistente Puglisi, come poi avvenne. Per i rossoneri, che non rischiano comunque la retrocessione, si presume una forte penalizzazione in serie A.

Nel frattempo Galliani, inserito nei 30 deferiti in quanto, sempre secondo l’accusa, non poteva non sapere, ha preferito dimettersi da presidente della Lega Calcio.

Mauro Diana.


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