AVERSA. Centro Diurno "SIMONA CARRATU’". APPELLO AL MONDO DEL CALCIO-NAPOLI: SALVATE IL CARRATU’ !!!

giovedì 29 marzo 2007.

Centro Diurno

"SIMONA CARRATU’"

Viale Europa n. 2 Aversa - Caserta 320-3178195

COMUNICATO STAMPA

Aversa, lì 29 Marzo 2007

-  Palummella al D. G. del Calcio Napoli Marino:
-  Difendete i diritti dei disabili del Carratù.

Andreozzi: Il calcio torni a farsi promotore di impegno sociale e solidarietà e le famiglie torneranno numerose a far festa allo stadio.

Giovedì 29 Marzo una numerosissima delegazione di disabili gravissimi e genitori del Carratù è ospite del programma sportivo “Tifosi Napoletani” trasmesso in diretta su Tele A e condotto da Gennaro Montuori, noto ai napoletani con il nome di "Palummella". I genitori dei 33 disabili gravissimi del Carratù da mesi chiedono al Calcio Napoli un aiuto per diffondere su tutti i media nazionali un appello per salvare il Carratù e garantire i giusti livelli assistenziali alle persone disabili assistite.

I contatti con il Direttore Generale del Calcio Napoli Pierpaolo Marino sono stati presi da Gennaro Montuori che in trasmissione, ospitando la delegazione del Carratù, chiederà direttamente al D. G. Marino di intervenire celermente perché la situazione di queste persone disabili gravissime è insostenibile.

Tra le richieste ci sarà quella di organizzare manifestazioni in favore del Carratù allo Stadio San Paolo nelle prossime partite, chiedendo inoltre ai giocatori della squadra del Napoli di indossare una maglia con la nota scritta SALVATE IL CARRATU’ prima di ogni partita. I genitori, striscioni e cartelli alla mano, sono già pronti a scendere in campo ed a manifestare, e con loro i numerosissimi amici che si sono stretti intorno a loro durante i numerosi mesi di lotta per i diritti dei disabili gravissimi. A loro faranno certamente eco i tifosi e gli ultrà che non hanno fatto mai mancare il loro appoggio caloroso e sincero.

Anche la signora Andreozzi lancia un appello a Pierpaolo Marino: «Negli ultimi mesi abbiamo assistito alla dequalificazione del tifo e dello sport a causa delle manifestazioni di violenza negli stadi. Se il calcio torna invece a farsi promotore di impegno sociale e solidarietà nei confronti dei più deboli, così come è sempre stato, allora per tutti acquisterà un senso nuovo, una motivazione forte con valenza educativa. Se manifesti per i diritti dei più deboli non puoi colpire un uomo con una spranga. E le famiglie torneranno numerose a far festa allo stadio».

I Genitori del Carratù


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