Il caso

Lamezia Terme: Covid, all’ospedale 8 sanitari infettati

"Caschi senza filtri", dicono messaggi del personale. D’Ippolito (M5S) alla ricerca della verità
sabato 9 gennaio 2021.
 

«È venuto il dottore e ci ha spiegato come funziona. Noi avevamo i caschi senza filtri». È l’audio di un infermiere dell’ospedale di Lamezia Terme, che riferisce a suoi colleghi d’averlo saputo da un medico in servizio. Il quale avrebbe confermato, stando al messaggio in questione, l’uso di caschi insicuri nel reparto Covid dell’ospedale lametino, attivato sulla base di un’ordinanza dello scorso ottobre del sostituto presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, secondo la quale lì vanno ricoverati soltanto contagiati in via di guarigione.

Otto sanitari dello stesso reparto sono risultati positivi al virus. La vicenda ha creato agitazione e proteste in ambito locale. Se ne sono occupati esponenti della società civile e il deputato Giuseppe d’Ippolito, del Movimento 5 Stelle, che insieme a Nadia Donato, presidente dell’associazione Senza nodi, e a Felice Lentidoro, segretario regionale di Cittadinanza attiva, ha incontrato la commissaria dell’Asp di Catanzaro, Luisa Latella, e sei dirigenti della stessa azienda. Il parlamentare ha battuto i pugni. Ci sono ordini di servizio, in suo possesso, che dimostrano l’utilizzo di personale sanitario nel reparto Covid e anche in altre unità operative. «È assurdo, da qui potrebbero essere derivati gli otto casi», ha detto D’Ippolito, che ha perfino litigato a muso duro con i vertici dell’Asp di Catanzaro. Gerardo Mancuso, dirigente medico responsabile di questo reparto Covid, ha invece rassicurato l’opinione pubblica a mezzo stampa. A suo avviso i contagi di personale sanitario sono avvenuti in molte strutture ospedaliere e a Lamezia Terme sono state adottate tutte le precauzioni dovute.

Tuttavia, i messaggi circolanti sono troppo circostanziati, per non essere presi in considerazione. «Stamattina c’è stata una riunione» in ospedale, racconta un altro infermiere, come si evince dal vocale di una chat interna. Sono emersi «ricoveri non idonei al reparto», aggiunge, alludendo a pazienti in condizioni serie. «I gravi dovranno essere trasferiti», rimarca poi con ansia. «Ca si sta tenennu bancu ancora a sti merdi», si sfoga infine l’infermiere, preoccupato per la situazione. «Da stamattina - informa un suo collega - sto parlando con la direzione sanitaria. I vertici sono in riunione. In questo momento è arrivato il verdetto. Metà dei pazienti verranno trasferiti. Il direttore mi ha detto che provvederanno a sanificare tutto». «Il reparto - ha avvertito lo stesso infermiere - va chiuso. È una bomba di virus, è un virus all’ennesima potenza».

Occorre chiarezza, su questa storia. Bisogna verificare i fatti, capire che cosa sia successo: se quei caschi erano davvero senza filtri e se per questo abbiano potuto prendere il Covid gli otto sanitari dell’ospedale di Lamezia Terme, che all’Inail avrebbero già fornito la loro versione. D’Ippolito giura che andrà fino in fondo. «Voglio la verità - promette il deputato - e non arretrerò di un millimetro».

Emiliano Morrone


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