LA GENTE IN STRADA - PAESE IN TILT
Violento terremoto in Giappone
Tsunami di 10 metri sulle coste
Morte e distruzione: "Un inferno"
Scatta l’allerta in tutto il Pacifico.
Si teme per le centrali nucleari.
Paese in tilt: bloccati aerei e treni
TOKYO. E’ di decine morti il drammatico e provvisorio bilancio del terremoto seguito da uno tsunami che si è abbattuto oggi sulle coste nordorientali del Giappone, nella regione di Tohoku, il più forte nella storia del paese asiatico.
Le ricostruzioni dei sismologi si sono susseguite, via via, con alcune rettifiche: di sicuro c’è stata una prima scossa iniziale di magnitudo 8.8 alle 14.46 (le 6.46 di stamattina in Italia, ndr) a 24,4 chilometri di profondità, un centinaio di chilometri al largo della prefettura. Questa scossa ha fatto oscillare per due interminabili minuti i grattacieli e gli altri edifici nella capitale Tokyo - situata a ben 380 chilometri dall’epicentro - provocando danni devastanti, molti feriti e incendi, come hanno riferito la tv e testimoni.
L’allarme non riguarda solo il Giappone: il Centro per gli tsunami del Pacifico ha emesso dei "warning" anche per Russia, isole Marianne, Filippine, Taiwan, Indonesia, Hawaii e isole Fiji, fra gli altri, ma anche Australia, Nuova Zelanda, Costarica, Honduras e perfino Cile, Colombia e Perù. Per questo sono già state evacuate le coste più a rischio nelle Filippine e alle Hawaii. Il sisma è stato d’altronde avvertito fino a Pechino, che si trova 2.500 chilometri più a ovest. Il primo ministro nipponico Naoto Kan ha messo in piedi una task force per affrontare le conseguenze del disastro. In una conferenza stampa, ha spiegato che le centrali nucleari del paese «si sono fermate automaticamente" e che "non ci sono notizie di fughe di radiazioni».
L’agenzia di stampa Kyodo ha riferito che trasporti aerei e ferroviari sono stati interrotti in gran parte del paese: in particolare l’aeroporto internazionale di Narita, che si trova a una cinquantina di chilometri a est della capitale, ha sospeso il traffico aereo e evacuato tutti gli edifici. Ma il peggio non sembra finito, e il paese dev’essere pronto all’arrivo di una seconda e terza onda di tsunami come ha avvertito il portavoce del governo Yukio Edano ai microfoni della Nhk. «La popolazione deve essere pronta, evacuare le aree costiere», ha detto Edano. «Non cercate di capire da soli quello che è più sicuro, seguite le indicazioni», ha aggiunto, rivolgendosi in particolare agli abitanti della regione nordorientale di Tohoku.
Russia e Stati Uniti si sono già messi a disposizione per l’invio di aiuti. Il governatore della prefettura di Miyagi ha chiesto al governo l’immediato intervento delle Forze di autodifesa, le forze armate giapponesi. L’Unità di Crisi della Farnesina, in costante contatto con l’ambasciata italiana a Tokyo, sta verificando l’eventuale coinvolgimento di connazionali.
* La Stampa, 11/03/2011
Giappone, sisma di magnitudo 6,7 niente danni, cancellato allerta tsunami *
TOKYO - Paura in Giappone per un forte sisma che ha colpito il Nord-Est del paese, costringendo le autorità prima a emettere e poi a cancellare un allarme tsunami. Il terremoto - di magnitudo 6,7 e avvenuto alle 6.51 del mattino - ha avuto il suo epicentro al largo della prefettura di Iwate, a Nord rispetto al devastante terremoto dell’11 marzo.
L’allarme onda anomala è stato ritirato dopo che le autorità hanno vericato l’assenza di un innalzamento anormale del livello del mare lungo le coste delle prefetture di Iwate e Aomori.
Niente danni e nessun ferito è stato segnalato, ma le autorità hanno fatto sapere del rischio di smottamenti nelle aree colpite dal terremoto dell’11 marzo. Nessun impatto neanche sulla centrale nucleare di Fukushima. Situazione stabile anche negli impianti di Higashidori e Onagawa.
* la Repubblica, 23 giugno 2011
Giappone, sisma di magnitudo 6,7
lanciato un allerta tsunami
TOKYO - Un allarme tsunami è stato lanciato in Giappone, dopo che il nord est del Paese è stato colpito da un terremoto di magnitudo 6,7. Lo ha annunciato l’Ente nipponico di meteorologia. L’epicentro del sisma al largo della prefettura di Iwate, a Nord rispetto al devastante terremoto dell’11 marzo.
* la Repubblica, 23.06.2011
FUKUSHIMA
Acqua troppo radioattiva
Tepco deve fermare la bonifica
Il liquido accumulato nell’edificio del reattore 3 ha saturato subito gli strumenti per la depurazione costringendo l’azienda elettrica allo stop. Dure critiche dalla Aiea: "Nella centrale sicurezza insufficiente" *
TOKYO - Falsa partenza per la decontaminazione della centrale nucleare di Fukuschima dall’acqua radioattiva che si è accumulata in questi mesi nell’impianto i cui reattori sono andati in tilt in seguito allo tsunami dello scorso marzo. La Tepco, l’azienda elettrica gestore della centrale, è stata costretta a sospendere le operazioni di depurazione solo alcune ore dopo che erano iniziate a causa di un innalzamento improvviso - molto maggiore di quanto ci si aspettasse - dei livelli di radioattività.
I meccanismi che assorbono cesio radioattivo, secondo quanto riferiuscono i funzionari dell’azienda, hanno raggiunto infatti la loro capacità di assorbimento massimo, "molto prima del previsto". Le operazioni di pulizia delle acque che la Tepco è stata costretta a sospendere riguardano le acque contaminate accumulate nello scantinato dell’edificio nel quale si trovano le turbine del reattore numero 3. La bonifica consiste nel trasferire l’acqua stagnante radioattiva accumulata nel basamento dell’edificio in una struttura centralizzata per lo smaltimento dei materiali contaminati. Progettati per resistere a un’onda di tsunami alta 10 metri, gli edifici della centrale erano stati travolti e allagati dall’onda di tsunami di 14 metri generata dal terremoto dell’11 marzo scorso.
Malgrado l’eccezionalità di questo evento, secondo il rapporto realizzato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’Onu la gravità dell’incidente è stata determinata in buona parte da carenze nel sistema di sicurezza. Il documento sarà esaminato la prossima settimana a Vienna. Il testo di 160 pagine critica aspramente i dirigenti della Tepco, esaltando invece l’eorico comportamento dei dipendenti che in situazioni difficili hanno fatto di tutto per contenere i danni. In particolare gli ispettori criticano "le insufficienti difese anti-tsunami" e più in generale ogni sistema prendeva in considerazione singoli rischi ma non , come è accaduto," l’accavallarsi di più emergenze e blocchi dei sistemi di sicurezza".
L’imprevisto stop ai lavori di depurazione delle acque sembrano destinati a ritardare ancora una volta la bonifica completa dell’impianto. Proprio ieri la Tepco aveva ottimisticamente annunciato che tutte le vasche del combustibile nucleare esausto della centrale di Fukushima saranno raffreddate stabilmente nell’arco di un mese, mentre per i reattori lo ’stop a freddo’ vale la previsione di gennaio 2012.
* la Repubblica, 18 giugno 2011
"Fukushima è come Chernobyl"
Allarme ufficiale dal Giappone
La comunicazione dalla Tepco e dal governo: è stato innalzato al "livello 7" l’incidente nucleare, il massimo raggiungibile. Ma le emissioni sono solo il 10% di quelle registrate nel 1986. "Effetti considerevoli su salute e ambiente". Nuova forte scossa: evacuata la centrale *
TOKYO - L’agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha innalzato al livello massimo di 7 la classificazione dell’incidente nucleare alla centrale di Fukushima seguito al terremoto e allo tsunami dell’ 11 marzo, classificandola al pari del disastro di Chernobyl del 1986, il più grave mai verificatosi. La stima era stata anticipata dagli esperti e dalla stampa giapponese, ma è stata ora ufficializzata. "La perdita radioattiva non si e’ ancora arrestata completamente - ha detto ai giornalisti un funzionario della società - e la nostra preoccupazione è che possa anche superare Chernobyl". L’agenzia ha comunque precisato che il livello delle emissioni radioattive registrato dall’inizio dell’incidente equivale solo al 10% di quelle misurate nel 1986 dopo la catastrofe presso la centrale situata in Ucraina.
E questa mattina si è registrata una nuova forte scossa dopo il terremoto del settimo gradi di ieri. La magnitudo è 6,3 con epicentro proprio nella prefettura di Fukushima. La Tepco, il gestore della centrale nucleare, ha ordinato ai lavoratori di evacuare l’ impianto.
* la Repubblica, 12 aprile 2011
Lo tsunami del prof. De Mattei
di Sergio Luzzatto (Il Sole 24 Ore, 3 aprile 2011)
Sulle dichiarazioni dello storico Roberto De Mattei, che dai microfoni di Radio Maria ha qualificato terremoto e tsunami giapponese come una «benevola manifestazione della misericordia di Dio», «un battesimo di sofferenza», ciascuno di noi può farsi l’opinione che crede. Compresa quella di Massimo Gramellini, che in un corsivo su «La Stampa» le ha definite «farneticazioni, offensive per qualunque credente dotato di un cervello e soprattutto di un cuore».
Il problema vero - lo hanno notato in tanti, sui siti di ciò che resta di una dignità culturale italiana - è che De Mattei ricopre a tutt’oggi la carica di vicepresidente del Cnr, cioè della massima istituzione di ricerca scientifica del paese. Così, adesso come già qualche anno fa, quando il vicepresidente del Cnr celebrava l’anniversario di Darwin all’insegna del creazionismo, si pone lo scandalo di essere formalmente rappresentati, in Italia e all’estero, da "scienziati" del livello di De Mattei. Stiamo parlando del docente di un’istituzione privata, l’Università Europea di Roma, che fa riferimento alla (molto controversa) congregazione cattolica dei Legionari di Cristo. La quale Università Europea (si legge sul sito ufficiale) riconosce come sue missioni essenziali «l’approfondimento della verità attraverso la ricerca scientifica» e la «diffusione della civiltà della giustizia e dell’amore».
Insomma, sembra di capire che personaggi come il professor De Mattei rappresentino la punta scientificamente avanzata di quel Partito dell’Amore che ha trovato interpreti illustri anche ai vertici della Repubblica. Unità di intenti testimoniata dal gotha politicoistituzionale il quale - in un modo o nell’altro - ha ruotato e ruota intorno all’Università Europea di Roma: compreso quel Giuseppe Valditara, professore di Diritto romano, che va considerato un po’ come il padre nobile della riforma Gelmini dell’Università italiana.
Adesso, si vorrebbe che i buoni compagni di strada dei Legionari di Cristo imboccassero il cammino dell’Estremo Oriente, per portare ai terremotati del Giappone la parola d’amore del professor De Mattei. E magari che rimanessero laggiù, a battezzare sofferenze, il più a lungo possibile. Ma De Mattei alla vicepresidenza del Cnr, quello no. Non più. Non un giorno di più
GIAPPONE
"Fukushima sarà smantellata"
La radioattività arriva alla falda
Il premier Naoto Kan annuncia anche di voler "rivedere da capo il piano per le nuove centrali". Nell’acqua a 300 metri a sud dell’impianto il tasso di iodio radioattivo è 4.385 volte superiore alla norma, inquinata anche la falda sotto la centrale. Nessun piano di allargamento della zona di evacuazione *
TOKYO - La centrale nucleare di Fukushima deve essere smantellata. Lo ha affermato il primo ministro giapponese Naoto Kan durante un incontro con il leader del Partito comunista giapponese, Kazuo Shii. Il premier ha detto anche che intende "rivedere da capo il piano di costruzione di nuove centrali". Parole che seguono l’ennesima notizia inquietante giunta dall’area intorno all’impianto danneggiato dal sisma e dallo tsunami dell’11 marzo: se la Tepco, la società che gestisce l’impianto nucleare, ha annunciato che sono stati trovati livelli abnormi di cesio radioattivo nella carne bovina proveniente dall’area di Fukushima (oltre la norma fissata dalle normative del ministero della Sanità), l’Agenzia per la sicurezza nucleare ha reso noto che il tasso di iodio radioattivo presente in mare a 300 metri a sud dalla centrale è di 4.385 volte superiore alla norma. Ieri il valore era di 3.355 volte oltre i limiti.
Inquinata la falda. La Tepco lancia l’allarme di inquinamento delle risorse idriche. Alti livelli di radioattività sono stati riscontrati nella falda freatica a 15 metri sottoterra l’impianto.
I dati rafforzano l’ipotesi che materiale tossico continui a riversarsi in mare.Il gestore della centrale, la Tepco, sta avendo difficoltà a raccogliere l’acqua radioattiva intorno ai reattori e agli edifici delle turbine. Inoltre, a causa del maltempo, ha dovuto sospendere i piani per spargere resina sintetica nella zona dei reattori numero 4 e 6 per provare a trattenere la polvere radioattiva ed evitare la sua dispersione nell’aria.
Cionostante il governo giapponese ha fatto sapere che a breve termine non è previsto un ampliamento dell’area di evacuazione intorno alla centrale di Fukushima. Questo malgrado l’Aiea abbia registrato livelli di radiazioni oltre i limiti a Iitate, a 40 chilometri dall’impianto nucleare, e quindi al di là del raggio di 30 chilometri previsto dall’esecutivo. In seguito a questa scoperta l’Agenzia internazionale per l’enegia atomica, che fa capo all’Onu, ha invitato le autorità nipponiche ad affrontare la questione di un allargamento dell’area di evacuazione. Un’opzione da valutare anche secondo l’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare. Il portavoce del governo Yukio Edano ha detto in conferenza stampa che il governo "rafforzerà i controlli sulle radiazioni al suolo".
* la Repubblica, 31 marzo 2011
Giappone, stato di massima allerta
A Fukushima potrebbe uscire plutonio
Il premier Kan: "Impossibile prevedere cosa accadrà alla centrale nucleare"
TOKYO Il governo giapponese ritiene «possibile» una fuoriuscita di plutonio dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha ammesso in una conferenza stampa il capo di gabinetto, Yukio Edano, che ha annunciato «più controlli anche nelle aree intorno all’impianto». Nelle stesse ore il premier Naoto Kan, ha assicurato al Parlamento che il governo è «in stato di massima allerta» per Fukushima, dove la situazione resta «imprevedibile» perchè i sistemi di raffreddamento di molti reattori sono guasti e le fughe radioattive si sono moltiplicate dal giorno del sisma.
Kan ha parlato in un’audizione davanti alla Commissione Bilancio del Senato. Per quanto riguarda la fuoriuscita di plutonio, Edano ha sottolineato che si tratta di livelli ancora bassi ma tali da porre nuovi pericoli per i tecnici impegnati alla messa in sicurezza di Fukushima. Il capo di gabinetto ha però spiegato che i 5 campioni presi dalla Tepco indicano che non ci sono rischi immediati per la salute della popolazione.
Quanto all’acqua contaminata, i problemi maggiori sono segnalati al reattore numero 2 dove la radioattività è di 1.000 millisievert/ora, pari a quattro volte il livello massimo annuale a cui può essere esposto un lavoratore in condizioni d’emergenza. L’acqua che viene iniettata nel reattore è stata ridotta per alleviare la pressione sui serbatoi e contenere le perdita, ma tutto questo ha portato a un aumento della temperatura. Il raffreddamento del combustibile avrà comunque la precedenza sui problemi della fuoriuscita di liquido, ha spiegato Edano.
* La Stampa, 29/03/2011
GIAPPONE
.Fukushima, allarme per il reattore 2 .Radioattività altissima, via i tecnici *
TOKYO - La radioattività dell’acqua al reattore n.2 della centrale di Fukushima è estremamente elevata ed è pari a 10 milioni di volte i livelli normali. Lo riferisce l’Agenzia per la sicurezza nucleare, secondo cui si è resa necessaria l’evacuazione immediata dei tecnici al lavoro.
Il livello di iodio-131 è talmente alto da far ipotizzare all’Agenzia che l’acqua possa essere legata in qualche modo al nocciolo. L’emergenza contaminazione dunque sale, mentre i tentativi di messa in sicurezza sono frenati dalla minaccia radiazioni: proprio oggi era il programma il passaggio dalle autobotti dei pompieri alle pompe elettriche per iniettare acqua nei reattori, per accelerare i tempie ed evitare così ulteriori ritardi.
Le fonti di perdita di materiale nocivo restano ancora da individuare.
* la Repubblica, 27 marzo 2011
ANGOSCIA ATOMICA
Si aggrava l’allarme in Giappone
Gli Usa: "Tokyo non dice la verità"
Per gli esperti americani
la situazione è peggiore di quanto
ha dichiarato il Governo
Rischio black out generale
L’ambasciata agli italiani:
"Partite immediatamente" *
TOKYO Gli elicotteri dell’ esercito giapponese hanno gettato tonnellate d’acqua sui reattori surriscaldati della centrale nucleare giapponese di Fukushima, ma la situazione resta a un pelo dalla catastrofe. La Borsa frana, si rischia un immenso black out e, soprattutto, dagli Stati Uniti è stato lanciato un allarme secondo il quale la situazione, quanto al pericolo atomico, è ben più grave di quella descritta da Tokyo.
Il Presidente della Commissione per la regolamentazione del nucleare USA, Gregory Jaczko, lancia l’allarme sulla gravità della minaccia nucleare. Secondo gli esperti americani, almeno uno dei reattori della centrale, il numero 4, pone pericoli molto più gravi di quanto riconosciuto dal governo giapponese. Jaczko ha denunciato che non vi è più acqua, o ve ne è in pochissima quantità, nella piscina in cui si trovano le barre di combustibile usato al reattore numero 4 della centrale di Fukushima Daiici. Le barre, e le radiazioni che emettono, sono quindi quasi completamente, o completamente, esposte all’atmosfera. «Riteniamo quindi che i livelli di radiazione siano estremamente elevati, possibilmente con un impatto sulla capacità di adottare misure correttive», ha quindi affermato. Un portavoce della Tepco, la società che gestisce la centrale nucleare giapponese di Fukushima, ha affermato che nel reattore n.4 c’è ancora acqua nella vasca nella quale viene conservato il combustibile nucleare usato.
Il presidente americano Barack Obama ha parlato al telefono con il premier giapponese Naoto Kan, assicurandogli «tutto l’ appoggio necessario» da parte degli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato americano ha autorizzato ieri sera le famiglie del suo personale all’ambasciata in Giappone a lasciare il Paese, se lo voglionoQuesta autorizzazione, ha precisato Kennedy, riguarda i circa 600 famigliari delle famiglie dei diplomatici americani dell’ambasciata di tokyo, del consolato di Nagoya, a ovest della capitale, e di una scuola di lingue a Yokohama. L’ambasciata italiana a Tokyo ha intanto rinnovato «vivamente l’invito ai connazionali di allontanarsi dalle quattro prefetture colpite dallo Tsunami, dalle prefetture a nord della capitale e dalla stessa capitale».
Il Giappone rischia un blackout su larga scala se i consumi non saranno ridotti a causa del calo della produzione di elettricità. Lo ha detto il ministro dell’Industria, Banri Kaieda, durante la presentazione del piano di emergenza per la fornitura di carburante alle aree colpite dal terremoto, trasmessa in diretta dalla tv pubblica Nhk.
Infine, la Borsa. A Tokyo La Bank of Japan (BoJ) ha deciso di immettere liquidità per 5.000 miliardi di yen per sostenere i mercati, e la Borsa di Tokyo ha terminato di nuovo in calo la seduta: ha limitato le perdite a -1,44%, nel giorno in cui il dollaro ha toccato i nuovi minimi dal dopoguerra contro lo yen, a 76,25. L’indice Nikkei si ferma a quota 8.962,67 punti, cedendo 131,05 punti
* La Stampa, 17/03/2011
Droni sulla centrale di Fukushima. Si temono 25mila vittime - Radiazioni molto alte - Scandalo Tepco
Il commissario Ue all’energia Guenther Oettinger ha dichiarato nel pomeriggio di mercoledì che nella centrale nucleare di Fukushima è in corso una «effettiva catastrofe» aggiungendo che «questo impianto non è più gestito, non è più sotto controllo». Oettinger ha parlato in una audizione all’Europarlamento. Che la situazione nella centrale giapponese danneggiata dal terremoto stia precipitando era stato confermato poco prima dal capo dell’Agenzia atomica russa: Serghiei Kirienko, ha affermato che la crisi nucleare in Giappone si sta sviluppando secondo lo scenario peggiore. In serata Il presidente dell’autorità americana che regola l’attività nucleare in Usa, Gregory Jaczko, ha dichiarato nel corso di un’audizione al Congresso che il serbatoio di stoccaggio del reattore 4 non contiene più acqua, il che potrebbe causare livelli «estremamente elevati» di radiazioni. *
Drone Usa su Fukushima, i dubbi di Clinton sul nucleare
Un drone, un aereo senza pilota, statunitense compirà un volo sopra l’impianto di Fukushima, per fare una ricognizione sull’area. L’esercito statunitense metterà a disposizione un aereo da ricognizione ad alta quota, un Global Hawk senza equipaggio, forse già giovedì. Lo ha detto una fonte del governo nipponico, secondo l’agenzia Kyodo news. Le fotografie scattate dall’aereo dotato di sensori infrarossi potrebbero fornire indicazioni utili su cosa si sia verificato all’interno dell’edificio del reattore. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, intervistata dalla Msnbc ha dichiarato che la tragedia giapponese solleva dubbi sui rischi e sui costi collegati all’utilizzo dell’energia nucleare.
Sale il bilancio delle vittime e dei dispersi. Neve e gelo a Sendai
Si fa sempre più drammatico il bilancio del sisma che ha sconvolto il Giappone venerdì scorso: il bilancio ufficiale è fermo a circa 13mila vittime (4.340 morti, oltre 9mila dispersi), ma non si esclude di arrivare a 25mila persone scomparse. Mentre le squadre di soccorso perlustrano palmo a palmo le coste, le autorità di un una città costiera, Ishinomaki, hanno infatti reso noto che mancano all’appello oltre 10mila dei proprio concittadini. Il drammatico dato è lo stesso registrato a Minamisanriku, anch’essa nella prefettura di Miyagi, che ha perso circa la metà della popolazione, rasa al suolo da un muro d’acqua. Intanto rimangono senzatetto circa 435mila persone. Una fitta precipitazione nevosa, intanto, ha steso uno spesso manto sul mare di rovine mentre le temperature sulle prefetture di Sendai sono scese sotto lo zero, riducendo, ora dopo ora, le già esigue speranze che qualcuno sia ancora vivo sotto le macerie, dopo i miracoli dei giorni scorsi.
Allarme radioattività nei cibi importati, la Ue chiede più controlli
La Commissione europea ha raccomandato agli Stati membri «di effettuare delle analisi sul livello di radioattività nei prodotti alimentari per l’uomo e per gli animali, importati dal Giappone». Lo ha detto all’Ansa Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla salute John Dalli, precisando che Bruxelles ha notificato già da ieri la raccomandazione alle autorità responsabili nei 27 Stati membri, tramite il sistema rapido di allerta comunitario per alimenti e mangimi (Rasff).
Ancora scosse di notevole intensità
Non si arrestano, intanto, le scosse di assestamento nella costa orientale giapponese. Nella prefettura di Chiba, che si estende a est di Tokyo, un nuovo movimento tellurico ha raggiunto un’intensità di 6 gradi sulla scala aperta Richter, dunque una potenza sufficiente a far tremare e oscillatre i grattacieli nella capitale nipponica. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di 25 chilometri sotto al fondale dell’oceano Pacifico e 96 chilometri a est di Tokyo. Una precedente scossa, sempre di magnitudo 6,0, aveva investito qualche ora prima il Giappone sud-orientale, con epicentro nella prefettura di Shizuoka: anche in quel caso il fenomeno era stato avvertito nella capitale.
I tecnici sono tornati a lavorare a Fukushima dopo che è fallito il tentativo di spegnere l’incendio con gli elicotteri. Il personale temporaneamente fatto sgomberare dalla centrale giapponese a causa degli alti livelli di radioattività nell’impianto è tornato al lavoro per la messa in sicurezza, gravemente danneggiato. Nelle ultime ore una nube di fumo, probabilmente causata da una fuga di vapore, si è levata dal reattore numero tre la cui capsula di contenimento, secondo fonti del governo giapponese, potrebbe non essere più integra; un incendio è invece scoppiato presso il reattore quattro, per poi spegnersi spontaneamente.
Purtroppo l’elicottero da carico Ch-47 Chinook che doveva riversare acqua sul reattore numero tre non è riuscito nell’impresa. Il fallimento dell’operazione sarebbe dovuto all’eccessivo tasso di radioattività intorno all’impianto.
Nel frattempo i tecnici della Tepco, la compagnia elettrica che gestisce l’impianto, hanno programmato di servirsi di un generatore diesel in dotazione al reattore sei per pompare altra acqua nel reattore cinque, al cui interno il livello del liquido di raffreddamento risulta essersi abbassato, sebbene le barre di combustibile nucleare rimangano per il momento coperte a sufficienza. Entrambi i reattori erano fermi nel momento in cui la centrale è stata investita dal terremoto di magnitudo 9,0 di venerdì scorso, ma le barre erano comunque al loro posto.Il governo giapponese sta anche valutando se chiedere ufficialmente l’assistenza delle forze armate statunitensi - la cui VII Flotta presta già un appoggio logistico alle operazioni umanitarie e di soccorso - per cercare di riprendere il controllo della centrale.
L’imperatore appare in tv
L’imperatore Akihito si é rivolto in tv alla popolazione affermando che sta pregando per la sicurezza delle persone colpite dal devastante terremoto: «Il numero dei morti aumenta di giorno in giorno e non sappiamo quante persone sono cadute», ha detto Akihito nel breve discorso. «Prego per la sicurezza di quante più persone possibile». L’imperatore ha aggiunto di essere profondamente preoccupato per la crisi in corso nella centrale nucleare di Fukushima.
Toyota riprende parzialmente la produzione Toyota ha annunciato il riavvio della produzione in sette dei suoi ventidue stabilimenti sul territorio giapponese. A ripartire sono state le fabbriche di componenti, così da poter fornire subito pezzi di ricambio al mercato domestico.
Wikileaks accusa il governo: «Sapevano che le centrali erano a rischio»
Il Giappone sapeva da oltre due anni che i suoi impianti nucleari non sarebbero stati in grado di reggere l’urto di un potente terremoto. A rivelarlo è un cablogramma Usa diffuso da Wikileaks, secondo cui nel dicembre 2008 un funzionario dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica informò Tokyo che le norme di sicurezza delle sue centrali erano obsolete e che un violento sisma avrebbe posto problemi seri agli impianti.
Nel documento riportato dal Telegraph si afferma inoltre che le autorità giapponesi si opponevano alla sentenza emessa da una corte per chiudere una centrale, perchè ritenuta insicura in caso di sisma. «L’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare e industriale ritiene che il reattore sia sicuro e che tutti i test di sicurezza siano stati condotti in modo appropriato», riferirono i diplomatici Usa. Nel 2009, Tokyo riuscì a far revocare la sentenza. Il cablogramma riporta anche la denuncia fatta nell’ottobre 2008 da un deputato giapponese ai diplomatici Usa, secondo cui il governo stava «insabbiando» gli incidenti nucleari.
* IL SOLE 24 ORE, 16.03.2011
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-03-16/nuove-scosse-costa-orientale-082804.shtml?uuid=Aai8ItGD
GIAPPONE
ANGOSCIA ATOMICA
Nuova scossa, incendio a Fukushima
Wikileaks: "Tokyo conosceva i rischi"
TOKYO Continua la lotta contro il tempo per salvare la centrale di Fukushima, dove il rischio di una catastrofe fa passare in secondo piano anche la forte scossa di terremoto registratasi a Tokyo. Una nube di fumo, probabilmente causata da una fuga di vapore, si è levata nei pressi del reattore numero tre la cui capsula di contenimento, secondo fonti del governo giapponese, potrebbe non essere più integra; un incendio è invece scoppiato presso il reattore quattro, per poi spegnersi spontaneamente.
Il risultato è che i livelli di radioattività all’ingresso della centrale hanno registrato una nuova impennata, il che ha costretto le autorità a sgomberare temporaneamente tutto il personale impegnato nei lavori di messa in sicurezza dell’impianto. Il governo giapponese sta quindi valutando se chiedere ufficialmente l’assistenza delle forze armate statunitensi - la cui VII Flotta presta già un appoggio logistico alle operazioni umanitarie e di soccorso - per cercare di riprendere il controllo della centrale.
Nel frattempo, una forte scossa di magnitudo 6 è stata avvertita nella parte orientale di Tokyo, dove non ha causato né vittime né danni: secondo i dati forniti dall’Agenzia Meteorologica giapponese l’epicentro era localizzato al largo della prefettura di Chiba, a una profondità di appena 10 chilometri, ma non è stato dichiarato alcun allarme tsunami. Buone notizie invece per la Borsa: Tokyo ha chiuso in forte rialzo del 5,68%, con gli investitori che si sono affrettati ad acquistare i titoli a prezzi stracciati all’indomani della perdita storica di oltre il 10% causata dalla crisi nucleare. Le azioni della Tepco, che gestisce la centrale di Fukushima, hanno perso oggi il 24,57%, dopo aver ceduto il 42,4% nelle due sedute precedenti.
Intanto un cablogramma Usa diffuso da Wikileaks rivela che il Giappone sapeva da oltre due anni che i suoi impianti nucleari non sarebbero stati in grado di reggere l’urto di un potente terremoto. Secondo il documento nel dicembre 2008 un funzionario dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) informò Tokyo che le norme di sicurezza delle sue centrali erano obsolete e che un violento sisma avrebbe posto "problemi seri" agli impianti. Nel documento riportato oggi dal Telegraph si afferma inoltre che le autorità giapponese si opponevano alla sentenza emessa da una corte per chiudere una centrale, perchè ritenuta insicura in caso di sisma. "
L’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare e industriale ritiene che il reattore sia sicuro e che tutti i test di sicurezza siano stati condotti in modo appropriato", riferirono i diplomatici Usa. Nel 2009, Tokyo riuscì a far revocare la sentenza. Il cablogramma riporta anche la denuncia fatta nell’ottobre 2008 da un deputato giapponese ai diplomatici Usa, secondo cui il governo stava "insabbiando" gli incidenti nucleari.
* La Stampa, 16/03/2011
ANGOSCIA ATOMICA DOPO LA CATASTROFE NATURALE
Giappone, la corsa contro il tempo per fermare la pioggia contaminata
I tecnici cercano di raffreddare i reattori gettando acqua di mare
ROBERTO GIOVANNINI, INVIATO A TOKYO *
La prova più seria della gravità della crisi? La decisione delle autorità di inondare i reattori, che non si riesce a raffreddare, con tanto acido borico (che assorbe i neutroni e rallenta la reazione nucleare) e molte tonnellate di acqua di mare. L’acqua del mare contiene sale, scorie, impurità, che una volta immesse nel reattore lo rendono per sempre inutilizzabile.
Dunque, in queste ore il Giappone - per cercare di evitare che gli incidenti in corso diventino prima un remake di Three Miles Island 1979 e poi di Cernobil 1986 - sta deliberatamente autodistruggendo una dopo l’altra le sue centrali nucleari in difficoltà, buttando al vento centinaia di milioni di yen e riducendo le capacità di produzione.
Nell’arcipelago non è mai esistito un movimento antinucleare forte, come in Europa: come hanno detto intelligentemente, in questo Paese che ama e rispetta la tecnologia l’uso pacifico del potere dell’atomo era una dimostrazione di pacifismo. Ma anche qui cominciano a sentirsi voci diverse. C’è chi critica il «Kombinat» nucleare aziendal-statale, chi dice apertamente che il Paese sta «affrontando una emergenza che ci avevano detto non sarebbe mai avvenuta, per un terremoto che ci avevano detto non avrebbe mai creato problemi».
E invece, i problemi - ancora per fortuna relativamente sotto controllo - sembrano moltiplicarsi, proprio come in quei brutti sogni da cui ci si vorrebbe svegliare. Quei sogni in cui appena evitato un pericolo, ecco subito apparire una nuova insidia. Il blackout dei sistemi di raffreddamento nel weekend si è diffuso in un reattore dopo l’altro: adesso sono tre nel sito di Fukushima 1, di cui uno più pericoloso, perché alimentato con combustibile Mox (una miscela di ossidi di uranio e plutonio) e più lento a raffreddarsi. Uno a Fukushima 2. Ma problemi ci sono anche in un reattore della centrale di Onagawa, e si è tremato per un altro del sito di Tokai, a soli 120 chilometri in linea d’aria da Tokyo. Le fuoriuscite di vapore contaminato «controllate» - se si può utilizzare questo termine quando si spara nell’atmosfera acqua con isotopi radioattivi di Iodio-131, che attacca la tiroide, e Cesio-137, che porta il cancro alle ossa - ma obbligate per non far saltare i «vessel», il contenitore in pressione dove avviene la reazione nucleare, proseguono, e si amplia la tragica lista delle persone contaminate. Ora sono 22, 190 quelle esposte alle radiazioni. E le persone evacuate dall’area di rispetto proclamata dal governo sono addirittura 200 mila. Un esodo di massa che avviene con ordine, e senza troppi mugugni. Per ora.
Come sappiamo ormai, l’« uno-due» sisma-tsunami ha tra l’altro messo ko i sistemi di raffreddamento a causa del blackout che ha arrestato i generatori incaricati di far marciare le pompe, compresi quelli diesel di riserva. Nonostante i timori - il rischio era stato evocato persino dal portavoce governativo, Yukio Edano, che ha parlato anche di meltdown di alcune barre di combustibile - non c’è stata la paventata esplosione di idrogeno anche nel reattore tre di Fukushima 1. E gli operatori continuano a immettere acqua di mare all’interno del «vessel» dove la reazione nucleare è stata pure arrestata. Ma la temperatura continua a superare i livelli di guardia, e non è chiaro se le barre di combustibile abbiano subito un danno, una parziale fusione, se addirittura siano state esposte all’aria. Tuttavia, problemi di raffreddamento si stanno verificando anche in altri impianti: la situazione è diventata infatti critica alla centrale di Onagawa, poi al sito di Tokai 2. Per fortuna a quanto pare la pompa d’emergenza ha ripreso a funzionare continuando a ridurre la temperatura del reattore. Ma l’impianto - costruito negli anni 70 - è lo stesso dove nel settembre 1999 si verificò un grave incidente, con la morte di 3 dipendenti.
Intanto, la tv giapponese comincia a parlare di rischi di «pioggia radioattiva», precipitazioni contenenti anche isotopi provenienti dalle fughe «controllate». Non si sa ancora nulla, infine - fa notare Greenpeace - dello stato delle piscine dove viene conservato coperto d’acqua il combustibile «spento», sempre altamente radioattivo. E il governo ammette - con il premier Naoto Kan - che la situazione è ancora «molto grave».
* La Stampa, 14/03/2011
Nel reattore numero due
Fukushima: ora il pericolo è la fusione del nocciolo
Ogni esplosione può fessurare il cemento armato e creare dei varchi, grandi e piccoli, attraverso cui quelle che erano barre di uranio e ora somigliano a fango bollente possono contaminare l’ambiente *
Nell’incubo che il Giappone sta vivendo da due giorni ormai, si sta delineando lo scenario peggiore: la fusione parziale del combustibile del reattore nucleare numero due della centrale nucleare di Fukushima. L’evento ormai non è escluso nemmeno dalla Tepco, la compagnia che gestisce l’impianto, secondo la quale una fusione potrebbe essere stata causata dal mancato funzionamento della stazione di pompaggio dell’acqua che permette di mantenere immerse nell’acqua le barre di combustibile. Sulla base delle notizie che arrivano e che sono continuamente aggiornate, è possibile solo fare una ricostruzione molto parziale di quello che potrebbe esser avvenuto.
L’elemento chiave del momento critico che si sta materializzando a Fukushima è l’acqua. Come spiega Ken Bergeron, fisico statunitense che ha una lunga esperienza nella simulazione di incidenti nucleari ai Sandia National Laboratory: «Il combustibile è composto da lunghe barre di uranio rivestite con una lega di zirconio. Queste barre sono collocate in una struttura cilindrica, ricoperta di acqua».
In questo contesto l’acqua agisce sia da moderatore per la reazione di fissione nucleare sia da liquido refrigerante per il nocciolo del reattore, cioè la struttura cilindrica dove sono collocate le barre di combustibile. Il tutto avviene all’interno di un circuito chiuso, in cui l’acqua riscaldata dalla reazione viene raffreddata tramuto uno scambiatore di calore e immessa nuovamente nel nocciolo. «Se l’acqua scende al di sotto del livello del combustibile, la temperatura inizia a salire e il rivestimento inizia bruciare, rilasciando una gran quantità di prodotti della fissione nucleare», continua Bergeron. Ed è questo il passaggio critico che sta vivendo il reattore numero due di Fukushima: il flusso di acqua si è interrotto.
I progettisti della centrale avevano pensato a come evitare un’eventualità del genere. Subito dopo il terremoto, l’impianto di Fukushima si era spento in modo automatico e altre barre, fatte di materiale speciale e indicate come barre di controllo, erano state inserite tra le barre di uranio usate come combustibile. In questo modo si ferma la reazione di fissione, ma c’era un altro problema da affrontare. In un reattore atomico, il calore non è solo sprigionato dalla reazione di fissione, ma anche dal decadimento di elementi chimici radioattivi creati proprio dalla fissione. Dunque fermata la reazione nucleare, si deve affrontare questo calore residuo, piccolo ma significante. Anche in questo caso erano state previste procedure di emergenza, motori diesel per alimentare con acqua l’impianto e quindi evitarne il surriscaldamento, che però la concomitanza di terremoto e tsunami avrebbe messo fuori gioco.
Con la crescita incontrollata della temperatura del reattore, la lega di zirconio che riveste le barre di uranio ha iniziato a fondere, e reagendo con l’acqua ha formato idrogeno, un gas estremamente volatile. E proprio l’idrogeno prodotto in questo modo avrebbe causato l’esplosione all’impianto numero uno di Fukushima, che almeno per ora non sembra a rischio fusione. Ma la crescita della temperatura è un pericolo soprattutto per le barre di combustibile, la cui fusione, secondo la Tepco, potrebbe essere avvenuta nel reattore numero due di Fukushima.
«Il calore prodotto dal decadimento si accumula nel nocciolo, deformando prima e poi fondendo le barre di uranio. A questo punto siamo a circa 2000 gradi Celsius, e il nocciolo può diventare una massa informe», spiega Massimo Zucchetti, ingegnere nucleare del Politecnico di Torino. In queste condizioni il nocciolo diventa difficilmente refrigerabile, anche con strategie di emergenza, come l’immissione di acqua di mare. A quel punto l’unica barriera tra il nocciolo fuso e l’ambiente è il contenitore di cemento armato che circonda il reattore. «Questo contenitore è stato progettato per resistere al calore del nocciolo fuso. Il pericolo sono le esplosioni causate dall’idrogeno», afferma Zucchetti. Ogni esplosione può fessurare il cemento armato e creare dei varchi, grandi e piccoli, attraverso cui quelle che erano barre di uranio e ora somigliano a fango bollente possono contaminare l’ambiente. (Giovanni Spataro)
* LE SCIENZE, 14 marzo 2011
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Il_pericolo_di_Fukishima/1347102?ref=HREA-1
Incubo nucleare a Fukushima
il nocciolo rischia la fusione
Nuova esplosione nella centrale. Tokyo chiede aiuto agli Usa. Danneggiati i reattori 2 e 3. Ora si teme una nuova Chernobyl. Il terremoto ha fatto saltare l’energia elettrica, ma i generatori di emergenza hanno continuato a pompare acqua nell’impianto. Poi è arrivato lo tsunami, e ha spazzato via tutto
dal nsotro inviato DANIELE MASTROGIACOMO *
FUKUSHIMA - L’esplosione è improvvisa. Un boato che scuote dieci chilometri di territorio. Gli obiettivi delle telecamere tv, piazzate da giorni sulle colline, stringono verso la costa. Le immagini sono sfocate ma la scena si vede a occhio nudo. Un’immensa nube gialla e rossastra avvolge la struttura bianca in ferro e cemento. Restiamo impietriti. Una voce lancia un grido soffocato: "È scoppiata la centrale". Attimi di panico. Pochi minuti ed ecco un secondo boato, più forte e profondo. La nuvola adesso è un polverone che svetta verso il cielo. Salta la copertura del reattore 3 della centrale di Fukushima 1, la Daiichi. È il mostro che trenta uomini, veri eroi di questa Apocalisse, cercano di domare da tre giorni. Una lotta contro il tempo. Ma l’incubo sembra non finire: alle otto del mattino, quando in Italia era ormai notte, una nuova esplosione scuote Fukushima. E il governo deve ammettere: "Ha ceduto anche il reattore 2. Non possiamo escludere il rischio di fughe radiottive".
Uomini contro macchine. Tre reattori che producono energia a temperature impossibili e squadre di tecnici che pompano acqua di mare per frenare il calore: si combatte per evitare che il combustibile si riscaldi in modo irreversibile e sciolga le camicie di grafite che lo avvolgono. Ma è un’impresa impossibile. L’acqua diventa vapore e la cupola protettiva esterna si trasforma in una pentola a pressione. Salta il tappo, la pioggia finissima di radiazioni nucleari si disperde nell’aria. Sei soldati di guardia e un tecnico sono spazzati via. Altri dieci specialisti, al lavoro nella Fukushima 2, restano feriti. Sono contagiati, uno è un ragazzo di 23 anni.
Passano tre ore, nuovo allarme. Adesso è il reattore 2, rimasto finora silenzioso, che borbotta. Le pompe che succhiano acqua dal mare vanno in tilt. Il processo di surriscaldamento raggiunge il limite critico. Le vasche che ospitano le barre di mox sono quasi vuote. Ci sono solo 30 centimetri di acqua. Il combustibile è rovente. Le camicie del rivestimento si sciolgono, le pasticche di isotopi radioattivi cadono e vagano libere nel cilindro di acciaio che protegge il nocciolo. Poi lo scoppio.
C’è il rischio di una fusione. Accade dentro quella palla di acciaio arroventata. "Per poco tempo", ammette il portavoce della Prefettura di Fukushima. "Solo in parte", si affrettano a precisare i tecnici della Tokyo electronic power (Tepco), gestori delle due centrali. Ma qualcosa di grave è avvenuto. Due ingegneri dell’Agenzia atomica giapponese si presentano davanti ai giornalisti. Più che parlare, balbettano. Hanno un’espressione sconvolta. Sono investiti da una raffica di domande: tutti chiedono cosa sia accaduto, perché ci sia stata una nuova esplosione. Le spiegazioni sono vaghe, molti sono convinti che nascondano qualcosa: qualcosa di terribile, di inconfessabile.
È la rete, ancora una volta, a fornire sprazzi di verità. I blog e i tweet raccolgono voci e indiscrezioni. La portaerei Usa "Ronald Reagan", giunta per aiutare nelle operazioni di soccorso, lascia improvvisamente la costa orientale del paese. L’equipaggio, fanno sapere, presenta delle radiazioni dopo aver attraversato una nube in mezzo al Pacifico: in un giorno hanno assorbito la stessa quantità di un anno. C’è poi la fuga dei cittadini francesi richiamati in patria, l’allarme per nuove piogge acide, le tracce di iodio nell’atmosfera vicina alle centrali. Si scopre che adesso, a protezione del nocciolo, resta una sola struttura in acciaio. Deve essere raffreddata in modo costante e continuo. Basta una temperatura troppo alta e il vapore tornerà a premere su questo scafandro. Ma se salta è davvero la fine. Fukushima 1, con i tre reattori, diventa come Chernobyl. Ci vorranno due ore prima di riempire le vasche di raffreddamento. La Natura, spietata e beffarda, assiste. Dall’esterno detta le regole: provoca il terremoto, scatena lo tsunami.È stato questo muro d’acqua alto dieci metri a bloccare il sistema alternativo di raffreddamento. Ce lo confermano fonti autorevoli dell’Aiea, l’agenzia di Vienna per il nucleare.
Finalmente una verità, la prima spiegazione logica ad un guasto che appare inspiegabile. Incredibile. Non reggono le bugie del governo. Il paese sprofonda, chiudono le grandi fabbriche, crolla la Borsa, l’economia è in affanno. Ma non bastono palate di miliardi gettate nel forno del business. È il Giappone intero, ferito, sconvolto, impaurito, a volere chiarezza. Nessuno - almeno ufficialmente - era riuscito a capire cosa avesse messo fuori uso i sette generatori di emergenza, quelli che garantiscono il processo di raffreddamento delle pompe quando c’è un calo di corrente. Gli ispettori dell’Agenzia lo hanno appurato. "La terribile scossa di venerdì scorso", svelano, "ha interrotto il flusso di energia elettrica. Sono entrati in funzione i generatori e le pompe hanno continuato ad immettere acqua assieme al boro, un elemento che ritarda la fissione del nocciolo. Sembrava fatta. Poi è arrivato lo tsunami e ha distrutto i capannoni che ospitavano i generatori. Fukushima 1 era scoperta. L’acqua non arrivava più ai tre reattori, le barre di combustibile hanno iniziato a scaldarsi oltre misura".
Ci sono volute 12 ore prima di mettere a punto un sistema alternativo. Sono accorsi a decine tra tecnici e di specialisti. Ha telefonato mezzo mondo, hanno offerto consigli e suggerimenti. Niente: il Giappone ha ringraziato ma ha deciso di fare da solo. Questione di orgoglio nazionale, sono 60 anni che convivono con l’atomo. Ma la soluzione non arrivava. Il premier, Naoto Kan, disperato, si è rivolto alla Toshiba. "Aiutateci voi". Si è perso tempo e il reattore non aspetta, continua a produrre energia nucleare. Finalmente, ieri sera, l’orgoglio cede il passo e il Giappone chiede aiuto ai tecnici americani e all’Aiea.
Intanto è arrivata l’esplosione di sabato. Uno shock. Lo smarrimento. C’era assoluto bisogno d’acqua. Qualcuno ha guardato il mare: eccola l’acqua. Ha ucciso diecimila persone, può salvarne milioni. Si è costruito un nuovo sistema di raffreddamento. Le pompe hanno iniziato a succhiare e il reattore si è placato. Ma non bastava. L’acqua si riscalda, va cambiata, bisogna immetterla con la giusta dose: né poca, né troppa. Un lavoro di precisione che un sistema di emergenza, improvvisato, senza tarature, non sa fare. Ecco allora che torna a salire la temperatura, si forma il vapore pieno di radiazioni, preme sulla copertura secondaria, esplode e si irradia con il suo carico. Quelle nubi che vediamo sollevarsi sopra le centrali sono piene di iodio 131 e cesio 137. Viaggiano con il vento e il Giappone è un paese dominato dal vento. Ieri andavano verso est, oggi verso sud, domani torneranno a ovest.
Nelle prossime ore è prevista pioggia: sarà inevitabilmente pioggia acida e radioattiva. Se cede anche l’ultima corazza dei tre reattori, il Giappone vedrà l’inferno.
* la Repubblica, 15 marzo 2011
Sisma in Giappone, rischio altre scosse. Tsunami devasta costa, oltre mille morti Mille fra morti e dispersi, nuove scosse. Quattro treni scomparsi. Onde fino alle Hawaii *
TOKYO - Un violentissimo sisma di 8,9 di magnitudo, che ha spostato l’asse della Terra, ha colpito il Giappone causando uno tsunami che ha devastato il Paese. Al momento l’allerta è sui siti nucleari di Fukushima, dove è salito il livello delle radiazioni. Milioni di persone in strada. Continuano le scosse. Allarme centrali nucleari, rischi maggiori nella centrale di Fukushima. Sisma sposta asse terrestre di 10 cm. A Sendai, la città costiera più colpita, centinaia di cadaveri sulla spiaggia, evacuate 70mila persone. In fiamme impianto petrolchimico di Miyagi. Spazzate via 1.800 case a Fukushima dopo crollo diga. Bloccati aeroporti, treni e metro, limitati i collegamenti telefonici. Farnesina: al momento non ci sono vittime italiane. Tokio chiede aiuto agli Usa, Obama risponde: siamo pronti. Casa Bianca: allarme tsunami sarebbe passato. In California ordinate centinaia di evacuazioni.
Al momento non ci sono vittime italiane, fa sapere la Farnesina, ma si sono persi i contatti con 28 persone.
FUKUSHIMA: RADIAZIONI 1000 VOLTE DI PIU’ - E’ cresciuto di mille volte oltre la soglia normale il livello di radioattività registrato nella centrale di Fukushima. Lo dice la Bcc, citando l’agenzia Kyodo. Si tratta di una delle 11 centrali attive al momento della scossa che ha devastato le coste del Giappone; l’unica che non si era automaticamente spenta.
POLIZIA: OLTRE 1000 FRA MORTI E DISPERSI - Oltre mille fra morti e dispersi: è questo il bilancio del sisma e dello tsunami che hanno colpito il nordest del Giappone, fornito dalla polizia nipponica, secondo l’agenzia di stampa Jiji. Almeno 384 persone sarebbero morte nelle diverse regioni del Giappone, oltre 200 delle quali sono state trovate sulla spiaggia di Sendai, nel nord est della prefettura di Miyagi, dopo l’arrivo di un’onda anomala di dieci metri. Si sono contati 707 dispersi e 947 feriti.
SCOSSA MAGNITUDO 6.6 A OVEST - Trema anche la parte occidentale del Giappone: alle ore 3.59 locali, (le 19,39 di venerdì in Italia) si è registrata una scossa di magnitudo 6.6 a Niigata, avvertita anche a Tokyo. Secondo i dati forniti dall’Agenzia meteorologica giapponese, l’epicentro è stato individuato a 10 km di profondità.
SCOMPARSI NEL NULLA QUATTRO TRENI - Sono quattro i treni operativi lungo la zona costiera delle prefetture di Miyagi e Iwate che sembrano spariti nel nulla dopo lo tsunami innescato dal potente sisma di magnitudo 8.9. Non sono disponibili al momento informazioni sulla sorte delle persone a bordo. E’ ancora sconosciuto il numero di persone a bordo dei convogli della East Japan Railway, operativi sulle linee Ofunato, Senseki e Kesennuma sulla costa del Pacifico. Sempre lo stesso operatore ferroviario ha detto in precedenza che un altro treno sulla linea Senseki ha subito un deragliamento vicino alla stazione Nobiru dopo il terremoto.
MINISTRO, POSSIBILE FUGA RADIOATTIVA - Una piccola fuga radioattiva potrebbe verificarsi nella centrale di Fukushima, dopo il devastante sisma che ha colpito oggi il Giappone. Lo ha detto il ministro dell’industria, citato dalle agenzie di stampa nipponiche.
KYODO, PROBABILE PIU’ DI 1.000 MORTI - E’ probabile che siano più di 1.000 le vittime del violento terremoto e dello tsunami che oggi ha devastato il Giappone. Lo riferisce l’agenzia ufficiale giapponese Kyodo.
1.800 CASE SPAZZATE VIA A FUKUSHIMA - Il ministero della Difesa giapponese ha reso noto che da una prima ricognizione sono state spazzate via 1.800 case nella prefettura di Fukushima. Lo riferisce l’agenzia Kyodo.
FARNESINA, AL MOMENTO NO VITTIME ITALIANE - "Le autorità giapponesi hanno riferito all’Ambasciata d’Italia a Tokyo che al momento non vi sono vittime italiane". LO rende noto la Farnesina che, in comunicato, assicura che il Ministro Frattini segue da vicino l’evolversi della situazione e si mantiene in continuo contatto con l’Ambasciatore Petrone.
JIJI PRESS, SCOMPARSO UN SECONDO TRENO - Un secondo treno è scomparso dopo il passaggio dello tsunami seguito al violento terremoto che ha colpito oggi il Giappone. Il secondo convoglio è scomparso nella prefettura di Iwate, sempre nel nord est. Lo riferisce l’agenzia di stampa Jiji Press senza precisare se si tratti di un treno passeggeri o merci.
TV ASAHI, 337 MORTI E 531 DISPERSI - Il bilancio delle vittime del sisma, accompagnato da una potentissima serie di tsunami, continua ad aggravarsi: secondo la Tv Asahi, i morti sono 337 e i dispersi 531.
GOVERNO,RISCHI SCOSSE FORTI COME PRIMA - Il pericolo di nuove scosse non e’ affatto scongiurato. Anzi, il capo di gabinetto del governo, Yukio Edano, in un breve briefing all’unita’ di crisi presso l’ufficio del primo ministro, ha invitato a ’’essere pronti anche a fronteggiare scosse forti come quella iniziale’’.
CROLLA DIGA FUKUSHIMA,CASE SPAZZATE VIA - Un diga nella prefettura di Fukushima si è spezzata riversando tutta l’acqua a valle che ha spazzato via decine di case. Lo riferisce l’agenzia Kyodo, anche se non è chiara l’entità delle conseguenze.
SISMA GIAPPONE: HA SPOSTATO ASSE TERRA - E’ praticamente certo, secondo gli esperti, che il terremoto di magnitudo 8,9 che ha colpito il Giappone ha provocato lo spostamento dell’asse terrestre. Tuttavia è ancora molto presto per determinarne l’entità. Secondo una prima stima dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) l’asse si è spostato di "quasi 10 centimetri", ma per il Centro di Geodesia spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) è necessario raccogliere ancora molte misure prima di avere la misura esatta.
200-300 CADAVERI SU SPIAGGIA SENDAI - Tra 200 e 300 cadaveri sono stati ritrovati su una spiaggia di Sendai, nell’isola di Honshu nel nord-est del Giappone, colpita dallo tsunami seguito al terremoto che ha devastato oggi il Giappone. Lo riferisce l’agenzia di stampa giapponese Jiji.
STATO EMERGENZA CENTRALE NUCLEARE - Il governo giapponese ha dichiarato lo stato di emergenza per la centrale nucleare di Onagawa nella prefettura di Miyagi, in seguito al violento terremoto che ha colpito oggi il Giappone. Lo riferisce la Bbc. Il governo fa anche sapere che il processo di raffreddamento di uno dei reattori non sta procedendo come previsto.
TSUNAMI SU NAVE CON 100 PERSONE - Una nave con a bordo 100 persone è stata travolta dallo tsunami che ha colpito il nord est del Giappone. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo
PIEGATA ANTENNA TOKYO TOWER - L’antenna in cima alla Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse di terremoto del pomeriggio. Lo riferiscono le tv nipponiche.
TSUNAMI 10 METRI IN CITTA’ SENDAI - Uno tsunami di 10 metri ha raggiunto la città di Sendai, mentre nella prefettura di Aomori, più a nord sempre nell’isola di Honshu, si sarebbero avuto onde addirittura più alte. Lo riferisce Fuji Television.
ALLERTA TSUNAMI PRATICAMENTE TUTTO PACIFICO - L’allerta tsunami è stata decretata in tutto il Pacifico tranne che per Stati Uniti e Canada continentali. I paesi in cui è in vigore un’allerta sono in particolare Russia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Honduras, Cile, Ecuador, Colombia e Perù. Per il momento non si ha notizia di gravi tsunami al difuori del Giappone.
* Ansa. 11 marzo, 23:11: -http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/03/11/visualizza_new.html_1557212528.html
Giappone, terremoto 8.9 Richter. Tsunami di 10 metri sulle coste. Governo: "Emergenza nucleare"
ultimo aggiornamento: 11 marzo, ore 13:27
Tokyo - (Adnkronos/Ign) - Secondo l’Agenzia meteorologica giapponese (Jma) la scossa registrata alle 14.45 ora locale è stata la più potente mai registrata nel Sol Levante. Epicentro a una profondità di 24,4 chilometri. Bilancio provvisorio: 50 morti ma si contano centinaia di feriti e dispersi. Chiusi aeroporti, metro e ferrovie. Incendio nella centrale nucleare di Onagawa. Il governo: "Finora nessuna fuga radioattiva". Frane e crolli nella capitale. La gente nelle strade (VIDEO - FOTO).
Il premier convoca una riunione di emergenza. Pronte 30 squadre di soccorso Onu. La Farnesina sta verificando l’eventuale coinvolgimento di italiani. Per i familiari che volessero avere notizie dei loro parenti a Tokyo attivato il numero telefonico dedicato: 055/2779254. Stanno bene i 311 componenti del Maggio Musicale Fiorentino. Allerta maremoto in tutto il Pacifico, dall’Australia al Cile *
Tokyo, 11 mar. (Adnkronos/Ign) - Un potente terremoto di magnitudo 8.9 della scala Richter e’ stato registrato a 150 chilometri dalla costa del Giappone. Subito è stato lanciato un allarme di tsunami con onda anomala di almeno sei metri. L’intensita’ del sisma, inizialmente fissata a 7.9 e’ stata innalzata a 8.8 dallo Us Geological Survey Said. Alla scossa iniziale, con epicentro a 130 chilometri a est di Sendai e 373 chilometri nord-est di Tokyo e a una profondita’ di 24,4 chilometri, sono seguite altre scosse di assestamento.
Per avere un’idea del bilancio delle vittime bisognerà attendere: al momento si contano almeno 50 morti e decine di dispersi. Solo nella prefettura di Iwate riferiscono di almeno 10 morti. Le vittime sono state registrate nella parte nord orientale del Paese e nella regione di Kanto. I feriti sarebbero almeno 100 e fra i dispersi ci sarebbero alcuni bambini risucchiati in mare, secondo quanto riportato dal canale Nhk. Lo tsunami seguito alla fortissima scossa ha travolto una nave con 100 persone a bordo.
Stando all’emittente che cita funzionari locali, le vittime sono state riportate a Minami Soma, nella prefettura di Fukushima, dove l’agenzia Kyodo riferisce di 8 dispersi per una frana. Secondo l’agenzia che cita fonti della polizia, ci sono diverse persone ferite e una nuvola di fumo nero fuoriesce da un palazzo nella zona di fronte al mare di Tokyo. Un blackout e’ segnalato in tutta la prefettura di Yamagata.
Il terremoto ha provocato una serie di incendi nella capitale. Le immagini in tv mostrano una raffineria in fiamme alle porte di Tokyo. L’aeroporto di Narita, vicino alla capitale, e quello di Sendai, sono stati chiusi.
Dopo la potente scossa è scoppiato un incendio nel locale turbine della centrale nucleare Onagawa della prefettura di Miyagi, nel nordest del Giappone.
Il governo di Tokyo ha assicurato che per ora non si sono verificate fughe di radioattivita’ dalle centrali ma ha dichiarato una situazione di emergenza sull’energia nucleare. Lo riferisce ’Europa Press’, spiegando che la misura viene annunciata in caso di fughe radioattive o di avarie nel sistema di raffreddamento. L’Aiea ha affermato in un comunicato che sta cercando di raccogliere ulteriori informazioni su quanto sta succedendo per capire se le installazioni nucleari potrebbero essere a rischio per le conseguenze dello tsunami generato dal terremoto. Le quattro centrali nucleari piu’ vicine all’epicentro del sisma erano state immediatamente bloccate per sicurezza.
Un filmato andato in onda sull’emittente pubblica NHK ha mostrato numerose auto sommerse dall’onda del mare Kamaishi, nella prefettura Iwate, mentre l’onda di 4,20 metri dello tsunami si abbatteva sulla costa.
La prima scossa è stata registrata alle 14.45 locali. Alcuni edifici di Tokyo sono andati in fiamme.
In seguito al terremoto è scoppiato un incendio in un impianto siderurgico di Chiba. Lo ha riferito l’agenzia Kyodo, precisando che dopo il sisma ci sono state anche numerose frane che potrebbero aver sepolto diverse persone.
A Tokyo, l’emittente NHK parla di edifici in fiamme e molti feriti, spiegando che tra i danni prodotti dalla forte scossa di 8.9 , ci sono anche crolli di tetti in diversi edifici di Tokyo e Yokohama. Nella prefettura di Miyagi l’aeroporto di Sendai e’ stato invece chiuso. In citta’ vengono segnalati blackout elettrici e fughe di gas in diverse zone.
La regione nordorientale del Giappone era gia’ stata colpita da un forte sisma di magnitudo 7.3 della scala Richter mercoledi’ scorso che non aveva provocato vittime.
A Tokyo si è riunito il gabinetto di crisi e il governo ha deciso di inviare i militari nella prefettura d Miyagi. Otto aerei del ministero della Difesa controlleranno dall’alto i danni provocati nelle aree piu’ colpite. Intanto a Tokyo e’ stato sospeso il traffico della metropolitana e della veloce ferrovia leggera, che non avrebbero comunque riportato gravi danni dalle scosse. Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha lanciato un appello alla calma alla popolazione, esortando i suoi concittadini a tenersi costantemente informati su quanto riguarda il sisma. "I danni interessano ampie zone del paese, soprattutto per quanto riguarda la regione nordorientale", ha affermato nel corso di una conferenza stampa. "Il nostro governo fara’ il massimo dello sforzo per garantire la sicurezza delle persone e ridurre al minimo i danni causati dal sisma".
Per il segretario del gabinetto nipponico, Yukio Edano, probabilmente si e’ trattato del peggior sisma della storia del paese. Trenta squadre di soccorso delle Nazioni Unite sono in allerta e pronte a fornire il loro aiuto in Giappone. Lo ha annunciato Elisabeth Byrs, portavoce dell’Ufficio Onu per il coordinamento delle questioni umanitarie. "I nostri esperti sono in stretto contatto con le autorita’ giapponesi e finora tutte le risorse nazionali del Giappone sono pienamente impegnate nella risposta all’emergenza", ha detto la funzionaria Onu, spiegando che ci sono"squadre internazionali in allerta con 30 team pronti a essere impiegati su richiesta del Giappone".
Il Giappone ha emesso un allarme tsunami di sei metri e il Pacific Tsunami Warning Center delle Hawaii ha avvertito che l’allarme vale per Giappone, Russia, Marcus Island e Marianne del nord. Una avvertenza tsunami e’ stata emessa per Guam, Taiwan, Filippine, Indonesia e isole Hawaii. Il Servizio meteorologico degli Stati Uniti ha lanciato un allarme tsunami anche per la costa nordamericana del Pacifico, dall’Alaska alla California.
Intanto l’Unita’ di Crisi della Farnesina, in contatto con l’ambasciata d’Italia a Tokyo, sta verificando l’eventuale coinvolgimento di italiani. Per i familiari che volessero avere notizie dei loro parenti a Tokyo e’ stato attivato il numero telefonico dedicato 055/2779254.
Per il momento si sa che stanno tutti bene i 311 componenti dell’orchestra e dello staff del Maggio Musicale Fiorentino che si trovano dagli inizi di marzo a Tokyo per una lunga tournee’.
* adnkronos: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Giappone-terremoto-89-Richter-Tsunami-di-10-metri-sulle-coste-Governo-Emergenza-nucleare_311776920560.html
GIAPPONE: NAPOLITANO, ITALIA SI STRINGE A POPOLO GIAPPONESE
12:55 11 MAR 2011
(AGI) - Roma, 11 mar. - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato all’Imperatore del Giappone, S.M. Akihito, il seguente messaggio: "La notizia delle gravissime conseguenze del sisma che ha colpito il nord-est del Giappone, provocando vittime e grandi distruzioni materiali, mi ha profondamente addolorato. In questo momento cosi’ drammatico l’Italia, unita al Suo Paese da saldi vincoli di profonda amicizia, si stringe al popolo giapponese. Con questi sentimenti, desidero trasmetterLe a nome mio personale e di tutto il popolo italiano il piu’ sentito cordoglio e le espressioni di umana solidarieta’ per le vittime".
LA TESTIMONIANZA
Terremoto, un italiano a Tokyo:
"Sembrava di stare su una barca"
«Una scossa spaventosa»
MILANO Durante il violento terremoto che ha scosso il Giappone alle 7 di questa mattina (ora italiana) le terra ha vibrato talmente tanto che «sembrava di stare su una nave in mare aperto»: lo ha detto all’ANSA Mauro Politi, ricercatore post dottorale presso l’International Christian University di Mitaka, periferia di Tokyo, raggiunto al telefono.
«Qui a Tokyo la scossa è stata spaventosa sia in intensità che durata - spiega il ricercatore, che vive da un anno in Giappone - ma anche la sensazione è stata diversa dal solito. Vivendo qui per un lungo periodo si fa l’abitudine a scosse frequenti e importanti; ma se normalmente tutto attorno vibra, oggi sembrava di stare su una nave in mare aperto. Credo che la scossa principale sia durata ben più di un minuto, attorno alle 14.45 ora locale, e le scosse minori stanno continuando ininterrotte e nitide».
Intanto, la popolazione reagisce compatta alle conseguenze del terremoto: «La gente è organizzata - continua Mauro - ho visto molti uscire dalle case con caschetto e valigetta. La tv continua a far vedere pochi video di danni che, data l’entità dell’evento, oserei dire minori: "calcinacci" crollati, prodotti nei supermercati che caduti dalle mensole e una raffineria in fiamme. Le immagini più impressionanti sono però quelle dello Tsunami arrivato in una delle province a nord di Tokyo. A pochissimi minuti dalla scossa principale però ogni canale televisivo presentava una chiara allerta per le zone costiere interessate». Al momento, conclude il ricercatore, «la conseguenza del terremoto più evidente qui a Tokyo è una paralisi quasi completa delle linee ferroviarie e metropolitane, il che significa totale incapacità di movimento per gran parte della popolazione».
Il corrisponde Ansa a Tokyo descrive il terremoto di oggi come «un’esperienza allucinante»: che lo dica un italiano può apparire normale, ma che sia descritta con tanto pathos dai giapponesi, soliti a convivere con le scosse sismiche, dà l’idea della forza straordinaria del sisma che ha colpito l’intera costa orientale del Giappone. Ho visto la gente riversarsi subito per strada non appena si è capito che la prima scossa delle 14.46 (6.46 in Italia, di magnitudo 7.9 rivista dalla Jma a 8.8) non era affatto passeggera. Almeno un minuto, interminabile, cui ne sono seguite altre di assestamento che hanno fatto aumentare la gente per strada e in un’area, accanto all’ambasciata americana, piena di uffici. Non ho visto scene di panico, anzi battute e sorrisini di stupore per quanto stava accadendo, sussurrate quasi sottovoce, malgrado l’asfalto sotto i piedi sembrasse più il tapis roulant di aeroporti e grandi magazzini rendendo precario l’equilibrio, mentre i pali della luce e dei semafori oscillavano come potenti fionde. La polizia dinanzi alla rappresentanza diplomatica Usa ha allora preso i megafoni e ha invitato tutti «a non creare ingorghi» e a raggiungere le aree del quartiere deputate a funzionare da raccolta della popolazione in caso di «eventi catastrofali».
Sono spuntati diversi elmetti di plastica, qualcuno ha preso il kit da sopravvivenza, obbligatorio negli uffici e nei luoghi pubblici. A distanza di poco più di mezz’ora una seconda e potente scossa ha spinto altre persone per strada, con molte ragazze scalze e senza tacchi, mentre anche in tv i giornalisti hanno indossato gli elmetti. Dopo più di un’ora c’era una tranquillità relativa e surreale, con i tremolii apparsi quasi normali. A questo punto mi sono posto e ho posto una domanda su tutte: «cosa sarebbe successo in Italia di fronte a una scossa del genere?». «Da questo punto di vista - ha risposto serafico un dipendente di una società di trading - è meglio stare in Giappone».
* La Stampa, 11/03/2011
GIAPPONE: STATO EMERGENZA NUCLEARE, 11 LE CENTRALI CHIUSE
13:00 11 MAR 2011
(AGI) - Tokyo, 11 mar. - Anche se le autorita’ continuano ad assicurare che il terremoto di oggi nel Giappone nord-orientale non ha provocato fughe di radioattivita’, il governo di Tokyo ha proclamato lo stato di emergenza nucleare: Yukio Edano, capo segretario di gabinetto del premier Naoto Kan, ha precisato comunque che si e’ optato per tale soluzione solo allo scopo di permettere agli organi competenti di adottare i provvedimenti urgenti previsti in simili circostanze. "Abbiamo proclamato lo stato di emergenza nucleare per prendere ogni possibile precauzione", ha sottolineato Edano. "Lasciatemi pero’ ribadire che non ci sono state fughe di radiazioni ne’ ce ne saranno. Chiediamo agli abitanti delle zone situate nei pressi degli impianti di comportarsi con calma". Alla fascia di popolazione interessata dall’emergenza non sono peraltro state imposte misure particolari.
Nel frattempo e’ salito a undici il numero complessivo delle centrali atomiche chiuse a titolo preventivo, circa meta’ delle quali sono andate in blocco automatico controllato. Nessun pericolo nemmeno nella centrale di Onagawa, dove si era sviluppato un incendio in una turbina; smentite invece eventuali avarie in quella di Fukushima. Lo stato di emergenza e’ dovuto anche al fatto che continuano a susseguirsi scosse di assestamento: finora, dopo quella principale, se ne sono contate oltre una decina, la piu’ potente delle quali ha raggiunto un’intensita’ di 7,1 gradi sulla scala aperta Richter.