GIAPPONE: PAESE IN TILT: TERREMOTO (8.8) E TSUNAMI. Allerta in tutto il Pacifico

venerdì 11 marzo 2011.


-  LA GENTE IN STRADA - PAESE IN TILT

-  Violento terremoto in Giappone
-  Tsunami di 10 metri sulle coste
-  Morte e distruzione: "Un inferno"

-  Scatta l’allerta in tutto il Pacifico.
-  Si teme per le centrali nucleari.
-  Paese in tilt: bloccati aerei e treni

TOKYO. E’ di decine morti il drammatico e provvisorio bilancio del terremoto seguito da uno tsunami che si è abbattuto oggi sulle coste nordorientali del Giappone, nella regione di Tohoku, il più forte nella storia del paese asiatico.

Le ricostruzioni dei sismologi si sono susseguite, via via, con alcune rettifiche: di sicuro c’è stata una prima scossa iniziale di magnitudo 8.8 alle 14.46 (le 6.46 di stamattina in Italia, ndr) a 24,4 chilometri di profondità, un centinaio di chilometri al largo della prefettura. Questa scossa ha fatto oscillare per due interminabili minuti i grattacieli e gli altri edifici nella capitale Tokyo - situata a ben 380 chilometri dall’epicentro - provocando danni devastanti, molti feriti e incendi, come hanno riferito la tv e testimoni.

L’allarme non riguarda solo il Giappone: il Centro per gli tsunami del Pacifico ha emesso dei "warning" anche per Russia, isole Marianne, Filippine, Taiwan, Indonesia, Hawaii e isole Fiji, fra gli altri, ma anche Australia, Nuova Zelanda, Costarica, Honduras e perfino Cile, Colombia e Perù. Per questo sono già state evacuate le coste più a rischio nelle Filippine e alle Hawaii. Il sisma è stato d’altronde avvertito fino a Pechino, che si trova 2.500 chilometri più a ovest. Il primo ministro nipponico Naoto Kan ha messo in piedi una task force per affrontare le conseguenze del disastro. In una conferenza stampa, ha spiegato che le centrali nucleari del paese «si sono fermate automaticamente" e che "non ci sono notizie di fughe di radiazioni».

L’agenzia di stampa Kyodo ha riferito che trasporti aerei e ferroviari sono stati interrotti in gran parte del paese: in particolare l’aeroporto internazionale di Narita, che si trova a una cinquantina di chilometri a est della capitale, ha sospeso il traffico aereo e evacuato tutti gli edifici. Ma il peggio non sembra finito, e il paese dev’essere pronto all’arrivo di una seconda e terza onda di tsunami come ha avvertito il portavoce del governo Yukio Edano ai microfoni della Nhk. «La popolazione deve essere pronta, evacuare le aree costiere», ha detto Edano. «Non cercate di capire da soli quello che è più sicuro, seguite le indicazioni», ha aggiunto, rivolgendosi in particolare agli abitanti della regione nordorientale di Tohoku.

Russia e Stati Uniti si sono già messi a disposizione per l’invio di aiuti. Il governatore della prefettura di Miyagi ha chiesto al governo l’immediato intervento delle Forze di autodifesa, le forze armate giapponesi. L’Unità di Crisi della Farnesina, in costante contatto con l’ambasciata italiana a Tokyo, sta verificando l’eventuale coinvolgimento di connazionali.

* La Stampa, 11/03/2011


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