SALERNO: STOP AL MOSTRUOSO "CRESCENT". Il consiglio di Stato accoglie il ricorso degli ambientalisti

giovedì 7 giugno 2012.

IL PROVVEDIMENTO

Stop al Crescent, vince Italia Nostra

Il consiglio di Stato accoglie il ricorso degli ambientalisti: la questione complessa, ora si dovrà decidere nel merito

SALERNO - Ambientalisti contro il Crescent, come Davide contro Golia, e il Consiglio di Stato che infligge la prima sconfitta al titano su una questione lunga 315 metri e alta trenta: il Crescent. I lavori per la realizzazione dell’edificio a forma di mezza luna disegnato da Ricardo Bofill sono stati sospesi. I magistrati di Palazzo Spada, all’alba di ieri, mercoledì mattina, hanno deciso di accogliere la richiesta di sospensiva inoltrata dall’associazione ambientalista Italia Nostra, che da anni si batte contro l’opera denunciando presunte irregolarità del permesso di costruire rilasciato dal Comune di Salerno, del Pua e del Puc e collezionando nel tempo sonore sconfitte sia in primo grado che dal Capo dello Stato chiamato in causa con un ricorso straordinario.

LA SVOLTA - Poi la svolta con un dispositivo stringato in cui la quarta sezione della magistratura amministrativa di secondo grado dice che per il momento, in attesa di decidere nel merito, è opportuno sospendere i lavori. Per vari motivi. Primo, la questione è troppo complessa. Secondo, l’edificio è ritenuto di "dimensioni cospicue" e l’avanzamento dei lavori comporterebbe una "trasformazione dello stato dei luoghi difficilmente reversibile". Il pregiudizio eventuale "per la collettività sarebbe grave e irreparabile", tenuto conto anche del contratto stipulato tra l’ente appaltante - Comune di Salerno - e la ditta che ha acquistato i diritti edificatori - Crescent srl dei fratelli Rainone (che si sono aggiudicati anche l’appalto) - che fa ricadere sull’amministrazione comunale gli oneri economici legati all’esito dei vari procedimenti giudiziari in corso. Dodici sono i milioni investiti finora dal Comune (che ha rilevato anche le aree demaniali) e trenta quelli della società privata. Ultimo motivo, il ricorso risulta connesso ad una seconda istanza che pende di fronte ad una diversa sezione del Consiglio di Stato: la sesta, chiamata a decidere anche sulla legittimità delle procedure messe in atto per acquisire i suoli demaniali.

L’ORDINANZA - Frattanto che si faccia chiarezza sui vari punti evidenziati nell’ordinanza, la quarta sezione del Consiglio di Stato ferma temporaneamente i lavori dell’edificio che rientra nel progetto di riqualificazione urbanistica che ha richiamato a Salerno archistar di fama internazionale. Adesso gli atti sono stati trasmessi al presidente di Palazzo Spada che dovrà decidere quale delle due sezioni è competente a trattare il caso Crescent. La decisione dovrebbe essere presa al massimo entro dieci giorni. E con la stessa celerità, invocata tra l’altro in una nota stampa proveniente dal Comune («per la definizione finale della controversia, evitando inutili lungaggini»), dovrebbe essere fissata l’udienza di merito. Davide contro Golia. Si attende il secondo atto mentre sul cantiere Crescent cala il sipario. Almeno per il momento.

Angela Cappetta

* Corriere del Mezzogiorno, 07 giugno 2012


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