Ecumenismo, Paura ed ... Eu-angélo!!!

LO SPIRITO DI ASSISI ... E LO SPIRITO DI MONACO. All’ Incontro interreligioso di preghiera per la pace, voluto da Giovanni Paolo II (1986),tenutosi ad Assisi, Benedetto XVI non va - manda un messaggio ... ma poi, oggi - da Monaco di Baviera, ‘urla’ al mondo che sono gli Altri che hanno paura ... di un Occidente che oscura Dio! Dopo Wojtyla (Giovanni Paolo II a Casablanca - nel 1985 - baciò il Corano!), il Libro si è chiuso ... e il cielo si è oscurato

GESU’: "JE SUiS ... CHRETIEN" !!! Non ... "CRETIN"!!! Né "cattolico-romano"!!!
domenica 10 settembre 2006.
 

Il Papa: «L’Occidente non oscuri Dio»

Una grande folla, oltre 300 mila persone secondo stime prudenti, ha accolto l’omelia di Benedetto XVI alla Nuova Fiera di Monaco

(www.lastampa.it, 10.09.2006)

MONACO DI BAVIERA. Una grande folla, oltre 300 mila persone secondo stime prudenti, ha accolto Benedetto XVI alla Nuova Fiera di Monaco, che sorge al posto del vecchio aeroporto della città. In «Papa-mobile» il Pontefice ha girato nei settori suscitando entusiastiche acclamazioni. All’inizio del rito, il saluto del card. Friedrich Wetter, nominato arcivescovo di Monaco nel 1982, quando Joseph Ratzinger fu chiamato a Roma da Giovanni Paolo II.

Gli uomini non sanno più ascoltare la voce di Dio, per questo costruiscono un mondo disumano. Benedetto XVI sceglie la sua Baviera per lanciare questo grido d’allarme. «Esiste - denuncia nell’omelia alla grande messa alla Fiera di Monaco - una debolezza d’udito nei confronti di Dio di cui soffriamo specialmente in questo nostro tempo».

«Noi - spiega Papa Ratzinger ai fedeli che lo avevano accolto con grande entusiasmo - semplicemente, non riusciamo più a sentirlo perchè sono troppe le frequenze diverse che occupano i nostri orecchi». Il messaggio del Vangelo, continua il Papa tedesco, «ci sembra pre-scientifico, non più adatto al nostro tempo». Mentre «con la debolezza d’udito o addirittura la sordità nei confronti di Dio si perde naturalmente anche la nostra capacità di parlare con Lui o a Lui».

Una situazione tragica: «viene a mancarci una percezione decisiva, i nostri sensi interiori corrono il pericolo di spegnersi e con il venir meno di questa percezione viene circoscritto in modo drastico e pericoloso il raggio del nostro rapporto con la realtà». Insomma, «l’orizzonte della nostra vita si riduce in modo preoccupante».

Per vincere l’Aids serve Gesù Cristo, conoscerlo, crederci e amarlo. Benedetto XVI lo ha affermato nell’omelia della grande messa alla Fiera di Monaco. «Gesù - spiega - deve convertire i cuori, affinché anche le cose sociali possano progredire, affinchè s’avvii la riconciliazione, affinchè, per esempio, l’Aids possa essere combattuto affrontando veramente le sue cause profonde e curando i malati con la dovuta attenzione e con amore». Per il Papa, «il fatto sociale e il Vangelo sono inscindibili tra loro». «Se si portano agli uomini soltanto conoscenze, abilità, capacità tecniche e strumenti, si porta - rileva il Pontefice - troppo poco». Limitando l’azione alla dimensione sociale, «sopravvengono ben presto - denuncia Ratzinger - i meccanismi della violenza, e la capacità di distruggere e di uccidere diventa la capacità prevalente per raggiungere il potere, un potere che una volta o l’altra dovrebbe portare il diritto, ma che non ne sarà mai capace».

Proporre il Vangelo non significa imporlo. «Non veniamo meno al rispetto di altre religioni e culture, al profondo rispetto per la loro fede, se confessiamo ad alta voce e senza mezzi termini - sostiene Benedetto XVI nell’omelia della grande messa alla Fiera di Monaco - quel Dio che alla violenza oppone la sua sofferenza; che di fronte al male e al suo potere innalza, come limite e superamento, la sua misericordia».

«Questa fede - chiarisce il Papa - non la imponiamo a nessuno. Un simile genere di proselitismo sarebbe contrario al cristianesimo. La fede può svilupparsi soltanto nella libertà. Facciamo però appello alla libertà degli uomini di aprirsi a Dio, di cercarlo, di prestargli ascolto».

Secondo Ratzinger, la risposta agli interogativi sul senso della vita è possibile trovarla solo «in Colui che è morto sulla Croce: in Gesù, il Figlio di Dio incarnato. La sua vendetta è la Croce: il no alla violenza, l’amore fino alla fine. È questo - conclude - il Dio di cui abbiamo bisogno».

Cosa può proporre l’Occidente ai Paesi in via di sviluppo? «Le popolazioni dell’Africa e dell’Asia - risponde Papa Ratzinger - ammirano le nostre prestazioni tecniche e la nostra scienza, ma al contempo si spaventano di fronte ad un tipo di ragione che esclude totalmente Dio dalla visione dell’uomo, ritenendo questa la forma più sublime della ragione, da imporre anche alle loro culture».

I popoli del Terzo Mondo, continua il Pontefice, «la vera minaccia per la loro identità non la vedono nella fede cristiana, ma invece nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva l’utilità a supremo criterio morale per i futuri successi della ricerca».

Secondo Papa Ratzinger, «questo cinismo non è il tipo di tolleranza e di apertura culturale che i popoli aspettano e che tutti noi desideriamo. La tolleranza di cui abbiamo urgente bisogno - dice - comprende il timor di Dio e il rispetto di ciò che per altri è cosa sacra». Ma, avverte con forza Benedetto XVI, «questo rispetto per ciò che gli altri ritengono sacro presuppone che noi stessi impariamo nuovamente il timor di Dio. Questo senso di rispetto può essere rigenerato nel mondo occidentale soltanto se cresce di nuovo la fede in Dio, se Dio sarà di nuovo presente per noi ed in noi».


Monito del pontefice durante la messa celebrata a Monaco di Baviera

"Senza timore di Dio e senza rispetto del sacro non c’è tolleranza ma cinismo"

Benedetto XVI: "Islam spaventato da un Occidente che esclude Dio"

(www.repubblica.it, 10.09.2006)

MONACO DI BAVIERA - L’Islam, così come le popolazioni dell’Africa e dell’Asia, si spaventano di fronte ad un Occidente che esclude totalmente Dio dalla visione dell uomo. La vera minaccia per la loro identità, mette in guardia papa Benedetto XVI, non viene vista nella fede cristiana, ma nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della liberta ed eleva l’utilità a supremo criterio morale per i futuri successi della ricerca.

Nell’omelia pronunciata alla grande messa di Monaco di Baviera il pontefice è tornato sul tema del rispetto della libertà religiosa che l’anno scorso aveva scatenato la bufera delle vignette blasfeme contro Maometto.

Papa Ratzinger ha quindi condannato il cinismo, affermando che "non è il tipo di tolleranza e di apertura culturale che i popoli aspettano e che tutti noi desideriamo! La tolleranza di cui abbiamo urgente bisogno - ha aggiunto - comprende il timor di Dio, il rispetto di ciò che per altri è cosa sacra".

Durante la messa il pontefice ha insistito quindi sul rispetto di ciò che altre religioni ritengono sacro. "Ma ciò - ha sottolineato Benedetto XVI - presuppone che noi stessi impariamo nuovamente il timor di Dio. Questo senso di rispetto può essere rigenerato nel mondo occidentale soltanto se cresce di nuovo la fede in Dio, se Dio sarà di nuovo presente per noi ed in noi.

(10 settembre 2006)


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