Digital Divide

Riproponiamo un’intervista del direttore con il prof. Derrick De Kerckhove

Il movimento "Vattimo per la città" pensa al collegamento internet gratuito per tutta San Giovanni in Fiore
venerdì 20 maggio 2005.
 

Quando l’ho sentito, lo scorso 9 novembre, Derrick De Kerckhove era a Cagliari, per una specie d’intervista, come m’ha informato, un’occasione per zoomate sull’universo delle applicazioni tecnologiche nell’informazione. Derrick viene spesso in Italia, dove s’è piuttosto indietro, circa la disponibilità della rete e d’un corredo, pure minimo, di strumenti digitali di comunicazione e formazione. Di recente, la redazione di Antonio Ricci ha lavorato sulle tariffe dei gestori nazionali della linea Adsl (Asyncronous Digital Subscriber Loop), rilevando pubblicamente, a Striscia la notizia, una grave differenza di costi per l’utente rispetto, ad esempio, agli operatori francesi. «Ho detto che il governo - ha precisato De Kerckhove - deve fare il proprio dovere, così i comuni e gli enti pubblici, i municipi. È importante dare il massimo accesso a Internet, pari solo al 15%, oggi, in Italia. Non si deve aspettare che ci sia una specifica offerta, da parte dei fornitori del servizio. Le amministrazioni pubbliche devono muoversi, dal canto loro. D’altra parte, potrebbe individuarsi una soluzione forfaitaria. Bisogna capire che sono queste le strategie da seguire, che occorre andare in questa direzione».

Le istituzioni culturali stanno attraversando un momento di passaggio, nel bel paese, che può anche essere pericoloso. Rimane il retaggio dell’impostazione di Gentile, o dei suoi sviluppi, che si sta superando con una certa approssimazione sui contenuti. Questo discorso è fuori luogo, nella prospettiva della rete.

Ho chiesto a Derrick un suo commento sul problema del proletariato digitale, ripreso da Mauro Trotta, mesi fa, in un articolo sul manifesto. In altri termini, ci sono tante persone escluse o lontane dai processi della rete (più in generale, si parla di Digital Divide, “divario digitale, frattura”), soprattutto nelle aree del globo non (sufficientemente) informatizzate. Un tempo avremmo rilevato fenomeni di industrializzazione. Per Derrick, il problema è vecchio. E comprendo bene le ragioni che lo portano a questa conclusione.

«Già dopo i primi anni del Novanta, la questione era sbagliata. Oggi c’è una diffusione vertiginosa di strumenti di connessione. Il problema, riguarda, invece, l’aspetto tecnico, finanziario e pedagogico di questi strumenti. È veramente importante avere accesso a una forma di memoria in cui i contenuti sono perennemente in flusso di ricostruzione. Ma non va dimenticato che il protagonista è sempre l’individuo, con la sua capacità di sintesi, la sua formazione, la sua creatività. Si sta facendo molto nei paesi cosiddetti sottosviluppati, per ciò che riguarda la disponibilità».

Una democrazia del sapere, per usare un termine piuttosto logoro, e una par condicio nel sapere, mi ripeto, sono la forza e la ragione di internet - e non solo di internet. --Però, conoscenza e intelligenza connettiva sono concetti che, dalle nostre parti, su larga scala, non hanno ancora trovato approfondimenti e articolazioni. Dunque, ho domandato a Derrick che cosa ne pensasse di quello che si indica, da noi, come scadimento del linguaggio ufficiale, soffermandosi su un aspetto della comunicazione cellulare, relativo alla sintesi concettuale e all ’o r g a n i z z a z i o n e, comunque, di un nuovo linguaggio.

«Non possiamo pensare che si facciano germi di malattia, comunicando con i brevi messaggi di testo. Guardando bene la faccenda, c’è una logica di comunicazione analoga al rebus. C’è una stimolazione della fantasia, c’è, appunto, una diversa strutturazione del linguaggio, anche per immagini e segni. È interessante come viene organizzato questo linguaggio degli sms. In proposito, non credo che si possa parlare d’impoverimento, se teniamo presente che è sempre l’utente, l’individuo, a operare, agire, connettersi, connettere. L’impoverimento viene da altro!».

Argomento attuale è, per la Voce, il ruolo dell’informazione, la sua funzione sociale per lo sviluppo della Calabria.

Con Franco Abruzzo, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, ne abbiamo discusso molto. Sul prossimo numero del giornale, pubblicheremo l’intervista che ci ha rilasciato. Il presidente ha parlato dell’utilità di internet per la difesa dei diritti, soprattutto in Calabria.

De Kerckhove si è fermato, ancora una volta, sulle potenzialità della rete. «Si può creare un giornalismo più privato, senza dipendere da qualcuno. Per questa via, è chiaro che migliora l’obiettività, la credibilità dell’informazione e, non trascuriamo, lo stesso accesso all’informazione. Può esserci, ad esempio, il blog, per il giornalismo. Credo che potremmo discuterne ampiamente, se ci fosse una specifica occasione, aperta al pubblico».

Penso che serva un aggiornamento, che si debbano affrontare temi, anche piuttosto complessi, che chiamano in causa diverse discipline e competenze. Abbiamo invitato Derrick a San Giovanni in Fiore, per aprile, raccogliendo la sua disponibilità. Può essere un’occasione, un evento a cui lavorare. Prepariamoci anticipatamente.

EMILIANO MORRONE

Dicembre 2004 3 La Voce di Fiore TERZA PAGINA


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