L’autore, Pasquale Quaranta, è iscritto a Scienze della comunicazione e si è concentrato sui siti italiani frequentati dalla comunità omosessuale
Salerno, rivoluzione all’università. Una tesi su "La cultura gay online"
"E’ una realtà work in progress, fatta di persone e progetti che valorizzano l’agire comunitario e la produzione cooperativa del sapere"
di ALESSANDRA VITALI *
IL proposito è impegnativo. Cercare di capire quale sarà, nel futuro prossimo, l’impatto della cultura gay sulla società e in che modo l’evoluzione di tale cultura sarà correlata alla sua divulgazione sul web. Soprattutto, comprendere in che modo internet permette alla comunità gay di diffondere la propria cultura. Questi gli argomenti che animano una tesi di laurea, di fatto una rivoluzione nell’ambito accademico italiano. A discuterla, proprio oggi, Pasquale Quaranta, iscritto a Scienze della comunicazione presso l’università di Salerno. Che alle sue 140 pagine di lavoro ha dato il titolo "La cultura gay online: il caso italiano".
Una rivoluzione, si diceva, perché mentre negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono attivi, da anni, corsi di "gay and lesbian studies", le nostre università sono "impermeabili" a studi sull’argomento, salvo rare eccezioni in cui il discorso si colloca nel più ampio dibattito sugli studi di genere. La tesi vuole essere un contributo al dibattito sulla cultura gay online in Italia, "una realtà work in progress - spiega Quaranta - fatta di persone e progetti che valorizzano l’agire comunitario e la produzione di sapere in modo cooperativo".
Ventiquattro anni, giornalista, consigliere nazionale di Arcigay, Quaranta si è soffermato sui siti di cultura omosessuale italiani. Con precisi criteri di ricerca, a partire dall’esclusione dei siti pornografici, di quelli a pagamento, di quelli di puro dibattito politico-partitico, e di quelli delle associazioni omosessuali che si limitano a dare informazioni agli iscritti.
"Ho preso in esame la Rete come strumento metodologico per il rilancio della cultura gay - spiega Quaranta - perché se nella carta stampata è facile trovare resistenze da parte degli editori, in Rete ognuno è editore di se stesso, come dimostrano molti gruppi auto-organizzati". Internet dunque può garantire uno spazio altrimenti difficile da trovare, "per una cultura che si fonda su valori di uguaglianza, solidarietà, pace, nonviolenza, rifiuto di ogni totalitarismo. Per intenderci - osserva l’autore della tesi - gli stessi della chiesa cattolica".
L’ottica è quella della "liberazione gay": "La comunità omosessuale sta tentando di introdurre in Italia un paio di idee, che non suono nove ma sono difficile da far passare. La prima, è che "donne e uomini omosessuali non sono malati, ma parte di una variante naturale dell’essere umano, che poi è la definizione che ne dà l’Organizzazione mondiale della sanità. La seconda, è che le persone omosessuali hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri delle altre persone con orientamento eterosessuale".
Niente di nuovo dunque, "ma è da decenni che il movimento gay sta cercando di far passare questi due principi, con i Gay Pride, con convegni, dibattiti e con la nascita continua di associazioni. Il problema è che in Italia è ancora forte, e cresce, il sentimento di omofobia. La tesi è anche una risposta ai pregiudizi, perché penso - sostiene Quaranta - che solo la cultura possa combatterli".
In quanto all’omofobia, lo stesso Pasquale Quaranta, circa un anno fa, ne è stato vittima. "Stavo girando un servizio per Lucignolo, il programma di Italia Uno, nella piazza di Battipaglia. L’obiettivo era quello di vedere le reazioni della gente a un atteggiamento manifestamente omosessuale. A telecamere nascoste, ci siamo presi per mano, con un amico: sono arrivati prima fischi e insulti, poi l’aggressione vera e propria. Grazie al filmato è stato possibile risalire agli autori, solo uno è stato processato, ma credo non abbia scontato alcunché".
Se è vero che la Rete può ritagliarsi il ruolo di strumento metodologico perché la cultura, gay in questo caso, si diffonda all’insegna della libertà, è anche vero che internet comporta alcuni rischi. "Il più frequente - spiega Quaranta - è quello di strumentalizzare il portato della cultura gay. Penso ad esempio allo sfruttamento commerciale, mentre ci sono esperienze, come gay.it o gay.tv, che sono un esempio di coniugazione fra impresa e difesa dei diritti civili. A questo, bisogna fare attenzione: a non abdicare agli ideali della cultura gay per scopi meramente commerciali, che la Rete, ovviamente, favorisce".
* la Repubblica, 19 dicembre 2006
Gay, la filosofia svela i pregiudizi: "Perché il matrimonio same sex non è contro natura"
Nicla Vassallo pubblica un nuovo saggio a favore del matrimonio gay. La filosofa, stimata per i suoi contributi innovativi in diversi campi di studio - dall’epistemologia alla metafisica ai gender studies - prova a fare chiarezza su omofobia e diritti umani
di PASQUALE QUARANTA (la Repubblica, 12 maggio 2015)
"Gay e lesbiche debbono potersi sposare, se desiderano, e non c’è argomentazione valida contro, sempre che l’eterosessualità non permanga un dogma". Parola di Nicla Vassallo, ordinaria di Filosofia teoretica all’università di Genova, che con il suo nuovo libro Il matrimonio omosessuale è contro natura: Falso! (Laterza) demolisce molti luoghi comuni: dalla minaccia del matrimonio gay alla famiglia tradizionale alla complementarità tra uomo e donna. “Chi osteggia l’omosessualità e il matrimonio same sex - scrive Vassallo - dà prova non solo di irrazionalità, ma di vera e propria barbarie”.
Nel nostro paese si discute di matrimonio same-sex sotto diversi profili: psicologico, sociologico, politico, religioso. In pochi, invece, affrontano l’argomento sotto il profilo filosofico. Perché?
Perché la buona filosofia ci impone di ragionare bene e quando si ragiona bene si trovano solo pregiudizi contro il matrimonio same-sex.
Il suo libro sembra “sposare” un certo pensiero naturalista che ascrive ad ogni cosa naturale le caratteristiche di bene, di bontà, di autenticità. Ma se anche dimostrasse che l’omosessualità è naturale, o comunque non è contro natura, saremmo punto e a capo, io credo. Non sono forse naturali anche i terremoti, le malattie, e finanche la morte?
Il mio volume si oppone al facile richiamo totalizzante della natura: nel regno naturale esistono molte specie che tra loro intrattengono relazioni omosessuali, eppur tra loro non ci si sposa, poiché il matrimonio rimane un contratto stabilito tra umani, intrisi di cultura. Nel matrimonio non vi è nulla di naturale, e in troppi confondono natura, con comportamenti equivalenti al buono o alla tradizione. Della natura ci debbono parlare le scienze. Del matrimonio occorre comprendere il decorso nel tempo e nelle varie culture. Non si è mai data un’unica tipologia di matrimonio. E ciò non esclude affatto che alcuni matrimoni, specie eterosessuali (per quanto ne sappiamo), siano terremoti che infine conducono a grandi sofferenze. Gay, Nicla Vassallo: "Filosofia contro pregiudizi"
Nei dibattiti sui diritti delle persone omosessuali ci si trova sempre in Italia, prima o poi, a doversi confrontare con la religione cattolica. C’è da aspettarsi un’apertura della Chiesa su questo tema?
Mi pare un errore imputare alla Chiesa cattolica colpe che ha solo parzialmente. Parecchie religioni, inclusa quella cattolica, si sono attestate con decisione contro il matrimonio same-sex. Però nessuna Chiesa può incidere sulla possibilità e necessità del matrimonio civile, etero e omo. Sempre che si tratti di Chiese sensate, coerenti con se stesse, e prive di focosi fanatismi, e che la distinzione tra Chiesa e Stato venga tracciata con netta chiarezza. Questo per limitarmi al cosiddetto Occidente.
Per quanto riguarda i paesi di origine islamica invece?
La crudeltà praticata nei confronti di lesbiche e gay dovrebbe essere condannata in modo deciso. Come da noi dovrebbero venir posti in discussione donne e uomini etero che si accompagnano con donne e uomini di omofobe convinzioni (occidentali, musulmani e altro senz’altro inclusi). L’omofobia è una malattia psichica e al contempo somiglia da vicino ad altre malattie-ideologiche: basti pensare a cosa è accaduto a lesbiche e gay sotto i regimi dittatoriali - il nazismo, e non solo - con le vittime che ha mietuto, rimane quello che la nostra mente non dovrebbe mai dimenticare.
La teoria gender è diventata nelle ultime settimane un vero e proprio tormentone mediatico: di cosa si tratta e qual è la posta in gioco?
Se inseriamo l’espressione “ideologia di genere” in un motore di ricerca comprendiamo che essa resta una sorta di invenzione: nulla da spartire con la critica filosofica. La teoria gender prevederebbe che maschi e femmine abbiano educazione, modelli e ruoli sociali differenti, a partire dal mero sesso di appartenenza. Ma le caratteristiche che generalmente si fanno discendere dai sessi sono costruzioni sociali e culturali. Possiamo, e forse dobbiamo, essere contro la differenza sessuale come contro la differenza di genere, perché tali differenze impongono stereotipi, disparità tra i sessi e discriminazioni verso chi non si adegua. È in gioco il controllo sui corpi e il diritto all’autodeterminazione nelle scelte affettive e sessuali. Ma, a mio avviso, anche questa presa di posizione non comporta essere contro il matrimonio omosessuale.
Corso di educazione alle differenze affettive e sessuali
Il Cirps Consortium, consorzio universitario della Sapienza, Università di Roma e il Dipartimento di ricerche filosofiche dell’Università di Roma Tor Vergata propongono un corso di formazione professionale intitolato “Corso di educazione alle differenze affettive e sessuali”.
Il corso si propone di informare e sensibilizzare, in particolar modo i giovani, sulle identità di genere e sugli orientamenti sessuali, anche alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche. Saranno analizzate criticamente le rappresentazioni della realtà omosessuale e transessuale veicolate dai mezzi di comunicazione di massa nel rispetto del diritto dei fruitori mediali ad accedere ad un’informazione corretta.
Durante il corso, ampio spazio verrà dedicato alla riflessione sulle cosiddette “best practices” (buone prassi). Un’azione positiva in tal senso sarà l’istituzione e l’avviamento di un Osservatorio permanente sulla comunicazione e l’informazione veicolata dai mass media sugli orientamenti sessuali (OMO, Osservatorio Media e Omosessualità). Un’altra azione positiva sarà l’istituzione del Premio giornalistico “Penna Arcobaleno”, fondato dall’Osservatorio sopra menzionato, conferito ai professionisti dell’informazione-comunicazione che hanno trattato il tema dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere con competenza e professionalità.
Il progetto (Corso di formazione, Osservatorio e Premio giornalistico) finanziato dalla Provincia di Roma e dall’Unione Europea è stato ideato dal giornalista Pasquale Quaranta con il coordinamento tecnico di Valeria Troya, esperta in progettazione europea (Cirps Consortium) e di René Buonocore, mediatore linguistico-culturale (Cirps Consortium).
"La proposta formativa - spiega Pasquale Quaranta - consta di 60 ore di lezione in aula più 3 mesi di tirocinio e si articola in tre moduli: sociale, salute e benessere, sicurezza. Il corso fornisce strumenti d’intervento per allievi motivati a muoversi nell’ambito dell’informazione e comunicazione non stereotipata rispettosa delle identità di genere e degli orientamenti sessuali. Gli argomenti trattati vanno dal bullismo omofobico tra i banchi di scuola agli studi gay e lesbici in ambito accademico, alla comunicazione glbt; dal minority stress al coming out in famiglia, fino alla genitorialità omosessuale; dai pronunciamenti della giurisprudenza alle leggi vigenti; dai femminielli nella cultura napoletana al transessualismo; dalla prostituzione maschile alle politiche di riduzione del danno; dalle infezioni a trasmissione sessuale al mobbing sul luogo di lavoro".
Il Corso di educazione alle differenze affettive e sessuali è supportato, tra gli altri, da Agedo (associazione genitori di omosessuali), Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno (associazione genitori omosessuali), Rete Lenford (avvocatura per i diritti glbt), Certi diritti (Associazione radicale), Circolo Mario Mieli di Roma.
“La possibilità - conclude Pasquale Quaranta - di avere un confronto tra giovani e ricercatori, studiosi e autori, attivisti e militanti, esponenti della cultura, dell’informazione-comunicazione, permetterà di fornire indicazioni utili ai corsisti che riceveranno un’educazione al rispetto delle differenze affettive e sessuali”.
Il bando del corso, che resterà aperto fino al 14 marzo 2011, è consultabile al link http://www.cirpsconsortium.net/05ServPersDiffAffettive.aspx
La sede, le date e l’orario delle selezioni saranno indicate il 16 marzo 2011. Le lezioni si teranno a partire dal 28 marzo 2011 presso la sede del Cirps Consortium (Palazzo Doria Pamphilj), in Piazza della Costituente a Valmontone (RM). La partecipazione al corso è gratuita ed è prevista un’indennità di frequenza per i disoccupati pari a 3 euro per ogni ora di corso effettivamente frequentata, previa presenza ad almeno il 70% del monte ore del corso. Al termine del corso, gli allievi che avranno superato le prove d’esame, conseguiranno un attestato di frequenza valido agli effetti della Legge Regionale n. 23 del 25 febbraio 1993. Per ulteriori informazioni rivolgersi allo 06 959938216 begin_of_the_skype_highlighting 06 959938216 end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting 06 959938216 end_of_the_skype_highlighting - www.cirpsconsortium.net