Roma, 7 mar. (Ign) - Un aereo di linea della compagnia indonesiana Garuda ha preso fuoco durante l’atterraggio all’aeroporto di Yogyakarta, sull’isola di Giava. L’incendio ha causato parecchi morti. Per ora bilancio della tragedia è di 49 vittime.
A bordo del jet viaggiavano 140persone. Sul Boeing 737-400 vi erano almeno dieci cittadini australiani, tra i quali alcuni diplomatici e giornalisti che si stavano recando a Yogyakarta per seguire la visita del ministro degli Esteri australiano Alexander Downer e del ministro della Giustizia Philip Ruddock.
"E’ stata confermata la morte di 22 delle 33 persone rimaste intrappolate della fusoliera, le operazioni di evacuazione sono ancora in corso" ha dichiarato il direttore dell’ospedale locale, facendo capire che il bilancio finale delle vittime potrà essere più alto. Sono 92 le persone che sono riuscite a mettersi in salvo con gli scivoli di emergenza subito dopo l’inizio dell’incendio.
Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha ordinato un’indagine sull’incidente "perché alcuni testimoni hanno visto del fumo che usciva dall’aereo prima che inziasse la manovra di atterraggio", ha dichiarato un portavoce presidenziale non escludendo l’ipotesi che si sia trattato di un sabotaggio.
Il premier australiano John Howard ha offerto all’Indonesia "i mezzi, gli aerei e il personale necessario per assistere le operazioni di soccorso delle vittime non solo australiane". Per quanto riguarda i passeggeri australiani, Howard ha detto che ancora quattro risultano dispersi.