Piani di Zervo...

ITALIA. ABUSI SESSUALI: UN SACERDOTE NELLA BUFERA. Don Gelmini, il fondatore della Comunità Incontro, indagato dalla procura di Terni. Lo accusano diversi ex ospiti della sua comunità. AN e "Forza Italia" lo difendono: il 15 agosto in Aspromonte il "Don Gelmini day" - a cura di pfls

lunedì 6 agosto 2007.
 
[...] Sembra che le dichiarazioni di accusa siano molte e abbastanza concordanti. I racconti, alla fin fine, sono sempre gli stessi. Ruotano attorno a una comunità chiusa dove c’è una figura di enorme carisma che non si limiterebbe a prendersi cura delle anime. Così sarebbe successo in alcuni casi, almeno, a giudicare dai verbali che si sono accumulati nei fascicoli della procura. Su questo aspetto segreto della vita comunitaria al Mulino Silla sono stati interrogati anche molti volontari che bazzicano la comunità, e collaboratori di don Pierino, e sacerdoti, e diversi ex ospiti. Ma su questo capitolo il segreto istruttorio è ferreo e non se ne sa nulla.[...]

IL SACERDOTE NELLA BUFERA

Abusi, don Gelmini indagato

Alcuni ragazzi della comunità contro il prete anti-droga: molestati sessualmente

di FRANCESCO GRIGNETTI (La Stampa, 3/8/2007 - 7:42)

TERNI. L’indagine è segretissima e non c’è da meravigliarsi: dipende dall’altisonanza del nome coinvolto. Don Gelmini, il carismatico sacerdote antidroga, il mitico «don Pierino» che compare spesso e volentieri alla televisione a discettare dei valori che una volta c’erano e che ora non ci sono più, guru di tanti uomini politici, fondatore della Comunità Incontro, è indagato per abusi sessuali.

Lo accusano diversi ex ospiti della sua comunità. Per le strutture di Amelia, al Mulino Silla, in quasi trent’anni sono passati migliaia di giovani tossicodipendenti alla ricerca di una nuova vita. Molti ce l’hanno fatta. Il metodo spesso funziona. Ma secondo quanto risulta alla procura di Terni, non è tutto oro quel che luccica. Dietro il carisma di don Pierino, ci sarebbe un lato oscuro. Un’indicibile linea d’ombra che il sacerdote avrebbe oltrepassato ai danni di alcuni tra i più deboli (psicologicamente e fisicamente) e che ora sono diventati Grandi Accusatori.

C’è imbarazzo, però, negli uffici di giustizia ternani, retti dal procuratore capo Carlo Maria Scipio, a parlare di questa storia. Di più: c’è estrema cautela. E nessuna voglia di cavalcare il caso. Innanzitutto perché è evidente che quest’inchiesta che sporca il nome di don Gelmini si porterà dietro una valanga di polemiche politiche: il sacerdote è un eroe per il centrodestra, un’icona, un punto di riferimento per Berlusconi, Casini, Fini e tanti altri. Secondo, perché si tocca un mostro sacro per tante famiglie italiane, un campione della lotta alla droga, uno che viene addirittura osannato da chi è stato beneficiato. Non soltanto in Italia, peraltro. Il suo metodo comunitario è stato esportato in mezzo mondo. D’altra parte la piaga della droga colpisce dappertutto. E il suo metodo, appunto, funziona.

Terzo elemento di prudenza, che non sfugge alla valutazione dei pm: chi accusa don Pierino sono giovani che hanno avuto o hanno tuttora a che fare con le droghe, insomma sono testimoni non propriamente granitici, qualcuno è anche scivolato nella delinquenza. C’è chi si trova in carcere per piccoli reati e il suo racconto è stato verbalizzato in un parlatorio. Brutto segno per un eventuale dibattimento. E ci si interroga. Magari ci potrebbero essere motivi di risentimento. Transfer psicologici da ben ponderare. Passioni che si sono trasformate in odio. Reazioni inconsulte contro un prete che pretendere il rispetto delle sue regole.

E’ un fatto, però, che l’indagine penale è in corso da diversi mesi. E finora non è stata archiviata. Anzi. Sono oltre sei mesi che si ascoltano testimoni, si ricostruiscono vicende piccole e grandi, si cercano riscontri. E’ stato sentito anche l’indagato. Don Pierino, ottant’anni suonati, uno che nella sua vita ne ha viste tante, e ultimamente si sta spendendo per i bambini diseredati del Terzo Mondo, in Brasile o in Thailandia, s’è dovuto trovare un avvocato e con l’assistenza del legale ha subito a Terni un lungo, drammatico interrogatorio. Ora, che sia un sacerdote di polso, dal carattere fumino, e dalla battuta pronta, è noto anche al grande pubblico. Figurarsi la sua reazione quando gli sono stati contestati questi e quei racconti, certe accuse infamanti, questioni pruriginose, sesso estorto. Ma tant’è.

Sembra che le dichiarazioni di accusa siano molte e abbastanza concordanti. I racconti, alla fin fine, sono sempre gli stessi. Ruotano attorno a una comunità chiusa dove c’è una figura di enorme carisma che non si limiterebbe a prendersi cura delle anime. Così sarebbe successo in alcuni casi, almeno, a giudicare dai verbali che si sono accumulati nei fascicoli della procura. Su questo aspetto segreto della vita comunitaria al Mulino Silla sono stati interrogati anche molti volontari che bazzicano la comunità, e collaboratori di don Pierino, e sacerdoti, e diversi ex ospiti. Ma su questo capitolo il segreto istruttorio è ferreo e non se ne sa nulla.



Nel sito, e sul tema, nel forum di un articolo dedicato a VATICANO E PEDOFILIA, una testimonianza di "Massimo" - del 13 luglio 2007 (a commento-risposta di un intervento del 17 aprile)



-  Tutti i giornali parlano di lui, ma il fondatore della Comunità Incontro si sente "tranquillo" e "fortificato" per la solidarietà ricevuta in queste ore

-  Don Gelmini: "Contro di me un disegno
-  Volevano dei soldi per ritrattare"

-  Mastella: "Vigilerò di persona per evitare strumentalizzazioni e cose fuorvianti"
-  An e Fi organizzano il "Gelmini day" per il 15 agosto in Aspromonte
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ROMA - Dietro le accuse che mi sono state rivolte "credo che si sia un disegno, è chiusa l’indagine, come è possibile che queste notizie siano uscite?". Don Pierino Gelmini, ai microfoni della Radio Vaticana, commenta così le notizie relative all’indagine aperta dalla procura di Terni in base alle accuse fatte da alcuni ragazzi che in passato sono stati ospiti della "Comunità incontro" e che hanno affermato di aver subito molestie sessuali da parte del sacerdote. "Io li ho anche perdonati. Sono persone che nella vita hanno sofferto e molte volte addebitano la loro sofferenza agli altri. E’ evidente che io devo accettare la mia croce", dice il sacerdote. Secondo il quale dietro le accuse c’è un tentativo di estorsione: "Proprio la mattina in cui dovevo andare per essere interrogato ho ricevuto una telefonata estorsiva". Soldi per ritrattare le accuse, è la tesi del sacerdote.

Che, però, sta ricevendo numerose attestazioni di solidarietà. A partire da quella di Silvio Berlusconi: "’Mi ha detto: ’Ti sono vicino, conta su di me. Qualsiasi cosa. Sai, io sono un antesignano di denunce’".

Quanto all’azione che stanno svolgendo i magistrati e alla fiducia nei loro confronti, don Gelmini aggiunge: "Io ho conosciuto giudici splendidi, però ho conosciuto anche persone che hanno fatto soffrire ingiustamente molta gente. Qualche volta, per avere notorietà, non esitano a creare situazioni come questa, che è una gogna mediatica". Infine la promessa: "’Non mi fermero’ di fronte a questo e sull’esempio di don Orione, don Zeno e anche padre Pio, devo accettare questo momento. Come dice, mi pare, san Francesco, non sempre chi ti copre di lordure ti fa del male". E ancora: "Se Cristo tra i Dodici ha trovato chi lo ha rinnegato e chi lo ha tradito, noi che abbiamo gli occhi fissi a Colui che è il punto di riferimento della nostra vita, Cristo, dobbiamo saper accettare tutto per amor suo".

La vigilanza di Mastella - Il ministro Mastella, che ribadisce la sua "inalterata amicizia" al sacerdote, ha fatto sapere che "vigilerà di persona per evitare scivolature e cose fuorvianti" nell’inchiesta a partire da strumentalizzazioni "di carattere anticlericale". Il Guardasigilli ha sottolineato che "ogni volta che qualcosa sfiora qualcuno che ha un rilievo mediatico fuori dalla portata comune, si rischia la gogna. In realtà non bisogna arrivare all’equazione indagato-colpevole o, addirittura, intercettato-colpevole".

Il 15 agosto Don Gelmini day - Il primo a lanciare la convocazione è stato Maurizio Gasparri. A seguire poi tutti gli altri, An e Forza Italia: il 15 agosto tutti a Piani di Zervo, in Aspromonte, a trovare don Pierino. La solidarietà è trasversale. L’Udc di Casini e Giovanardi, lo stato maggiore di Forza Italia ("solidarietà per accuse infamanti" dice Fabrizio Cicchitto), Selva e Gasparri che invitano la magistratura a fare chiarezza entro il 15 agosto, "un tempo più che sufficiente" per capire come siano andate le cose. Solidarietà anche da sinistra. Giuseppe Giulietti, parlamentare dell’Ulivo e portavoce di Articolo 21, invita alla cautela per evitare "sentenze anticipate e lingiaggi mediatici". Giulietti, eletto in Umbria, ha incontrato più volte il fondatore della Comunità Incontro dedicata al recuperto dei tossicodipendenti. "In molte occasioni non ho condiviso le sue prese di posizione - racconta Giulietti - e spesso è stato al centro di polemiche. Mai e poi mai, tuttavia ho sentito un solo sussurro malevolo che riguardasse la sua vita privata ed il rapporto con i ragazzi. Neppure i suoi più acerrimi nemici si sono abbandonati a simili nefandezze". L’invito è a non abbandonarsi a "strumentalizzazioni partitiche" e a reclamare tutti insieme "una rapida ed immediata conclusione della vicenda".

La giornata - Sveglia presto, come al solito, poi le preghiere e, in mattinata, una passeggiata nel giardino zoologico realizzato nella struttura della Comunità Incontro sui Piani di Zervò, nel cuore dell’Aspromonte. I collaboratori parlano di un uomo sereno, nonostante "la gogna mediatica" - come l’ha definita lui stesso - e le accuse di cinque suoi ex ragazzi che lo accusano di molestie sessuali. Oltre a visitare lo zoo, dove animali di ogni specie sono affidati alle cure dei ragazzi che nel lavoro hanno trovato la migliore terapia per uscire dal vuoto delle droghe, don Gelmini lavora al corso di formazione per educatori e volontari della comunità. Secondo il filosofo Meluzzi, suo grande amico, "questo mese di agosto di fatica e di croce" arricchirà le pagine di un libro sulla Cristoterapia a cui don Pierino sta lavorando da tempo.

L’interrogatorio - "Ma di che cosa mi devo difendere se non ho fatto niente?". Così rispondeva al sostituto procuratore Barbara Mazzullo don Pierino Gelmini nell’interrogatorio avvenuto mesi fa negli uffici della procura alla presenza da due funzionari della squadra mobile di Terni. Lo racconta il difensore del sacerdote, l’avvocato Lanfranco Frezza. "Praticamente ha parlato solo don Pierino", spiega l’avvocato, "era pomeriggio ed è durato qualche ora ma le domande sono state poche e gran parte dell’ interrogatorio è stato dedicato alle spiegazioni del sacerdote". Ma chi accusa don Gelmini? "Sono ragazzi ma non dei fiorellini - dice il legale - con esperienze di droga e di altro tipo terribili. Uno di loro, una specie di coordinatore, ha poi trascinato anche altri per avere di più da Don Pierino".

* la Repubblica, 4 agosto 2007



SCHEDA

Il sacerdote è nato il 20 gennaio 1925 in provincia di Milano

Don Gelmini fondatore di Comunità incontro

Assistenza a drogati, alcolisti, anziani, portatori di handicap, emarginati, abbandonati o in particolari condizioni di necessità *

Don Pierino Gelmini è il fondatore di Comunità Incontro. Nata il 27 settembre 1979 in un vecchio frantoio abbandonato (molino Silla) presso Amelia, in Umbria, la Comunità si è sviluppata in molte nazioni con 164 sedi residenziali in Italia e 74 sedi residenziali all’estero. Solo in Italia può fare riferimento a 180 gruppi d’appoggio. Nel suo statuto all’articolo 2, la Comunità «ha per scopo sociale l’assistenza ai tossicodipendenti, alcolisti, anziani, portatori di menomazioni psichiche e fisiche e a quanti siano emarginati, abbandonati o in particolari condizioni di necessità».

Si tratta di centri di pre-accoglienza, di accoglienza, di formazione, scolastici, spirituali, sanitari, professionali, artigianali, agricoli, zootecnici, di attività marinara, per adolescenti, per bambini, per famiglie, per bambini di strada. In oltre 40 anni di attività si calcola che siano passate attraverso i suoi centri, sia per un intero programma come per un periodo di qualche giorno, circa 300 mila persone.

Don Pierino è nato il 20 gennaio 1925 (in realtà il giorno prima, ma registrato il 20) a Pozzuolo Martesana, in provincia di Milano. Collabora alla resistenza per aiutare gli amici a sfuggire ai rastrellamenti tedeschi e dei miliziani della Repubblica di Salò. Alla fine della guerra, nel periodo di transizione, ricopre nel suo paese la carica di presidente del Comitato nazionale di liberazione. Il 29 giugno 1949 viene consacrato sacerdote nel duomo di Grosseto. Per dieci anni è parroco in zone povere e di miniera nel Grossetano.

L’incontro tra un ragazzo di strada, Alfredo Nunzi, e un monsignore segretario di un cardinale della Curia vaticana, don Pierino Gelmini, segna il 13 febbraio del 1963 l’inizio della Comunità Incontro e l’opera tra i disadattati a Roma: alcolisti, barboni e drogati. Il 20 ottobre 2000 Giovanni Paolo II riceve in piazza San Pietro in udienza riservata 30 mila rappresentanti della Comunità Incontro e tiene un discorso con cui consacra ufficialmente la «Cristoterapia» come metodo di recupero dall’emarginazione e dalla droga.

* CORRIERE DELLA SERA, 03 agosto 2007


Sul tema, nel sito, si cfr.:

SULLA PEDOFILIA, L’ALLARME DELLA RIVISTA "CONCILIUM" (3/2004) E IL COLPEVOLE SILENZIO DEL VATICANO. Una nota


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