[...] La vittima si chiamava Vito Scafidi, aveva 17 anni e abitava a Pianezza, località a pochi chilometri dalla scuola. Il giovane frequentava la quarta G e si trovava nella sua classe, al primo piano, durante l’intervallo, quando il soffitto è crollato. Già nella notte un albero ad alto fusto era caduto nel cortile del complesso scolastico. I soffitti delle aule vicine hanno retto ma ci sono vistose crepe.
Un cedimento strutturale - non il vento o il maltempo - sarebbe la causa del crollo, forse il cedimento di un tubo di ghisa tra il soffitto e la controsoffittatura. E’ questa una delle ipotesi ora al vaglio dei tecnici che stanno effettuando i rilievi all’interno dell’aula in cui si è verificato l’incidente. C’è anche chi ha parlato di scricchiolii avvertiti prima del crollo. Tutti i giovani e i docenti sono stati evacuati mentre le ambulanze continuano a portare via i ragazzi feriti o contusi. [...]
LA SCHEDA
Nel vuoto gli allarmi sulla sicurezza Due scuole su tre sono fuorilegge
di SALVO INTRAVAIA *
Crolla il tetto della scuola e muore uno studente di 17 anni. Questa di Rivoli è l’ennesima tragedia che si consuma tra le mura scolastiche e ripropone questione della sicurezza degli edifici. Proprio lo scorso 5 novembre il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, era tornata sull’argomento citando una apposita indagine condotta da viale Trastevere.
Sul sito del governo Berlusconi si legge : "Da un’indagine del ministero dell’Istruzione risulta che in Italia quasi 10 mila edifici scolastici non sono sicuri". Per questo motivo "il ministro Gelmini riconvocherà l’Osservatorio sull’edilizia scolastica ma farà anche presto partire un censimento di tutti gli edifici scolastici sollecitando il Cipe (Centro Interministeriale per la Programmazione Economica) e le Regioni per l’ammodernamento e la messa a norma degli edifici". Se la tragedia di Rivoli è legata alla scarsa sicurezza dell’edificio scolastico il provvedimento del ministro è tardivo. Da quanto emerge dal comunicato il governo intenderebbe investire nell’ammodernamento delle scuole italiane una consistente fetta di risparmi previsti attraverso la Finanziaria: circa 8 miliardi di euro.
Ma qual è lo stato di sicurezza delle scuole piemontesi? A darcene un panorama abbastanza chiaro è l’ultimo rapporto di Legambiente sulla scuola: Ecosistema scuola 2008. Secondo l’indagine condotta su 412 edifici scolastici della regione quasi metà (il 47,7 per cento) risulta costruito prima del 1974. E uno su 4 risale addirittura a prima del 1940. A fronte di una media nazionale di poco superiore al 12 per cento, in Piemonte buona parte (il 41,4 per cento) delle scuole è ospitata in "edifici storici". Come quello che dal 1970 ospita il Darwin di Rivoli, situato all’interno del parco naturale regionale "Colina morenica di Rivoli".
Anche sul fronte della sicurezza, secondo il rapporto di Legambiente, gli enti locali piemontesi hanno tanto lavoro. Circa 2 edifici su 3 (62 per cento) che ospitano scuole sono sprovviste di regolare certificato di agibilità statica. La situazione a livello nazionale va leggermente meglio perché risultano sprovviste del certificato in questione 46 scuole su 100.
La situazione peggiora sensibilmente se si passa in rassegna la certificazione Prevenzione incendi: presente soltanto nel 18,45 per cento dei casi. Vanno decisamente meglio le cose sul fronte del rispetto delle norme igienico-sanitarie e sulla sicurezza degli impianti elettrici. Quasi 9 scuole su 10 dispongono del certificato di Agibilità igienico-sanitaria e tutte le scuole possono dichiarare impianti elettrici sicuri.
* la Repubblica, 22 novembre 2008
La tragedia in una scuola di Rivoli. I vigili del fuoco ipotizzano un cedimento strutturale
Una ventina i ragazzi rimasti feriti di cui quattro gravi: uno di questi rischia la paralisi
Torino, crolla tetto di un liceo muore studente di 17 anni
Procura apre inchiesta per disastro e omicidio colposi
di FEDERICA CRAVERO e MEO PONTE *
TORINO - Un giovanissimo studente del liceo scientifico Darwin a Rivoli, comune della prima cintura torinese, è morto questa mattina in seguito al crollo di un soffitto di un’aula. Altri venti ragazzi sono rimasti feriti, di cui quattro in gravi condizioni.
La vittima si chiamava Vito Scafidi, aveva 17 anni e abitava a Pianezza, località a pochi chilometri dalla scuola. Il giovane frequentava la quarta G e si trovava nella sua classe, al primo piano, durante l’intervallo, quando il soffitto è crollato. Già nella notte un albero ad alto fusto era caduto nel cortile del complesso scolastico. I soffitti delle aule vicine hanno retto ma ci sono vistose crepe.
Un cedimento strutturale - non il vento o il maltempo - sarebbe la causa del crollo, forse il cedimento di un tubo di ghisa tra il soffitto e la controsoffittatura. E’ questa una delle ipotesi ora al vaglio dei tecnici che stanno effettuando i rilievi all’interno dell’aula in cui si è verificato l’incidente. C’è anche chi ha parlato di scricchiolii avvertiti prima del crollo. Tutti i giovani e i docenti sono stati evacuati mentre le ambulanze continuano a portare via i ragazzi feriti o contusi.
I giovani feriti sono stati portati in quattro ospedali diversi: i più gravi sono quattro, tre dei quali sono stati trasportati all’ospedale Cto di Torino e un quarto all’ospedale Molinette. Altri 14 feriti meno gravi sono stati trasportati al san Luigi di Orbassano e all’ospedale di Rivoli.
Andrea M., il più grave tra i tre ricoverati al Cto, ha riportato la frattura e la lussazione della terza vertebra lombare con lesione del midollo spinale e sarà sottoposto a intervento per togliere l’osso che comprime il midollo. I medici hanno confermato che il rischio di una paralisi completa è concreto ma per capire se ci sarà il recupero della mobilità bisognerà aspettare da alcune settimane a sei mesi. A Federica A. è stata diagnosticata una prognosi di 60-90 giorni per fratture alla prima vertebra ma senza lesione del midollo. Cinzia P. ha invece contusioni e una trauma cranico lieve. Tutti e tre i ragazzi sono sotto choc post traumatico ma sanno che un loro compagno è morto.
Il crollo del soffitto è avvenuto nella sede principale del liceo scientifico Darwin, in viale papa Giovanni XXIII (ha anche una succursale in via san Bartolomeo). La scuola è un edificio dei primi anni del Novecento, situato sulla collina di Rivoli. Nato come seminario, ha subito l’ultima ristrutturazione negli anni Settanta quando è stata realizzata una nuova ala dell’edificio.
L’incidente, che si è verificato nella parte vecchia dell’istituto, potrebbe essere avvenuto in relazione al fortissimo vento che tira da ieri sul torinese, ma secondo Gerardo Ferito, del comando provinciale dei vigili del fuoco di Torino, il crollo "potrebbe non essere stato provocato dal maltempo". "Tutti i feriti sono stati estratti dalle macerie e sono in zona sicura", ha detto il funzionario. "Dai primi elementi visibili - secondo i vigili del fuoco - sembra che la causa non sia da imputare alle forti raffiche i vento". Il crollo ha interessato "un’unica aula dove è crollato il controsoffitto, fatto di laterizi". La tragedia potrebbe quindi essere dovuta a un crollo strutturale le cui cause sono ancora da accertare.
Sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia di Rivoli e il questore di Torino, Aldo Faraoni. Anche il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello e il sostituto procuratore Cesare Parodi sono arrivati a Rivoli per fare un primo sopralluogo. "Abbiamo il dovere di dare spiegazioni a questo nuovo dramma, abbiamo il dovere di dare risposte a quanto è accaduto innanzitutto alla famiglia della vittima e a tutti gli altri genitori" ha detto Guariniello che ha aperto un’inchiesta procedendo per disastro colposo e omicidio colposo a carico di ignoti. Cesare Parodi ha quindi spiegato "la morte è avvenuta per un trauma violento,ma abbiamo comunque disposto l’autopsia. Ora l’importante è capire perché questa tragedia si è verificata".
* La Repubblica, 22 novembre 2008
Sul tema, nel sito, si cfr.:
«Quello di Rivoli è a tutti gli effetti un incidente sul lavoro. Sono tante le scuole italiane a rischio. Tutti dovrebbero ricordarsi di fare sicurezza anche quando non ci sono tragedie di questo genere». (Guido Bertolaso, capo protezione civile - L’Unità/"Striscia rossa", 24.11.2008)
TORINO, CORSO REGINA MARGHERITA. Incendio nell’acciaieria della ThyssenKrupp.
Applausi commossi all’arrivo del feretro del ragazzo ucciso
dal crollo del soffitto del liceo Darwin di Rivoli (Torino)
Scuola crollata, migliaia di persone
ai funerali di Vito Scafidi
Sulla bara l’addio dei compagni: "Non ti dimenticheremo
sarai sempre nei nostri cuori". Nel corteo funebre anche Chiamparino
PIANEZZA (Torino) - Il feretro di Vito Scafidi, lo studente ucciso dal crollo del soffitto del liceo Darwin, è stato accolto oggi a Pianezza (Torino) da una folla commossa, che all’arrivo ha applaudito. Ai funerali, celebrati nella chiesa parrocchiale SS Pietro e Paolo di Pianezza, hanno partecipato infatti migliaia di persone: molti gli abitanti della città, dove oggi è stato proclamato il lutto, tantissimi gli studenti delle scuole di Rivoli, Torino e provincia.
Al corteo funebre hanno preso parte anche il sindaco di Pianezza Claudio Gagliardi, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e il presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo. Dietro la bara i familiari, i genitori Fortunato e Cinzia, la sorella Paola, nonni zii e cugini, poco più indietro i compagni di scuola e della squadra di calcio nella quale Vito giocava.
Sulla bara è stesa una maglia della Juventus, di cui lo studente era molto tifoso, sul cuscino di fiori gialli e azzurri ci sono le sciarpe di due gruppi di tifosi juventini, gli Arditi e i Drughi. I compagni di Vito hanno steso un lungo striscione con la scritta ’Vito non ti dimenticheremo. Sarai sempre nei nostri cuori’.
* la Repubblica, 26 novembre 2008
La madre di Vito: "Ridatemi il corpo di mio figlio"
[la Repubblica, 23 novembre 2008 - Video: cliccare sul rosso]
La Stampa, 23/11/2008 (7:35)
LA STORIA
"Ho visto Vito schiacciato là sotto"
Il racconto dei compagni in ospedale
di GIUSEPPE LEGATO
RIVOLI (Torino) Voci dall’ospedale dei miracolati: «Vito era lì sotto. Ho sentito che qualcuno gridava che era schiacciato, che aveva bisogno di aiuto, ma c’era troppa polvere, non si vedeva niente e poi continuava a crollare cemento. Pur volendo, non avremmo potuto salvare nessuno».
Il San Luigi di Orbassano è la meta dei sopravvissuti. Sei ragazzi della IV G - classe 1991 - sono vivi e stanno bene. Tutti - tranne uno - sono stati dimessi ieri pomeriggio dal reparto Dea, piano terra di questo interminabile ospedale, dove i genitori hanno lacrime di rabbia e paura e aspettano in silenzio di vedere le facce dei loro figli. Li abbracciano all’uscita, li stringono forte sul cuore: «Sei qui, questo è l’unica cosa che conta». La testimonianza degli studenti, lucida e impietosa, è il racconto glaciale di un minuto che sembra la fine del mondo: «Eravamo tornati in aula da poco. Erano le 10.45. L’intervallo era appena finito. Stavamo aspettando la professoressa di italiano per iniziare la lezione della terza ora. Di colpo la finestra ha cominciato a sbattere, si è creata una forte corrente, la porta si è chiusa improvvisamente. Con violenza. Hai presente il botto che fa una porta che si chiude di colpo? Ecco, quello. Poi è successo l’inferno».
L’inferno è il contro-soffitto che cede, è il tubo di ghisa che squarcia i calcinacci ,che rovina sugli alunni che avevano appena ripreso posto tra i banchi. E’ in quel momento che Alessia sente crollare tutto: il tetto che si stacca, la polvere che graffia gli occhi, che annebbia la vista, che strozza il respiro: «C’era tantissima confusione - racconta la ragazza nella sala raggi del pronto soccorso sotto lo sguardo dolce del responsabile del Dea Mauro Frascigo e del capitano dei carabinieri Domenico Barone - non vedevamo a un palmo di mano, il tetto continuava a caderci addosso. Sentivo gente urlare, forse è arrivato anche qualche professore, i bidelli, io mi sono rifugiata sul davanzale. Ci sono salita sopra. Avevo paura che il tetto mi schiacciasse, mi uccidesse. E cosi mi sono seduta sul cornicione per salvarmi la vita».
Le parole di questi ragazzi, diventati adulti di colpo, per raccontare una tragedia che non doveva accadere, sono scandite con la coscienza di essere dei miracolati: «Lo so, lo che ci è andata bene. Ma questo discorso non vale per tutti». Già, non per tutti. Alessia, Marco, Chiara, parlano pochi secondi a subito dopo tornano nel corridoio, abbracciano papà e mamma, si rifugiano in un angolo a ricordare Vito che non c’è più. Il papà di Marco chiede rispetto e ha ragione: «I ragazzi sanno che Vito è morto, ma considerate che sono ancora giovani. Non toccate l’argomento».
I ragazzi però hanno ancora qualche flash di memoria «I professori correvano verso l’aula e urlavano: uscite tutti, correte fuori». E Alessia, Chiara, Marco e tutti gli altri li hanno ascoltati e si sono messi a correre inghiottendo polvere, col cuore in gola. Vito però è rimasto prigioniero li sotto: «Ho sentito uno dei nostri compagni che gridava, che Vito era schiacciato e aveva bisogno di aiuto, ma tutti urlavano di correre fuori e noi li abbiamo ascoltati» dice Chiara che ha gli occhi terrorizzati e la memoria ferma sui fotogrammi del crollo: «E’ venuto giù un pezzo grossissimo di tetto, è caduto quasi nel centro dell’aula, ci avrebbe ammazzato tutti» racconta Marco con un tutore di sostegno al collo. «Abbiamo sentito un grosso boato, poi è crollato tutto». Vito è morto lo sai? «Si, me lo ha detto papà. Ma gli altri sono vivi. Vero?».
La Stampa, 22/11/2008 (14:13)
TRAGEDIA A SCUOLA
SCOPPIA LA POLEMICA
Rivoli, la rabbia di una zia:
"Le scuole italiane fanno schifo"
La madre di un ferito: «Vergogna»
Il sindaco: «Una morte bianca»
Codacons: tragedia annunciata
TORINO. Tragedia questa mattina al liceo scientifico "Darwin" di Rivoli dove si è verificato un crollo che ha causato al morte di Vito Scafidi. Immediata la polemica. Sul posto, c’è anche, tra i parenti, una zia della vittima. In tuta da casa, ha raggiunto subito, con i genitori di Vito, il luogo della tragedia. Rivolta ai giornalisti e ai fotografi ha detto: «Fotografate cosa è successo, fate vedere che le scuole italiane fanno schifo anche al Nord. E che si può morire a 18 anni, andando a lezione a scuola. Non si può morire così».
Il più grave dei tre feriti che sono ricoverati nell’ospedale Cto di Torino ha riportato fratture alla colonna vertebrale con lesioni al midollo. Andrea M., 17 anni, è in prognosi riservata, nel centro grandi traumi insieme a Cinzia P. che ha invece subito un trauma cranico con commozione cerebrale. La terza ferita ricoverata al Cto, Federica A., che ha riportato frattura di piccola entità e un trauma cranico, è nel reparto piccoli traumi. Sul fronte degli altri feriti, un ragazzo è alle Molinette (ha riportato fratture lombari), altri sei sono ricoverati all’ospedale di Rivoli e sette a quello di Orbassano. «È una vergogna che in una scuola succedano queste cose» ha accusato la madre di Andrea M..«Siamo preoccupati - ha ribattuto il padre - speriamo non rimanga paralizzato. Se dovesse succedere non so come potrebbe reagire». Andrea M. era molto amico della vittima. «Si erano sentiti ieri pomeriggio, stavano molto insieme» ha aggiunto il padre. «È un dramma incredibile - ha precisato - sono distrutto».
«La tragedia di oggi è una morte bianca» dice il sindaco di Rivoli, Guido Tallone. «Mai come oggi - aggiunge - bisogna mettere da parte le inutili polemiche fatte in queste ultime settimane sulla scuola. Non si risparmia sulla sicurezza».
«Abbiamo il dovere di dare una spiegazione in tempi rapidi a questo dramma» ha detto il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, al termine del sopralluogo.
Quella di Rivoli è una tragedia annunciata, visto che il 75% degli istituti è a rischio. Lo sostiene il Codacons, riferendosi al crollo nel liceo Darwin, dove è morto uno studente di 18 anni. «Si tratta di una tragedia annunciata - afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi - infatti il 75% degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio non è sicuro poichè mancano diversi certificati previsti dalla legge. Da anni denunciamo lo stato di fatiscenza delle scuole italiane senza ottenere alcun intervento delle istituzioni a salvaguardia dell’incolumità degli studenti. A seguito del tragico evento chiediamo una revisione immediata di tutti gli istituti scolastici pubblici presenti sul nostro territorio al fine di individuare le situazioni particolarmente a rischio ed adottare provvedimenti immediati al fine di evitare altre tragedie nelle scuole del nostro paese».
In una conferenza stampa all’Aquila il premier sostiene che "non c’erano indizi di pericolosità" Ma aggiunge: "Sono circa 2500 scuole sulle quali bisogna approfondire la situazione"
Rivoli, Berlusconi: "Drammatica fatalità"
Bonanni non ci sta: "Servono fondi per la scuola"
Il segretario della Cisl invoca uno stop al "discorso surreale di tagli all’istruzione" e chiede un intervento per far fronte "alla situazione fatiscente degli istituti scolastici nel Paese"
TORINO - All’indomani del crollo di un soffitto di una scuola di Rivoli (Torino) che ha provocato la morte di un ragazzo di 17 anni, e il ferimento di una ventina di altri suoi compagni, oggi c’è uno scontro a distanza tra il presidente del Consiglio Berlusconi, che sostiene che si sia trattata di "una drammatica fatalità", e il segretario della Cisl Bonanni, che punta il dito invece contro "la situazione da terzo mondo" dell’edilizia scolastica in Italia, e chiede a governo ed enti locali di provvedere, ponendo fine al "discorso surreale del tagli alla scuola".
Se la procura procede per disastro e omicidio colposo, stamane in una conferenza stampa all’Aquila il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha sostenuto al contrario che si è trattato di "una fatalità drammatica", dal momento che "poteva succedere anche in una abitazione, non c’erano indizi di pericolosità. Nessuno aveva denunciato ipotesi di pericolo".
Ha però aggiunto che "La sicurezza è il minimo, è la condizione di fondo", e che "sono circa 2500 scuole sulle quali bisogna approfondire la situazione". Il presidente del consiglio ha anche ricordato di aver dato a Guido Bertolaso nei mesi passati il mandato a sottoporre a verifica un lotto di circa 100 scuole.
"Abbiamo - ha detto il premier - inserito in Finanziaria un finanziamento di 70 milioni di euro. Si tratta di scuole soprattutto situate in zone sismiche e cercheremo di procedere alla messa in sicurezza". Berlusconi ha ricordato infine che è compito delle province verificare ala sicurezza degli edifici scolastici: "E’ una loro responsabilità. Quando mandiamo i bambini a scuola pensiamo che siano in un posto sicuro, la sicurezza è la cosa fondamentale".
Ma il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni punta il dito contro le istituzioni: "Bisognerebbe mobilitarsi tutti senza distinzioni politiche ed ideologiche - ha detto - La scuola non può essere un luogo di morte e di dolore. Dovrebbe essere il luogo della vita e della crescita civile e culturale di un paese. Il sindacato ha più volte denunciato la situazione fatiscente degli edifici scolastici nel nostro paese. E’ una situazione da terzo mondo, che riguarda Nord, Centro e Sud senza distinzioni. Ci sono omissioni e responsabilità gravi degli organi di controllo, degli enti locali e delle istituzioni nazionali".
"Da una parte c’è un discorso surreale di tagli alla scuola, e dall’altro su questo tema c’è una contrapposizione politica ed ideologica spesso strumentale ed esasperata. Invece sulla scuola c’è bisogno di unità di intenti e di responsabilità collettive", sostiene Bonanni, aggiungendo che "la scuola deve diventare il primo problema nazionale. I cittadini vogliono risposte concrete su questo tema. Non bastano le promesse e non servono le polemiche inutili".
Quello che è successo "solleva inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici", aveva denunciato ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E poco prima, la zia di Vito Scafidi, il ragazzo ucciso dal crollo, aveva chiesto a giornalisti e fotografi: "Fate vedere in che condizioni sono le scuole e che si può morire a 17 anni andando a lezione".
"Si tratta di una tragedia annunciata - aveva ribadito ieri il presidente Codacons Carlo Rienzi - infatti il 75% degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio non è sicuro poichè mancano diversi certificati previsti dalla legge. Da anni denunciamo lo stato di fatiscenza delle scuole italiane senza ottenere alcun intervento delle istituzioni a salvaguardia dell’incolumità degli studenti".
Per martedì 25 l’associazione Cittadinanzattiva ha proclamato la VI Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, alla quale quest’anno parteciperanno 10.000 istituti.
* la Repubblica, 23 novembre 2008