Musica

Pentole e computer: Marcoposse dei 99 e Gennaro De Rosa dei Mandara in un esperimento originalissimo

L’accoppiata che segna. Musica d’altri tempi
martedì 5 luglio 2005.
 

Digitale e analogico, manipolato e manuale, effetto ed effettivo, tecnologia e tecnica, frantumazione e percussione: termini che esprimono, convergendo, il progetto artistico di Marco Messina e Gennaro De Rosa, Pentole e computer. Un nome di suggestioni e richiami, accostamenti curiosi e ambizioni, che ben rappresenta, con la sua originalità, un’operazione estremamente attuale, simbolica ed esemplare. I suoni elaborati, ricercati, sofisticati e liberi di Marco Messina, frutto di attenta ricerca e rara sensibilità musicale, s’intersecano e mescolano coi ritmi affatto improvvisati di Gennaro De Rosa, prodotti dalle tensioni dell’anima e costruiti, poi, sul completo abbandono all’incedere dell’elettronica. Una compenetrazione di modalità artistiche differenti, scenicamente singolare e, sul piano musicale, alimentata dalle possibilità di sofisticazione e modulazione attraverso le macchine, di Marco Messina, e dalle accentuazioni ritmiche, variabili e moltiplicabili, di Gennaro De Rosa. Due pensieri che si confrontano e inseguono: l’abilità, divertita, di ricostruire e innovare, partendo da suoni di scarto, di Marco Messina, e la sua composizione comunque istintiva e irruenta nonostante la riproducibilità dei frammenti digitali, assieme alla genialità, di Gennaro De Rosa, d’inventare, con ogni oggetto domestico, delle vibrazioni sonore armoniche, anche autonome, in grado di riscrivere, colorare e impreziosire un’esecuzione già intensa e di trasporto. Pentole e computer, due elementi di trasformazione, d’uso casalingo, in un’accezione oggi diversa dal passato; due strumenti per declinare una comune necessità, quella di abbattere certi pregiudizi sull’elettronica e sull’incapacità, della musica attuale, d’incidere con autenticità e poesia.

Emiliano Morrone


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