Identità ....

MULTICULTURALITA’ E INTERCULTURALITA’. Tempo cronologico e tempo storico. Paradigmaticamente, il parcheggio e il ritratto di Arcimboldo. Una nota di David Bidussa - a cura di pfls

martedì 17 luglio 2007.
 

Indizi D*

di David Bidussa *

La multi culturalità è come un parcheggio di un centro commerciale nel weekend. un luogo dove auto diverse

stanno accostate una all’altra, ma non si mescolano. Perché quel parcheggio funzioni e non generi conflitti devono valere due regole. Una esplicita e l’altra implicita. Quella esplicita: nessuno oltrepassi i limiti assegnati. Quella implicita: ognuno stia nel suo territorio e non comunichi con il vicino.

Il melting pot, dunque, è la condizione in cui attori diversi condividono la stessa scena, ma non costruiscono niente insieme. Coabitano e tentano, in base a regole di buon vicinato, di non disturbarsi troppo. Anzi, meglio se si ignorano. Insomma, una condizione condominiale con l’amministratore che riconosce un diritto all’inquilino più anziano e informa il nuovo venuto delle regole vigenti. Per non incorrere nell’isolamento o nel conflitto.

Non è una prospettiva attraente, anche se molti la descrivono come un passaggio di crescita rispetto alla precedente società monoculturale. L’integrazione, presentata come apertura rispetto a una condizione di omogeneità e di "comunità chiusa", rappresenta una società tollerante. Che accetta la relativa autonomia di molte culture. Ma poi chiede che esse si collochino in uno spazio proprio, nei cui confronti, talora, si promuove la conoscenza. Ma ancora guardandole come "aliene". Insomma, attenti che non si generi mescolamento. Facendo di tutto perché non si produca.

Nella storia delle identità intellettuali il tempo è percepito come un fatto cronologico, non come un tempo storico. Noi non siamo il prodotto di ciò che in origine era contenuto nella nostra cultura di appartenenza. Siamo soprattutto l’effetto di continue contaminazioni. Nei vestiti, nei cibi, nel linguaggio, nella musica, nelle letture.

Non è la multiculturalità a definire chi siamo, ma l’intercultura: una condizione che presume avere consapevolezza dell’ibridazione. Non è definita dalla panoramica del parcheggio dunque, ma dai ritratti di Arcimboldo: una coabitazione di oggetti, di pezzi con una propria personalità specifica che insieme, e in ordine incerto oltre che casuale, definiscono un volto senza che per questo ciascun pezzo sia nato per esser proprio lì dove si trova.

* Storico e scrittore. Si occupa di storia sociale delle idee. Ha pubblicato I have a dream (Bur, 2006). A settembre uscirà Siamo italiani (Chiarelettere).

* La Repubblica/D, 14.07.2007


Sul tema, nel sito, si cfr.:

SOCIETA’ ARCAICA, NEVROSI OSSESSIVA E FASCISMO. Una sorprendente ipotesi di Elvio Fachinelli

FLS


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