Strategie

Melchiorre Gerbino, Federico La Sala o Luigi Lombardi Vallauri? Un pezzo che dimostra la buona fede della Voce e la sua piccola intenzione di garantire un certo, anche pericoloso, pluralismo

Sul Novecento, anche recente, una summa di fatti e pensieri, congetture e opinioni
lunedì 24 ottobre 2005.
 

di Melchiorre Gerbino

Giovanni XXIII, ’Il Papa Buono’, all’anagrafe Angelo Roncalli,fu colui che imbastì l’affare che avrebbe sbilanciato gli equilibri del mondo da com’erano stati stabiliti a Yalta. In occasione delle elezioni presidenziali USA del 1960, ’Il Papa Buono’ avrebbe fatto riversare sul candidato John F.Kennedy tutto il ’voto cattolico’, cioè il voto di quei cittadini statunitensi di confessione cattolica che sottoponendosi alla pratica della ’confessione’ finiscono per essere orientati dai preti nelle loro scelte elettorali. Ma poiché l’apporto di questo ’voto cattolico’ non sarebbe bastato a Kennedy per conseguire la presidenza, ’Il Papa Buono’ e il buon Kennedy avrebbero ricorso ai servizi del mafioso Sam Giancana, che manomettendo le schede elettorali nell’Illinois, avrebbe truccato i risultati di quello Stato e di conseguenza di tutta l’elezione presidenziale. E così il lombardo Angelo Roncalli, contadino con scarpe grosse e cervello fino, sarebbe diventato il padrino della politica USA, nel momento cruciale della lotta per i diritti civili degli afro americani e in uno dei momenti più delicati della Guerra Fredda. Ed era proprio per interferire nella Guerra Fredda che Angelo Roncalli aveva orchestrato l’elezione di John Kennedy e aveva indetto il Concilio Vaticano Secondo ed emanato l’enciclica ’Pacem in terris’. Il tutto per fare uscire dal ’silenzio’ quella parte di Chiesa Cattolica finita oltre la Cortina di Ferro, e per assicurare la sopravvivenza della Chiesa Cattolica tutta, ove i bolscevichi avessero vinto la Guerra Fredda. E affinché i bolscevichi intrecciassero una indissolubile intesa col Vaticano, ’Il Papa Buono’ avrebbe offerto loro la collaborazione dei gesuiti e la ’distensione’ di Kennedy. E per assicurare a questa politica un lungo respiro, ’Il Papa Buono’ avrebbe incoraggiato l’idillio di John Kennedy con Martin Luther King, i cui voti elettorali, sommati a quelli del ’voto cattolico’, avrebbero assicurato decenni di presidenza alla dinastia cattolica dei Kennedy. E se questi voti non fossero bastati, per fare quadrare i conti ci avrebbero pensato i Sam Giancana, sorta di delinquenti generati dalla cultura della Chiesa e da essa gestiti... Ma, come ogni bel gioco, anche quello di Angelo Roncalli durò poco: Nelson Rockefeller avrebbe fatto assassinare John Kennedy, poi avrebbe fatto terra bruciata tra sé e i bolscevichi, e in ciò si sarebbe fatto dare una mano da Henry Kissinger (eliminazione di Malcolm X, Ernesto ’Che’ Guevara, Robert Kennedy, Martin Luther King, Salvador Allende, Aldo Moro... di migliaia di argentini e di cileni, e dio solo sa di quant’altra gente al mondo). E con fare da gangsters ancora più spregiudicato di quello dei Kennedy, il tandem Rockefeller-Kissinger avrebbe usato tutti i mezzi per impossessarsi delle risorse altrui, o quantomeno per impedire che queste risorse venissero impiegate contro la loro strategia di potere. Ma con l’assassinio de l re Feisal dell’Arabia Saudita, che stava usando il petrolio come arma politica contro di loro, Rockefeller e Kissinger avrebbero innescato una reazione che non avevano previsto: una rivoluzione mondiale. Sì, perché col re Feisal non avrebbero ucciso solo il piu irriducibile avversario della politica israeliana di annessione di Gerusalemme, ma anche e sopratutto il Guardiano dei Luoghi Santi dell’Islam... Henry Kissinger, che allora veniva osannato come un genio della politica globale, in verità capiva ben poco del mondo islamico, e certo non aveva appreso la lezione della guerra d’Algeria, combattuta e vinta dagli arabi perché sentita come guerra d’identità musulmana... Intanto i bolscevichi, che non se n’erano rimasti con le mani in mano, ma che in combutta con i gesuiti le avrebbero tentate tutte per fare diventare papa Salvatore Pappalardo e schierare il mondo cattolico con quello marxista, come se cio non fosse stato già abbastanza complicato, s’erano pure andati a cacciare nell’invasione dell’Afganistan. La guerra che ne sarebbe conseguita sarebbe stata combattuta come guerra d’identità musulmana da una internazionale di volontari islamici, e grazie a questo spirito sarebbe stata da loro vinta. La sofisticata tecnologia militare con cui gli Usa avrebbero dotato questi volontari, perché potessero battere i sovietici, avrebbe fatto di loro i guerrieri piu temibili del nostro tempo, quelli che massimamente coniugano fede ed esperienza. Infine, la Prima Rivoluzione Mondiale, ch’era stata inconsciamente invocata, quando sul sangue versato dal re Feisal era stata giurata vendetta, sarebbe esplosa con gli eventi dell’11 settembre 2001. Né è prevedibile che la si possa fermare prima che nel mondo sia emerso un ordine nuovo, che non si basi piu sul sistema dell’usura e sull’usurpazione delle risorse altrui, né si regga ancora con la mortificazione della libido individuale: ordine che per forza di cose passa per la disfatta di quello attuale e in primis della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e della macabra impostura con cui essa taglieggia il mondo. A chi dovesse trovare questi accenti duri, voglio ricordare quelli di Bertrand Russell: “La religione cristiana, cosi come organizzata nelle sue Chiese, è stata, e resta ancor oggi, il peggiore nemico dello sviluppo morale dell\’umanità“ (I say quite deliberately that the Christian Religion, as organized in his Churches, has been and still is the principal enemy of moral progress in the world). E difatti il detto, oltre che al Vaticano, vale bene allargarlo alle conventicole dei patriarcati ortodossi, alle varie Chiese Riformate e a quei reami che si sono arrogati il diritto di amministrare in proprio un rivolo di liquame dell’impero romano: perché questo è la religione cristiana costantiniana, liquame che cola dal disfacimento dell’impero romano ... Ma a me, che quando mi presento da ’siciliano’, la prima associazione mentale che provoco è di ’mafioso’, a me preme aggiungere che se si vuole avere una lettura comprensibile delle storie oscure occorse in Sicilia dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, basta sostituire le parole ’Mafia’ e ’Antimafia’, ogni qualvolta le si trovi citate, con la parola ’Vaticano’, perché è il Vaticano che ha rigenerato la Mafia - che il fascismo aveva annientato - e la va gestendo, ed é il Vaticano che ha avuto la trovata di creare l’Antimafia, e va stendendo il copione di questa lugubre farsa con la quale non si fa altro che potenziare la Mafia... E da italiano mi preme aggiungere che mai nella storia si era registrata una pagina piu sconcertante di quella del ’Mostro di Firenze’, Oscar Luigi Scalfaro, eletto alla presidenza della Repubblica Italiana! Nella storia ci saranno stati individui raccapriccianti quanto Oscar Luigi Scalfaro, che avranno conseguito il potere, ma lo avranno conseguito con la forza, o ereditato. Invece Oscar Luigi Scalfaro, l’assassino delle coppiette che amoreggiavano in macchina sulle colline intorno a Firenze, ebbe servita la presidenza della Repubblica Italiana su un piatto d’argento dal Vaticano (con quel fesso irrefrenabile di Giacinto Pannella accorso a fare da servitore). Oscar Luigi Scalfaro già da giovane aveva mostrato chi era, quando sul finire della seconda guerra mondiale, da pubblico ministero aveva fatto condannare a morte per diserzione un povero disgraziato e poi, in attesa che lo giustiziassero, da ’cattolico’ aveva pregato tutta la notte col condannato, che aveva finalmente accompagnato al luogo della fucilazione, per assistervi. Figurarsi se il nanerottolo romano si faceva sfuggire un siffatto mostro! Non avendolo potuto fare papa, lo fece prima ministro degli interni, poi presidente della Repubblica Italiana. E da presidente della repubblica, sotto le direttive del Vaticano, Oscar Luigi Scalfaro avrebbe spezzato la spina dorsale all’Italia, colpendola nei tre anelli con cui si articola una d emocrazia occidentale. L’avrebbe colpita nell’anello del potere giudiziario (al cui interno vennero eliminati, in tutti i modi, i magistrati laici e indipendenti, mentre a quelli asserviti al Vaticano si diede lo status per interferire nel potere legislativo ed esecutivo e farvi strage dei socialisti). E avrebbe colpito il sistema democratico italiano nell’anello del potere legislativo (facendovi introdurre il ‘Mattarellum’, legge incostituzionale con cui si sottraggono un quarto dei seggi del parlamento all’elezione popolare, per cui si finisce per raggirare la volontà popolare; mentre in occasione del referendum sull’ “Uninominale“ avrebbe fatto manomettere le schede elettorali nei seggi della Campania, durante tutta una notte, per capovolgere l’esito del risultato nazionale, ch’era stato a favore dell’introduzione dell’ ‘Uninominale’ e preservare così il ‘Mattarellum’). Infine Oscar Luigi Scalfaro avrebbe scardinato il sistema del potere esecutivo italiano (complottando perché Craxi non tornasse alla presidenza del consiglio; facendo dare, con procedura incostituzionale, l’impeachement al ministro della giustizia Filippo Mancuso, che non si prestava ai giochi del Vaticano; causando il ribaltone del primo governo di Berlusconi, il quale non accettava allora, come invece avrebbe fatto poi, i diktat del Vaticano). E il tutto condito di omicidi di presidenti di enti statali e di uomini d’affare. E con la ciliegina dell’incriminazione di innocenti come capri espiatori: uno per tutti Pietro Pacciani, un sosia di Scalfaro, incarcerato, scarcerato, finalmente assassinato, perché, ove qualcuno avesse visto Scalfaro uccidere le coppiette nelle colline intorno a Firenze, si potesse depistare l’indagine su un sosia (e il magistrato Pier Luigi Vigna, che si è prestato a questo gioco, sollevato da Scalfaro, o meglio dire dal Vaticano, a Procuratore Nazionale Antimafia (!), carica che ricopre tuttora: e questo getta luce sulla vera Italia d i oggi, che tuttavia non si sottrae al nobile impegno di portare la democrazia in Irak)... E da europeo mi preme aggiungere come, con l’assistenza di Scalfaro, il Vaticano manovrò perché alla presidenza della Commissione Europea arrivasse Romano Prodi, uno cui non si può stringere la mano perché l’ha sporca di pelati Cirio. E con la presidenza di Prodi e la regia del Vaticano si sarebbe ritagliata un’ Europa a misura di ’voto cattolico’, facendovi aderire aree a forte presenza cattolica, con tutti i mezzi, anche smembrando la Federazione Iugoslava con la guerra, mentre ne sarebbe stata preclusa l’entrata alle nazioni che non esprimono ’voto cattolico’, come la Russia: col risultato certo che questa Unione dell’Euro, cui i paesi luterani come Inghilterra, Norvegia, Svezia, Danimarca, non hanno voluto aderire (!), è condannata a vivacchiare sempre di piu nella precarietà - mentre Cina e India si affermeranno sempre di piu - e finalmente vi emergeranno isole di miseria, che è quello che vuole il Vaticano, che di miseria si nutre, perché tra i miserabili propaga idolatria e pesca diseredati con cui riempire seminari e conventi... E per capire come con Scalfaro si sia potuto macchinare tutto ciò, bisogna guardare piu in alto, al papa Giovanni Paolo II, che sponsorizzò la presidenza Scalfaro, e il cui pontificato fu un continuum di imprese scellerate. Per rendersene conto basta scorrere l’elenco delle imprese criminali in cui fu coinvolto il cardinale statunitense Paul Marcinkus, da Giovanni Paolo II incaricato di presiedere ai lavori sporchi del Vaticano. Poiché questi crimini sono largamente risaputi, li elencherò succintamente: riciclaggio di oro nazista della seconda guerra mondiale e di azioni (ancora valide!); riciclaggio di oro rubato; riciclaggio dei soldi della mafia americana; spaccio di denaro falso; spaccio di obbligazioni e titoli falsi; contrabbando di scorie radioattive; contrabbando di armi (con i cui proventi si finanziarono le dittature di Somoza e Pinochet e si fecero recapitare $ 40 milioni a Solidarnosc)... Grazie a questo, e a tant’altro, la banca del Vaticano, ’Istituto per le Opere di Religione’, aveva avuto un magnifico andamento, e il Vaticano aveva tonnellate d’oro a Fort Knox e azioni in Ambrosiano, Bafisud, Cisalpine, Commercio Continental, Rothshild, Hambro’s, Chase Manhattan, Bakers Trust, GM, Shell, RCA, ITT... quando sul piu bello, nel 1989, nella banca vaticana veniva scoperto un ’buco’ di $ 800 miliardi: ne conseguiva una serie di morti ammazzati piu o meno spettacolarmente, cosicché non si trovasse piu il bandolo della matassa dell’affare. Ma, guarda caso, il ’buco’ coincideva con l’inaugurazione a Yamoussoukro, in Costa d’Avorio, della Basilica di Nostra Signora della Pace, una costosissima replica della Basilica e Piazza San Pietro di Roma. A questo punto monsignor Marcinkus (che la magistratura italiana avrebbe voluto interrogare a proposito degli omicidi di Carmine Pecorelli e di Roberto Calvi, ma non poté mai, perché impedita dal passaporto diplomatico col quale Giovanni Paolo II l’aveva protetto) si ritirava in pensione negli USA, dove otteneva una sorta di garanzia di ’non luogo a procedere’ per tutti i crimini in cui era implicato, e veniva sostituito per i lavori sporchi in Vaticano dal vescovo Pavel Hnilica, personaggio che non sarebbe stato di meno del suo predecessore, di cui non starò a raccontare le imprese, per non tediare il lettore. Ma l’affare che vale citare, quello per cui Karol Wojtyla verrà ricordato come Il Primo Grande Fratello, si chiama AIDS, che il Premio Nobel per la chimica Kary Mullis ha definito ’la prima malattia virtuale della storia’. Si tratta della prima truffa ideologica ed economica di portata mondiale, gestita dalle multinazionali, consorziate sotto l’egida del Vaticano. Già ne ’Il Bambino Gesu mi vuole terrone’ ho spiegato come sia stata inventata la malattia; ora spiegherò come nessuna multinazionale, grande o piccola che sia, resti tagliata fuori dai benefici che la truffa produce. Intanto è evidente che enormi benefici ne traggono le multinazionali farmaceutiche, che dai paesi tecnologici ricevono a getto continuo miliardi di dollari per la ’ricerca’, e miliardi di dollari ricevono dai paesi in via di sviluppo - che sono i piu colpiti! - per l’acquisto di medicinali (Sua Santità Giovanni Paolo II perorava incessantemente la causa dei medicinali ’argina-AIDS’ a basso costo per i paesi poveri!). Le multinazionali farmaceutiche a loro volta alimentano le multinazionali dell’informazione, che sono incessantemente al lavoro, immagino sotto la regia diretta del Vaticano, perché il dosaggio di notizie sull’andamento dell’ ’epidemia’ è perfettamente regolato (talvolta allarmante, talvolta consolante) e sa di ’scherzo da preti’ andare a scovare paesi, alla massa sconosciuti, come il Malawi e il Botswana, dove localizzare il ’flagello’ quando ’imperversa’ (sono stato in questi due paesi, dove la gente scoppia di salute). In piu le multinazionali farmaceutiche danno ’bustarelle’ a politici di tutto il mondo (è facile sapere a quali: a quelli che si spendono per la causa della lotta all’AIDS)... E poi la truffa dell\’AIDS fa comodo a quelle multinazionali che alimentano guerre civili per fare man bassa delle risorse naturali dei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa Nera, dove ogni anno, a causa di eccedi e di esodi, muoiono milioni di persone, che finiscono per essere elencate tra i morti di AIDS!... E finalmente ne beneficia tutto il sistema delle multinazionali in generale, perché guerre civili ed esodi creano flussi di disperati verso i paesi tecnologici e conseguentemente deregulation sul mercato del lavoro e mercato nero... Insomma, sulla truffa dell’AIDS è imperniata la mondializzazione, con la solita vecchia morale dei pesci grossi che fagocitano i pesci piccoli, di cui attualmente un miliardo sono cattolici apostolici romani, sparsi in tutti i mari del mondo. E sono queste vittime del Vaticano che fanno da garanzia al buon andamento della truffa dell’AIDS e danno al Vaticano la leadership sul consorzio delle multinazionali. E in questo modo il Vaticano beneficia due volte della truffa dell’AIDS: prima, e soprattutto, perché reprime i comportamenti di libero amore, che sono quelli che piu terrorizzano la Chiesa, perché, e si sa bene, la sua stessa esistenza dipende da una costante politica di repressione sessuale impegnata a promuovere sentimenti masochistici nella massa che reprime, poi, e non di meno, perché dalla truffa dell’AIDS il Vaticano ricava miliardi di dollari di dividendi dalle multinazionali in cui possiede azioni. Sarebbe tempo che i responsabili della politica culturale ufficiale dell’Islam, e i responsabili della politica culturale della Cina - che per forza di cose non possono essere collusi col Vaticano - denunciassero la truffa dell’AIDS, con tutto il potere dei loro mezzi d’informazione, perché la massa occidentale non sa di questa truffa, che subisce, e solo dalla massa occidentale può risvegliarsi La Contestazione, che obbligherebbe le multinazionali a ridisegnare il loro status e il loro modus operandi e finalmente segnerebbe l’inizio della disfatta della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. E per partecipare in prima linea alla sua disfatta, il mio impegno è dare l’incipit a un Movimento, non violento e legalista, per la messa al bando della pratica della ’confessione’. Essa, come spiego ne ’Il Bambino Gesu mi vuole terrone’, è incostituzionale in tutti i paesi dove la Religione Cattolica Apostolica Romana non costituisce religione di stato, e pertanto è incostituzionale ovunque, tranne che nello Stato del Vaticano e in qualche sua grottesca colonia. La prima nazione che dichiarerà l’incostituzionalità della pratica della ’confessione’ e la bandirà, creerà un effetto domino con le altre, e un irreversibile declino del Vaticano, che trae potere dalla ’confessione’, perché con essa i preti plagiano quanti vi si sottopongono e ne carpiscono voti elettorali e beni materiali. Né il Vaticano può asserire che il ’sacramento della confessione ’ fa parte inalienabile del patrimonio della fede cristiana, perché istituito dallo stesso Gesu di Nazareth, o dai suoi discepoli, o dai padri della Chiesa. No. Non può. Perché il ’sacramento della confessione’ fu istituito da un depravato di nome Giovanni Maria Ciocchi del Monte 1551 anni dopo la nascita di Gesu. Questo Ciocchi Del Monte, che da papa assunse il nome di Giulio III, non si dedicò solo alla formulazione di sacramenti di natura psicanalitica, come la ’confessione’, ma si interessò pure della natura delle deviazioni sessuali nei fanciulli. Nella sua Villa Giulia ne fece affrescare due, in sembianze di angioletti - e vi si possono sempre ammirare - l’uno dei quali masturba l’altro che si offre in lasciva postura. Questo papa indagò sulle devianze sessuali dei fanciulli attivamente, sodomizzandoli. Esemplare fu il suo rapporto col tredicenne Santino, figlio di un suo servitore, che prima fece adottare da suo fratello Balduino col nome di Innocenzo del Monte, poi ordinò cardinale quando il giovinetto aveva diciassette anni, finalmente in morte volle sepolto accanto a sé nella Cappella Giulia (donde la goliardica: ’Osteria del Vaticano - è successo un caso strano - che due scheletri putrefatti - etc. etc.’). Giovanni Maria Ciocchi del Monte, confessore e omo-pedofilo, è l’archetipo del religioso cattolico moderno ed è il vero Salvatore del Vaticano: ed è lì che La Contestazione deve colpire, per scardinare la macabra struttura! E La Contestazione colpirà. La nuova generazione occidentale non si farà arruolare in una guerra mondiale, strisciante sulle materie prime del pianeta, come vorrebbero il Vaticano e le multinazionali... La Contestazione si sta risvegliando. Non ha dormito s onni spensierati a Porto Alegre, dove dormono finalmente abbracciati fascisti e comunisti. La Contestazione ha mutato nella bocca insanguinata della Dea Kalì, tra i cadaveri di quanti sono stati uccisi con la morfina e con l’eroina perché non perseguissero la speranza di un mondo migliore. Da quella bocca sciameranno quanti si saranno resi conto che l’AIDS non è una malattia ma una truffa, con la quale sono stati defraudati economicamente e spogliati della gioia di vivere. E non saranno tutti come me, che malgrado tutto m’impongo di essere non violento. Di molti di loro sarà implacabile l’odio e terribile il furore. Tremino quanti hanno abusato dell’innocenza de La Contestazione, quand’essa era armata di fiori! Moriranno 99 volte di terrore e d’angoscia, prima che sarà bussato alla loro porta... Poi La Contestazione si propagherà tra la massa e si manifesterà come raptus omicida: ammazza l’assassino, visto che ce l’hai a portata di mano, e vatti a distendere con tua moglie 15 gg. alle Seychelles!... Si manifesterà come spontaneismo giustiziere: estrai la pistola dalla fondina e sparagli in testa al presidente golpista, mentre sulla portaerei ti sta a fare il discorsetto sull’esportazione della democrazia!... E chi la potrà fermare?!... Chi potrà prevedere cosa farà chi?!... E allora il fratello africano, che è ancora imbranato, perché crede che sia il bianco a sfruttare il nero, e non s’è reso conto che sono le multinazionali, con in testa il Vaticano, a sfruttare l’uno e l’altro, capirà, e in Costa d’Avorio, a Yamoussoukro, demolirà la Basilica di Nostra Signora della Cadaverina, prima che il nanerottolo romano ci abbia infilato dentro una sequela di scimmie nere a pontificare... E finalmente il fratello amerindo si strapperà dalla fronte la croce, con cui è stato marchiato, e l’affonderà nella gobba del nano obbrobrioso, che andrà fuggendo e cercando rifugi lungo il crinale dell\’immondezzaio della storia...

Melchiorre Gerbino

Questo articolo è pervenuto oggi, 25/10/2005, con la firma di Melchiorre Gerbino. Mi dissocio totalmente, come fa il giornale, dal contenuto del medesimo. Ci sono solo due persone, in Italia, in grado di esporre questi argomenti nel modo che si può leggere: Federico La Sala e Luigi Lombardi Vallauri. Non mi pare affatto, a dire il vero, la scrittura del secondo, che, peraltro, è stato mio professore, del quale, quindi, so riconoscere lo stile e, se permettete, anche l’amarezza. In ogni caso, questo spazio web, a disposizione di chiunque, non viene a mancare, anche in tale circostanza. Si tratta, qui, dell’opinione di una persona, rispetto alla quale la Voce di Fiore è assolutamente estranea, quanto il suo direttore, in tutti i sensi possibili, immaginabili e ammissibili. Devoti saluti a chi legge.

Emiliano Morrone


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