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Calabria: ’Ndrangheta. Allarme altissimo. Appello del presidente della Commissione Antimafia Francesco Forgione lanciato alla politica e allo Stato, con la sua Relazione - a cura di pfls

I partiti dovranno fare delle scelte oculate su ogni singolo candidato oppure la Calabria non ce la farà.
sabato 23 febbraio 2008.
 
[...] ’’Dagli industriali calabresi non abbiamo raccolto alcuna denuncia. Vi sono solo 8 associazioni antiracket nella regione e la cosa grave è che nessuno invita a denunciare. Il vertice della Confindustria della regione è commissariato per altre ragioni e il vicepresidente ha patteggiato per concorso in associazione mafiosa". E’ questo il duro giudizio espresso dal presidente dell’Antimafia, Francesco Forgione, presentando la relazione dedicata alla presenza della ’ndrangheta in Italia e all’estero. "Siamo in Calabria ad una situazione ben diversa da quella della Confindustria siciliana. Per due volte abbiamo ascoltato Montezemolo che è loro intendimento espellere gli industriali che pagano il pizzo o si rendono contigui con la mafia però non abbiamo riscontri concreti e la situazione è quella che è" [...]

ANSA» 2008-02-20 13:47

’NDRANGHETA: FORGIONE, ALLARME ALTISSIMO, STATO INTERVENGA

ROMA - ’’Dopo la strage di Duisburg si erano accesi i fari sulla realtà, drammatica e in forte espansione, della penetrazione della ’ndrangheta in Italia e all’estero. Quei fari sono stati spenti poco dopo. Ora l’Antimafia con la relazione che consegna al parlamento, li riaccende e non si debbono più spegnere". E’ l’appello che il presidente della Commissione Antimafia Francesco Forgione ha lanciato alla politica e allo Stato presentando la relazione sulla ’ndrangheta.

’’Il primo scioglimento di un consiglio comunale in Calabria nella seconda metà dell’Ottocento. L’ultimo sempre in Calabria quindi c’é ben poco di emergenziale in quello che accade in un territorio che ha molte fette delle aree sociali e economiche sottratte alla legalità. Lo Stato non abbia alcuna logica emergenziale e non utilizzi strumenti di questo tipo perché oggi questa è la mafia più potente su scala internazionale la più ’credibile’ agli occhi degli altri cartelli criminali mondiali. Ha ben pochi pentiti, grazie alla sua struttura familiare di base, molti soldi per i traffici e per le attività lecite e entrate altissime, immense perché è il vero broker internazionale che gestisce tutte le porte di accesso per la cocaina in Europa".

’PARTITI SCELGANO OCULATAMENTE I CANDIDATI’

’’Il futuro della politica in Calabria si gioca su una oculata scelta dei prossimi candidati per le prossime elezioni politiche". Francesco Forgione sottolinea che questo è un impegno che riguarda tutti, forze di centrodestra e di centrosinistra. La politica non può sempre arrivare dopo la magistratura. I partiti dovranno fare delle scelte oculate su ogni singolo candidato oppure la Calabria non ce la farà.

FORGIONE,NESSUNA DENUNCIA DA INDUSTRIALI CALABRI

ROMA - ’’Dagli industriali calabresi non abbiamo raccolto alcuna denuncia. Vi sono solo 8 associazioni antiracket nella regione e la cosa grave è che nessuno invita a denunciare. Il vertice della Confindustria della regione è commissariato per altre ragioni e il vicepresidente ha patteggiato per concorso in associazione mafiosa". E’ questo il duro giudizio espresso dal presidente dell’Antimafia, Francesco Forgione, presentando la relazione dedicata alla presenza della ’ndrangheta in Italia e all’estero. "Siamo in Calabria ad una situazione ben diversa da quella della Confindustria siciliana. Per due volte abbiamo ascoltato Montezemolo che è loro intendimento espellere gli industriali che pagano il pizzo o si rendono contigui con la mafia però non abbiamo riscontri concreti e la situazione è quella che è".

CONFINDUSTRIA CALABRIA, FORGIONE NON DICE VERITA’

CATANZARO - "Quanto afferma il presidente Forgione a proposito della passività degli industriali calabresi contro la ’ndrangheta e’ smentito dai fatti". Lo ha detto il presidente di Confidustria Calabria, Umberto De Rose. "Confindustria Calabria, un mese fa - ha aggiunto De Rose - ha deliberato all’unanimità, primo caso in Italia, la costituzione di parte civile in tutti i processi di mafia, usura, corruzione, collusione e lesioni di tutti i ciritti delle libertà economiche delle imprese. Quanto deliberato, peraltro, troverà pratica applicazione già nell’immediato in un importante processo per usura che si svolgerà nei prossimi mesi a Palmi contro un isttituto di credito". "Non è vero neppure - ha aggiunto De Rose - che gli industriali calabresi non denunciano le estorsioni subite. Negli ultimi mesi gli esposti in merito alle estorsioni sui cantieri dell’A3 sono state più di una. In ogni caso la lotta alla ’ndrangheta passa anche attraverso un’azione di intelligence investigativa sul territorio che necessita anche di risorse che mia sembra che allo stato non ci siano, se è vero, come è vero, che le autorità di polizia e la magistratura nel Distretto calabrese operano in assoluta ristrettezza economica, addirittura in alcuni casi attraverso l’impiego di risorse personali. E’ evidente che non si può fare la lotta alla più ricca organizzazione criminale del mondo pensando di investire pochi spiccioli".


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