[...] l decreto dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale entro il 20 aprile, immediatamente le carte contenute nelle casseforti degli 007 e che riguardano i fatidici 55 giorni del sequestro potranno essere liberamente consultate da chi, i familiari delle vittime, storici, giornalisti, uomini politici, avrà interesse a farlo.
Un fatto è certo. Fatti gravissimi accaduti nello scorso secolo, dalla strage di piazza Fontana a quelle di Brescia e dell’Italicus, con il ruolo oscuro e depistatorio svolto dai servizi, potranno essere riletti [...]
Decisione del governo: da maggio i misteri d’Italia escono dalle casseforti degli 007 Subito accessibili anche i faldoni che riguardano le stragi di piazza Fontana e Italicus
Dopo 30 anni via il segreto di Stato
Niente più omissis sul caso Moro
di LIANA MILELLA *
ROMA - Il governo Prodi lo annuncia con un taglio decisamente low profile. Ma dopo anni di battaglie durissime e di scontri tra i magistrati, gli 007 e la politica, finalmente è caduto il muro del segreto di Stato. Non sarà più eterno, com’è stato finora. Durerà al massimo 15 anni rinnovabili con altri 15 con un decreto del presidente del Consiglio. Trenta in tutto, non uno di più.
In un’intervista radiofonica, al Gr1 di Radio Rai, il prodiano Enrico Micheli, sottosegretario alla presidenza con delega ai servizi segreti, rivela che il regolamento sul segreto di Stato, previsto dalla legge di riforma dell’intelligence, ha avuto il via libera. E poiché tutti, andando indietro di trent’anni, pensano subito al sequestro Moro, lui puntualizza: "Il decreto non riguarda esplicitamente quel caso, ma tutti i segreti di Stato che abbiano superato i trent’anni".
Aggiunge che, di persona, ha pregato "tutti", i servizi Dis (ex Cesis), Aise (ex Sismi) e Aisi (ex Sisde) e le forze di polizia, "di organizzare le consultazioni per quanti lo richiedano". Anche se Micheli non lo dice ufficialmente, si sa che la sua raccomandazione più calda ha riguardato in special modo tutte le carte del caso Moro che, giusto nel trentennale dell’assassinio dello statista, saranno sicuramente le più richieste.
Fatti due conti, e visto che il decreto dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale entro il 20 aprile, immediatamente le carte contenute nelle casseforti degli 007 e che riguardano i fatidici 55 giorni del sequestro potranno essere liberamente consultate da chi, i familiari delle vittime, storici, giornalisti, uomini politici, avrà interesse a farlo.
Un fatto è certo. Fatti gravissimi accaduti nello scorso secolo, dalla strage di piazza Fontana a quelle di Brescia e dell’Italicus, con il ruolo oscuro e depistatorio svolto dai servizi, potranno essere riletti. E stavolta non potrà accadere quello che racconta l’ex capo della procura di Milano Gerardo D’Ambrosio, uno dei magistrati che indagò proprio su piazza Fontana: "Andreotti rilasciò un’intervista in cui annunciava che avrebbe aperto i cassetti dei servizi. Noi ci precipitammo a Roma e lui ci disse di andare dal capo del Sid Vito Miceli che ci ricevette subito con un "che vi serve?". "Entrare negli archivi" rispondemmo noi. E lui "Eh no, impossibile. Ditemi che vi serve, noi lo cerchiamo e ve lo diamo".
D’Ambrosio è soddisfatto della legge, ma scettico sui risultati: "Era ora che anche in Italia si approvasse una norma come questa, ma bisogna vedere che cosa ci fanno trovare. Gli 007 sono talmente burocratici che incartano tutto, ma le carte scottanti forse non ci sono più".
È la stessa previsione dell’ex pm Felice Casson, protagonista di duri contrasti con i servizi: "La riforma è epocale, soprattutto perché avrà un effetto positivo per il futuro. Se già adesso si sa che le carte dovranno essere pubbliche, non si verificheranno più depistaggi. Quanto al passato invece credo che negli archivi degli 007 ormai ci sia ben poco. Su stragi come piazza Fontana, Brescia e Bologna dai cassetti dei servizi non verranno scoperte che potranno mutare gli accertamenti fatti nel corso dei processi".
Le voci critiche e i dubbi sulla riforma non mancano. L’ex pm Antonio Di Pietro avrebbe voluto un termini più stretto: "Per me 30 anni sono decisamente troppi, è solo un modo per non svelare nulla. Il segreto è comprensibile nell’immediatezza dei fatti per tutelare l’interesse pubblico, ma subito dopo ci vuole il controllo democratico. I depistaggi e l’uso strumentale dei servizi avrebbe consigliato un sistema diverso, per esempio affidare al Copaco la possibilità di far cessare il segreto anche dopo tre mesi".
L’ex presidente della commissione Stragi Giovanni Pellegrino, che ancora aspetta di veder resi pubblici i documenti sul caso Moro che pure nel 2001 aveva desecretato, è preoccupato dall’applicazione concreta del regolamento: "Temo che qualcuno, in modo restrittivo, possa dire che un documento trovato oggi, ma rispetto alla stesura del quale sono già passati 30 anni, possa essere invece oggetto di un nuovo sigillo di segretezza". Un dubbio che appare smentito dalla stessa formulazione del decreto che "libera" i documenti 30 anni dopo il vincolo di segretezza apposto dagli 007 oppure opposto dai magistrati dal presidente del Consiglio.
* la Repubblica, 13 aprile 2008
Segreto di Stato, da maggio si aprono gli archivi *
È stato firmato il decreto sul segreto di Stato, si farà nuova luce su molte delle stragi degli anni di Piombo. «Non riguarda esplicitamente il caso Moro, riguarda tutti i segreti di Stato che abbiano superato i trent’anni». Enrico Micheli alza così il velo degli anni più bui della storia d’Italia. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega sui servizi segreti, ha fatto sapere che da maggio sarà possibile chiedere di visionare determinati documenti.
L’atteso regolamento sul segreto di Stato (primo dei regolamenti attuativi della legge di riforma dei servizi varato dal Governo), che aveva già avuto il parere favorevole del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) è stato così definitivamente varato dal Governo e firmato dal Presidente della Repubblica.
«Io personalmente - ha aggiunto Micheli - ho fatto un’azione di coordinamento in vista di questo appuntamento pregando tutti di organizzare ciascuno per le proprie competenze la possibilità di consultazione di questa documentazione per coloro che lo richiedano».
Da quando e con quali modalità si avrà accesso ai documenti? «Il decreto del Presidente del Consiglio - ha risposto Micheli - deve uscire sulla Gazzetta Ufficiale entro il 20, diciamo che il prossimo mese di maggio sarà possibile chiedere di visionare determinati documenti».
Ci saranno degli omissis per celare magari l’identità di persone, di agenti? «Se è stato fissato un termine al segreto - che sono trent’anni - e se i trent’anni sono passati.. gli omissis non si giustificano».
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha risposto anche a una lettera con la quale il giornalista free-lance Gabriele Mastellarini aveva ufficialmente richiesto tutta la documentazione secretata sull’uccisione di Aldo Moro. Nella lettera, resa nota dallo stesso Mastellarini, Prodi scrive che «la completa applicazione della legge n. 124/07», che prevede che il segreto di Stato può durare al massimo 30 anni, «è stato definitivamente approvato ed è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale». «Ogni valutazione in merito alla sua istanza - ha aggiunto Prodi - è pertanto differita al momento dell’entrata in vigore del citato decreto regolamentare, prevista entro 15 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale».
* l’Unità, Pubblicato il: 13.04.08, Modificato il: 13.04.08 alle ore 11.49
Dopo l’apertura degli archivi vaticani e le conseguenti scuse di Giovanni Paolo II, si aprono ora gli archivi statali e si scopriranno finalmente gli autori di quelle terribili stragi ??
E chi chiederà scusa ??