Il ministero degli Esteri aveva reagito duramente alle accuse
In una nota lo "sconcerto per l’indebita interferenza"
Federica, la Farnesina attacca
Arrivano le scuse della Catalogna
Calderoli aveva criticato la dura reazione dell’Italia
"Dichiarazioni inopportune, ma da parte nostra eccesso di zelo" *
ROMA - Il responsabile del ministero degli Interni della Catalogna, Joan Saura, ha espresso le scuse ufficiali della Generalitat catalana in merito alle dichiarazioni del suo ’numero due’, Joan Boada, sulla vicenda di Federica Squarise.
La polemica. "Vogliamo scuse pubbliche e ufficiali". Era stata questa la risposta della Farnesina alle critiche espresse dal segretario generale per gli Affari interni del governo catalano, Joan Boada, che ieri aveva accusato la stampa italiana di "sensazionalismo" . Secondo Boada lo scopo dei media italiani era quello di distrarre l’opinione pubblica italiana dallo scontro in Parlamento sul lodo Alfano.
Accuse a cui aveva ieri sera risposto il nostro ambasciatore a Madrid, Pasquale Terracciano, che le aveva definite "inaccettabili e fantasiose". Sulla vicenda era arrivata poi la posizione ufficiale della Farnesina, che in un comunicato ha espresso tutto il suo "sconcerto". Secondo il ministero degli Esteri le dichiarazioni di ieri "costituiscono una indebita e inammissibile interferenza negli affari interni e contrastano con il clima costruttivo riscontrato nei rapporti tra il governo italiano e quello spagnolo".
La Farnesina, se dalle autorità catalane non verranno scuse ufficiali, si diceva inoltre "pronta a valutare le iniziative più adeguate per tener conto di tale spiacevole contesto, anche in ragione della crescente presenza italiana in Catalogna e della tutela dei cittadini italiani". La nota si concludeva sottolinenando che le esternazioni di Boada "appaiono ancor più sconcertanti se si considera che esse traggono spunto da una dolorosa tragedia familiare". Poi, le scuse ufficiali dalla Spagna che chiudono il caso.
Calderoli si sfila. "Sono state veramente inopportune le valutazioni fatte dal funzionario dell’Autorità Catalana sul tragico caso di Federica Squarise, ma altrettanto connotate da un eccesso di zelo mi sono sembrate anche le comunicazioni della Farnesina". Il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli non ci sta e critica la dura reazione del ministero degli Esteri nei confronti della Catalogna.
Il senatore leghista ha detto che "ci troviamo di fronte a un dramma che sarebbe potuto capitare in qualsiasi parte del mondo" e che "resta il problema di una crisi dei valori, che coinvolge prima di tutto i giovani, e di un’immigrazione che accentua questa crisi". "Dobbiamo pensare di dare una risposta- ha concluso Calderoli - che non può venire da sterili difese del proprio orticello, ma deve affrontrare il problema dei giovani e dei loro valori".
* la Repubblica, 12 luglio 2008.
Ansa» 2008-07-12 21:03
FEDERICA, FRATTINI: SCUSE DOVEROSE
(di Luigi Ambrosino)
ROMA - Schiarita tra l’Italia e la Catalogna dopo le ruvide polemiche seguite alla vicenda Squarise: la Farnesina oggi ha chiesto e ottenuto le scuse ufficiali del governo catalano, che per bocca del responsabile degli Interni, Joan Saura, ha censurato gli attacchi di ieri del suo vice Joan Boada alla stampa e al governo italiano, esprimendo il "rincrescimento" della Generalitat autonoma catalana per l’incidente con Roma. Una "marcia indietro" che in serata il ministro degli Esteri Franco Frattini ha giudicato "doverosa": dopo le accuse "inaccettabili" di ieri, ha osservato il titolare della Farnesina, "ci sarebbe mancato altro che le scuse non fossero arrivate". Prima delle telefonata chiarificatrice di Saura al console generale d’Italia a Barcellona Roberto Natali, la Farnesina aveva diramato in mattinata una nota durissima. I giudizi di Boada sulla stampa italiana "alle dipendenze di Berlusconi" che aveva bisogno di "storie truculente per deviare l’attenzione dell’opinione pubblica" erano censurati come "un’indebita e inammissibile interferenza negli affari interni" italiani dal ministero degli Esteri. Che pretendeva "un immediato chiarimento, con le relative scuse pubbliche ufficiali" dalle autorità catalane, senza le quali l’Italia si sarebbe trovata costretta a "considerare iniziative adeguate in ragione della crescente presenza italiana in Catalogna e della tutela dei cittadini italiani".
Tradotto dal gergo diplomatico, la Farnesina minacciava ritorsioni, anche nel settore turistico, verso una regione - la Catalogna, con la sua splendida Costa Brava dove appunto Federica è stata assassinata - meta ogni anno di migliaia di turisti italiani. Una protesta durissima, seguita a quella di ieri sera, quando era toccato all’ambasciatore italiano a Madrid Pasquale Terracciano - d’intesa con la Farnesina - bollare come "inaccettabili e fantasiosi" gli attacchi di Boada. A gettare acqua sul fuoco di una polemica che rischiava di sfuggire di mano è arrivata però la telefonata di oggi di Saura al console Natali, nella quale il titolare degli Interni ha preso le distanze dalle parole del suo numero due, che "non corrispondono al pensiero del governo catalano". Boada, ha spiegato Saura al console italiano, ha parlato "non nella veste di rappresentante del governo della Generalitat catalana, ma di presidente del partito ’Iniziativa para Catalunya vers’ ". E comunque - ha aggiunto sottolineando l’ottima collaborazione tra la polizia catalana e il consolato italiano nella drammatica vicenda Squarise - il suo vice ha esagerato per difendere l’operato dei ’Mossos d’esquadrà catalani, a suo parere bersagliati dai media italiani.
Sembra quindi rientrato l’incidente tra Roma e Barcellona che, pur non coinvolgendo il governo centrale di Madrid, ha rinfrescato il ricordo della crisi diplomatica dello scorso maggio tra Italia e Spagna. Allora toccò direttamente al premier José Luis Zapatero mettere una pezza alle accuse di "xenofobia" contro l’Italia scagliate dalla numero due della Moncloa, Maria Teresa Fernandez De la Vega, per il pacchetto sicurezza varato dal governo Berlusconi. Nel botta e risposta delle ultime ore tra la Catalogna e la Farnesina si è inserito anche il ministro leghista per la Semplificazione Roberto Calderoli, ’bacchettando’ entrambi i duellanti. Le valutazioni dell’Autorità catalana "sono state veramente inopportune", ha premesso Calderoli, ma "altrettanto connotate da un eccesso di zelo - ha aggiunto un po’ a sorpresa - mi sono sembrate anche le comunicazioni della Farnesina": "in un momento come questo, di dolore per questa tragedia, simili polemiche mi portano a pensare al comportamento dei polli di Renzo".
SALMA IN ITALIA LA PROSSIMA SETTIMANA CON I FRATELLI
La salma di Federica Squarise, la giovane uccisa dall’uruguaiano Victor Diaz Silva a Lloret de Mar in Spagna, rientrerà in Italia probabilmente entro la prossima settimana. Ne è convinto l’avvocato Giovanni Belsito, uno dei legali della famiglia Squarise. Belsito ha sottolineato che al momento non è possibile indicare una data precisa - "in Spagna quando si avvicina il fine settimana tutto si ferma" - ma si è augurato che le spoglie di Federica possano rientrare il prima possibile. Anche i due fratelli di Federica, ancora in Spagna ospiti del Console italiano - secondo il legale -, dovrebbero rientrare in quell’occasione. L’intera cittadina di San Giorgio delle Pertiche, dove la ragazza viveva, è in attesa per l’ultimo saluto.
Il sindaco Catia Zorzi ha già deciso il lutto cittadino che sarà affiancato molto probabilmente da altri momenti di riflessione da concordare prima con la famiglia di Federica e con il parroco. Non è escluso che al momento del rientro della salma la magistratura patavina - intestataria delle indagini per l’Italia - possa disporre nuovi accertamenti, come chiesto dai legali della famiglia Squarise, tra cui una seconda autopsia. I legali sono in attesa di avere copia delle carte d’indagine in possesso della magistratura spagnola, in particolare la confessione resa da Victor. L’uruguaiano, accusato di omicidio, occultamento di cadavere e tentata violenza sessuale, avrebbe detto di aver soffocato Federica.