News

Scandalo sanità in Abruzzo, arrestato Ottaviano Del Turco, governatore della Regione, già presidente della Commissione parlamentare antimafia

lunedì 14 luglio 2008.
 

ROMA - (Liberonews) Il presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, ed altre persone, tra cui alcuni assessori, sono stati arrestati dalla Guardia di finanza di Pescara, nell’ambito dell’ inchiesta della Procura della repubblica sulla sanità regionale.

Associazione per delinquere, corruzione e concussione per gestione privata nella sanità. Queste le accuse che hanno portato le Fiamme gialle ad arrestare il presidente della Regione Abruzzo, nell’ambito di una vasta operazione che ha interessato anche le regioni Marche e Lazio.

Nell’inchiesta sono indagate complessivamente 35 persone. Le accuse, secondo quanto si e’ appreso, oltre associazione per delinquere, concussione, corruzione riguardano anche la truffa. Gli arresti odierni fanno parte della seconda parte dell’inchiesta sulla cartolarizzazione di circa un miliardo di euro dei debiti della sanita’ abruzzese avviata due anni fa dalla Procura della Repubblica di Pescara.

Del Turco è stato segretario aggiunto della Cgil e da parlamentare è stato presidente della Commissione antimafia.

Nel 1992 l’intera giunta regionale abruzzese fu arrestata per presunte irregolarità nella distribuzione dei fondi comunitari Pop.

I COINVOLTI E LE CIFRE - Sono complessivamente dieci le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara sulla seconda parte delle indagini sulla cartolarizzazione di un miliardo di euro dei debiti della sanità regionale. Secondo l’accusa vi sarebbero stati movimenti di denaro per circa 14 milioni di euro, di cui 12,8 già consegnati.

I principali reati contestati alle dieci persone arrestate e alle 25 indagate sono associazione per delinquere concussione, corruzione, riciclaggio, truffa, falso e abuso d’ufficio. Gli arresti sono stati eseguiti durante la notte. In carcere sono finiti: il presidente della Giunta regionale, ex presidente della Commissione Antimafia ed ex ministro delle Finanza, Ottaviano Del Turco (in mattinata era ancora nella casa di Collelongo con la Guardia di Finanza che stava effettuando le perquisizioni), il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale ed ex segretario regionale socialista, Lamberto Quarta, il neo assessore alle Attività Produttive, Antonio Boschetti (Pd), il capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, l’ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, e Gianluca Zelli. Agli arresti domiciliari l’assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca (Pd), il suo segretario particolare Angelo Bucciarelli, l’ex presidente della Finanziaria regionale, Giancarlo Masciarelli, già arrestato due anni fa, l’ex assessore alla Sanità del centrodestra Vito Domenici, all’epoca Fi oggi consigliere regionale Pdl. E’ stato inoltre eseguito un provvedimento di divieto di dimora a Pescara nei confronti del direttore generale dell’azienda sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao.

Questa seconda tranche dell’inchiesta prenderebbe spunto da quella che fu definita "la cena del capretto" effettuata a casa di Giancarlo Masciarelli due sere prima del suo arresto, avvenuto il 26 ottobre 2006. Vi parteciparono oltre al padrone di casa, Del Turco, Boschetti, Cesarone e Quarta. In quella circostanza, secondo quanto si è appreso, i cinque avrebbero stabilito la ripartizione illecita legata alla seconda parte della cartolarizzazione. Nella prima inchiesta erano coinvolte 45 persone di cui undici furono arrestate. La Guardia di Finanza sta perquisendo tutto il primo piano di Palazzo Centi all’Aquila, sede della Giunta regionale, nel quale vi sono gli uffici del presidente e di Quarta.

Le somme provento della corruzione e delle concussioni di cui alla contestazione sono 200 mila euro per Del Turco e Cesarone, 5,8 milioni per Del Turco, Cesarone e Quarta - oltre ad un tentativo per altri 250 mila euro -, 110 mila per Cesarone e Boschetti, 15 mila per Cesarone, 500 mila per Domenici e Masciarelli - oltre al tentativo per altri 500 mila euro - 6,25 milioni per Conga, oltre a 550 mila promessi ma non versati. Secondo la Procura altre ingenti somme sono state inutilmente pretese o riscosse da indagati nei cui confronti non sono state richieste o applicate misure cautelari. Gianluca Zelli è un ex funzionario del gruppo di cliniche private di Vincenzo Angelini, coinvolto nell’inchiesta.

La vicenda odierna ricorda gli arresti dell’intera giunta nel settembre del 1992 per un’inchiesta sui fondi comunitari.


Rispondere all'articolo

Forum