’No Gelmini day’, sit-in davanti al ministero
Genitori, bambini e docenti precari hanno ’’occupato’’ pacificamente il dicastero di Viale Trastevere per dire no alla riforma della scuola.
Il ministro: ’’Proteste da piccole frange che non guardano i problemi’’
Roma, 2 ott. (Adnkronos) - Genitori, bambini e docenti precari hanno ’’occupato’’ pacificamente questa mattina la scalinata del ministero dell’Istruzione presidiato dalle forze dell’ordine. Diverse decine di genitori sono arrivati di buon’ora davanti al dicastero di Viale Trastevere per dire no alla riforma Gelmini. ’’Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini’’ è il cartello più gettonato, anche se molto numerosi sono quelli contro il ritorno del maestro unico: ’’viva le maestre’’, ’’Maestro unico, no grazie’’. Su cartelli colorati mamme e bambini ribadiscono i loro no: ’’abbasso le lavagne luminose, viva le maestre’’, ’’nessun genitore vuole risparmiare sui bambini’’ sono alcuni degli slogan presenti sui cartelli. Un bimbo con in mano il suo joy stick, contesta la riduzione del tempo pieno presentando i piccoli di domani. Il catello rosso che porta al collo recita, infatti: ’’bambino modello Gelmini: dalle 13 alle 20 davanti alla Play Station’’.
La protesta, che coinvolge diverse scuole del centro storico, vede l’adesione di gruppi spontanei di genitori (come ad esempio il Guds, genitori uniti per difendere la scuola), sorti in tutta Italia in queste settimane per contrastare i provvedimenti varati dalla Gelmini. Presenti anche i precari delle Scuola di specializzazione all’insegnamento, che sollevano il problema dell’occupazione. I manifestanti hanno bloccato la circolazione delle auto in un solo senso di marcia ed hanno lasciato libera la corsia preferenziale del tram.
"Ci sono due Italia: una è per una scuola di qualita’, degli insegnanti che vogliono essere pagati meglio ed è quella della maggioranza degli italiani. L’altra è quella di una piccola frangia che ha deciso di non guardare i problemi e preferisce protestare. Li lascio fare", ha affermato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini commentando le manifestazioni di protesta di oggi davanti al ministero dell’Istruzione contro la riforma della scuola. A salutare il ministro c’era anche la troupe televisiva di ’Striscia la notizia’ guidata da Max Vitale in arte ’Superbottom’, che ha ’suggerito’ al ministro di fare, "oltre al maestro unico anche il bidello unico".
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
" (...) E considero positiva e importante la decisione annunciata dal ministro Gelmini di avviare - nel primo e nel secondo ciclo di istruzione - la sperimentazione di una nuova disciplina dedicata ai temi "Cittadinanza e Costituzione". Mi auguro che si consolidi una concreta e impegnativa scelta in questo senso.
Perché, cari ragazze e ragazzi, e cari insegnanti, la Costituzione costituisce la base del nostro stare insieme, come italiani, nel rispetto di tutte le diversità, le esigenze e le opinioni, ma nel comune rispetto di principi e regole fondamentali.
Lo stesso senso della Patria che ci unisce, che ci deve unire, trova il suo ancoraggio, nel presente storico che viviamo, negli indirizzi e nelle istituzioni della solenne Carta entrata in vigore sessant’anni orsono (...) (Sito del Presidente della Repubblica).
MA...L’"ORA DI COSTITUZIONE" NON C’E’ PIU’!!! (ESECUTIVO NAZIONALE DI PROTEO FARE SAPERE)
SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:
MA L’ "ORA DI COSTITUZIONE" NON C’E’ PIU’!!! *
Siamo di fronte ad un abbaglio mediatico o ad una manipolazione propagandistica di corto respiro.
Il testo presentato dalla ministra Gelmini in agosto recitava:
“Art. 1 - Cittadinanza e Costituzione
[...] le competenze relative alla convivenza civile e alla cittadinanza sono acquisite attraverso la disciplina denominata “Cittadinanza e Costituzione”, individuata nelle aree storico-geografica e storico-sociale e oggetto di specifica valutazione [...] alla disciplina “Cittadinanza e Costituzione” è attribuito un monte ore annuale di trentatré ore [...]”
Il testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° settembre 2008 (DL 137) recita:
“Art. 1 - Cittadinanza e Costituzione
A decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse [...]”
Nella prima versione lo studio della Costituzione diventava, finalmente, una “disciplina” autonoma, con un proprio monte ore e valutazione specifica.
Nella seconda e definitiva versione, quella che ci era sembrata un’importante e significativa novità degli ordinamenti didattici addirittura scompare, per lasciar posto ad una sorta di esortazione, giuridicamente inefficace, a sperimentare nuove forme d’insegnamento della Costituzione. Rispetto ad un obiettivo così modesto sarebbe stata sufficiente una semplice direttiva del Ministero!
Chi e perché ha cambiato, svuotandolo, il testo presentato in Agosto?
Chiediamo a tutte le forze politiche di ripresentare in Parlamento la proposta di insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, così come formulata nel testo inizialmente presentato dalla ministra Gelmini, consapevoli che essa sarà condivisa dalla stragrande maggioranza degli Italiani.
Proponiamo, inoltre, interpretando quanto espresso dall’esortazione contenuta nel DL 137, di individuare nella giornata del 17 marzo, data di proclamazione dell’Unità d’Italia, l’occasione annuale di un impegno didattico di tutte le scuole sui temi dell’Unità d’Italia, della Costituzione repubblicana e della Bandiera nazionale.
* Esecutivo Nazionale di Proteo Fare Sapere
Roma, 1° ottobre 2008
Si allarga il fronte della protesta anti-Gelmini
Il ministro: solo piccole frange. Negli atenei appello ai rettori: stop alle inaugurazioni
Berlusconi: basta stipendi uguali da sistema socialista, premieremo i più meritevoli
di Mario Reggio (la Repubblica, 3.10.2008)
ROMA - La protesta contro la riforma della scuola targata Gelmini si diffonde. Spontanea, organizzata, ironica o canonica. Ieri presidio di genitori, bambini, precari davanti al palazzo gentiliano di viale Trastevere. Oggi sarà la volta dell’Idv con l’Unicobas. Ma le bordate pesanti arriveranno il 17 ottobre con lo sciopero dei Cobas e a fine mese con la scesa in campo della Cgil.
Ma la protesta sale anche nelle università. L’appello è di bloccare le inaugurazioni dell’anno accademico, per difendere la ricerca e la qualità dell’insegnamento, dopo i tagli previsti dal governo. Tra i firmatari Piero Bevilacqua, Alberto Asor Rosa, Gianni Vattimo e Umberto Curi.
E il governo? Per il momento parla di scuola. «Proteste di piccole frange marginali che hanno deciso di non guardare nel merito dei problemi» dice il ministro Mariastella Gelmini a proposito delle contestazioni. Innovazioni futuribili a parte, come la lavagna elettronica, il pomeriggio è stato segnato dalle dichiarazioni del premier Berlusconi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. A partire dagli stipendi degli insegnanti: «C’è un egualitarismo che troverebbe cittadinanza solo in un sistema socialista e non in un Paese liberale e democratico come il nostro». E come differenziare le retribuzioni e premiare il merito di chi si impegna di più? Silenzio sui metodi di valutazione dei docenti, ma una promessa per il futuro: «I sacrifici di oggi serviranno per premiare il personale più bravo nel futuro - ha chiarito la Gelmini - a partire dal 2012, quando i risparmi ci permetteranno di aumentare gli stipendi fino a 7 mila euro l’anno».
Cose già sentite per giorni. Per il resto solo conferme: il maestro unico sarà affiancato da un docente di inglese. La bocciatura alle elementari e alle medie con una sola insufficienza? «Come per il voto in condotta - rassicura Berlusconi - gli insegnanti useranno il buon senso». Qualcuno si chiede perché ci fosse il bisogno di mettere nero su bianco i due provvedimenti in decreto legge, sul quale il governo ha deciso di porre la fiducia.
E sugli 87 mila insegnanti e i 42 mila non docenti tagliati in tre anni? «Nessuna cacciata, sono quelli che andranno in pensione - conferma il presidente del Consiglio - con il contemporaneo blocco del turn over. L’ennesima menzogna della sinistra». Nessuna parola sui 200 mila precari che dovranno cercarsi un altro lavoro. Sul futuro del tempo pieno, che preoccupa centinaia di migliaia di famiglie, nessun problema: «Con l’introduzione del maestro unico sarà aumentato del 50 per cento».
Affermazione che non convince Mariangela Bastico, viceministro dell’Istruzione nel governo Prodi: «Il tempo pieno è scomparso dal decreto Gelmini, che parla solo di un’eventuale estensione delle ore di lezione di 10 ore a settimana. Il maestro unico riporta le ore dell’orario scolastico a 24 ore a settimana, non alle 40 del tempo pieno. Qui si porta via una parte dell’istruzione anche nelle sezioni ad orario normale, pari a 30 ore. Con un taglio di 10 mila insegnanti l’anno».
DECRETO-LEGGE 1 settembre 2008, n. 137
Disposizioni urgenti in materia di istruzione e universita’. (GU n. 204 del 1-9-2008 )
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinaria necessita’ ed urgenza di
attivare
percorsi di istruzione di insegnamenti relativi alla cultura della
legalita’ ed al rispetto dei principi costituzionali,
disciplinare le
attivita’ connesse alla valutazione complessiva del comportamento
degli studenti nell’ambito della comunita’ scolastica,
reintrodurre
la valutazione con voto numerico del rendimento scolastico degli
studenti,
adeguare la normativa regolamentare all’introduzione
dell’insegnante unico nella scuola primaria,
prolungare i tempi di
utilizzazione dei libri di testo adottati,
ripristinare il valore
abilitante dell’esame finale del corso di laurea in scienze della
formazione primaria e semplificare e razionalizzare le procedure di
accesso alle scuole di specializzazione medica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 28 agosto 2008;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l’innovazione;
E m a n a
il seguente decreto-legge:
Art. 1.
Cittadinanza e Costituzione
1. A decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell’infanzia.
2. All’attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Art. 2. Valutazione del comportamento degli studenti
1. Fermo restando quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attivita’ ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.
2. A decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento e’ espressa in decimi.
3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Ferma l’applicazione della presente disposizione dall’inizio dell’anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravita’ del comportamento al voto insufficiente, nonche’ eventuali modalita’ applicative del presente articolo.
Art. 3. Valutazione del rendimento scolastico degli studenti
1. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e’ espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.
2. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e’ espressa in decimi.
3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
4. L’articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e’ abrogato e all’articolo 177 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) i commi 2, 5, 6 e 7, sono abrogati;
b) al comma 3, dopo le parole: «Per la valutazione» sono inserite
le seguenti: «, espressa in decimi,»;
c) al comma 4, le parole: «giudizi analitici e la valutazione
sul» sono sostituite dalle seguenti: «voti conseguiti e il»;
d) l’applicazione dei commi 1 e 8 dello stesso articolo 177 resta
sospesa fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui al
comma 5;
e) e’ altresi’ abrogata ogni altra disposizione incompatibile con
la valutazione del rendimento scolastico mediante l’attribuzione di
voto numerico espresso in decimi.
5. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, si provvede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti e sono stabilite eventuali ulteriori modalita’ applicative del presente articolo.
Omissis artt 4,5,5,7.............................
Art. 8. Norme finali
1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
2. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi’ 1° settembre 2008
NAPOLITANO
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Gelmini, Ministro dell’istruzione,
dell’universita’ e della ricerca
Tremonti, Ministro dell’economia e
delle finanze
Brunetta, Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione
Visto, il Guardasigilli: Alfano
Ancora manifestazioni a pochi passi dal Ministero dell’Istruzione e in tutta Italia
In un mese sono annunciati anche blocchi dei docenti, fino allo sciopero dei presidi
Studenti in piazza in cento città
via all’autunno caldo della scuola
di SALVO INTRAVAIA *
Parte l’autunno caldo della scuola: si inizia con i precari e si termina con i presidi. Il mese di ottobre vedrà in piazza a più riprese il popolo della scuola: docenti, studenti e dirigenti scolastici, tutti contro la riforma Gelmini. Nutrito il calendario di manifestazioni e scioperi indetti da sindacati e associazioni studentesche che contestano la maggior parte dei punti del decreto-legge Gelmini, in questi giorni in Parlamento, su cui il governo ha già posto la fiducia. In diverse città, come Roma e Milano, genitori e insegnanti hanno manifestato con cortei, sit-in, scioperi e occupazioni. E sono ancora parecchi gli appuntamenti a livello nazionale cui saranno chiamati insegnanti e Ata.
Nei giorni scorsi hanno manifestato i precari dell’Anief (Insegnanti in formazione), che hanno strappato l’apertura delle graduatorie "ad esaurimento". L’Unicobas, che ha indetto il primo sciopero, sostenuto dall’Italia dei Valori e dai ragazzi della Fgci che parlano di grande successo dell’iniziativa "Taglialagelmini.it", "l’unico taglio accettabile alla scuola. E la mobilitazione continua oggi in cento piazze, fino alla manifestazione dell’11 ottobre, che vede il tema della scuola al centro della sua piattaforma".
Stamattina i ragazzi della Rete degli studenti Medi provenienti da tutta Italia manifestano a pochi metri dal Ministero contro i "proclami mediatici che non hanno niente di reale per risolvere i problemi della scuola". Lo slogan coniato per l’occasione è "balle e pupe". "Abbiamo denunciato - dice Giulia Tosoni - l’Emergenza Ballismo da cui siamo sommersi: il ministro Gelmini manipola i dati, inventa emergenze, sostiene inesistenti ragioni educative pur di giustificare il fatto incontestabile che questo Governo ha deciso di risparmiare dalla scuola, e quindi sulla qualità, sul merito, sulle pari opportunità, ben 8 miliardi di euro in tre anni". I ragazzi distribuiranno il kit antiballismo e "le grembiuline" metteranno in scena la parodia dal titolo "sotto il grembiulino niente...", spettacolo in stile scuola anni ’50.
Nel frattempo la Cisl scuola si mobilita con una manifestazione "in difesa della scuola". I suo segretario nazionale, Francesco Scrima, con toni diversi da quelli usati dagli studenti pone al centro dell’attenzione lo stesso tema. "Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato a parlare del ’maestro unicò e del ’tempo pieno’ affermando: ’Grazie all’introduzione del maestro unico il tempo pieno, così utile per le famiglie, sarà aumentato del 50% per cento. Analoga ’promessa’ era già stata fatta dal ministro Gelmini nel ’salotto’ di Bruno Vespa. Ma i numeri sbugiardano lo spot: le classi a tempo pieno nell’anno scolastico 2007/08 erano 33.224; per aumentarle del 50 per cento avremo dunque bisogno di 16.612 maestri in più. Peccato - continua Scrima - che nei tagli previsti dal Piano programmatico si indica che nel prossimo anno i maestri dovranno essere complessivamente 14.000 in meno. I conti non tornano, ritornano solo le bugie".
Il 10 ottobre, al grido di "Non è che l’inizio...", sarà la volta dell’Unione degli studenti. I ragazzi delle scuole superiori saranno nelle piazze delle più importanti città italiane e non solo: da Torino a Trapani, passando per Napoli, Roma, Firenze, Milano. Secondo gli studenti i tagli previsti dalla Finanziaria (131 mila posti in tre anni) abbasseranno la qualità della didattica. "Il ministro Gelmini - spiega Valentina Giorda - persevera nel percorso di aggressione all’istruzione pubblica: non si può definire civile un paese che non investe in sapere e conoscenza. Vogliamo una scuola diversa, che sia realmente volano di sviluppo civile e sociale".
Meno di una settimana dopo, il 16 ottobre, la Gilda degli insegnanti sarà in piazza nella Capitale. All’ordine del giorno i previsti dalla Finanziaria, il contratto scaduto da nove mesi e la "marcia forzata a colpi di decreti messa in atto dal governo per riformare il sistema di istruzione". E per il 17 ottobre, i Cobas della scuola hanno proclamato lo primo sciopero generale del personale della scuola. "No alla distruzione della scuola pubblica, Gelmini vattene!!", si legge nel volantino che annuncia lo sciopero. La lista delle iniziative contestate è lunghissima: dal maestro unico, al taglio del personale.
Il "caldo ottobre scolastico" si concluderà con lo sciopero dei dirigenti scolastici. Presidi e direttori di Flc Cgil, Cisl e Uil scuole e Snals si fermeranno per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro e, contemporaneamente, chiedono "l’equiparazione retributiva alle altre dirigenze dello stato". Impegno, quest’ultimo, che il governo ha già assunto con gli interessati a fine luglio.
* la Repubblica, 4 ottobre 2008