Disabili

Aversa: Raffaele Sarracino, del Centro per disabili "Carratù", denuncia un’azione nociva del Comune verso i più deboli

mercoledì 1 febbraio 2006.
 

I genitori dei 30 ragazzi disabili gravi/gravissimi chiedono un celere rinnovo del Protocollo di Intesa al Comune di Aversa per il consolidamento del Centro Diurno Simona Carratù. L’ultimo protocollo di Intesa è scaduto il 15 Aprile 2004 e da allora l’amministrazione Ciaramella ha rinviato di mese in mese il rinnovo del protocollo senza spiegazioni plausibili, così scaricando tutte le responsabilità assistenziali sui familiari e sui volontari. Il rappresentante dei familiari dei disabili sig. Raffaele Sarracino commenta: «Questa potrebbe essere una strategia dell’amministrazione Ciaramella per costringere il centro diurno alla chiusura o almeno avviarlo ad una morte lenta. Viceversa non riusciamo a comprendere il motivo del ritardo di quasi due anni. Cosa gravissima, dopo mesi di mancate promesse, è l’interruzione di ogni dialogo o trattativa da parte dell’amministrazione Ciaramella che costringerà noi genitori a duri atti di protesta che non hanno precedenti ad Aversa nella lotta per le politiche sociali. Noi genitori siamo convinti che sia il Sindaco Ciaramella che l’assessore alle politiche sociali Dello Vicario siano le persone sbagliate nel posto sbagliato e di bene a questa città ne hanno fatto e ne faranno ben poco. Ormai la casa comunale è paragonabile ad un’impresa per l’edilizia inutile, poiché l’amministrazione da quattro anni ha sprecato ingenti risorse economiche per soli lavori di ristrutturazione che non hanno portato alcun miglioramento alla vivibilità della città. Vorremmo ricordare al sindaco Ciaramella che le amministrazioni comunali moderne si distinguono per la capacità di erogare servizi di utilità sociale ai cittadini, innalzando in tal modo la qualità della vita. Invece l’amministrazione comunale aversana ha totalmente trascurato le politiche sociali ed è stata persino svogliata nella sua partecipazione all’ambito territoriale C3. Difatti nella pianificazio ne dei Piani di Zona non sono mai stati realmente considerati i bisogni assistenziali degli abitanti della città di Aversa, cosa che invece il Comune Capofila Succivo e gli altri comuni dell’agro hanno saputo ben fare. Non sarà che per avere un’adeguata assistenza saremo costretti a trasferirci a Succivo o nelle altre città dell’ambito? Non sarà che per la presunzione e la scarsa sensibilità dei nostri amministratori i cittadini aversani sono diventati cittadini di serie C? A voi tutti ardua sentenza».

Raffaele Sarracino


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