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LA MAFIA IN EUROPA. SAVIANO DENUNCIA: POCA FERMEZZA. "Le tre mafie italiane investono 100 miliardi d’euro l’anno nell’economia europea" - a cura di pfls

sabato 22 novembre 2008.
 
[...] Questi investimenti ha concluso Saviano, "risalgono alla fine degli anni Novanta quando la mafia italiana ha previsto che il futuro delle droghe sarebbe stato la cocaina". L’obiettivo dell’incontro - al quale hanno partecipato assieme a 300 esperti di tutta Europa il ministro dell’Interno francese Michele Alliot-Marie ed è previsto in chiusura l’intervento del ministro della Giustizia Rachida Dati - è valutare il quantitativo di denaro generato dal traffico di droga e la sua ripartizione tra filiere, e migliorare i mezzi e le pratiche in materia di identificazione, individuazione e gestione dei beni criminali" [...]

Ansa» 2008-11-21 19:26

SAVIANO: DA UE POCA FERMEZZA CONTRO MAFIA

PARIGI - Ha denunciato la mancanza di "fermezza" dell’Europa di fronte agli investimenti delle organizzazioni criminali nell’economia, Roberto Saviano nel suo intervento durante la riunione organizzata dalla Missione interministeriale contro la droga e la tossicodipendenza (Mildt). Per Saviano - grande successo in Francia per "Gomorra", 120.000 copie vendute - "l’Europa non ha reagito con fermezza e rigore" agli investimenti realizzati in Italia dalle organizzazioni mafiose. Inoltre, non esiste in Europa un "vero piano di lotta contro i reinvestimenti" di denaro e droga.

"In Europa, l’Inghilterra è uno dei paesi che si è meno interessato all’implicazione delle organizzazioni criminali sul suo territorio", ha osservato Saviano. Nel mondo, ha aggiunto citando un recente studio dell’Università di Berkeley, "é Toronto in Canada che ha il più elevato tasso di capitalizzazione dei narcotrafficanti". "Le tre mafie italiane investono 100 miliardi d’euro l’anno nell’economia europea", proprio a causa di questa assenza di reazioni, ha detto Saviano, e si è chiesto "come, oggi, l’Europa, la Francia, l’Italia, possono rinunciare a questi investimenti" di fronte alla loro ampiezza e alle implicazioni che potrebbero avere sulle economie reali.

Questi investimenti ha concluso Saviano, "risalgono alla fine degli anni Novanta quando la mafia italiana ha previsto che il futuro delle droghe sarebbe stato la cocaina". L’obiettivo dell’incontro - al quale hanno partecipato assieme a 300 esperti di tutta Europa il ministro dell’Interno francese Michele Alliot-Marie ed è previsto in chiusura l’intervento del ministro della Giustizia Rachida Dati - è valutare il quantitativo di denaro generato dal traffico di droga e la sua ripartizione tra filiere, e migliorare i mezzi e le pratiche in materia di identificazione, individuazione e gestione dei beni criminali".


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