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Libertà di manifestazione del pensiero: tentano di disturbare "la Voce di Fiore". Intimidazioni? Forse solo scena di matamori del buricco

sabato 29 novembre 2008.
 

Con lo pseudonimo di "amici di catanzaro", abbiamo ricevuto un post, nel pomeriggio di oggi, che riportiamo appena sotto per intero. Il post è stato inviato nel forum dell’articolo di cui al link Facebook e fa riferimento, a nostro avviso, alla posizione da noi assunta a proposito delle elezioni delle rappresentanze studentesche negli organi di governo dell’Università La Sapienza di Roma. A riguardo, abbiamo voluto levare un nostro articolo di opinione, relativo a un’esplicita preferenza nei confronti del candidato al Senato accademico Aldo Pecora, solo perché, per afasia scettica, abbiamo sospeso momentaneamente il giudizio. Rammentiamo al nostro "amici di catanzaro", già individuato dalla redazione, che non è con l’anonimato e le insinuazioni che ci si confronta democraticamente. Semmai, si replica, come prevede la legge e come vuole la prassi civile.

Il post in parola

"e chissà perchè questo articolo è stato pubblicato,poi levato, modificato e nuovamente pubblicato mha!!!!.......ai posteri l’ardua sentenza..resta il fatto che schiamazzare non fa di un uomo un politico o un oratore...anzi ti reputo un incoerente..hai omesso le calunnie e le offese dell’articolo antecedente che premurosamente ho stampato........complimenti per il tuo operato".

Ricordando all’anonimo autore del post sopra riportato che il reato di calunnia è definito come di seguito riportiamo, lo invitiamo a evitarci il tedio delle sue mistificazioni, atteso che non abbiamo calunniato né diffamato qualcuno, in nostri articoli di commento politico o di mera cronaca.

Se è così sicuro del fatto suo, lo esortiamo a querelarci, con l’assunzione di tutte le responsabilità civili e penali, in caso di soccombenza in giudizio. Per opportuna conoscenza, abbiamo inviato tutto il carteggio ai nostri legali.

Calunnia (ex art. 368 C.p.)

"Chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorita’ giudiziaria o ad altra Autorita’ che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, e’ punito con la reclusione da due a sei anni. La pena e’ aumentata se s’incolpa taluno di un reato pel quale la legge stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo a dieci anni, o un’altra pena piu’ grave. La reclusione e’ da quattro a dodici anni, se dal fatto deriva una condanna alla reclusione superiore a cinque anni; e’ da sei a venti anni, se dal fatto deriva una condanna all’ergastolo; e si applica la pena dell’ergastolo, se dal fatto deriva una condanna alla pena di morte (1). (1) La pena di morte e’ stata soppressa e sostituita con l’ergastolo".

Emiliano Morrone


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