Calabria

Elezioni regionali: il punto di vista di Marco Militerno, consigliere comunale di San Giovanni in Fiore (Cs), a proposito della candidatura di Callipo: mediterraneo da bonificare e il re de tonno da sostenere

di Marco Militerno
domenica 20 settembre 2009.
 

Alla fine degli anni ’90 la neonata giunta Chiaravalloti stupì il mondo con una pubblicità che diede un’immagine diversa della Calabria.

Il titolo del promo che per anni ha campeggiato dappertutto - dai treni alle autostrade, dagli aeroporti ai giornali - era: Calabria, Mediterraneo da scoprire. Finalmente la gente riusciva a pensare alla Calabria non più come una terra arida e depressa, ma come un pezzo di paradiso in terra dove mari e monti avevano trovato la loro giusta sintesi.

Purtroppo, nonostante gli spettacolari intenti, la Calabria proprio per mano dei committenti di quella pubblicità iniziò una nuova era di affarismo politico-massonico e del clientelismo più meschino, siglata UE. L’attuale giunta pensò a fare il resto.

La Calabria rimane ancora oggi una bella sconosciuta a cui nessun però farà delle avances perchè su di essa grava un passato di dissolutezza e cattive frequentazioni.

Oggi il bellissimo mare della Calabria vissuto per lo più da turisti-emigranti e da qualche sparuto cittadino europeo, imbattutosi in qualche coraggioso tour operator, più che incarnare un Mediterraneo da scoprire rappresenta un pelago da bonificare.

Le notizie che giungono dalla procura di Paola purtroppo sembrano confermare quanto di più sconcertante e di più vile si potesse pensare dell’operato delle cosche mafiose pur di incrementare i loro loschi profitti: avvelenare la propria terra e il proprio mare pur di guadagnare soldi!

Il mare di Cetraro, le campagne di Serra d’Aiello e le scuole avvelenate di Crotone forse sono solo la punta di un iceberg che per troppo tempo si è voluto nascondere. Forse perchè, probabilissimo secondo certe fonti, le stesse istituzioni nei suo vari livelli, anche politici, ne hanno criminalmente voluto ignorare l’esistenza, di fatto favorendone l’accadimento.

Un solo sospetto del genere meriterebbe una reazione ben più forte e decisa della gente di Calabria che assiste spesso inebetita e rassegnata a tali perversi misfatti; mentre per eleggere una sua figlia Miss Italia si mobilita un intero popolo.

I danni che subirà la Calabria saranno enormi e non solo in termini epidemiologici, come tristemente ci viene confermato dall’incidenza tumorale nelle popolazioni limitrofe a tali siti avvelenati, ma anche sul piano dell’immagine già di per sè inquinata dai tanti noti fatti di cronaca.

Le prossime elezioni regionali saranno un banco di prova molto importante per i calabresi. Un’occasione per redimersi da tanti anni di ignavia e apatia verso la politica e la vita sociale. Saranno chiamati a scegliere il loro governatore.

Finora hanno potuto scegliere fra loschi figuranti e uomini malati di potere che hanno utilizzato il loro mandato per fini clientelari e affarisitici, condannando al graduale ed inesorabile declino il patrimonio di speranze e di ricchezze di cui è innegabilmente dotata la Calabria.

La candidatura di Callipo rappresenta una speranza concreta di cambiamento per invertire una rotta che mira irrimediabilmente verso il sottosviluppo sociale e culturale. Callipo appartiene a quella Calabria onesta e combattiva che non vuole per nessun motivo chinarsi alla volontà dei potenti di turno.

La sua esperienza di imprenditore e di presidente degli industriali ci insegna quanto occorra uscire allo scoperto, anche da situazioni per così dire "dorate", pur di invertire la tendenza di autodistruzione che si è intrapresa.

Ognuno di noi col proprio modesto contributo può fornire un aiuto ad una terra che vive un periodo di decadenza morale e politica senza precedenti nella sua storia moderna.

Certamente Callipo non sarà un novello Berlusconi in salsa calabrese, perchè ama davvero la sua terra; dal Pollino all’Aspromonte per lui la Calabria è tutta e non solo Pizzo.

Berlusconi al di là della sua Brianza e del suo Nord non riesce a provare alcun sentimento di amore se non esclusivamente per fini personali ed elettorali: la santa alleanza con la Lega che vilipendia i tricolori e impone la conoscenza dei dialetti nordici ai prof “terroni” ne è la prova incontrovertibile.

Forse anche il mare della Calabria potrà ritornare ad essere quello che era un tempo e che scrittori come Pavese e Berto hanno ricordato nelle loro opere come un elemento di forza e di bellezza di una terra ostile per certi versi, ma notoriamente ospitale verso chiunque.

Sarà forte naturalmente il ricatto di chi ha dispensato favori e prebende varie, ma il prossimo voto sarà un voto per una Calabria più onesta e più consapevole delle sue potenzialità, un voto per un futuro più ricco di serie opportunità e con meno veleni da far respirare a noi e ai nostri figli.

Marco Militerno


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