Antimafia

On line il sito del Popolo delle Agende rosse, idea di Sonia Alfano

www.ilpopolodelleagenderosse.it
sabato 14 novembre 2009.
 

Il Popolo delle Agende Rosse

Per non dimenticare...

novembre 12, 2009 4:10 pm | 11 Commenti

di Francesca Siclari

Falcone e Borsellino

Falcone e Borsellino

Non sono ancora sicura di come evolverà questa mail. Le emozioni che provo ogni volta che parlo di Falcone e Borsellino sono sempre contrastanti. Quindi vi chiedo scusa in anticipo. Quando si sono verificate quelle orribili stragi io avevo solo una decina d’anni. A quell’età si fanno poche domande, si guardano le immagini alla tv, si farfuglia qualcosa ma poi tutto cade nel dimenticatoio, come credo sia normale a quell’età. Oggi di anni ne ho 26; ho conosciuto Paolo e Giovanni attraverso i libri, vecchie interviste, racconti di mia mamma che ricorda benissimo quei terribili giorni. Vivo in una città che ormai convive con la criminalità organizzata. Vivo a Napoli e sono cresciuta con parole come: Camorra, silenzio, convivenza e indifferenza. Ma questo non mi ha mai toccato, anzi, ha fatto si che crescesse dentro me quel senso di giustizia e libertà che meritiamo tutti noi. Quando parlo di Falcone e Borsellino quella sete di libertà e di verità cresce sempre più, si amplifica ed esplode. Esplode contro coloro che dicono: “rimarrà tutto un mistero“. Ed è questo atteggiamento che scatena dentro me quel senso di vuoto. Credo che bisogni partire da lì......dalla coscienza collettiva. Paolo e Giovanni non hanno mai dubitato sul loro lavoro, e se anche lo avessero fatto, è stato solo un momento di debolezza, in fondo erano umani anche loro, nonostante ai miei occhi io li veda come due giganti che hanno cercato di sconfiggere il mostro cattivo. Non ce l’hanno fatta, sono stati uccisi nel piu atroce dei modi. Ma se il “mostro cattivo” crede che uccidendo loro abbia anche affossato le loro idee, allora si sbaglia. Quegli ideali in cui credevano loro vivono dentro di noi. Le lacrime rigano il mio viso, e la rabbia aumenta. Come Salvatore, mi vergogno di un paese che rimane in silenzio...mi vergogno di chi, in nome del governo italiano, ha detto che riaprire quelle inchieste è una “follia”.

Folle è stato uccidere due persone che svolgevano solo il loro lavoro...
Folle è stata, e sono convinta, la trattativa Stato-Mafia...
Folle è che dopo 17 anni ancora non riusciamo a sapere la verità.....
Folle è pensare che Paolo e Giovanni siano morti.
Loro continuano a lottare dentro noi....e dobbiamo essere noi, ora, ad essere forti e portare avanti ciò in cui loro credevano. Se guardo dei vecchi video non riesco a fermare la rabbia che ho dentro. Quel sentimento che dopo poco si trasforma in solitudine e abbandono e mi chiedo come possano essersi sentiti loro quando ormai la morte era vicina. A volte rimpiango di non essere nata molto prima, magari ora avrei qualche ricordo....ma poi sorrido sapendo che, forse, a modo mio li ho conosciuti. E mi illudo anche che loro conoscano me. Stasera ho ascoltato le parole di Salvatore Borsellino, quelle parole che tante volte ho sperato fossero pronunciate da chi vuole governarci. Salvatore con le sue parole ha toccato le corde della mia anima come se fosse un’arpa da suonare e ha prodotto una dolce melodia che ancora risuona dentro me.

Grazie a tutti voi

*** Vi ricordiamo che sabato 14 novembre 2009, a Londra, si terrà l’incontro “Le stragi del 1992-93 e i rapporti tra mafia e stato” ***

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Un saluto ad Angelino

Un saluto ad Angelino

Il movimento delle Agende Rosse, nasce da una sete spontanea e comune di verità: vogliamo conoscere i nomi degli artefici di quelle che noi chiamiamo “stragi di Stato” .

Quale migliore occasione della visita del Ministro della Giustizia per placare questa sete?

Chi, se non lui, può darci speranza e fiducia sul fatto che le istituzioni si impegneranno per far emergere la verità e garantire la lotta alla mafia, soprattutto all’interno degli organi di Stato?

Purtroppo però, le Agende Rosse sono state tenute cautamente lontane dal Ministro e quindi ci è stato impossibile avvicinarlo e porgli le nostre domande.

Angelino Alfano è venuto a Caltanissetta per incontrare il Presidente della Corte d’appello, il Sindaco e la giunta comunale, in quanto la Procura di Caltanissetta risulta essere una delle più attive del nostro paese e il Sindaco “ha ricevuto un riconoscimento per l’attività amministrativa svolta nell’avvio di mandato, in direzione della legalità”.

Ora ... passi che l’incontro al tribunale era privato e quindi non accessibile al pubblico, ma al comune - la casa del cittadino - perché non potevamo entrare e porgere delle domande?

Perché chiudere le porte a chi chiede Verità e Giustizia a colui che la giustizia l’amministra? (o dovrebbe? )

Un saluto ad Angelino

Un saluto ad Angelino

In fondo le nostre domande erano semplici, chiare e “adatte” al ruolo istituzionale di Angelino Alfano :

1) Pensa che Borsellino sarebbe d’accordo con la presenza di circa 10 parlamentari condannati in via definitiva tra le fila del PdL ?

2) Pensa che Borsellino sarebbe d’accordo sulla presenza di Dell’ Utri in parlamento?

3) Pensa che Borsellino avrebbe condiviso l’affermazione di Berlusconi per cui Mangano era un eroe?

4) Pensa che Borsellino avrebbe condiviso l’eventualità di una candidatura di Cosentino in Campania?

5) Pensa che Borsellino avrebbe condiviso la candidatura di Mastella, già indagato, alle europee e la sua elezione?

6) Che ne pensa del lodo Alfano? Sarà dunque contento della sua bocciatura? Se Berlusconi ha tempo per andare con le escort troverà anche il tempo per difendersi, non crede?

7) Pensa che Borsellino sarebbe stato d’accordo con il mancato scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose come richiesto dal Prefetto di Latina e dallo stesso Ministro Maroni?

8) Pensa che Borsellino avrebbe condiviso i continui attacchi alla magistratura da parte di Berlusconi e degli esponenti del PdL, tra cui l’accusa di follia ai magistrati che indagano sulla strage di via D’Amelio?

9) Si ricorda che disse che Cucchi è morto improvvisamente, qual è stata la causa di questo repentino peggioramento?

La giornata del 9 Novembre è dedicata a chi RESISTE e ricerca OGNI GIORNO la VERITA’!!!

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Care Agende Rosse...

novembre 10, 2009 5:45 pm | 14 Commenti

di Lea Del Greco

Agende Rosse a Pescara

Agende Rosse a Pescara

Care Agende Rosse,

vi scrivo questa lettera in un momento di grande amarezza e di profonda indignazione, a distanza di una settimana dai fatti vergognosi e deplorevoli che si sono verificati a Pescara, in occasione della XIV edizione del Premio Borsellino, e alla luce della deformazione della realtà e della disinformazione che ne è derivata. Vi scrivo questa lettera per condividere con voi alcuni stralci di pensiero e i contrastanti stati d’animo che mi hanno accompagnato in questi giorni.

Sono state spese molte parole a proposito della nostra manifestazione di protesta, sono state divulgate le ricostruzioni più improbabili e fantasiose, siamo stati definiti nei modi più infamanti quali “mafiosi rossi”, “forsennati”, “facinorosi”, “violenti sovversivi”, siamo stati addirittura accusati di una presunta aggressione all’organizzatore del Premio, Leo Nodari, aggressione di cui ancora oggi non si hanno prove. Parole e giudizi che ci hanno ferito nel profondo ma che, nello stesso tempo, hanno alimentato la fiamma del nostro ardore, rendendoci più forti e spronandoci a non arrenderci, nella consapevolezza della purezza dei nostri intenti.

Del resto solo chi era presente quella mattina è a conoscenza di cosa sia realmente accaduto in quella piccola piazza e ricorda quanto intenso e inebriante fosse “quel fresco profumo di libertà”, da tutti noi distintamente percepibile, prima che le Forze dell’Ordine ci impedissero di entrare nel Palazzo della Provincia, senza alcuna giustificazione, o meglio, adducendo motivazioni pretestuose, successivamente rivelatesi prive di ogni fondamento.

Del resto solo chi era presente quella mattina ha ancora impresso nella mente il silenzio vibrante e commovente dei manifestanti, prima che venisse loro impedito di assistere ad un convegno pubblico e di esercitare così un diritto garantito dalla nostra Carta Costituzionale, oggi più che mai ridotta a brandelli da una casta palesemente ostile ai principi in essa affermati.

Del resto solo chi era presente quella mattina sa che si trattava di un gruppo di circa quaranta persone, composto da studenti, lavoratori, anziani, bambini con il solo grande scopo di onorare il nome e la memoria di Paolo Borsellino.

Alcuni di loro li conoscevo personalmente: Massimiliano, Antonio, Emanuele, Fausto, Vittorio, Anna, Gianluca, Gianni, Maurizio... Con loro avevo organizzato la contestazione. Altri non li avevo mai visti, eppure mi sembrava di conoscerli da sempre, forse perché quel giorno c’era qualcosa che ci univa intimamente ed empaticamente, rendendoci un’unica voce, un unico braccio proteso verso il cielo, un’unica mano che stringeva tra le dita una piccola agenda rossa, simbolo della nostra sete di Giustizia e del nostro bisogno di conoscere la Verità.

Dunque nessuna violenza, nessuna aggressione, nessun turbamento dell’ordine pubblico, ma solo una piccola folla di cittadini onesti e rispettosi delle istituzioni, nell’atto di manifestare liberamente e civilmente il proprio pensiero.

Questo è tutto ciò che ricordo di quella famigerata mattina. Tutto quello che ho letto sui giornali e ascoltato in televisione nei giorni seguenti è frutto di una ricostruzione deformata, che testimonia quanto avanzato sia il processo di manipolazione dell’informazione nel nostro paese. Quello che invece vorrei dimenticare sono le affermazioni ignobili dell’Onorevole Gasparri nei confronti di Salvatore Borsellino.

Salvatore quella mattina ci telefonò. Lo fece per scusarsi della sua assenza e per esprimerci la sua vicinanza. Questa volta si sbagliava: lui era insieme a noi, con la sua determinazione, il suo coraggio e la sua forza. E insieme a noi c’era tutto il popolo delle Agende Rosse, che in rete e nelle piazze d’Italia quotidianamente conduce una strenua battaglia affinché sia fatta luce sulle stragi del ‘91 e del ‘92 e su tutte le stragi di mafia. Insieme a noi c’erano tutti i cittadini stanchi di essere ingannati dalle menzogne dei potenti di turno e desiderosi di dissolvere una volta per tutte l’atavico e ambiguo legame tra la mafia e lo Stato. Insieme a noi c’erano tutti coloro che credono che sia ancora possibile riportare la politica al suo significato più autentico e originale di servizio leale e disinteressato nei confronti del cittadino. Insieme a noi c’erano Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Peppino Impastato e tutti coloro che hanno dato la propria vita in nome di grandi valori quali la legalità, la giustizia, l’integrità civica e morale, l’onestà.

A noi tutti spetta ora il compito di continuare a diffondere quei grandi ideali, affinché possa finalmente realizzarsi quell’autentica “RIVOLUZIONE CULTURALE” nella quale Paolo Borsellino fortemente credeva. A noi il compito di sensibilizzare le coscienze attraverso la nostra RESISTENZA pacifica e, ne sono certa, ormai inarrestabile.

Lea Del Greco,
Una di Voi

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Sonia Alfano e la società civile

Sonia Alfano e la società civile

Testo:

Quello della società civile è un ruolo che è sempre stato importante, ma oggi credo che ricopra un ruolo più che importante fondamentale, quasi vitale per poter arrivare alla svolta. Questo è un Paese per troppi anni ha subito, se vogliamo, le arroganze e le prepotenze di una classe politica che è assolutamente priva di spessore, priva di morale, e priva anche di valori e di etica. La società civile è stata cloroformizzata in maniera assolutamente, devo dire, eccellente. E’ stata cloroformizzata fino a dimenticare innanzitutto il ruolo della stessa società civile e soprattutto i diritti, oltre che i doveri. Se parliamo di società civile la prima cosa che mi viene in mente sono tutti quei movimenti che da anni, sparsi su tutto il territorio italiano, si battono non solo per far sentire la propria voce ma per cercare di informare. Io penso ai meetup di Beppe Grillo, penso a tutte, ripeto, quelle associazioni che hanno cercato di dare un segnale. Oggi se penso a un movimento fatto dalla società civile che sta cominciando ad incidere sul tessuto sociale mi viene subito in mente il popolo delle agende rosse: un movimento che si muove su tutto il territorio nazionale e che non ha avuto bisogno di convocazioni, non ha avuto bisogno di una carta, di uno statuto... ma è fatto da gente, da ragazzi, da gente di tutte le età, che ha cominciato a conoscere, che forse ha capito che dietro stragi come quelle del ‘92 e del ‘93, che sono stragi di Stato, e oggi troviamo ulteriore conferma, ha capito che il proprio ruolo era quello non soltanto di aspettare una verità o di subire un’ingiustizia, ha capito che il proprio ruolo era quello innanzitutto di farsi sentire e di far capire a quella classe dirigente politica di cui parlavamo prima che esistono, e che loro hanno cominciato a capire e a conoscere i fatti e le realtà. Nascono poi le manifestazioni come quella di Piazza Navona, dove migliaia di persone hanno marciato da Piazza Bocca della Verità fino a Piazza Navona con un’agenda rossa in mano, un’agenda che ha un valore simbolico, è diventato un valore veramente così forte che non è più soltanto legato all’agenda rossa di Paolo Borsellino, oggi il popolo delle agende rosse si accosta a quella che, in tutta Italia, è una ricerca di verità e di giustizia e soprattutto di partecipazione. Quello che per me è fondamentale è che, molte più persone continuano a capire che il ruolo dei cittadini è un ruolo dal quale non si può prescindere, dal quale non si può non partire. Il ruolo della società civile oggi è quello di metterci la faccia in prima persona, come abbiamo fatto tanti di noi ed è quello soprattutto di continuare a credere in quello che forse qualche anno fa era solo un sogno e oggi è una realtà, cioè quello di ridare orgoglio, onore e dignità a questo Paese e soprattutto quello di continuare a difendere la nostra Costituzione, la nostra Carta Costituzionale, che sembra continuare a subire attacchi proprio dalle più alte cariche dello Stato e soprattutto il ruolo fondamentale che la società civile oggi ha è quello di voler continuare a difendere in maniera veramente strenua la nostra democrazia e la nostra libertà.

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resistenzaaaa

Dopo i fatti avvenuti a Pescara, le intimidazioni e le accuse ingiustificate (e malcelate) che hanno colpito il Popolo delle Agende Rosse, nasce con entusiasmo e passione il POOL di avvocati che offrirà assistenza legale gratuita a tutti coloro i quali subiranno, da aderenti al movimento, qualsiasi tipo di intimidazione, minaccia, ingiustizia, accusa e quant’altro. Un gruppo di avvocati ha deciso così, improvvisamente, di farsi POOL e prendere questo incarico a difesa dei diritti, della libertà d’espressione, della voglia di giustizia che è in ognuno di noi! Questo si che è RESISTERE!

L’idea nasce da una nostra “militante“, Federica Menciotti, che su facebook scrive così:

Questione di attimi, una telefonata di Salvatore, la mia all’amico, prima che collega, Gianluca Manca, un appello on line e una disponibilità in un pugno di minuti che apre cuore e mente e realizza il sogno dei primi giorni all’Università: piegare la professione a giusta causa.

Perchè ai gravissimi fatti di Pescara, alle diffamazioni, alle provocazioni, alle ingiurie e a tutto il resto a noi è sufficiente rispondere, agende rosse in mano, con la Verità e nel diritto.

Ringrazio sin d’ora, per la immediata disponibilità, in uno stato d’animo che non so far arrivare, i colleghi:

Dott. Giuseppe Gragnaniello del foro di Napoli

Avv. Domenico Morace del foro di Bologna,

Avv. Antonello Salce del foro di Pescara,

Avv. Patrizia Lusi del foro di Foggia

Avv. Elisa Nuara del foro di Gela

Avv. Cira di Feo del foro di Latina

Avv. Luca Nasciuti del foro di Reggio Emilia

Avv. Salvatore Russo del foro di Roma

Avv. Antonella Sassone del foro di Roma

Avv. Emiliano Varanini del foro di Roma

e l’amico Avv. Gianluca Manca del foro di Barcellona

Avv. Federica Menciotti del foro di Roma

***L’assistenza del pool ovviamente è circoscritta a condotte non colpose in occasione di manifestazioni/eventi del popolo delle agende rosse***

*** Se qualche collega avvocato volesse far parte di questo pool, può scrivere a Federica Menciotti all’indirizzo di posta elettronica menfede@inwind.it ***

Vi faremo sapere di ulteriori aggiornamenti!

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Essere saziati

novembre 7, 2009 4:38 pm

| 2 Commenti

Tribunale di Caltanissetta, lunedì 9 Novembre, ore 10 del mattino, il Ministro Alfano si reca in visita presso il Tribunale di Caltanissetta ed, a seguire, dal Sindaco della città. Giorno non facile per chiunque per districarsi da impegni e lavoro, ma giorno importante per chi ha fame di Verità e Giustizia. Chi segue il blog è a conoscenza della battaglia condotta da Salvatore Borsellino affinché venga fatta piena luce e chiarezza sulle circostanze che portarono all’omicidio del fratello e degli agenti della scorta. Tutta la classe politica, di destra e di sinistra presente in Parlamento, ad eccezione dell’Idv, ha fatto e continua a fare “orecchie da mercante” su questo tema e sulle domande che vengono poste in merito. Mancino non ricorda, Violante ricorda vagamente, Ayala è stato frainteso e gentaglia come Gasparri si permette di dire che Salvatore Borsellino era disistimato dal fratello: conseguente e logica la querela per l’esponente del Pdl.

Lunedì rappresenteremo il cosiddetto “Popolo delle Agende Rosse” e saremo affiancati nella protesta (civile e pacifica) degli esternalizzati del Tribunale di Caltanissetta che, come ormai accade frequentemente, lavorano e non percepiscono lo stipendio da mesi a causa dei vari passaggi che avvengono tra il Ministero ed il lavoratore finale: agenzie e subagenzie che, evidentemente, non fanno arrivare il dovuto a chi svolge un lavoro certosino e molto importante all’interno del nostro Palazzo di Giustizia.
Le parole ed i documenti di Ciancimino fanno paura ad Angelino ?..... allora qualcosa non va, non ci vuole molto a capirlo. In un paese che avesse una classe politica trasparente e senza “scheletri negli armadi”, i cittadini avrebbero già avuto le risposte alle domande poste: in Italia i nostri politici quando vedono un’agenda che ricorda quella del Giudice ucciso scappano o, peggio ancora, insultano, le stesse vittime o i loro familiari.

Questo è il link che vi invito a mettere tra i vostri “preferiti” http://www.ilpopolodelleagenderosse.it/ e, rinnovandovi l’invito per lunedì mattina, vi auguro tanta “fame” di Verità e Giustizia perché più saremo e più possibilità avremo di essere saziati.

Polemica e Polemiche

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Chi siamo

about imageSiamo giovani e meno giovani, siamo donne e uomini, siamo bambini ed anziani.
Siamo operai, insegnanti, studenti, casalinghe, imprenditori, precari, disoccupati.
Siamo eterogenei, siamo tanti ma siamo una sola resistenza!

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