Lettera aperta a tutti gli italiani

Emiliano Morrone, lotta alla mafia ed emancipazione culturale, l’appello dei giovani all’Italia

Perchè la candidatura di Emiliano non ha una valenza solo regionale
martedì 2 marzo 2010.
 

SOSTENIAMO LA CANDIDATURA INDIPENDENTE DI EMILIANO MORRONE nelle liste di Italia dei Valori per il consiglio regionale della Calabria.

-  LOTTA ALLA MAFIA (non solo quella che spara...)

-  TRASPARENZA SULLA GESTIONE DEI FONDI COMUNITARI

-  EMANCIPAZIONE CULTURALE

-  PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

-  IL FUTURO DEI GIOVANI

-  PROGETTI PER EVITARE L’EMIGRAZIONE DI UOMINI E MENTI DALLA CALABRIA

-  LAVORO, NON PRECARIATO

-  DIFFUSIONE INTERNET (adsl): INFORMAZIONE è LIBERTÀ

-  ...

...affinché anche in Calabria torni a sentirsi il «fresco profumo di libertà, che si oppone al puzzo del compromesso morale» (Paolo Borsellino)

..molti di voi si staranno domandando se vale la pena inoltrare questa e-mail, tanto un’elezione regionale in Calabria che cosa può importare al resto degli italiani... La battaglia politica e culturale contro le mafie condotta da Emiliano Morrone in Calabria è importante per tutta l’Italia. Qualche esempio, per capirci subito:

-  chi credete che porti nelle nostre città e nelle nostre scuole tutta la droga che arriva dalla Colombia? L’NDRANGHETA

-  dove credete che riciclino tutto il denaro sporco? AL NORD, LOMBARDIA in primis

-  qual è il risultato dell’investimento di miliardi di euro dentro attività imprenditoriali che fanno da copertura o che vengono di fatto comprate dai boss attraverso i prestanome? LA CONCORRENZA SLEALE, che permette alla borghesia mafiosa di lavorare sotto costo e mandare in crisi gli imprenditori piccoli medi che lavorano onestamente.

-  da dove provenivano i rifiuti tossici, industriali e radioattivi smaltiti illegalmente in Campania, nei mari della Calabria e nel Corno d’Africa? Principalmente dal NORD ITALIA, gestiti dalle mafie.

....e potrei continuare alla lunga. La lotta alla mafia è, insieme alla corruzione, il più grande problema di questo paese, un problema di tutti.

Emiliano è una persona di grande esperienza, conosce la sua terra e i problemi della gente. La sua candidatura, forte del principio di legalità, sinonimo di trasparenza e meritocrazia, potrà dare concretamente speranza perché vuole spezzare i legami tra classe dirigente e mafia. Tutto questo è fondamentale in una democrazia in cui i giovani credano ancora di poter avere un futuro e lottare perché non prevalga il silenzio, la sopraffazione e il clientelismo...

APPOGGIAMO la CANDIDATURA di EMILIANO MORRONE

Matteo Trebeschi matteotrebeschi@hotmail.it

Il discorso di Emiliano Morrone:

Alcuni riferimenti multimediali:
-   Il sito della campagna elettorale: http://www.emilanomorrone.info/
-   Il giornale on line: La voce di Fiore
-   Il libro inchiesta sulla Calabria dominata dalla ’ndrangheta: La società sparente (download gratuito)
-   Interventi video di Emiliano Morrone
-   Salvatore BORSELLINO, il prof. Gianni VATTIMO e Luigi DE MAGISTRIS appoggiano la candidatura di Morrone.

Il discorso di Emiliano Morrone:

“Ho iniziato da poco la mia campagna elettorale. Sono candidato a consigliere regionale della Calabria, da indipendente nella lista di Idv della provincia di Cosenza. Finora ho incontrato giovani, operai, docenti, commercianti, disoccupati, sfruttati, usati; partendo dal mio comune d’origine, San Giovanni in Fiore (Cs).

Un amico, Andrea, impegnato nella battaglia culturale contro mafie, poteri forti e malaffare, è venuto da Verona per aiutarmi. Ha preso due settimane di ferie e, senza interessi, a proprie spese è partito per la Calabria, lavorando intensamente giorno per giorno, sopportandomi con estrema pazienza.

Ho deciso di condurre una campagna elettorale diversa, basata anzitutto sull’ascolto, l’incontro, la proposta dal basso. Ho rinunciato alla comunicazione magniloquente e ingannevole, ai grandi manifesti, gadget e analoghi, che offendono il popolo in difficoltà e svuotano il senso stesso della politica, in primo luogo servizio incondizionato per il bene comune.

Ho chiesto ai miei conterranei quali fossero i problemi delle singole realtà locali, ho cercato di capire i bisogni reali e di trovare insieme delle soluzioni. La politica e la democrazia sono, e devono essere, partecipazione: tutti abbiamo il diritto di vivere pienamente e di scegliere il nostro futuro; di essere informati, interpellati sull’impiego delle risorse pubbliche. Abbiamo il diritto di contare nelle decisioni e di non essere sottomessi, obbligati alla fuga. Ho ribadito questa ovvietà in tutti i luoghi disponibili: nel libro “La società sparente”, nelle piazze, nelle scuole, sui giornali, sul web; denunciando affari, sperperi, conflitti d’interesse, incompatibilità, anomalie. Come quelle di dirigente apicali della Regione Calabria; per esempio Giuseppe Fragomeni, sempre nelle stanze dei bottoni, delle operazioni amministrative con cui si destinano i soldi pubblici, bramati dalla ’ndrangheta.

Di Fragomeni è stata chiesta la condanna a sei mesi, nel procedimento “Why not?” con rito abbreviato.

Qui i direttori generali risultano legati saldamente al potere, abili nella realizzazione di equilibri politici. Sono quelli di cui si parla poco, quelli che, con loro candidature o interventi in campagna elettorale, portano pacchi di voti ad Agazio Loiero; nuovamente candidato, grazie alla finzione delle primarie del Pd, alla presidenza della Regione. Penso a Franco Petramala, dg dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, e a Francesco Cosentino, responsabile di consorzi pubblici. I loro incarichi sono importanti, dalle loro poltrone possono, contano.

La Calabria è la regione col maggiore numero di depuratori al mondo e le acque, in mano a privati, sono una porcheria. Siamo eternamente in stato d’emergenza, i soldi arrivano o restano a Roma, la situazione peggiora, la nostra terra s’impoverisce: la gente parte, non ritorna. Chi resta s’ammala: muore di cancro, disperazione, solitudine, carenze. Vedere il degrado, l’abbandono, l’abuso in ogni angolo, mi ha portato rabbia e voglia di lottare; consapevole che, in assenza d’una reazione collettiva, domani ci resteranno solo vuoto e silenzio.

Qualche volta sono stato anche fuori del “mio” collegio elettorale, ritenendolo necessario. Al municipio di Rosarno, comune sciolto per mafia, nei giorni scorsi le autorità hanno relazionato sulla vicenda degl’immigrati a una delegazione del parlamento europeo. Lì ho visto anche Clemente Mastella e Mario Pirillo. Del primo è risaputo come fa voti. Il secondo, invece, è meno noto. Ne denunciammo un’iniziativa singolare, con tanto di audio in rete: la convocazione di seicento forestali - era assessore regionale all’Agricoltura - con richiesta di consenso elettorale in orario di lavoro, quale contropartita per la loro stabilizzazione, a suo avviso ottenuta durante il proprio mandato. Pirillo andò poi al parlamento europeo con oltre 110.000 preferenze, 2.500 delle quali solo a San Giovanni in Fiore, luogo di quella convocazione immorale.

Nella mia città, mi hanno riferito che l’attuale consigliere regionale di Idv Maurizio Feraudo, candidato nella mia stessa lista, ha incontrato dei disoccupati del posto. Non so di che cosa abbia discusso, quindi non posso né voglio accusarlo.

So che San Giovanni in Fiore, 6.000 disoccupati su 18.000 abitanti, è un’area elettoralmente interessante per tanti profittatori, riciclati e bugiardi. Riprovo, e mi prendo tutta la libertà di scriverlo, pratiche di formazione del consenso fondate sul bisogno delle masse. Voglio credere che Feraudo non stia conducendo la solita politica alla calabrese, che sappia tenersi lontano, e purtroppo non l’ha fatto in passato, da ogni rapporto politico con potenti dell’area cosentina, i cui sistemi immorali di pressione sull’elettorato ho combattuto e combatterò per amore di giustizia e verità.

Vi chiedo, allora, di aiutarmi, di coinvolgere i vostri amici, di riempire la rete della nostra voglia di sentire “quel fresco profumo di libertà” per cui sono morti Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta.

Ho bisogno d’una mano concreta, non solo della stima su Internet. Perché ho scelto d’impegnarmi, di mettermi in gioco, di essere uno di voi, come voi, per voi.

Emiliano Morrone


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