Lettera aperta

Abbazia florense, rubati 2,5 milioni. Comitato civico chiede consiglio comunale immediato

venerdì 16 agosto 2013.
 

Gentile Luigi Astorino (in foto, nda), presidente del Consiglio comunale di S. Giovanni in Fiore (Cs),

come è noto, alla parrocchia di Santa Maria delle Grazie mancano 2,5 milioni di euro. L’importo corrisponde a incassi di vendite illecite di beni parrocchiali, tra cui opere sacre rubate, alcune ritrovate a Torino.

Come sa, l’ex parroco don Franco Spadafora ha già patteggiato. Inoltre, sono in corso procedimenti penali a Cosenza; coinvolto anche il vescovo di San Marco Argentano-Scalea (Cs) Leonardo Bonanno, che per l’accusa avrebbe aiutato don Spadafora quando era sotto inchiesta.

Nessuno, tuttavia, ha chiarito che fine abbiano fatto i soldi mancanti alla suddetta parrocchia. In questo senso la procura non ha ancora dato indicazioni, che tutti riteniamo indispensabili. Va aggiunto che furono venduti abusivamente loculi cimiteriali destinati agli anziani della vecchia opera di carità tenuta dalla parrocchia nell’Abbazia florense e intitolata a San Vincenzo De’ Paoli.

Come sa, benché i locali in argomento fossero del municipio, secondo quanto dichiarato dai carabinieri dei Beni culturali, l’opera di carità fu ceduta a privati con l’avallo della Curia arcivescovile di Cosenza, come da atto pure in suo possesso. I privati crearono una società con lo stesso nome dell’opera succitata e ottennero i permessi per realizzare nei predetti locali una casa di riposo, disconoscendo la proprietà del Comune. Ciò avveniva nel 2006.

Di gravità degli atti di autorizzazione della casa di riposo riferì il sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Barile, nel consiglio comunale del 21 settembre 2012; quando, cioè, fu pubblica una situazione ignota alla giunta municipale prima di inchieste giornalistiche e denunce del Comitato pro Abbazia florense.

Abbiamo appreso che, nonostante quanto qui esposto, nella scorsa primavera la casa di riposo ottenne l’accatastamento specifico dei locali in parola, a lungo altro e inidoneo all’attività. Per ultimo, sembrerebbe esserci un accordo fra Curia, Comune e titolari della casa di riposo, in virtù del quale fra due anni i medesimi locali tornerebbero al municipio.

Per ragioni di trasparenza, e anche per capire come il Comune di San Giovanni in Fiore vuol rilanciare l’Abbazia florense, le chiediamo l’immediata convocazione di un Consiglio comunale. È obbligatorio che i cittadini siano informati dello stato reale delle cose, trascorso quasi un anno dal summenzionato, non risolutivo consiglio.

Emiliano Morrone

Per il Comitato pro Abbazia florense


Rispondere all'articolo

Forum