IL RISCATTO DELLA CIVETTA (la "nottola di Minerva" - a gloria di Atena e a vergogna di Hegel).

SIENA. La contrada della Civetta vince il Palio dell’Assunta.

La Civetta aveva vinto cinque anni fa con lo stesso fantino Brio, festeggiato dai contradaioli che ora possono prendersi l’ambito premio il Drappellone o Cencio.
sabato 16 agosto 2014.
 

Palio Siena, vince la Civetta

E’ la contrada della Civetta a vincere il Palio dell’Assunta. Tre giri della piazza del Campo, tre minuti e una manciata di secondi che hanno visto anche la caduta del fantino della contrada del Valdimontone e la corsa del cavallo scosso. La Civetta aveva vinto cinque anni fa con lo stesso fantino Brio, festeggiato dai contradaioli che ora possono prendersi l’ambito premio il Drappellone o Cencio.

Sono 17 le contrade, che partecipano al Palio di Siena, ogni anno il 2 luglio e il 16 agosto, alternandosi in modo da essere sempre dieci sul campo. Ciascuna ha il suo stemma, con i suoi colori, il suo motto e la sua storia. A una contrada si appartiene soltanto per nascita e i senesi puri vi restano legati a vita. Tant’è che se una ragazza della ’’Chiocciola’’ sposa un ragazzo del ’’Bruco’’, al momento del Palio non potrà tifare i campioni in gara che appartengono alla contrada del marito.

LA CHIOCCIOLA - ’’Con lento passo e grave nel campo a trionfar la Chiocciola scende’’. Questo e’ il motto della contrada senese della Chiocciola, rappresentanta da uno stemma argento con una chiocciola strisciante. Lo stemma è poi circondato da rose e dalle iniziali U. M. (Umberto e Margherita di Savoia). Con i colori giallo e rosso con liste turchine, la chiocciola simboleggia la prudenza e rappresenta la corporazione dei cuoiai. Le contrade alleate sono il Bruco, l’Istrice, la Pantera e la Selva mentre solo una è nemica la Tartuca.

LA CIVETTA- ’’Vedo nella notte’’ e’ il suo motto e rosso e nero con liste bianche sono i suoi colori. E’ la contrada della Civetta che ha lo stemma partito di nero e di rosso, e una civetta coronata, raffigurata al naturale appollaiata su di un ramoscello, affiancata da stemmi azzurri con le lettere U. M. (Umberto I e Margherita di Savoia). La Civetta simboleggia l’astuzia e rappresenta le corporazioni dei calzolai, pollaioli, borsai e banchieri. Le contrade alleate o amiche sono l’Aquila, l’Istrice, la Giraffa e la Pantera mentre la contrada nemica e’ il Leocorno. Ha il titolo di ’’priora’’ per aver ospitato la prima riunione di tutti i priori dell 17 contrade.

IL BRUCO- ’’Come rivoluzion suona il mio nome’’ e’ il suo motto e giallo e verde sono i suoi colori con liste turchine. E’ la contrata del Bruco che simboleggia l’industriosita’ e rappresenta la corporazione dei setaioli. Lo Stemma d’oro con un bruco su un ramo di rosa fogliato e’ coronato alla granducale. Le contrade alleate sono Chiocciola, Istrice, Leocorno, Nicchio e Torre e non ha contrade nemiche. Per atti di coraggio e di fedelta’ verso la Repubblica, alla contrada venne attribuito il titolo di ’’nobile’’.

L’AQUILA - ’’Dell’Aquila il rostro, l’ugna e l’ala’’. E’ il motto della contrada dell’Aquila il cui colori sono il giallo listato di nero e turchino e lo stemma sempre giallo con un’aquila bicipite coronata all’antica, con negli arti scettro, spada e globo imperiale ed un sole dorato con le iniziali U. I (Umberto I) in petto. L’Aquila simboleggia la combattivita’ e rappresenta la corporazione dei notai. Le contrade alleate sono la Civetta ed il Drago mentre unica contrada nemica e’ la Pantera. All’Aquila fu attribuito il titolo di ’’Nobile’’ dall’Imperatore Carlo V d’Asburgo nel 1536 per l’ottima accoglienza ricevuta dalla contrada in occasionedella sua visita alla citta’. La contrada oltre ad essere gemellata con la citta’ de l’Aquila lo e’ anche con La Valletta, Malta.

LA GIRAFFA - ’’Piu’ alta la testa, piu’ alta la gloria’’. E’ il motto della contrada della Giraffa che simboleggia l’eleganza e rappresenta la corporazione dei pittori. La Giraffa ha i colori rosso e bianco e lo stemma e’ argento con una giraffa tenuta da un moro, sopra un nastro azzurro portante la scritta ’’Umbertus I dedit’’. La Civetta, l’Istrice e la Pantera sono le contrade alleate della Giraffa che comunque non ne ha nemiche. Alla contrada della Giraffa venne attribuito il titolo di ’’Imperiale’’ da Vittorio Emanuele III, per aver vinto il Palio del luglio 1936 dedicato all’Impero italiano in Africa Orientale. LA Giraffa e’ gemellata con la citta’ di Grosseto.

LA LUPA - ’’Et Urbis et Senarum Signum ed Decus’’. Questo e’ il motto della contrada della Lupa, i cui colori sono il bianco e nero listato di arancio. Lo stemma d’argento rappresenta la lupa con i due gemelli (come quella romana) su un campo erboso, coronata all’antica, pennoncello nero e bianco e la bordatura argento e rossa con croci di colore alternato. La Lupa simboleggia la fedelta’ e rappresenta la corporazione dei fornai, non ha alcuna contrada alleata mentre l’Istrice e’ nemica. Per la sua iconografia la Lupa e’ gemellata con Roma. Tra i ricordi piu’ cari di questa contrada una fotografia con dedica autografata al fantino, di Giuseppe Garibaldi, che assiste’ al palio dell’agosto 1867, vinto appunto dalla Lupa: la gara si corsi il 15 agosto con un giorno di anticipo proprio per permettere la presenza del generale.

IL NICCHIO- ’’E’ il rosso del corallo che m’arde in cor’’. Questo e’ il motto della contrada del Nicchio che ha i colori azzurro con liste rosse e gialle, simboleggia la riservatezza e rappresenta la corporazione dei Vasai. Su uno stemma azzurro, una conchiglia d’argento con corona granducale e’ posta tra due rami di corallo, legati in basso da tre nodi di Savoia e due rose, una rossa e una argento. Le contrade alleate sono il Bruco, l’Onda e la Tartuca mentre quella nemica e’ il Valdimontone. Alla contrada venne attribuito il titolo di ’’Nobile’’ per il valore dimostrato attaccando per prima durante la battaglia di Montaperti, nel 1260, per avere nel 1527 a Porta Pispini, respinto l’attacco della fazione dei Noveschi e per aver portato l’acqua nel 1534, alle fonti dei Pispini ed infine per aver mantenuto a sue spese l’esercito della repubblica.

L’OCA- ’’Clangit ad arma’’ e’ il motto e bianco e verde con liste rosse sono i colori della contrada dell’Oca che simboleggia l’avvedutezza e rappresenta la corporazione dei tintori. Lo stemma d’oro e’ un’oca, su erba, con corona reale, al collo, legata da un nastro azzurro, la croce di Savoia. L’Oca non ha contrade alleate e la Torre e’ nemica. Il titolo di ’’Nobile’’ e’ e’ stato riconosciuto a seguito delle molte battaglie combattute contro i nemici a difesa della citta’. L’Oca e’ nota per essere la contrada nel cuore della quale nacque Santa Caterina da Siena , patrona d’Italia e Dottore della Chiesa.

L’ONDA- ’’Il colore del cielo, la forza del mare’’ e’ il motto e bianco e celeste sono i colori della contrada dell’Onda che simboleggia la letizia e rappresenta la corporazione dei falegnami. Sullo stemma un delfino coronato alla reale, natante sulle onde del mare su campo argento. Le contrade alleate sono il Nicchio, la Tartuca e il Valdimontone mentre unica contrada nemica e’ la Torre. Il nome dell’Onda ha origine del fatto che le sue compagnie militari avevano il compito di difendere il litorale tirrenico appartenente alla Repubblica senese e si fregia del titolo di ’’Capitana’’ perche’ le sue milizie montavano la guardia al Palazzo Comunale. L’Onda, gemellata con la citta’ di Talomone.

LA PANTERA - ’’La Pantera ruggi’ ed il popolo si scosse’’. Questo e’ il motto della contrada della Pantera che ha come colori il rosso ed il celeste con liste bianche. La Pantera simboleggia l’audacia e rappresenta la corporazione degli speziali. Lo stemma d’argento e’ una pantera rampante ed in alto a sinistra un quadro rosso e bianco recante la lettera U. (Umberto I). Le contrade alleate sono la Chiocciola, la Civetta, la Giraffa ed il Leocorno, mentre la contrada nemica e’ l’Aquila.

LA SELVA- ’’Prima Selvata in campo’’. Questo e’ il motto della contrada della Selva, i cui colori sono verde e arancio con liste bianche. Il suo stemma e’ rappresentato da un rinoceronte all’ombra di una quercia, la quale sorregge trofei di caccia, tutto e’ sormontato da un sole d’oro con la U. (Umberto I) su campo azzurro. I trofei di caccia stanno ad indicare l’origine di questa contrada dalla quale l’esercito senese sceglieva i migliori arceri. Gemellata con la citta’ di Cuneo, la Selva simboleggia la potenza e rappresenta la corporazione dei tessitori. Le contrade alleate sono la Chiocciola e la Tartuca, mentre nessuna e’ nemica. Quest’anno ha vinto a sorpresa il Palio del 2 luglio.

LA TARTUCA- ’’Forza e costanza albergo’’. Questo e’ il motto della contrada della Tartuca i cui colori sono il giallo e il turchino. Il suo stemma e’ d’oro e rappresenta una tartaruga su campo di margherite bianche e nodi azzurri di Savoia. La Tartuca, il cui nome deriva dallo spagnolo ’’Tortuga’’, simboleggia la saldezza e rappresenta l’arte dei maestri di pietra, le contrade alleate sono il Leocorno, l’Onda, il Nicchio e la Selva, mentre la contrada nemica e’ la Chiocciola. Gemellata con la citta’ di Trento, la Tartuca ha vinto il palio 44 volte, l’ultima il 16 agosto 1994 con il fantino Dario Colage’, detto ’’Bufera’’, su Delfort Song.

LA TORRE - ’’Oltre la forza, la potenza’’ e’ il motto e rosso cremisi listato di blu e bianco sono i colori della contrada della Torre. Nel suo stemma un elefante d’oro con gualdrappa rossa con una croce bianca, sulla quale sorge una torre con pennoncello rosso crociato, l’elefante e’ coronato all’antica. La Torre, che simboleggia la fortezza e rappresenta la corporazione dei battilana, ha il Bruco come contrada alleata e quella nemica e’ l’Oca. Anticamente era chiamata Liofante, ma gia’ nel 1500 il simbolo della contrada, l’elefante, portava una torre da guerra molto simile a quella del Mangia.

VALDIMONTONE- ’’Sotto il mio colpo la muraglia crolla’’. Questo il motto della contrada del Valdimontone che porta i colori rosso e giallo con liste bianche. Lo stemma e’ un montone rampante in campo oro sormontato da una corona ducale e avente, in alto a sinistra, dalla parte cui e’ rivolto il Montone, su un quadretto azzurro, una ’’U’’ romana sormontata dalla corona reale. Il Valdimontone, che simboleggia la perseveranza e rappresenta la corporazione dei ligrittieri, ha come unica contrada alleata l’Onda e unica nemica il Nicchio. Il nome della contrada, che piu’ comunemente viene chiamata Montone, secondo alcune fonti ha origine da Montorio, leggendario centurione romano che pose assedio a Senio e Aschio, nipoti di Romolo e fondatori di Siena . Per altre fonti invece ha origine da Montone Piccolomini che nella zona costrui’ un fortilizio.

* ADNKRONOS. Articolo pubblicato il: 16/08/2014


Atena, con civetta e rametto di ulivo - 17.7 Kb
Atena, con civetta e rametto di ulivo
 

NOTA SULLA CIVETTA DI HEGEL (Trionfo della morte sulla vita!):

"(...) a dire anche una parola sulla dottrina di come dev’essere fatto il mondo, la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell’e fatta.
-  Ciò che il concetto insegna, la storia mostra appunto che è necessario: che, cioè, prima l’ideale appare di contro al reale, nella maturità della realtà, e poi esso costruisce questo mondo medesimo, colto nella sostanza di esso, in forma di regno intellettuale.
-  Quando la filosofia dipinge a chiaroscuro, allora un aspetto della vita è invecchiato, e dal chiaroscuro, esso non si lascia ringiovanire, ma soltanto riconoscere: la nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo
-  (G.W.F. Hegel, Lineamenti di filosofia del diritto, Prefazione, Laterza, Bari 1965, pag. 17).


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