Laboratorio di giornalismo

Elezioni 2006: il commento superpotente dell’"Orlando furioso". Nulla coi dj

domenica 30 aprile 2006.
 

Leggiamo i giornali, vediamo la televisione e navighiamo nel web. Se l’obiettivo della nostra ricerca è il risultato delle elezioni politiche 2006 non troveremo risposta. Ci perdiamo in chiacchere da caffè: Andreotti in vesti profetiche che si appropinqua alle cime più dorate del Senato, Emma Bonino che preme per laicizzare (o meglio ateizzare) uno Stato che ha il cristianesimo nel suo genoma, Calderoli che non è ancora soddisfatto delle sue magrissime figure e D’Alema che sembra ormai salpato verso orizzonti lontani...I più arditi pensavano che stando svegli fino alle tre di notte - quel fatidico lunedì di due settimane fa - avrebbero partecipato in tempo reale all’epifania di una verità per pochi eletti, insonni per di più, magari da ritrovare nella funerea espressione di Emilio Fede.

Ma, a mio giudizio, proprio questo marasma di parole, questa Babele di opinioni è l’unica verità che ci siamo meritati. Detta sottovoce , fra un comizio ed un altro, a mo’ di riempitivo: entrambi i capolista sono arrivati ad ammettere che il paese è spaccato, diviso e confuso e,come i medici più bravi ma meno umani, si sono limitati ad un’eccellente diagnosi dimenticandosi della terapia, o meglio proponendone una speculare alla stessa patologia. L’opposizione chiedeva di ritornare alle urne come sicura che in quelle notti fosse apparso l’Arcangelo Silvio a far luce sulle coscienze oscurate degli italiani; dimenticavano che in periodo Pasquale il cielo è affaccendato in cose più importanti. Faziosi: questo genere di spaccatura non nasce dall’oggi al domani ma si radica coi mesi e cogli anni, ragion per cui sarebbe del tutto inutile ritentare; magari gli esiti cambierebbero di poco, anche favorevolmente per il centro-destra ma credo che ad un medico poco importi se il proprio paziente presenti piaghe rosse o azzurre. Se c’è un problema, ci si sforza di curarlo alla radice, non mascherandolo con un accattivante make-up che sedi solo parzialmente i malumori.

Il neo-eletto Prodi esibisce invece un’assoluta maggioranza che risiede solo nei suoi sogni, sorprendendo per altro tutti gli elettori dato che tutta questa grinta era bel lungi da lui durante la campagna elettorale, un gattino insomma che si sta rivelando un leone. A quanto pare l’aria di Montecitorio fa bene! Faziosi: questa è una maggioranza virtuale e aleatoria che lascerà all’opposizione la facoltà di far albergare il caos in Parlamento (per non parlare del Senato) e soprattutto permetterà ai membri più deboli della coalizione di rivendicare scelte che magari la vera maggioranza non si sognerebbe neppure di proporre.

Purtroppo i problemi sono assai più seri di quelli che affliggono i politici di entrambi gli schieramenti, preoccupati dalla loro permanenza sulle poltrone o ansiosi di impossessarsene. Due giorni fa Pannella si è ancorato alle colonne del Senato gridando “Viva la Costituzione” e il presidente temporaneo, Scalfaro, ha dovuto farlo smobilitare con l’intervento della sicurezza. Letizia Moratti, dimenticandosi dell’ormai consueto codazzo di insulti che la segue (forse a causa dell’involuzione cui ha voluto sottoporre il nostro sistema scolastico), ha sentito l’irresistibile necessità di accompagnare il padre alla manifestazione del 25 Aprile in onore della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista, trasformandola nell’ennesimo teatrino elettorale.

Pochi dati che forse possono sembrare sconnessi o superflui, ma che se esaminati a fondo e ben collocati nel loro contesto marcano come non si stia facendo nulla per creare un po’ di calma e per aprire un dialogo genuino.

Antonello Orlando


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