Editorialazzu con video

San Giovanni in Fiore: il bando invisibile, "Tuttappostu" e la verità di "Zorro"

martedì 27 settembre 2016.
 

Nel Pd hanno lamentato difficoltà nella comunicazione degli eletti. Portavoce a riguardo, in un recente dibattito a San Giovanni in Fiore, il consigliere di Ismea Franco Laratta, la deputata Enza Bruno Bossio e, in primo luogo, il consigliere comunale Tonino Candalise, alias "Zorro", della segreteria cittadina del partito.

Un’ammissione netta, soprattutto da parte di Candalise, che ha attribuito il calo del consenso a un’incapacità di raccontare l’attività amministrativa e politica svolta. La tesi, implicita, è che il Partito democratico - al governo nazionale, regionale e locale - abbia piantato bene e che dunque bisogna soltanto aspettare i buoni frutti, certi, di un impegno complesso e strutturato.

Lasciamo ai Democratici codeste narrazioni imbarazzanti e andiamo al sodo. Parliamo di disoccupazione e precarietà, che a San Giovanni in Fiore, “patria” del(l’attuale) governatore Mario Oliverio, sono ancora più inquietanti. Dalla mancanza di lavoro e dal risaputo sfruttamento della manodopera comincia, infatti, la remota questione delle aree interne meridionali, abbandonate allo spopolamento continuo, al degrado conseguente e alla perdita di servizi fondamentali; non soltanto ospedalieri.

Il Partito democratico locale, che può contare su Oliverio finché resterà governatore della Calabria, non ha voluto affrontare il problema di fondo: vanno create condizioni di lavoro vero, produttivo, in grado di sollevare la debolissima economia della zona e ricostituire, se possibile, le casse pubbliche.

In seguito alla rumorosa protesta degli “Invisibili”, iniziata nello scorso febbraio e poi domata col classico «divide et impera» e le solite proiezioni di palazzo, il sindaco di San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro, da poco soprannominato “Tuttappostu”, ha avviato trattative con l’assessore regionale al Lavoro, Federica Roccisano, delle quali si sa ancora poco o nulla.

Dovrebbe uscire un bando per un nuovo sussidio finalizzato a una formazione imprecisata, di cui non si conoscono tempi, modalità, obiettivi possibili e criteri di selezione. Questo bando sarebbe stato congelato perché nella prima versione avrebbe escluso candidati con precedenti penali. Altri riferiscono che tale decisione - pare di ieri, al termine di un colloquio di interessati con Roccisano e “Tuttappostu” - sia stata assunta per timori di attacchi politici da un gruppo di ex “Invisibili”.

Finora non c’è mai stato un consiglio comunale o un momento pubblico su come la Regione Calabria e il Comune di San Giovanni in Fiore intendano rispondere ai bisogni di decine e decine padri di famiglia, donne sole, giovani e più adulti che attendono un indirizzo chiaro dal governo regionale. La partita è stata “giocata” soltanto da “Tuttappostu”, che in disparte ha rassicurato la sua maggioranza, muta, immobile, indifferente.

Non c’è soltanto una carenza nella comunicazione degli eletti, allora. I fatti qui riassunti indicano la scomparsa della politica, che a mio avviso non riesce più a dialogare, a guardare lontano, a costruire per la comunità.

Emiliano Morrone

emilianomorrone(at)gmail.com


Rispondere all'articolo

Forum