Violazioni della libertà di stampa

Perquisizioni e sequestri per Calabria Ora, lo scomodo giornale diretto dallo scomodissimo Paride Leporace. Locri è al centro della questione

martedì 9 maggio 2006.
 

7 maggio 2006 - Agenti della polizia di Stato hanno compiuto in serata una serie di perquisizioni nelle redazioni del quotidiano Calabria Ora che, da stamane, ha iniziato a pubblicare la relazione della commissione d’accesso che ha portato allo scioglimento dell’Azienda Sanitaria di Locri per infiltrazioni mafiose.

L’insediamento della commissione era stata disposta dopo l’omicidio del vice presidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Le perquisizioni nelle redazioni del quotidiano Calabria Ora sono state disposte dal sostituto procuratore di Reggio Calabria, Domenico Galletta. Nel corso della perquisizione nella redazione centrale di Calabria Ora a Cosenza, i giornalisti hanno consegnato agli agenti della polizia di Stato il file contenente la relazione relativa alla Asl di Locri. ’’Un grave attacco - ha detto il direttore di Calabria Ora, Paride Leporace - alla liberta’ di stampa e di espressione viene perpetrato in Calabria. Non capisco perche’ le stesse notizie pubblicate dal Corriere della Sera e dalla Stampa non abbiano suscitato nessun atto di perquisizione e di sequestro quando invece in Calabria un giornale che decide di rendere pubbliche notizie che interessano tutta la vita regionale venga colpito da un atto di questo tipo. La decisione di pubblicare la relazione e’ stata resa necessaria dalle reazioni che dalla Locride arrivavano sulla pubblicazione di notizie parziali provenienti dalla relazione. Ricordiamo che detta relazione ha indotto il Ministero dell’Interno a sciogliere l’Azienda Sanitaria 9 di Locri per infiltrazione mafiose’’. ’’Continueremo - ha concluso Leporace - nella nostra battaglia di liberta’ e di legalita’. Ci scusiamo con i lettori che non potranno leggere la restante parte della relazione ma i sequestri e la polizia nelle redazioni non ci fermeranno. Continueremo ad essere il giornale che scrive le notizie che gli altri non pubblicano’’. Lesa la libertà di stampa L’Ordine ed il Sindacato dei Giornalisti della Calabria in una nota esprimono piena solidarieta’ al direttore ed ai giornalisti del quotidiano ’’Calabria Ora’’ che, stasera, ha subito una perquisizione delle redazioni centrale e decentrate da parte degli agenti della Digos su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria. All’origine della perquisizione, la pubblicazione della ’’Relazione integrale d’accesso’’ della Commissione d’inchiesta sull’Asl di Locri, che ha portato allo scioglimento della stessa. ’’L’accesso della Digos nelle redazioni di Calabria Ora - e’ scritto nella nota dell’Ordine ed del Sindacato dei Giornalisti della Calabria - rappresentano, al di la’ dell’ovvia legittimita’ formale dell’intervento, una evidente lesione del principio intangibile della liberta’ di stampa. Il giornale si e’, infatti, limitato a pubblicare atti ormai acquisiti e definitivi che hanno gia’ portato allo scioglimento dell’Asl di Locri’’. E’ davvero grave che un sequestro vieti all’opinione pubblica di conoscere la verità su quanto di grave è accaduto nell’ASL di Locri. E’ diritto-dovere dei giornali e dei giornalisti informare. Un diritto che va tutelato e non inquisito.


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