Di Biagio Simonetta, dal sito www.ilquotidianodellacalabria.it
SAN GIOVANNI IN FIORE Al voto, al voto. Da domattina la San Giovanni elettrice si recherà alle urne per eleggere vecchi e nuovi amministratori. Una campagna elettorale scoppiettante s’è chiusa con un giorno d’anticipo. Le note faccende accorse a Papa Giovanni Paolo II, infatti, hanno prodotto l’annullamento di ogni appuntamento propagandistico. Il tutto s’è arginato, dunque, giovedì sera, col dibattito televisivo tra i quattro candidati sindaco. Barile, Greco, Nicoletti e Vattimo, in diretta sugli schermi di Sila Tv hanno raccolto uno share altissimo. La maggior parte dei sangiovannesi ha assistito al duello televisivo, frantumando record da campionati del mondo di calcio. Come per il primo appuntamento televisivo (quello del 24 marzo) anche l’ultimo ha mostrato, in alcuni casi, lacune politiche evidenti e dialettiche d’altri mondi. Cominciata all’insegna della finta calma, la discussione s’è accesa sul finire. Protagonisti soprattutto Vattimo e Barile. Il primo (che prima della trasmissione ha regalato un libro ai colleghi avversari) ha aggettivato il secondo come "sciagurato", chiedendo scusa in un secondo momento e ricordando Manzoni. Barile ha dato al professor Vattimo del "cretino". Limiti della politica. Screzio tra i due anche sulle possibili visite in città, con Vattimo che parla di Umberto Eco e Barile che risponde con Bush. Ironia? Forse, ma scadente. Più consistente l’attacco frontale di inizio serata nei confronti di Nicoletti, candidato del centrosinistra. Il socialista è stato punzecchiato da tutti i concorrenti, specie sul motivo che ha spinto lo Sdi ad accasarsi con una coalizione fino a ieri non condivisa. Greco (Nuovo Psi) ha fatto emergere come in campo siano quattro candidati di opposizione rispetto alla giunta Succurro. Vattimo ha tirato in ballo la mala-gestione comunale, non disdegnando l’argomento dei collegamenti con il quartiere Olivaro, periferia ribelle di questa città. Barile ha insistito molto sulle biomasse. Un dibattito diesel che s’è acceso col passare dei minuti. Adesso spetterà agli elettori giudicare. Ai protagonisti e alle loro squadre non è rimasta che la nervosa affissione dei manifesti di ieri sera, inzuppati da una pioggia fitta che ha fatto da tetro contorno al dolore e all’angoscia del mondo cattolico. Da domani comincia il frenetico conto alla rovescia. E comunque andrà queste elezioni resteranno incise nella mente di molti. Per un centrosinistra così unito come non lo si vedeva da anni, per un gruppo di senza lavoro che dopo tempi di magra e di sconforto presenta una propria lista, per un filosofo, Gianni Vattimo, di quelli che si studia a scuola, candidato a sindaco. Storie di questa Sila un po’ folle. Storie di questa gente di montagna che deciderà il proprio destino, e quello dei propri figli.
Biagio Simonetta