Felice Accame
Il linguaggio come capro espiatorio dell’insipienza metodologica
SCHEDA EDITORIALE *
dalla quarta di copertina
Non c’è periodo storico del pensiero filosofico - e non c’è disciplina scientifica - in cui qualcuno, ad un certo snodo delle proprie argomentazioni, non abbia concluso che il linguaggio - perlopiù quel linguaggio che usiamo tutti i giorni ma anche quel linguaggio tanto speciale da essere utilizzato solo per dire cose speciali che si vorrebbero “perfette” quando non “esattissime” - non sia difettoso.
Neppure le religioni si sono esentate dall’unirsi al coro, tanto da far sospettare che, se “in principio era il Logos” - paradossalmente, tragicamente -, questo “Logos” fosse sbagliato.
Tuttavia, molte delle argomentazioni a sostegno di questa tesi fanno acqua da tutte le parti. Nell’industriarsi a smontarle una per una, l’autore apre un vaso di Pandora che rivela tutta la sua veneficità.
Consapevolmente o meno, nel tentativo di perpetuare il dominio dell’uomo sull’uomo, si accusa il linguaggio per assolvere se stessi - da abusi di potere, da viltà e, perché no, da quell’inettitudine che, alla fine dei conti, risulta sagacemente funzionale alla buona salute dell’intero sistema su cui si basano le relazioni umane.
Felice Accame (Varese 1945) insegna Teoria della Comunicazione presso il Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio, presiede la Società di Cultura Metodologico-Operativa e dirige “Methodologia - Pensiero Linguaggio Modelli”.
Opere principali: L’individuazione e la designazione dell’attività mentale, Roma 1994, Scienza, storia, racconto e notizia, Roma 1996 e La funzione ideologica delle teorie della conoscenza, Milano 2002.
Per la Odradek edizioni ha
pubblicato: Dire e condire 1999, Le metafore della complementarità 2006, Antologia critica del sistema delle stelle 2006 e (con un documentario fotografico di Anna Rocco) Firma altrui e nome proprio 2009.
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Prefazione
Nota editoriale
Introduzione
1. Il Cratilo e il rapporto tra linguaggio e realtà
2. La realtà
3. Lo scetticismo
4. Il costitutivo e il consecutivo
5. Il linguaggio
6. I rapporti tra linguaggio e realtà e l’inadeguatezza del primo nei confronti della seconda
7. Di un’inadeguatezza che cresce man mano che rimpicciolisce l’oggetto di cui (forse) si parla
8. La matematica come cura della malattia del linguaggio
9. La catastrofe del linguaggio sotto il peso delle categorie negative: l’inconoscibile, l’ineffabile, l’inesprimibile, l’indicibile e l’incomunicabile
10. L’incompletezza del linguaggio
11. Malfermità e ambiguità del linguaggio
12. Ostacolo nell’accesso al pensiero, subdolità del linguaggio
13. L’intraducibilità del linguaggio
14. Totalitarismo del linguaggio
15. Diseconomicità del linguaggio
16. L’incontinenza logico-proposizionale del linguaggio
17. Gli interdetti
18. Il cattivo uso del linguaggio
Appendice. Una teoria antilinguaggio
Bibliografia
Indice dei nomi citati
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Collana Ideologia e conoscenza
ISBN 978-88-96487-34-1
pp. 460 € 40,00
ODRADEK Edizioni
IN RETE:
Presentazione del libro "Il Linguaggio come capro espiatorio..." di Felice Accame (YOUTUBE)