Problemi ... "sanitari"!

DELL’ITALIA E DEL COSTUME DEGLI ITALIANI. LA CAMERA DEI DEPUTATI E’ IN SUBBUGLIO !!! Il problema del "bagno" (del "WC", della "toilette"), già emerso a maggio, a ottobre è scoppiato di nuovo!!! Sarà l’ufficio di presidenza a discutere del caso ’Luxuria’ sollevato dalla portavoce di "Forza Italia" Gardini.

venerdì 27 ottobre 2006.
 

ALLA CAMERA DEI DEPUTATI SCOPPIA "IL CASO WC" *

ROMA - Battibecco oggi ai bagni delle donne di Montecitorio. Durante una pausa nella votazioni, la portavoce azzurra, Elisabetta Gardini, incappa in Vladimiro Guadagno, Luxuria, il deputato transgender del Prc e lo attacca: "Questo é il bagno delle donne, tu non ci puoi stare". Luxuria spiega di aver pensato che fosse uno scherzo, ma poi si arrabbia: "Sono anni che usufruisco dei bagni delle donne e da sei mesi di quelli della Camera, non mi sarei mai aspettata una aggressione con quei toni e con quella violenza".

"Dopo sei mesi pensavo che la questione fosse risolta...era lontano mille miglia da me l’idea di poter entrare e trovarlo là...sono entrata e l’ho visto e l’ho vissuta come una violenza, è una violenza ’sessuale’, mi sono proprio sentita male, perché devo essere costretta a stare male?". La portavoce di Forza Italia, Elisabetta Gardini, racconta così la querelle avuta al bagno delle donne di Montecitorio, con Vladimiro Guadagno, il parlamentare transgender del Prc. "L’ho visto lì - aggiunge la Gardini - e gli e l’ho detto: qui non puoi stare, questo è il bagno delle donne". La Gardini sottolinea di ritenere sbagliato che polemiche e problemi "che attengono all’organizzazione della Camera vengano fuori" visto che tra l’altro "gettano discredito sul Parlamento". L’azzurra ha scritto una lettera ai questori ("che hanno già sottoscritto molte colleghe" spiega), per invitarli a risolvere il problema. Come? chiedono i giornalisti: "dandogli un bagno per lui, ce ne sono tanti...".

"Siamo arrivati alla vergogna civile, me ne sono andato disgustato". Così il capogruppo dell’ Italia dei Valori, Massimo Donadi, commenta un intervento fatto nel corso della capigruppo sul caso Luxuria. "Ad un certo punto - spiega Donadi - ha preso la parola il rappresentante di An (Roberto Menia, ndr) dicendo che per lui non esiste la deputata Luxuria, ma solo il deputato Guadagno ed ha poi aggiunto altre dichiarazioni lesive del decoro e del rispetto di una scelta fatta in base alla legge". Dopo aver ascoltato l’intervento, racconta Donadi, "mi sono scusato ma non ho ritenuto opportuno restare perché si tratta di un episodio lesivo della dignità umana".

"La mia posizione è nota ed è quella di rispettare le scelte individuali che conformano la personalità e orientano le scelte sessuali". Così il presidente della Camera Fausto Bertinotti è intervenuto sul ’caso Luxuria’ nel corso della conferenza dei capigruppo, secondo quanto riferisce il capogruppo del Prc Gennaro Migliore. "Ho chiesto che venissero prese le distanze da comportamenti - ha detto - che almeno nel dubbio, non contemplano la tolleranza". Certo, ha ancora aggiunto: "la capigruppo non è una cattedra etica ma in un’istituzione non si può non fare premio delle libere scelte individuali". E al capogruppo dell’Udc Luca Volonté e al vicepresidente dei deputati di Forza Italia Antonio Leone che avrebbero "insistito" che la vicenda chiama in causa il tema "della reciprocità" dei diritti, Bertinotti ha replicato: "No, non c’e reciprocità e simmetria. Un diritto individuale fa sempre premio su tutto".

"Il comportamento della Gardini? Penoso sul lato umano prima che politico". Così Franco Grillini, deputato dell’Ulivo, commenta la querelle tra Elisabetta Gradini e Vladimino Guadagno, Luxuria, deputata transgender del Prc. "La sua è stata una reazione isterica ma assume anche connotazione politica - prosegue - perché ricopre un ruolo nel suo partito. Quello che è accaduto esprime l’anima di questa destra intollerante e che rifiuta la diversità. Una destra clericale e bigotta". Grillini paragona la destra italiana con quella europea "dove si sta percorrendo davvero e concretamente la via della modernizzazione" . "Loro - aggiunge - anziché allinearsi con il processo di modernizzazione, vanno indietro come i gamberi. Hanno il bigottismo della destra anni ’50 senza le capacita’ della classe dirigente di allora e la Gardini ci ha dato dimostrazione di trovarsi ancora nel Medioevo".

Sarà l’ufficio di presidenza a discutere del caso ’Luxuria’ sollevato dalla portavoce di Forza Italia Gardini. E’ quanto è stato deciso nel corso della capigruppo di questa pomeriggio, nel corso della quale questo è stato uno dei temi all’ordine del giorno. La richiesta è stata avanzata dal capogruppo dell’Udc Luca Volonté e dal vicepresidente dei deputati di Fi Antonio Leone. La maggioranza nel suo complesso ha invece espresso la propria solidarietà a difesa di un episodio che "rappresenta una sorta di violenza della sensibilità di una persona", riferiscono al termine i capigruppo di Prc e Verdi, Gennaro Migliore Angelo Bonelli. Per l’opposizione due sono le possibili soluzioni: la presenza dei questori ai bagni della Camera e in un secondo tempo la creazione di uno spazio ad hoc, raccontano Migliore e Bonelli. La seconda ipotesi equivale a voler dare luogo a una situazionétipo il braccio 5 di Rebibbia. Ma si dimenticano - sottolinea però Bonelli - che lì è stata una conquista a seguito delle violenze". Prc e Verdi fanno quadrato contro la Cdl: Le "parole dell’esponente di An Menia sono la testimonianza della cultura da cui proviene - afferma Migliore - il peggio dell’omofobia, del razzismo, della xenofobia". I Verdi si dicono "stupefatti e interdetti per l’offensiva nei confronti di una persona e di una sensibilità che sta, tra l’altro, lavorando per i diritti".

* http://www.ansa.it/opencms/export/main/visualizza_fdg.html_2021510843.html


Un socialista chiede il wc per transgender e scoppiano le polemiche.

Luxuria: «No alle trans-toilette alla Camera».

Il neodeputato del Prc si indigna: «No all’apartheid della segregazione urinaria, polemica strumentale e offensiva»

di Alessandra Muglia*

Onorevole Luxuria la sua decisione di utilizzare i bagni delle donne in Transatlantico ha sollevato proteste e polemiche. Se lo aspettava?

«Non mi aspettavo che la politica scendesse così in basso con questa polemica che reputo strumentale e offensiva. Ci sono momenti molto difficili nella vita di una trangender e anche un po’ imbarazzanti, come l’uso dei bagni pubblici. Di solito andiamo nei bagni delle donne perché gli uomini si imbarazzano. Penso che volare così in basso nella politica sia un modo per perdere tempo e per non interessarsi dei problemi della gente».

E’ indignata la prima deputata transgender (eletta nelle file di Rifondazione): single, 41 anni il prossimo 24 giugno, una laurea con lode in Lingue in tasca e un trascorso di attivista gay e di attrice, Luxuria le battute le aveva messe in conto ma di certo non si aspettatava che il primo argomento di discussione alla Camera fosse dove fare pipì. Tant’è che un altro «debuttante» di Montecitorio, il «ripescato» Lucio Barani (Partito Socialista-Nuovo Psi), è arrivato chiedere di istituire una toilette ad hoc: «Ho inoltrato al presidente Bertinotti un’interrogazione urgente (leggi il testo), uno strumento previsto dal regolamento ma non conosciuto e quindi mai utilizzato. Bertinotti ha voluto Luxuria in Parlamento, ora deve provvedere, ci sono degli obblighi igienico-sanitari da adempiere» s’inalbera il neodeputato.

Luxuria era all’oscuro della singolare iniziativa. E raggiunta al telefono prima dell’ennesimo decollo (fino al 14 maggio fa la spola tra Roma e Torino dove è in scena con "lezioni di sesso" aperte al pubblico nel suo spettacolo «Si sdrai, per favore») ha reagito con la consueta ironia: «L’apartheid della segregazione urinaria non è un argomento che mi appassiona particolarmente. E’ un privilegio che non penso di meritare. Non voglio ottenere il privilegio di avere un bagno tutto per me. Penso invece che alcuni servizi per le donne debbano essere rivolti anche alle trans. Come è successo in Gran Bretagna dove ci è stata riconosciuta come età pensionabile quella delle donne: 60 anni invece di 65».

Barani ha motivato la sua richiesta sostenendo che «non è giusto provocare imbarazzo tra uomini donne e transgender relativamente all’uso della toilette».

«A lui ricordo che quando si va in un bagno si chiude la porta»

L’episodio più sgradevole e quello che l’ha sorpresa in positivo dal suo debutto in Aula?

«Mi ha fatto piacere ricevere i complimenti anche degli avversari politici per come ho condotto la campagna elettorale. L’episodio più sgradevole forse è stata la richiesta avanzata da Roberto Menia, di Alleanza Nazionale, di bandire il mio nome d’arte Luxuria definendolo "nomignolo di travestimento" quando è apparso sul tabellone elettronico alla chiama per l’elezione del presidente della Camera. Ma è stato zittito subito dal presidente della seduta Fabio Mussi: "Lo pseudonimo è consentito alla Camera". Che ha ricordato anche i precedenti: come Alberto Moravia che si chiamava Pincherle, il caso di Bobo Craxi, Ombretta Colli, il cui vero cognome è Comelli e Marco Pannella, che in realtà si chiama Giacinto».

Alessandra Muglia 05 maggio 2006

*www.corriere.it, 05 maggio 2006


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