Governo di ITALIA !!!

SCUOLA. CANCELLATA LA "RIFORMA MORATTI", VIA LIBERA ALLA "RIVOLUZIONE FIORONI". La novità più grande, "i Poli tecno-professionali". Ma per le aziende della nostra ITALIA o per l’ "Azienda ITALIA" di Qualcuno!? Boh!?

giovedì 25 gennaio 2007.
 
[...] "Abbiamo gettato le basi della scuola che vogliamo", commenta a caldo il viceministro, Mariangela Bastico che continua: "Con l’obbligo a 16 anni, la riforma dei tecnici e dei professionali e l’integrazione dell’area post diploma abbiamo smontato e cambiato una parte fondamentale della riforma Moratti, evitando la svalorizzazione dell’istruzione tecnico e professionale". Il tutto evitando la deriva degli istituti professionali che secondo il disegno morattiano sarebbero dovuti passare alle regioni [...]

Insieme ai licei tornano gli Istituti tecnici e professionali, con interventi contro la dispersione. Le scuole diventano Fondazioni e potranno ricevere donazioni

Via libera alla ’rivoluzione Fioroni’. Superiori, cancellata la riforma Moratti

Ecco tutte le novità. I commenti del ministro e del viceministro Bastico

di SALVO INTRAVAIA *

Cancellata di fatto la riforma Moratti al superiore: ritornano gli istituti gli tecnici e i professionali. E ancora, scuole equiparate dal punto di vista fiscale alle Fondazioni, riforma degli organi collegiali e qualifiche professionali triennali con relativo albo nazionale. E’ in arrivo per la scuola italiana una vera rivoluzione. Il cosiddetto pacchetto Fioroni, contenuto nel provvedimento sulle Liberalizzazioni (il cosiddetto decreto Bersani) è stato approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri.

La riforma ruota su due assi fondamentali: agevolazioni fiscali a favore delle istituzioni scolastiche e potenziamento dell’area tecnico professionale della scuola superiore. Tutte le novità sono contenute in due distinti provvedimenti: un decreto-legge e un disegno di legge.

Riforma della scuola superiore. "Gli istituti tecnici e professionali tornano di serie A" è il primo commento del ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Il governo ha stralciato dalla strutturazione in otto licei della scuola superiore disegnata dal governo Berlusconi quelli tecnologici ed economici. Nell’ordinamento scolastico italiano resteranno dunque gli attuali istituti tecnici e i professionali che saranno a loro volta oggetto di una consistente rivisitazione. La riforma in questione riguarda le scuole che destano le maggiori preoccupazioni in relazione agli alti tassi di dispersione scolastica registrati. E dove trovano posto oltre un milione e 400 mila studenti (il 55 per cento del totale, al superiore). Saranno ’accorciati i percorsi’ scolastici, in termini di monte ore annuo, e diminuiranno anche le discipline. Ma ’la rivoluzione - ha spiegato Fioroni - è quella dei Poli tecnico-professionali’ che prevede l’istituzione dei Poli tecnico-professionali, uno per ogni provincia’. Si tratta di organismi scolastici complessi che al loro interno comprenderanno gli attuali istituti tecnici e professionali, ’strutture formative per il conseguimento di qualifiche triennali - e diplomi professionali spendibili a livello nazionale ed europeo - e Istituti tecnici superiori’: gli attuali corsi post diploma Ifts (di istruzione e formazione tecnico superiore). L’obiettivo è di colmare un gap di professionalità che costringe ogni anno le imprese italiane a cercare ’senza trovarli, 500 mila giovani con qualifiche tecnico-professionali e 80 mila super periti’.

Le scuole come le Fondazioni. Le scuole italiane, che in base all’ultima Finanziaria riceveranno direttamente - senza cioè più passaggi intermedi - nelle loro casse le somme che costituiscono il cosiddetto Fondo d’istituto, saranno equiparate dal punto di vista fiscale alle Fondazioni ’per consentire le stesse agevolazioni di incentivi delle Fondazioni e per destinare nuove risorse all’innovazione didattica e al miglioramento del patrimonio edilizio’. Attualmente il Fondo permette alle scuole italiane di ’personalizzare’ l’offerta formativa: attività integrative, corsi pomeridiani, corsi di recupero ed altro. Uno dei primi effetti di questa rivoluzione sarà la possibilità, finora espressamente vietata per le scuole, di ricevere già da quest’anno donazioni da parte di soggetti privati: persone fisiche, onlus e imprese che non potranno in alcuno modo entrare negli organismi decisionali. Ma nel corso della lunga discussione l’esecutivo ha pensato anche a un fondo perequativo per le scuole delle regioni meno fortunate. Si pensa infatti che saranno le istituzioni scolastiche del Nord a ricevere il maggior numero di donazioni. Il fondo compensativo eviterà la creazioni di scuole di serie A e di serie B.

Riforma degli Organi collegiali. E per rendere più efficace la gestione delle scuole, oltre alle novità inserite nel cosiddetto decreto Bersani, il governo ha approvato una delega al ministro Fioroni che entro 12 mesi dovrà mettere mano alla riforma degli organi collegiali d’istituto, fermi alla versione del 1974. Sarà riformata la composizione del Consiglio d’istituto: l’organismo che gestisce gli aspetti economici e organizzativi delle scuole autonome. Attualmente del Consiglio fanno parte, in proporzioni diverse, docenti, genitori, alunni (solo al superiore) e personale non docente. Oltre al dirigente scolastico, membro di diritto, in futuro, le scuole potranno prevedere ’la possibilità di far partecipare agli organi collegiali e rappresentanti delle autonomie locali, delle università, delle associazioni, delle fondazioni, delle organizzazioni rappresentative del mondo economico, del terzo settore, del lavoro e delle realtà sociali e culturali presenti sul territorio’. Stessa cosa per i Collegi dei docenti (che gestiscono gli aspetti didattici) che potranno dotarsi di un Comitato tecnico: u gruppo di insegnanti che avranno il compito di supportare e monitorare la corretta attuazione del Pof: il Piano dell’offerta formativa.

La nuova scuola. Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana che mira ad una maggiore vicinanza tra il mondo della scuola, le realtà presenti nel territorio e il mondo del lavoro. "Abbiamo gettato le basi della scuola che vogliamo", commenta a caldo il viceministro, Mariangela Bastico che continua: "Con l’obbligo a 16 anni, la riforma dei tecnici e dei professionali e l’integrazione dell’area post diploma abbiamo smontato e cambiato una parte fondamentale della riforma Moratti, evitando la svalorizzazione dell’istruzione tecnico e professionale". Il tutto evitando la deriva degli istituti professionali che secondo il disegno morattiano sarebbero dovuti passare alle regioni.

* la Repubblica, 25 gennaio 2007


Sul tema, a livello più ampio e generale, cfr.:

-  In principio era la Buona-Parola ... L’ITALIA ha, di nuovo e finalmente, coscienza dell’importanza del NOME e della Parola. Il governo Prodi ha rimesso al suo posto l’ "aggettivo" ... scomparso, al Ministero della PUBBLICA Istruzione!!!

-  "Forza" ITALIA!!! RAPPORTO EURISPES 2007: L’ITALIA VERSO LA CATASTROFE !!! SOLO UNA RIVOLUZIONE CULTURALE PUO’ SALVARCI DAL DECLINO. LUNGA VITA ALL’ITALIA !!! "Restituitemi il mio urlo" (Huang Jianxiang)!!!


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