Licio Gelli in tv, l’opposizione insorge
Odeon tv dedica una trasmissione al ’Gran Maestro’. L’ex capo della P2 loda la Gelmini e Berlusconi, ’’l’unico che può andare avanti...’. Bindi: ’’Tornano i fantasmi del passato’’. Finocchiaro: ’’Sconcertante che diventi star tv’’
Roma, 31 ott.- (Adnkronos) - Va in onda da lunedì prossimo ’Venerabile Italia’, in onda su Odeon Tv, e Licio Gelli (nella foto) sale in cattedra. Il Gran Maestro della Loggia P2, alla conferenza stampa di presentazione della trasmissione, parla di scuola e magistratura, di governo e del Piano di Rinascita democratica. Gelli come una star televisiva? Immediata e puntuale scoppia la polemica. A dar fuoco alle polveri, è il Venerabile, che da Firenze dà il suo giudizio sui temi di attualità. E non solo. ’’In linea di massima sono d’accordo con la riforma Gelmini perché ripristina un po’ di ordine’’. Secondo Gelli, ’’il maestro unico è molto importante perché, quando c’era, conosceva l’alunno’’ e poi ’’il tema dell’abbigliamento è importante perché l’ombelico di fuori non dovrebbe essere consentito’’. Quanto alle manifestazioni studentesche, ’’non ci dovrebbero essere: gli studenti dovrebbero essere in aula a studiare, bisognerebbe proteggere chi vuole studiare - sostiene Gelli - Nelle piazze non si studia: se viene garantita la libertà di scioperare, dovrebbe essere tutelato anche chi vuole studiare, e molti in piazza non ne hanno voglia’’ e ’’dovrebbe essere proibito portare i bambini in piazza perché così non crescono educati’’.
Dalla scuola al Piano di Rinascita Democratica della P2: ’’L’unico che può andare avanti è Berlusconi - sostiene l’ex Venerabile - non perché era iscritto alla P2 ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in un momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare’’.
Quanto alla politica attuale, ’’i partiti veri non esistono più, non c’è più destra o sinistra’’. E afferma di ’’non condividere il Governo Berlusconi perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza’’.
Il centrosinistra grida allo scandalo. ’’Tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che vada in onda l’autocelebrazione di Licio Gelli e un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica", afferma la parlamentare del Pd e vice presidente della Camera, Rosy Bindi
Anna Finocchiaro trova ’’sconcertante che un personaggio come Licio Gelli diventi una sorta di star televisiva e che una rete privata presenti in pompa magna un tal avvenimento. Non si tratta di volontà di censura ma di difesa della legalità e della democrazia italiana", dice la presidente del gruppo del Pd al Senato.
Per il Pdl replica Osvaldo Napoli, vicecapogruppo alla Camera. "Il sostegno di Licio Gelli al Governo non è stato da nessuno richiesto. E’ evidente che un personaggio come il piduista Licio Gelli, screditato quanto basta, sa benissimo che un suo apprezzamento si traduce subito in veleno per lo sfortunato destinatario che lo riceve. Lo strepito che qualcuno sta facendo intorno alle sue parole mi sembra perciò il frutto di assoluta malafede. Anzi -osserva Napoli- mi spinge a chiedermi: ma Gelli per conto di chi parla e di chi lavora? Sicuramente non parla e non lavora per il governo. Le sue parole e la vicenda del suo possibile ritorno in Tv sono circostanze davvero inquietanti sulle quali sarebbe bene che si facesse un po’ di luce. Chi gli dà credito lo fa per pescare nel torbido".
Sul tema, nel sito, si cfr.:
P2, più di 900 adepti per sovvertire lo Stato *
La P2 è la loggia massonica Propaganda Due. La P2 era una loggia segreta, il cui scopo era reclutare membri con la finalità di sovvertire l’assetto socio-politico-istituzionale. La P2 riunì in segreto circa mille esponenti di primo piano del mondo politico-istituzionale, spesso molto noti. L’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, definì la P2 «un’associazione a delinquere».
Le origini della P2 si perdono nella storia visto che la loggia chiama in causa il mondo della massoneria. Di sicuro nel 1969 fu chiesto all’allora sconosciuto Licio Gelli, entrato nella massoneria solo nel 1965, di operare per la unificazione delle varie comunità massoniche. Nel 1970 a Gelli fu delegata la gestione della P2.
La lista degli appartenenti alla P2 fu tenuta riservata anche dopo la scoperta. I tentennamenti nel rendere pubblica gli appartenenti alla loggia costò ad Arnaldo Forlani la carica di presidente del Consiglio. La lista fu poi resa nota nel 1981. Tra i 932 iscritti c’era Silvio Berlusconi. Anche personaggi dello spettacolo come Claudio Villa, Alighiero Noschese e Maurizio Costanzo erano nella lista. Inoltre facevano parte della P2 Michele Sindona e Roberto Calvi, Umberto Ortolani e Leonardo Di Donna (presidente dell’ENI), Duilio Poggiolini ed i vertici dei servizi segreti italiani.
I numeri della loggia sono impressionanti: 44 parlamentari, 3 ministri del governo allora in carica, un segretario di partito, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell’esercito italiano, 4 dell’aeronautica militare, 8 ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, ma anche giornalisti ed imprenditori.
«Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo», queste le parole che Licio Gelli rilasciò nel 2003 in un’intervista a Repubblica realizzata da Concita De Gregorio. E nel 2003, guarda caso, al governo c’era Berlusconi.
* l’Unità, Pubblicato il: 31.10.08, Modificato il: 31.10.08 alle ore 16.57