Sexy auguri
da Oliviero Toscani
la Repubblica, 28 novembre 2007
Forza Italia contro la medaglia d’oro alla memoria
Ambrogini, Comune diviso su Biagi
Decise le benemerenze. Lite tra i Poli: niente onorificenza al grande giornalista. L’Unione: scelta politica *
Niente Ambrogino per Enzo Biagi. «Non lo permette il regolamento» si difende la maggioranza. «Scelta politica scandalosa» replica il centrosinistra. Si conclude amaramente il vertice con cui i capigruppo di Palazzo Marino hanno scelto i nomi che il 7 dicembre verranno insigniti delle benemerenze civiche: grande medaglia d’oro all’Arcivescovo Gianfranco Ravasi, medaglia d’oro a Valerio Onida. Tra i premiati Roberto Calasso, Caterina Caselli, il poeta Giancarlo Majorino, Antonio Ricci, Angelo Provasoli. Anche i giornalisti: Giangiacomo Schiavi del Corriere della Sera per l’iniziativa del camper nei quartieri, Natalia Aspesi di Repubblica, Michele Brambilla oggi al Giornale dopo anni al Corriere della Sera. Tra gli esclusi a sorpresa, lo stilista Valentino, l’etoile della Scala, Alessandra Ferri e Paolo Maldini.
Rapporto difficile quello dell’ex Cdl con Enzo Biagi. Martedì, la conferma. Basilio Rizzo (Lista Fo) porta al tavolo dei capigruppo la proposta di conferire la grande medaglia d’oro alla memoria del giornalista scomparso il 6 novembre. «Noi - replica il capogruppo di FI, Giulio Gallera - siamo d’accordo sul riconoscimento a Biagi. Ma non è possibile perché il Regolamento prevede un termine di scadenza per le candidature. E Biagi è morto dopo questo termine (il 19 ottobre, ndr). Non possiamo fare eccezioni perché altrimenti si potrebbero creare delle situazioni spiacevoli. Ma abbiamo preso l’impegno di conferire l’onorificenza nel 2008». In realtà, in passato, l’eccezione c’è stata. Il 3 novembre del 2003 muore in un incidente stradale l’imprenditore Alberto Falk.
Il 10 novembre si riuniscono i capigruppo per decidere i nomi degli Ambrogini: a Falck viene assegnata la grande medaglia d’oro alla memoria. «Facciamo ridere Milano - attacca Rizzo che dopo essersi vista bocciare la proposta su Biagi e sull’Ambrogino al «precario ignoto» ha votato contro il pacchetto dei premi - Le regole sono fatte per essere derogate. Adesso spieghino che non è stata data la medaglia a Biagi perché non è morto entro i termini di Regolamento. È una scelta politica ed è pretestuoso il richiamo alle regole». Rincara la dose Marilena Adamo (Ulivo): «Avremo potuto dare un segnale comune, ma il centrodestra ha avanzato delle questioni pretestuosamente formali e quindi insuperabili». «È scandaloso - attacca Vladimiro Merlin, Rifondazione - Ci si attacca a dei cavilli». «Ogni divisione tradisce il valore del riconoscimento - attacca il presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri - e fa male alla memoria dei grandi milanesi. Quest’anno non ci sono state polemiche quindi dispiace doppiamente che, anche solo per qualche minuto, si siano radicalizzate posizioni su un nome importante per Milano».
Maurizio Giannattasio
* Corriere della Sera, 28 novembre 2007
Blitz della Guardia di finanza a Palazzo Marino: perquisiti uffici, sequestrati documenti
Inquisiti anche il direttore generale ed ex sindaco Giampiero Borghini, la sua vice e il capo di gabinetto
Milano, indagata il sindaco Moratti
Abuso d’ufficio per consulenze d’oro
Il commento del primo cittadino: "Sono tranquilla e orgogliosa di quello che ho fatto"
MILANO - Il sindaco di Milano Letizia Moratti è indagata per abuso d’ufficio: consulenze d’oro e assunzioni illecite di manager. Un dirigente aveva nel curriculum solo il fatto di aver lavorato nella comunità di San Patrignano; un altro, un fotografo, sembra sia stato premiato unicamente perchè aveva partecipato alla campagna elettorale del sindaco. "Sono assolutamente tranquilla", ha commentato il sindaco. "Lasciamo che la magistratura possa compiere le sue indagini".
Nell’inchiesta affidata al pm Alfredo Robledo, sono coinvolti anche quattro manager comunali: Giampiero Borghini, ex sindaco di Milano ed attuale direttore generale comunale, il cosiddetto city manager; la sua vice Rita Amabile e Federico Bordogna, ex direttore generale delle risorse umane ed attuale direttore centrale al decentramento, indagati per concussione. Con loro, ma per truffa aggravata, inquisito anche il capo di gabinetto Alberto Bonetti Baroggi.
Perquisizioni e acquisizioni di documenti sono stati ordinati dal pm alla Guardia di finanza che ha inviato a Palazzo Marino una pattuglia di militari del nucleo spesa pubblica. Molte le carte sequestrate negli uffici dei cinque indagati e tante, "plurimi e concordanti" tiene a precisare la procura, le testimonianze raccolte dagli investigatori.
Sembra che la Moratti abbia assunto 93 dirigenti senza rispettare i criteri di trasparenza imposti dalla legge. Addirittura, per lasciare spazio ai nuovi colleghi scelti dal sindaco e assunti con stipendi a volte triplicati, una decina di dirigenti di alto livello sarebbero stati messi davanti ad un bivio: andare in pensione decidendo nel giro di tre giorni o essere demansionati con un taglio dello stipendio che poteva arrivare al 25%. Proprio domani l’amministrazione comunale ha convocato i dieci ex funzionari per conferir loro un’onorificenza per la "lunga e fattiva collaborazione offerta al Comune".
Il reato per cui è indagato il sindaco è contenuto nell’articolo 323 del codice penale: abuso d’ufficio punito da 6 mesi a tre anni. Se da un lato spetta proprio al sindaco l’individuazione delle persone da nominare dirigenti, dall’altro, per assumerli, il primo cittadino deve rispettare determinati criteri come la ricerca interna con pubblicità dell’incarico, i requisiti di professionalità e la comparazione fra curricula vitae diversi. Procedure che, secondo l’accusa, Letizia Moratti non avrebbe rispettato.
Tutt’altro, replica il sindaco: "L’attività di indagine - spiega la Moratti - riguarda dirigenti nominati all’inizio del mio mandato. L’attività di riorganizzazione che abbiamo fatto ha portato maggiore efficienza nella macchina del comune, permettendo più investimenti per i servizi ai cittadini, 94 milioni di euro in due anni, e ad abbassare le tasse. Ecco perchè sono orgogliosa della riorganizzazione che ho fatto. La rifarei’’.
Una simile indagine è condotta parallelamente anche dalla magistratura contabile della Corte dei Conti. Nel mirino, oltre alla nomina di super dirigenti, la scelta del sindaco di affidare proficue consulenze a professionisti esterni. All’origine dell’inchiesta giudiziaria un esposto dell’opposizione in cui si legge che la giunta milanese ha deliberato, tra il settembre e l’ottobre di una anno fa, l’assunzione di "non meno di 63 persone" con contratto di lavoro subordinato che ha come termine la scadenza del mandato elettorale, il 2011. Tra questi 63, ci sarebbero 49 dirigenti per un costo di oltre 9 milioni di euro l’anno. Poi ci sono altri super consulenti presi all’esterno dell’amministrazione , non assunti ma pagati a prestazione. Per loro, nel bilancio comunale del 2007, si prevede una spesa di 40 milioni e 607 mila euro: un milione in più rispetto al 2006.
* la Repubblica, 29 novembre 2007.