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LEGGE GENTILONI. RIFORMA TV: CORAGGIO!!! Marco Follini, neo responsabile del settore informazione del Partito Democratico, "in mezz’ora", ha chiarito le sue posizioni. Non è mai troppo tardi. Bene - e buon lavoro.

domenica 2 dicembre 2007.
 
[...] Quanto alla polemica sull’influenza di Mediaset nei confronti della Rai, l’ex segretario Udc ha affermato "che la concertazione dei palinsesti è una distorsione grave del mercato". L’esponente del partito democratico ha poi rivendicato "di aver difeso con forza la par condicio impedendo che la legge venisse cambiata. Ho avuto invece torto - ha ammesso - sulla legge Gasparri, ho accettato il vincolo di maggioranza che allora c’era e ho combattuto male quella battaglia, forse avrei dovuto dimettermi in quel momento" [...]

’’Non mi sento un traditore.Tra i politici di oggi c’è chi aveva la camicia nera o adorava Mao’’

Riforma tv, Follini: ’’Né clava contro avversari ma neanche complicità’’

Il responsabile dell’Informazione del Pd: ’’La Gentiloni è una buona legge e bisogna battersi per farla passare’’

Milano, 2 dic. (Adnkronos) - "La riforma del sistema televisivo non può essere una clava contro l’avversario politico ma non puo nemmeno essere l’occasione di complicità". Lo ha detto Marco Follini (nella foto), neo responsabile del settore informazione del Partito Democratico nel corso della trasmissione ’In mezz’ora’.

’’La Legge Gentiloni è una buona legge e bisogna battersi per farla passare. Non mi nascondo le difficoltà, però la legge non è certo un atto eversivo. Confido che non ci sia ostruzionismo da parte dell’opposizione, comunque la maggioranza ha il diritto-dovere di legiferare", ha aggiunto il senatore, spiegando che "la riforma del settore televisivo viaggia su di un binario diverso rispetto al dialogo sulle riforme in corso in questi giorni".

Quanto alla polemica sull’influenza di Mediaset nei confronti della Rai, l’ex segretario Udc ha affermato "che la concertazione dei palinsesti è una distorsione grave del mercato". L’esponente del partito democratico ha poi rivendicato "di aver difeso con forza la par condicio impedendo che la legge venisse cambiata. Ho avuto invece torto - ha ammesso - sulla legge Gasparri, ho accettato il vincolo di maggioranza che allora c’era e ho combattuto male quella battaglia, forse avrei dovuto dimettermi in quel momento".

Davanti alle telecamere della Rai poi Follini difende le scelte personali: "Non ho avuto vantaggi dalla mia scelta, non ho mai negoziato nulla in una politica in cui tutti negoziano tutto". L’ex vicepresidente del Consiglio risponde all’accusa di essere un ’traditore’ per aver cambiato schieramento’’. "Mi sembra ingiusto e immorale affermare che io sono la pietra dello scandalo quando nella prima fila della politica ci sono persone che da ragazzi mettevano la camicia nera, adoravano Mao e Fidel Castro o, per quel che riguarda il centro, erano in compagnia dei peggiori ministri della prima repubblica", ha concluso Follini.


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