Deve essere chiaro, dunque, che l’opposizione dei cittadini campani agli inceneritori, alle tante mega-discariche e agli innumerevoli siti di stoccaggio varati in questi 14 anni è un rifiuto delle modalità antidemocratiche, arbitrarie, anticostituzionali ed incuranti dei diritti fondamentali dei cittadini.
Pertanto il Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania chiede di porre fine all’illegittimo regime di emergenza servito solo a sperperare danaro pubblico, affinché le future scelte vengano prese nel rispetto delle normative vigenti, sia italiane che comunitarie: le uniche in grado di garantire la salute dei cittadini. (Il Dialogo, Mercoledì, 21 maggio 2008 - cliccare sul rosso per leggere l’intero APPELLO).
INCHIESTA/ Con il decreto in discussione al Senato
la struttura diventerà il più grande ente appaltatore della Repubblica
Bertolaso, così funziona
la "straprotezione" civile
-di ALBERTO STATERA *
IL VICERÉ Bertolaso I sale trionfalmente al soglio di imperatore di tutti gli appalti con il decreto legge, varato la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri e adesso in discussione al Senato, che "privatizza" la Protezione civile della nazione trasformandola in una Spa. Altro che la gerarchia dei ministri stilata ufficialmente dal suo mentore Gianni Letta.
Guido Bertolaso, dottore in medicina, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e capo del Dipartimento della Protezione civile, scala di fatto l’ordine protocollare superando in termini di potere reale non solo Frattini, Maroni e Alfano, i primi tre nella classifica lettiana, ma anche Giulio Tremonti, custode dei cordoni della borsa. Perché più e meglio di come ha fatto fin qui potrà spendere come vuole un numero imprecisato di miliardi di euro pubblici senza alcun controllo, autorizzazione o rendiconto e, se occorre, con la secretazione, come è avvenuto per il G8 che avrebbe dovuto svolgersi all’isola della Maddalena e fu infine trasferito all’Aquila terremotata. Potrà spendere ad libitum Bertolaso non solo per frane, incendi e terremoti, ma per qualunque "Grande evento" sia giudicato degno, nei confini della Repubblica e nell’orbe terracqueo, di un "decreto emergenziale".
I ministeri tacciano sotto il tallone di Tremonti e la Corte dei Conti si metta l’animo in pace. I controlli sono off limits nei confronti di "B&B".
Già soprannominata "Bertolaso Spa" tra i senatori di tutte le parti da noi interpellati che stanno esaminando il decreto, la "Protezione civile servizi Spa" diventa di fatto se non il più grande, certamente il più autonomo ente appaltatore della Repubblica, con una quasi totale deroga alle tradizionali norme di legge per i fondi in transito da palazzo Chigi e destinati ai più svariati scopi: dalle gare ciclistiche, alla celebrazione di santi, dai party di Stato ai viaggi del Papa, dalle piscine alle discariche, dal traffico delle gondole in laguna alle regate, dagli alberghi di lusso agli scenari di cartapesta per i vertici internazionali. Come quello - tripudio del kitsch curato da Berlusconi in persona - che fece sorridere i ministri convenuti per il vertice Nato-Russia di Pratica di Mare. Per spingersi prossimamente alla gestione dell’Expò di Milano del 2015 e alle Olimpiadi del 2020 contese tra Roma e Venezia, che Berlusconi e Letta vogliono nelle mani della seconda "B", quella di Bertolaso.
Una macchina di potere così travolgente da spostare ulteriormente dalle sedi dei ministeri e naturalmente del Parlamento e delle Autorità di controllo fino a palazzo Chigi la barra del potere reale della ditta Berlusconi & Bertolaso, che sotto l’ala nobile del Gentiluomo di Sua Santità Gianni Letta, della cultura dell’emergenza ha fatto una scienza di potere infinitamente più sofisticata rispetto a quella della prima repubblica, che prevedeva complesse "cupole" per la spartizione di favori, potere e ricchezze, magari attraverso i titoli in cui erano convertiti i fondi neri dell’Iri, di cui il sottosegretario Letta ha diretta conoscenza, avendone riscossa a suo tempo una quota pari a circa un miliardo e mezzo di lire di allora.
Sbaglierebbe chi credesse che l’emergenza della "Bertolaso Spa" si sostanzi soltanto nei terremoti, nelle frane, nelle esondazioni, negli incendi, che pure ogni anno non ci fanno mancare niente.
Tutto è ormai emergenza in questo paese: dal quattrocentesimo anniversario della nascita di San Giuseppe da Copertino, celebrato in provincia di Lecce con l’ordinanza "emergenziale" 3356, al congresso eucaristico nazionale, previsto ad Ancona dal 4 all’11 settembre 2011, di cui Bertolaso è già commissario, per ora con una dote di soli 200 mila euro da spendere per la buona riuscita dell’evento. Spiccioli, bazzeccole, pinzillacchere. Ben altri sono gli interessi che sotto la voce "Protezione civile" fanno fluire centinaia e centinaia di milioni. Spesso agli amici e agli amici degli amici.
Tra il 2001, quando Bertolaso venne nominato capo della Protezione civile e i primi cinque mesi del 2009, la presidenza del Consiglio ha emesso 587 "ordinanze emergenziali", di cui solo una parte riferita a calamità naturali. Il resto a "Grandi eventi", o presunti tali. Pare che nessun organo di controllo da noi interpellato sia in grado al momento di sapere esattamente quanto la coppia "B&B" è riuscita a spendere negli ultimi anni, senza alcuna pastoia o controllo di legittimità. Ma ha prodotto una stima attendibile Manuele Bonaccorsi, autore di un dossier intitolato Potere assoluto - La protezione civile ai tempi di Bertolaso, appena pubblicato e che la Cgil, che giudica il nuovo decreto sulla protezione civile "improprio e anticostituzionale", illustrerà sabato prossimo all’Aquila in una manifestazione di protesta dei Comitati dei terremotati contro la "Protezione Civile Spa".
Tra il 3 dicembre 2001 e il 30 gennaio 2006 la presidenza del Consiglio ha varato 330 ordinanze. Di queste, sono pubblici gli stanziamenti di 75 ordinanze, che valgono circa un miliardo e 490 mila euro. Non si tratta di un campione rappresentativo, ma è un dato che consente una stima. Nei cinque anni, tramite ordinanze della Protezione civile, in spregio alle norme sugli appalti e le assunzioni, sarebbero stati spesi 6,5 miliardi. Se si fa il calcolo su 587 ordinanze della presidenza del Consiglio in meno di nove anni, si arriva a 10,6 miliardi. Una somma sufficiente - giudicano gli autori del dossier - a costruire un blocco di potere indistruttibile, segreto e libero da qualsiasi regola.
Capite allora perché l’imperatore di tutti gli appalti, che il centrosinistra considerava uno dei suoi, dichiara nelle interviste che tra tutti i quattordici governi in cui ha "servito", il Berlusconi quater è "il migliore"? Figlio di un pilota dell’aeronautica militare, medico nel Terzo mondo stipendiato dalla Farnesina e pars magna a Roma di una società immobiliare operante nel comprensorio dell’Olgiata, gran giocatore di golf con il suocero Guido Piermarini, campione del generone romano, da giovane medico l’idolo di Guido Bertolaso era il medico dei derelitti Albert Schweitzer. Poi, al seguito di Giulio Andreotti, l’aspirante medico dei derelitti scoprì che era meglio curare i potenti della terra che i diseredati della terra.
Dieci anni fa era ancora nessuno. "Io lo conoscevo bene", racconta Luigi Zanda, oggi vicepresidente dei senatori del Pd, che nel 2000, quando era presidente dell’Agenzia del Gran Giubileo, lo incontrò come vice di Francesco Rutelli, sindaco di Roma e commissario all’evento. "Abile nella soluzione dei problemi, aveva un ego smisurato", secondo Zanda, che oggi guida in Parlamento le legioni degli oppositori alla "Bertolaso Spa", che, oltre alla Cgil, allinea per ora la Conferenza delle Regioni, presieduta da Vasco Errani, e l’Associazione dei comuni di Sergio Chiamparino.
Oltre a uno schieramento bipartisan che non ne può più della ditta "B&B", covata dietro le quinte da Gianni Letta e dal suo sistema di potere, curato da ambasciatori che, a suo tempo, figurarono come reclutatori della Loggia P2 di Licio Gelli, impegnata soprattutto a riciclare tangenti con la complicità della banca del Vaticano. Come il mitico Luigi Bisignani, che oggi, ufficialmente manager di una società tipografica torinese, in realtà svolge per conto di Letta le funzioni di portavoce dei potentissimi sottosegretariati di palazzo Chigi. "B&B", più la "L" di Letta.
"Quella cui assistiamo - dice Zanda - è una picconata allo Stato, una sovrapposizione abnorme tra un capo Dipartimento, un direttore generale che dovrebbe ispirarsi all’imparzialità, e un sottosegretario controllore-controllato, cui, per di più, col nuovo decreto, si implementano i poteri. Nella repubblica democratica italiana non è mai accaduto che un membro del governo abbia avuto contemporaneamente la carica di sottosegretario e di direttore generale. È come se il ministro dell’Interno Maroni fosse anche il capo delle polizia. Per la serie: continuiamo a picconare questo ex Stato di diritto".
Legibus solutus, anche a causa del caratteraccio arrogante e litigioso nonostante il Premio Santa Caterina da Siena appena ricevuto, il pio Bertolaso rischia col suo sistema di potere di incappare in quei piccoli granelli che, se sottovalutati, possono inceppare il meccanismo. Tra le centinaia di delibere emergenziali passate negli anni passati del suo potere da palazzo Chigi, destinate a moltiplicarsi con il decollo del decreto "B&B", ce n’è qualcuna che proprio non può passare indenne a qualche sacrosanta verifica giudiziaria.
A parte l’inchiesta "Rompiballe", che coinvolge Bertolaso nelle vicenda del discutibile riciclaggio dei rifiuti napoletani, fiore all’occhiello del berlusconismo, vogliamo magari parlare degli appalti secretati per il G8 della Maddalena, confluiti in una piccola società di Grottaferrata, Castelli Romani, di nome Anemone, come il suo titolare, personaggio riconducibile ai cari del commissario bertolasiano Angelo Balducci? O dei venti inutili poli natatori sorti a Roma ad uso dei soliti palazzinari, facendo carta straccia dei piani regolatori, per i Mondiali di nuoto del 2009?
Quella volta fu un figlio del Balducci, oggi stimato presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, a tentare il business milionario su un territorio prossimo alla via Salaria che rischia di affogare sotto il Tevere ogni volta che fa due gocce d’acqua.
Tanto era sfrontata la speculazione del giovane Balducci, che qualche magistrato proprio non la digerì. Ora la "Protezione Civile Spa" della premiata ditta "B&B", punta con tanti amici costruttori a luoghi secchi e desertici. E soprattutto, liberata con la privatizzazione dagli ultimi lacci dei controlli, a nessuna interferenza di giudici rossi.
© la Repubblica, 20 gennaio 2010
» 2008-05-21 18:00
RIFIUTI: NUOVE DISCARICHE, CARCERE PER CHI LE BLOCCA
NAPOLI - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per affrontare l’emergenza rifiuti in Campania e ha dato via libera alla nomina del capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso a sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’emergenza rifiuti. Il Cdm ha individuato anche le discariche che dovranno essere aperte.
"Dobbiamo fare una scelta dolorosa e difficile" che porteremo avanti "con assoluta fermezza e determinazione". "Sappiamo - ha affermato Berlusconi in conferenza stampa - di poter contare sulla parte sana della popolazione campana". I siti, le aree e gli impianti connessi all’attività di gestione dei rifiuti vengono dichiarati aree di interesse strategico nazionale, presidiate dalle forze armate per garantire l’assoluta protezione dei siti.
Il sottosegretario Guido Bertolaso, ha annunciato Berlusconi, se verificherà la mancata attuazione delle norme delle ordinanze" per l’emergenza rifiuti "potrà nominare immediatamente commissari ad acta che si sostituiranno alle amministrazioni comunali".
"Non saranno accettate azioni di parte di minoranze che possono bloccare aeroporti, ferrovie, discariche: in questi casi lo Stato deve intervenire usando la sua forza", ha detto Berlusconi. Chiunque si renderà promotore di disordine contro la realizzazione di discariche in Campania rischia fino a 5 anni di carcere. Lo ha annunciato il premier sottolineando che invece chi acceda o impedisca la realizzazione delle discariche rischia da tre mesi a un anno di carcere.
Saranno quattro i termovalorizzatori in Campania. Sono impianti "sicuri" e quindi non bisogna averne paura. "In Campania saranno quattro di cui uno a Napoli dell’ultima generazione", ha precisato il premier. Per quanto riguarda in particolare il termovalorizzatore di Napoli il sottosegretario Bertolaso attenderà indicazioni dalle autorità locali entro i prossimi 30 giorni per individuare la località dove costruirlo. Nel caso non dovessero giungere indicazioni precise - ha spiegato - il sottosegretario procederà autonomamente.
I Comuni che ospiteranno gli impianti avranno compensazioni ambientali. Berlusconi ha specificato che si trattera’ di "bonifiche ambientali e realizzazione di opere pubbliche".
Il presidente del Consiglio ha quindi parlato del ’pacchetto sicurezza’. "Nel corso del Consiglio dei ministri abbiamo affrontato un tema grave che riguarda tutti gli italiani, il tema della sicurezza e quello del diritto degli italiani a non avere paura che è un diritto primario che lo Stato deve garantire", ha detto il premier. Nel giro di due mesi le nuove norme sulla sicurezza varate andranno in vigore, ha aggiunto. "Da queste norme, ha detto il premier, arriveranno risultati molto positivi".
CORTEO ANTI-DISCARICA, TENSIONE DAVANTI AL COMUNE Momenti di tensione davanti al comune di Napoli, dove alcuni che hanno preso parte al corteo, in prima fila ci sono i no global, si sono per un attimo scontrati con la polizia. I manifestati avevano cominciato a gridare slogan contro le forze dell’ordine, mentre spingevano in avanti un grosso telo con scritte contro la discarica. Resta ancora il presidio dei manifestanti - cittadini misti a no global - davanti alla sede del comune di Napoli. I manifestanti sono stati fatti retrocedere di qualche metro rispetto al cordone della polizia che blocca l’ ingresso del Municipio. La situazione, al momento, sembra essere sotto controllo, dopo gli attimi di tensione che si sono avuti tra alcuni di loro e le forze dell’ ordine. Tra i manifestanti anche alcuni ragazzi che indossano passamontagna.
PACCHETTO SICUREZZA - I ministri hanno quindi approvato il pacchetto di misure sulla sicurezza. Il reato di immigrazione clandestina è stato invece inserito nel disegno di legge. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che istituisce la banca dati del DNA, ha annunciato il ministro dell’Interno Roberto Maroni. "Abbiamo approvato un Disegno di Legge fuorisacco - ha detto Maroni - per l’adesione dell’Italia al trattato di Prum per l’istituzione della banca dati". Uno strumento che consentirà "in modo efficace" dice Maroni, il contrasto e la repressione di reati che vanno a colpire i più deboli.
I tre decreti legislativi approvati "mofidificano in senso restrittivo l’attuale legislazione, ma nel pieno rispetto delle normative comunitarie. Le accuse che ci sono state rivolte nei giorni scorsi - ha spiegato Maroni - sono quindi senza fondamento: nei confronti dei cittadini comunitari c’é il rispetto pieno e totale delle norme europee, c’é soltanto una più puntuale applicazione riguardo alla sicurezza".
"Spetterà ai sindaci verificare i requisiti che consentono ai cittadini comunitari di restare sul suolo italiano: se questi requisiti non ci sono il sindaco dovrà negare la residenza e ci sarà l’immediato allontanamento del cittadino", ha affermato Roberto Maroni. Fra i requisiti per restare in Italia, Maroni ha citato un "reddito adeguato" ed una "assicurazione sanitaria". In questo modo, ha concluso, si garantirà che gli oneri e le spese non ricadano sullo Stato. Nel pacchetto sicurezza non rientra la possibilità di prevedere un concorso delle forze armate, con pattugliamento misto esercito e forze dell’ordine.