NUOVO GOVERNO. Giuramento di Berlusconi, Bossi e tutti gli altri Ministri. In Parlamento un solo partito e un solo urlo: "Forza Italia"!!!.

SCHIAVO DI ROMA?! INNO D’ITALIA?! GIUSTIZIA?! Per non cadere nella "cloaca massima"(Gasparri), Bossi non scende (per ora) dal cavallo di Berlusconi e fa (già) un fischio a quello di Veltroni: "così possiamo sperare che venga fuori il meglio" per noi, della Lega - a cura di pfls

ATTACCO AI PROF. La coincidenza: Renzo Bossi, figlio del leader leghista, pochi giorni fa è stato bocciato (per la seconda volta) alla maturità scientifica.
domenica 20 luglio 2008.
 

[...] Umberto Bossi arriva al congresso della Liga Veneta-Lega Nord e usa toni concilianti verso i democratici: "C’è spazio, siamo pronti ad accogliere le proposte del centrosinistra sul federalismo. Da parte nostra non ci sarà una chiusura al Pd e a Veltroni". Parole che arrivano dopo che ieri il Senatur aveva dichiarato la sua piena sintonia con Silvio Berlusconi sulla riforma della giustizia. Con cui, oggi, non si è ancora sentito: "Mi sembra abbia altro da fare in questo momento".

Poi Bossi sale sul palco e arringa i delegati. Il primo affondo, accompagnato da un inequivocabile dito medio alzato, è contro l’inno di Mameli: ""Non dobbiamo più essere schiavi di Roma. L’Inno dice che ’l’Italia è schiava di Roma...’, toh! dico io". Secondo affondo contro lo Stato "fascista": "E’ arrivato il momento, fratelli, di farla finita" [...]

[..] Umberto Bossi non ha fornito ulteriori dettagli ma, quando ha attaccato i professori del Sud, ha citato anche l’episodio di un ragazzo stangato perché ha presentato una tesina su Cattaneo. Niente nomi e niente cognomi, salvo quello del nume tutelare del federalismo lumbard.

La coincidenza: Renzo Bossi, figlio del leader leghista, pochi giorni fa è stato bocciato (per la seconda volta) alla maturità scientifica: "La valorizzazione romantica dell’appartenenza e delle identità", era il titolo della tesina presentata, ispirata proprio al pensiero di Cattaneo, come lo stesso Renzo Bossi aveva confermato ai quotidiani locali [...]


Bossi si allinea a Berlusconi: giustizia da riformare*

Se Berlusconi vuole la riforma della giustizia, la Lega è pronta a seguirlo. Umberto Bossi si ri-allinea al suo capo e mette in soffitta i dissapori e le battaglie sull’agenda del governo («Prima il federalismo, poi nel 2009 la riforma della giustizia», aveva detto Calderoli) di questi giorni.

«Io - ha detto Umberto Bossi, ministro delle riforme - non scarico i miei alleati». Bossi ne ha parlato, in serata, a Venezia. «La riforma della giustizia - ha detto Bossi - è cosa che vuole Berlusconi e se la vuole lui va bene anche a me».

Per il ministro delle Riforme Umberto Bossi, la «magistratura è un problema» e una soluzione potrebbe essere l’elezione dei magistrati da parte del popolo. Bossi ne ha parlato a Venezia dove partecipa alla festa del Redentore.

«La magistratura è un problema - ha detto Bossi - e non solo per il nord. Non c’è un solo magistrato del nord - ha aggiunto - e questo non va bene».

«Bisognerebbe - ha concluso Bossi - far eleggere i magistrati dal popolo, così possiamo sperare che venga fuori il meglio».

Da Bossi poi arriva anche un avvertimento al presidente del Veneto, Giancarlo Galan, nel realizzare il suo progetto di Popolo delle libertà, «deve stare attento perchè lui può essere solo l’Est e non il Nord». «Galan - ha ribadito Bossi - deve stare attento: lui si proclama, come ha titolato un suo libro, il "Nordest", ma lui è solo l’Est. Lo vedo - ha concluso - rivolto più verso gli slavi che in altre direzioni». In gioco la candidatura a presidente della regione nel 2009.

Follini: a Bossi non bisognava fare la corte Per Marco Follini il ri-allineamento di Bossi era scontato e chi nel Pd ha pensato di poter far leva sul leader lumbard per far cadere l’asse con il premier ha sbagliato. «Le dichiarazioni di Bossi dovrebbero apparire ovvie anche a quanti tra di noi gli hanno fatto in questi giorni un pò troppo la corte», commenta Follini. «Giocare Bossi contro Berlusconi mi è sempre apparsa una trovata per metà troppo ingenua e per metà troppo spregiudicata».

* l’Unità, Pubblicato il: 19.07.08, Modificato il: 20.07.08 alle ore 14.44


-  Europa. Italia, 2008 .....
-  NUOVO GOVERNO. FEDELTA’ ALLA REPUBBLICA E ALLA COSTITUZIONE. Giuramento di Berlusconi, Bossi e tutti gli altri Ministri.
-  In Parlamento un solo partito e un solo urlo: "Forza Italia"!!!

-  IL GOLPISMO DEL MENTITORE. PER "SOPRAVVIVENZA", UN CITTADINO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO E LO USA PER FONDARE IL PROPRIO PARTITO-STATO... E PROCLAMA "URBI ET ORBI" DI LAVORARE PER IL PARTITO DEL POPOLO DELLA LIBERTA’ ...
-  NELL’ITALIA RIEDUCATA DA MEDIASET LA PAROLA E LA REALTA’ "ITALIA" E’ PROPRIETA’ PRIVATA DEL PARTITO E I VECCHI CODICI OVVIAMENTE VANNO CANCELLATI.
-  Una nota di Franco Cordero

INNO NAZIONALE ITALIANO. L’INNO DI MAMELI (Sito della Presidenza della Repubblica).

Inno di Mameli (Wikipedia)

PER LA SCUOLA, PER L’UNIVERSITA’, E PER IL BUON USO DELLA LINGUA DI TUTTA L’ITALIA - DEL PASSATO, DEL PRESENTE E DEL FUTURO!!! Rimuovere la lunga e devastante offesa alla dignità delle Istituzioni e di tutti gli italiani e di tutte le italiane - l’esistenza di un Partito dal nome "Forza Italia".


-  Il leader arringa i delegati al congresso della Liga Veneta-Lega Nord

-  "Mai schiavi di Roma. Il Lombardo-Veneto può abbattere gli Stati"

-  Federalismo, Bossi apre al Pd
-  Gestaccio contro l’inno d’Italia

-  "Basta con i professori che non vengono dal nord"

PADOVA - Apre al Pd e sbeffeggia l’inno di Mameli. Poi se la prende con "i professori che non vengono dal nord". Umberto Bossi arriva al congresso della Liga Veneta-Lega Nord e usa toni concilianti verso i democratici: "C’è spazio, siamo pronti ad accogliere le proposte del centrosinistra sul federalismo. Da parte nostra non ci sarà una chiusura al Pd e a Veltroni". Parole che arrivano dopo che ieri il Senatur aveva dichiarato la sua piena sintonia con Silvio Berlusconi sulla riforma della giustizia. Con cui, oggi, non si è ancora sentito: "Mi sembra abbia altro da fare in questo momento".

Poi Bossi sale sul palco e arringa i delegati. Il primo affondo, accompagnato da un inequivocabile dito medio alzato, è contro l’inno di Mameli: ""Non dobbiamo più essere schiavi di Roma. L’Inno dice che ’l’Italia è schiava di Roma...’, toh! dico io". Secondo affondo contro lo Stato "fascista": "E’ arrivato il momento, fratelli, di farla finita".

Poi tocca al federalismo. Il leader del Carroccio si dice favorevole alla perequazione tra le regioni più ricche e quelle più povere. Ma con criteri diversi da quelli attuali: "Deve essere una perequazione giusta, non come è adesso, dove chi più spende più ha soldi dallo Stato. E’ una truffa, è uno schifo".

Capitolo scuola. Per Bossi è ora di dire basta "al far martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord. Un nostro ragazzo è stato ’bastonato’ agli esami perché aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo". Quindi Bossi chiama al suo fianco la parlamentare leghista Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera, che rilancia: "Gli studenti italiani sanno tutti i sette re di Roma ma non sanno neppure un nome di un doge della Repubblica Serenissima".

Di grande effetto anche la tirata sul Lombardo-Veneto che "ha la forza di battere chiunque, di abbattere gli Stati e forse sarà necessario farlo. Ogni volta che il Lombardo-Veneto si è unito, ha vinto".

* la Repubblica, 20 luglio 2008.


-  In molti hanno pensato che il riferimento del Senatùr fosse al figlio
-  Dalla scuola confermano l’argomento ma precisano: "Una tesina vale pochi punti..."

-  Bossi e i prof, il figlio bocciato
-  portava una tesi su Cattaneo

Coincidenze. Umberto Bossi non ha fornito ulteriori dettagli ma, quando ha attaccato i professori del Sud, ha citato anche l’episodio di un ragazzo stangato perché ha presentato una tesina su Cattaneo. Niente nomi e niente cognomi, salvo quello del nume tutelare del federalismo lumbard.

La coincidenza: Renzo Bossi, figlio del leader leghista, pochi giorni fa è stato bocciato (per la seconda volta) alla maturità scientifica: "La valorizzazione romantica dell’appartenenza e delle identità", era il titolo della tesina presentata, ispirata proprio al pensiero di Cattaneo, come lo stesso Renzo Bossi aveva confermato ai quotidiani locali.

Fermo restando che quel giovane ’stangato’ evocato oggi potrebbe essere chiunque altro, è il rettore del Bentivoglio di Tradate, l’istituto religioso presso il quale il figlio di Bossi ha sostenuto da privatista l’esame di maturità scientifica, a chiarire che comunque, nel caso del maturando Bossi, quella tesina non ha creato problemi ideologici. E che le commissioni d’esame non hanno colore, nè politico nè regionale.

"Allora, come per tutti i privatisti - spiega al cronista don Gaetano Caracciolo - l’esame di maturità si compone di un tema, un compito di matematica, un test su quattro materie e poi c’è l’orale, del quale fa parte la tesina che ne è l’introduzione". Appunto, la tesina: "Non conosco il dettaglio di quella prova d’esame ma comunque il punteggio dell’orale, di cui fa parte la tesina e solo come avvio del colloquio, pesa per 35 punti rispetto ai 45 delle altre prove". Come a dire che anche una tesina eccellente non può ribaltare eventuali altre defaillance.

Per curiosità, come era composta quella commissione d’esame? Neanche don Gaetano entra in dettagli ma spiega che "è composta da 3 docenti interni, tre esterni e un presidente, esterno anch’egli. Se proprio ci tenete, i tre interni sono settentrionali mentre per il resto - dice con un filo d’ironia - la composizione è mista in tutti i sensi, ma i professori - e qui la voce del religioso torna seria - non hanno regione nè parte politica. Fanno il loro lavoro di educatori. E questo lo sa anche ogni cuore di papà".

* la Repubblica, 20 luglio 2008


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