FINANZIARIA E POLITICA - "TITANIC-A"! Via fra due settimane all’aumento dell’Iva al 21%

AVANTI TUTTA: LA MANOVRA FINANZIARIA E’ LEGGE! TUTTE LE MISURE. Per gli italiani un conto di 5 mila euro a famiglia. Una nota di Raffaello Masci - a c. di Federico La Sala

(...) se, malauguratamente, foste tra le 8 mila famiglie che hanno ricevuto il bonus bebè senza averne avuto titolo, avete tempo 90 giorni per restituire il maltolto (...)
venerdì 16 settembre 2011.
 

[...] la vera mazzata arriverà dall’Iva. Nella sua aliquota ordinaria passerà dal 20 al 21 per cento, il che vuol dire un rincaro di quasi tutto: i due terzi dei generi alimentari, le calzature, l’abbigliamento, i prodotti per la pulizia della casa e quelli per l’igiene personale, gli elettrodomestici, il parrucchiere, l’automobile, e via elencando. Il governo conta di raccogliere da questa voce 4,2 miliardi e li tireremo fuori tutti noi, senza accorgercene, goccia dopo goccia [...]

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POLITICA

LA MANOVRA E’ LEGGE

Per gli italiani un conto di 5 mila euro a famiglia

Spesa sempre più cara per le famiglie italiane con l’aumento dell’Iva

Via fra due settimane all’aumento dell’Iva al 21%

di RAFFAELLO MASCI (La Stampa, 15/09/2011)

ROMA Pagheremo tutto più caro e se la cosa ci deprime, ci sia di qualche consolazione sapere che anche i super ricchi (non quelli che hanno più di 300 mila euro l’anno, ma quelli che li dichiarano) saranno chiamati a dare un contributo straordinario e che quelli che comprano la barca intestandola a società di comodo saranno braccati. A questo quadro va aggiunto che i Comuni saranno sceriffi fiscali e incasseranno i frutti della lotta all’evasione. Mentre all’orizzonte si affaccia l’aumento dell’età pensionabile per le donne.

La manovra economica varata ieri dalla Camera a suon di fiducia, contiene una quantità di misure, ma mentre alcune produrranno effetti negli anni a venire, quelle sopra accennate le vivremo sulla nostra pelle da subito, cioè dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale.

In questo quadro di lacrime e sangue, la vera mazzata arriverà dall’Iva. Nella sua aliquota ordinaria passerà dal 20 al 21 per cento, il che vuol dire un rincaro di quasi tutto: i due terzi dei generi alimentari, le calzature, l’abbigliamento, i prodotti per la pulizia della casa e quelli per l’igiene personale, gli elettrodomestici, il parrucchiere, l’automobile, e via elencando. Il governo conta di raccogliere da questa voce 4,2 miliardi e li tireremo fuori tutti noi, senza accorgercene, goccia dopo goccia. Le associazioni dei consumatori hanno protestato, quelle degli imprenditori del commercio hanno minacciato fuoco e fiamme, ma tant’è. Anche la benzina - ci assicura l’Unione petrolifera - dovrà subire un ennesimo rincaro di almeno 1,2 o 1,3 centesimi al litro, e se lo sommiamo a quello delle accise stabilito nella precedente manovra, questo scherzetto ci porterà - secondo Codacons - a spendere in carburati 79 euro in più su base annua. D’accordo - si dirà - ma il pane non aumenta. In effetti il pane - come alcuni generi alimentari di prima necessità - continuerà a godere di un’aliquota Iva del 4%. Ma - attenzione - solo il «pane tipo comune», cioè quello che la maggioranza degli italiani non mangia.

Quanto alle pensioni delle donne, nel pubblico impiego devono già andare a riposo immancabilmente a 65 anni. Anche nel privato era stato deciso di fare altrettanto, ma con una differente gradualità che ora viene accelerata: il cammino che doveva iniziare nel 2016 scatterà nel ‘14 ed entrerà a regime nel 2026 anziché nel ‘28. Risparmio stimato - ma solo alla fine - 3,9 miliardi l’anno.

E poi - vabbe’ - pagheranno anche i ricchi: chi guadagna più di 300 mila euro l’anno dovrà tirare fuori un contributo straordinario del 3% sulla cifra eccedente. Il provvedimento durerà fino a tutto il 2013, salvo proroghe se non si raggiungerà il pareggio di bilancio. Arriverà da subito anche un’addizionale del 10,5% sulle società di comodo e aumenteranno i controlli su quelle che possiedono yacht, di fatto utilizzati dai soci.

Quanto ai Comuni, diventeranno agenti delle tasse per amor di cassa: vogliono più soldi? Facciano in proprio una lotta all’evasione fiscale sul loro territorio, e si potranno tenere il 100% (non più il 50%) del ricavato.

Insomma, che ci dobbiamo aspettare? Il Centro studi degli artigiani di Mestre, che ama fare di questi conti, ha calcolato che «sommando gli effetti delle manovre di luglio e Ferragosto, il costo medio a carico di ciascuna famiglia italiana sarà di oltre 5,700 euro (precisamente 5.766) da qui al 2014».

Ah, dimenticavamo: se, malauguratamente, foste tra le 8 mila famiglie che hanno ricevuto il bonus bebè senza averne avuto titolo, avete tempo 90 giorni per restituire il maltolto.

Tutte le misure

Regioni

I tagli previsti per le regioni ed enti locali sono pari a 4,2 miliardi nel 2012 e 3,2 nel 2013. Le Province - almeno per il momento - sono salve dalla soppressione inizialmente prevista dalla manovra, e rinviata a un ddl costituzionale, e taglio del 50% dei consiglieri. I comuni con meno di 1.000 abitanti, dovranno essere accorpati salvando però gli organismi (sindaco e consiglio comunale). Anche i Fas regionali sono salvati dai tagli (inseriti inizialmente con la clausola di salvaguardia).

Imprese

Aumento dell’Irap dello 0,3% per le imprese concessionarie (escluse quelle di costruzione e gestione di trafori e autostrade), che passa dal 3,9% al 4,2%. Per i soggetti operanti nel settore bancario e finanziario l’aliquota sale dello 0,75% e arriva al 4,65%, mentre le attività del settore assicurativo l’incremento è del 2% e l’Irap arriva al 5,9%. Per le imprese del settore energetico è previsto un incremento Ires, la Robin tax. Per le società di comodo l’Ires sarà maggiorata del 10,5%.

Paperoni

I super-ricchi dovranno versare un contributo di solidarietà, con un’aliquota del 3% per i redditi che superino la soglia dei 300.000 euro, che dovrà essere versato fino a quanto lo Stato non riuscirà a centrare l’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio. Per le rendite finanziarie il prelievo sale al 20% ma con l’eccezione dei titoli di Stato, per i quali l’aliquota rimane al 12,5%. In periodo di tensione sul debito sovrano, non era il caso di minare la fiducia degli italiani nei Bot.

Politici

Per deputati e senatori è previsto un taglio del reddito pari al 10% nella parte che eccede 90.000 euro e al 20% per la quota superiore a 150.000 euro. Per i politici che hanno anche un reddito da lavoro privato sono previsti tagli degli stipendi, pari al 20% per i redditi oltre 90.000 e del 40% per i redditi oltre 150.000 euro. Il trattamento economico di titolari cariche elettive e vertici di enti e istituti non mostra superare la media di quanto percepito da chi ricopre le stesse cariche a livello europeo (naturalmente, la decorrenza è a partire dal prossimo mandato elettorale). Dalla prossima legislatura, inoltre, la carica di parlamentare sarà incompatibile con altre cariche pubbliche elettive, ad esclusione dei sindaci di comuni come meno di 5.000 abitanti.

Evasori

Sono diverse le norme messe in campo, per recuperare il denaro dovuto all’erario. Tra queste una riguarda gli evasori pentiti che hanno aderito al condono tombale 2002, ma non hanno pagato la seconda rata: dovranno versare quanto dovuto. Le somme dovranno essere recuperate entro il 31 dicembre 2011. La manovra ripristina anche la possibilità del carcere, ma solo per imposte evase superiori a 3 milioni di euro e al 30 del volume d’affari.

Contratti di lavoro

I contratti collettivi di lavoro aziendali o territoriali, sottoscritti dalle associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative, ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda, potranno realizzare specifiche intese, con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati, anche in deroga alle leggi nazionali. Vengono inoltre messe in campo misureper facilitare l’accesso e l’esercizio di alcune professioni e attività economiche. Vengono poi introdotte delle novità, per semplificare l’avvio, denuncia e dichiarazione di inizio attività.

Spesa pubblica

Parte dal 2012 l’avvio della spending review, il meccanismo diretto a definire i fabbisogni standard dei programmi di spesa della amministrazioni centrali dello Stato. Sempre dal prossimo anno è prevista la riduzione delle spese dei ministeri, per circa 10 miliardi di euro nel triennio 2012-2014. Arriva anche il riordino degli uffici giudiziari su base territoriale e sono previsti tagli per le auto (viene disposto un tetto alla cilindrata) e aerei blu (l’utilizzo limitato sarà limitato ai presidenti degli organi costituzionali).

Pensioni

Posticipo della decorrenza per il pensionamento di anzianità, di un mese per chi matura i requisiti nel 2012, due mesi per chi matura i requisiti nel 2013 e tre mesi per chi matura i requisiti a partire dal 2014. Per le lavoratrici donne del settore privato è previsto l’innalzamento progressivo dell’età pensionabile a partire dal 2014, (anzichè dal 2020), con l’entrata a regime della disciplina il primo gennaio 2026 (anzichè il primo gennaio 2032). Il Tfr sarà erogato con un posticipo di 6 mesi per chi va in pensione, che sale a 24 nei casi di pensionamento anticipato.


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