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Un premio al valore della speranza - di Carlo Climati, Giornalista e scrittore

martedì 24 gennaio 2006.
 

di Carlo Climati Giornalista e Scrittore

La musica cristiana italiana, negli ultimi anni, ha fatto passi da gigante. Molti prodotti di grande qualità hanno raggiunto il cuore dei giovani, rappresentando una valida alternativa a un mercato discografico spesso dominato dal cattivo gusto e dalla non-cultura del vuoto e dell’apparenza. La testimonianza concreta di questa tendenza positiva è una bella notizia giunta in questi giorni dall’America. Il cantautore italiano cattolico Roberto Bignoli ha vinto il prestigioso premio "Unity Awards" Grammy della musica cristiana, nella categoria "canzone internazionale", con il brano "Là c’è un posto". E’ il sesto anno che negli Stati Uniti vengono premiati gli artisti di musica cristiana internazionale. L’iniziativa è nata nel 2000, in occasione del Giubileo, dalla UCMVA (United Catholic Music and Video Association http://www.unityawards.com), Bignoli aveva già vinto il premio "Unity Awards" nell’anno 2000 nelle categorie "artista internazionale" e "canzone internazionale". Questo nuovo successo rappresenta il giusto riconoscimento per l’impegno di un cantautore che non ha mai smesso di farci riflettere, invitandoci a rivolgere il nostro sguardo verso il cielo. Ma al di là della sua personalità artistica, Roberto Bignoli si può considerare quasi un simbolo della costanza cristiana, che aiuta a superare i momenti di sofferenza della vita. Anche quelli più tristi e difficili. Roberto è un portatore di handicap, che cammina con le stampelle. Ha vissuto da bambino l’esperienza della povertà e della malattia, per passare successivamente a quella della droga e del carcere. Poi, l’amore per Gesù ha cambiato la sua esistenza, indicandogli una strada nuova da percorrere. Oggi Roberto è un marito ed un padre felice, oltre che un cantautore stimato a livello internazionale. E’ sposato con Paola, curatrice del sito informusic.it (dedicato alla christian music e alla nuova evangelizzazione), ed è padre di due bellissime bambine: Mariastella e Mariachiara. Attraverso i suoi testi, Roberto parla direttamente al cuore degli ascoltatori. Si rivolge a loro con un tono confidenziale, garbato, proponendosi come un amico, oltre che come un artista. Se si dovesse individuare un brano-simbolo, fra i tanti, della sua musica-poesia, la scelta non potrebbe che cadere su "Cosa c’è", dedicato a quelle persone che stanno attraversando un momento di difficoltà e di sofferenza. "Parlati e capirai", canta Roberto, invitando l\ascoltatore a guardarsi dentro e a "cancellare il male dal proprio cuore". E’ proprio il male, infatti, a donare inquietudine all’uomo. Ma non è un avversario invincibile. Roberto utilizza l’immagine di un grande campo, dove ognuno di noi è invitato a "seminare l’amore". Alla fine, i buoni frutti si raccoglieranno e i momenti di buio saranno soltanto un brutto ricordo. E’ un costante sentimento di speranza che caratterizza l’intera opera di Roberto Bignoli. Per questa ragione, oltre alle innegabili doti artistiche ed umane, il nuovo premio Unity Awards si può considerare la giusta e meritata conferma del valore di un cantautore che guarda al futuro e che ci riserverà ancora molte sorprese.


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