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ELEZIONI USA. McCain sorpassa Obama e già canta la sua canzone: "Yes We Can"!!! Il sogno americano è finito? - a cura di pfls

Per commentare la decisione di Bush, salvare con i soldi del Tesoro i due giganti dei mutui, McCain e Obama hanno usato più o meno le stesse parole: la Casa Bianca ha fatto bene.
lunedì 8 settembre 2008.
 

-  Il candidato repubblicano sembra riuscito a far dimenticare Bush e Cheney
-  E Oprah Winfrey nega il suo show a Sarah Palin

-  Usa, il giorno del sorpasso
-  McCain è davanti a Obama

dal nostro inviato ALBERTO FLORES D’ARCAIS *

NEW YORK - Dopo l’11 settembre anche Fannie e Freddie mettono d’accordo Barack Obama e John McCain. Per la data-simbolo avevano scritto un testo comune, per commentare la decisione di Bush, salvare con i soldi del Tesoro i due giganti dei mutui, hanno usato più o meno le stesse parole: la Casa Bianca ha fatto bene.

Il primo week end di campagna elettorale dopo le Convention porta solo nuovi sondaggi (favorevoli ai repubblicani) e qualche puntura di spillo durante i classici talk show della domenica mattina. Obama: "Sarah Palin é più allineata di McCain a Bush"; McCain: "Sarah sa cosa vogliono veramente gli americani"; Obama: "Potrei sfidare Sarah a basket"; McCain: "Nel mio governo molti democratici"; Obama: "Mi volevo arruolare nell’esercito"; McCain: "Cambieremo Washington".

Dei quattro candidati (vice compresi) alla Casa Bianca lei, Sarah Palin, era l’unica che ieri non ha partecipato direttamente a un talk show; ma, come succede quotidianamente da quando é stata scelta, é di lei che si é parlato di più. Intervistato da Bob Shieffer in "Face the Nation" (Cbs) McCain si é dichiarato entusiasta della sua compagna di ticket: "Non ha solo eccitato la nostra base, ha eccitato gli americani. In questi giorni c’era un’atmosfera incredibilmente elettrizzante. Lei rappresenta quello che gli americani stavano cercando".

Obama (sugli schermi Abc) ha definito Sarah Palin "una politica capace" ma facendo riferimento alla sua esperienza di governatrice in Alaska ha ironizzato: "Non sono interessato ai curriculum. Sapevo anche io che l’Alaska è vicina alla Russia. L’ho visto su una carta geografica e non credo che saperlo rappresenti una qualifica". Quanto all’abilità nel basket (sport dove si é guadagnata il soprannome "Barracuda") "so che è brava a sparare e non mi allenerei in un poligono con lei, ma su un campo di basket, penso che potrei tenerle testa bene".

In attesa della sua prima intervista televisiva (che andrà in onda nel prossimo week end sulla Abc) e dopo le polemiche seguite al rifiuto di Oprah Winfrey (che appoggia Obama) di ospitarla nel suo popolare talk show ("sono convinta che la Palin sarebbe un fantastico soggetto da intervistare e sarò felice di averla da me dopo il voto. Quando ho deciso di dare il mio appoggio a un candidato, ho deciso anche di non usare il mio show come piattaforma per nessuno") la governatrice dell’Alaska continua a mietere consensi.

L’effetto Sarah si vede anche nei sondaggi. Se la media (calcolata dal sito RealClearPolitics) vede ancora Obama in leggerissimo vantaggio (46 contro 45,2) gli ultimi due in ordine di tempo sono devastanti per il candidato democratico: il Gallup Poll Daily Tracking dà a McCain un vantaggio di tre punti (48 a 45), quello di Zogby dà il ticket repubblicano in testa con il 49,7 dei voti contro il 45, 9 di Obama-Biden.

Statisticamente fino a quattro punti di differenza (il margine di errore considerato) la corsa é considerata ancora alla pari. Un testa a testa, destinato probabilmente a restare tale fino alla sera del 4 novembre, quando le urne saranno aperte e il mondo saprà il nome reale del nuovo presidente degli Stati Uniti. Non c’é peró dubbio - di questo ne sono coscienti anche gli uomini di Obama - che grazie alla Convention e soprattutto grazie alla scelta di Sarah Palin, il Grand Old Party ha ritrovato una vitalità in cui pochi credevano.

L’abilità degli strateghi del "Gop" é stata quella di far scomparire la coppia Bush-Cheney (quasi non fossero repubblicani) e di rivoltare a proprio piacimento lo slogan simbolo di Obama (il cambiamento) e la sua battaglia contro la "vecchia politica di Washington. Con il ticket McCain-Palin i repubblicani mettono la sordina ai temi sollevati dai democratici (economia, guerra in Iraq, sanità) e chiedono all’America una sorta di referendum su chi - per esperienza, per valori e stili di vita "All American" - può guidare il paese nel cambiamento necessario, anche sfidando l’establishment di Washington.

Stando a un altro sondaggio, quello di Rasmussen, i due sfidanti sono oggi alla pari (46 a 46), mentre una settimana fa, dopo la Convention democratica, il vantaggio di Obama era di sei punti. Mentre McCain ottiene consensi tra l’89% degli elettori repubblicani, Obama é appoggiato solo dall’81% di quelli democratici. Gli elettori indipendenti - quelli che tutti ritengono decisivi - sono divisi a metà, ma la vera differenza la fa un’altra colonna: McCain attrae il 15% degli elettori democratici, mentre Obama prende solo il 9% degli elettori repubblicani. Mentre il candidato repubblicano mantiene un vantaggio di sette punti tra gli elettori uomini, Obama ne ha sei tra le donne. Ma all’inizio della settimana scorsa ne aveva quattordici.


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  LA STATUA DELLA LIBERTA’ DEGLI U.S.A. - CON LA SPADA SGUAINATA: "GUAI AI VINTI"!!!
-  "IN GOD WE TRUST": TUTTO A CARO-PREZZO ("DEUS CARITAS EST")!!!
-  LA LEZIONE DI FRANZ KAFKA, IL MAESTRO DELLA LEGGE.
-  IL DERAGLIAMENTO DELLA DEMOCRAZIA E BUSH CHE FA LA "BELLA STATUINA"(Barbara Spinelli). RIPENSARE L’"AMERICA".

-  Politica e Religione. Una preistorica alleanza....
-  L’AMERICA, L’EUROPA, E L’EGEMONIA DELLA CORPULENTA E RATZISTOIDE IDEOLOGIA DI "MAMMASANTISSIMA".
-  LA POLITICA DEL PANCIONE. Una riflessione di Barbara Spinelli


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