LIBERTA’ E PLURALISMO: ATTENZIONE AGLI EQUILIBRI COSTITUZIONALI ...

RIFORME GIUSTIZIA SENZA STRAPPI: COERENZA COSTITUZIONALE. Il Presidente Napolitano al Csm: Rispettare gli equilibri costituzionali e i limiti che comportano - a cura di Federico La Sala

Se non si tenesse conto di ciò, ha aggiunto, si potrebbero "produrre gravi danni e conseguenze".
martedì 9 giugno 2009.
 

[...] Il capo dello Stato ha espresso preoccupazione per la "crisi di fiducia" nel Paese per "un funzionamento gravemente insoddisfacente, nel suo complesso, dell’amministrazione della giustizia e per effetto anche dell’incrinarsi dell’immagine e del prestigio della magistratura". Ci sono problemi che da troppo tempo governi e Parlamento non hanno risolto "in modo ordinato e coerente, dedicandovi anche le necessarie risorse. Tuttavia, la magistratura non può non interrogarsi su sue corresponsabilità", dice il presidente, e sulle ripercussioni sulla propria credibilità. L’obiettivo concreto è quello di "operare decisamente anche nello svolgimento dell’attività del Csm al fine di recuperare pienamente quel bene prezioso che è il prestigio della magistratura" [...]

PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...


-  Il capo dello Stato al Csm: "Si può rimodulare la seconda parte della Carta
-  ma attenzione agli equilibri". E ai magistrati dice: "Serve seria autocritica"

-  Napolitano: "Riforme giustizia
-  possibili ma senza strappi"
*

ROMA - Riforme sì, ma senza strappi. Lo ha ribadito davanti al plenum del Csm, Giorgio Napolitano, dicendo che le riforme istituzionali sono possibili, modificando l’equilibrio fra le istituzioni, modificando la seconda parte della Costituzione, ma si devono evitare "strappi negli attuali equilibri costituzionali senza definirne altri convincenti e accettabili, coerenti con i principi della Carta del 1948 e con fondamentali conquiste di libertà e pluralismo, tra le quali, di certo, c’è l’indipendenza della magistratura". Se non si tenesse conto di ciò, ha aggiunto, si potrebbero "produrre gravi danni e conseguenze".

Allo stesso tempo il presidente ha aggiunto un severo monito: "La magistratura non può non interrogarsi su sue corresponsabilita dinanzi al prodursi o all’aggravarsi delle insufficienze del sistema della giustizia, ed anche su sue più specifiche responsabilità nel radicarsi di tensioni e opacità sul piano dei complessivi equilibri istituzionali".

Napolitano raccomanda quindi alla magistratura "una aperta, seria, non timorosa riflessione critica su se stessa" per approdare alle "necessarie autocorrezioni" del suo funzionamento. Questo, ha sottolineato davanti al plenum del Csm, "sarebbe il modo migliore per prevenire qualsiasi tentazione di sostanziale lesione dell’indipendenza della magistratura".

Il capo dello Stato ha espresso preoccupazione per la "crisi di fiducia" nel Paese per "un funzionamento gravemente insoddisfacente, nel suo complesso, dell’amministrazione della giustizia e per effetto anche dell’incrinarsi dell’immagine e del prestigio della magistratura". Ci sono problemi che da troppo tempo governi e Parlamento non hanno risolto "in modo ordinato e coerente, dedicandovi anche le necessarie risorse. Tuttavia, la magistratura non può non interrogarsi su sue corresponsabilità", dice il presidente, e sulle ripercussioni sulla propria credibilità. L’obiettivo concreto è quello di "operare decisamente anche nello svolgimento dell’attività del Csm al fine di recuperare pienamente quel bene prezioso che è il prestigio della magistratura".

Un appello, infine, al Csm, perché sia di esempio nel mondo giudiziario in termini di "rigore e misura dell’obiettività e imparzialità ", innanzitutto operando senza farsi condizionare "da logiche di appartenenza correntizia" rispettando, come è chiesto ad ogni istituzione, "gli equilibri costituzionali e i limiti che comportano".

* la Repubblica, 9 giugno 2009


PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...


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